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Autore: _Euphoria_    25/01/2012    9 recensioni
Damon è un elemento di disturbo per la povera Elena che non riesce mai a studiare con lui nei paraggi.
«Sentiamo, questa volta qual è la tua scusa per non stare con me? Devi studiare.....? » Damon incrociò le braccia lasciando socchiuse le labbra e sollevato un sopracciglio aspettando che Elena finisse la frase.
«Marx»
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Are you pretending or what?
 
«Sentiamo, questa volta qual è la tua scusa per non stare con me? Devi studiare.....? » Damon incrociò le braccia lasciando socchiuse le labbra e sollevato un sopracciglio aspettando che Elena finisse la frase.
«Marx» Elena sollevò lo sguardo annoiato verso Damon che si stava avvicinando al letto. «e non è una scusa, lo sai» e ricominciò a leggere -o forse soltanto a fissare inutilmente- la pagina piena di parole in carattere minuscolo stampata davanti a lei.
Damon si coricò sul letto, un braccio su un fianco di Elena e l'altro appoggiato al materasso, a sostegno della testa. «Marx, Marx.... sì, pazzo e sognatore. Per non parlare della sua ridicola barba.» Damon sfoderò un sorrisino saccente tenendo d'occhio le espressioni di Elena.
«Sai, vero, che non credo al fatto che tu abbia conosciuto tutte le persone che dici di aver conosciuto?» Elena era accigliata. «Ma l'ho conosciuto davvero!» Damon sembrava -o fingeva di essere- offeso da quella mancanza di fiducia nelle sue parole. «E dimmi, quando saresti andato in Germania?» Elena lo guardò come per sfidarlo a raccontarle una storia credibile. «Ero a Londra nel 1871, e anche lui. Sai, per la Prima Internazionale.» Il vampiro rispose semplicemente, per nulla in difficoltà.
«Bè, sappi che non ci credo» Elena gli rivolse un'ultima occhiata scettica prima di tornare al suo libro di testo smangiucchiando distrattamente il tappo di un evidenziatore verde.
Damon si stese più comodamente con la schiena contro il materasso, le braccia incrociate dietro alla testa e sbuffò divertito. «Aveva un caratteraccio e... Ah! Abolizione della proprietà privata...»
Elena si prese tutto il tempo per chiudere l'evidenziatore poi si stese e pancia in giù con le braccia sul petto del vampiro, gli occhi nei suoi. Cominciò a disegnare per gioco dei piccoli cerchi sui suoi pettorali. «Non credi funzionerebbe? Quel che è mio è tuo e viceversa?» Damon sobbalzò cercando di mantenere una posizione neutrale di fronte alle chiare allusioni di Elena a qualcosa-di-cui-non-avrebbe-certo-parlato. «Non se devo condividere anche con il resto del mondo. Quella di Marx era un'utopia, nella nostra società.  Poi a me piace avere le mie cose» Elena sorrise maliziosa, già consapevole di dove il vampiro sarebbe andato a parare.
«La mia camera... il mio letto» Damon invertì in un attimo la posizione e sovrastò Elena, le mani sulle lenzuola ai lati della sua testa ed il volto parallelo al suo. La ragazza schiuse dolcemente le gambe per fargli spazio tra di esse mentre accarezzava il suo volto. Il vampiro accostò le labbra al suo orecchio e sussurrò piano con voce roca «la mia ragazza»  poi si avventò famelico e al contempo delicato sulle sue labbra, pronto a dar sfogo alla passione che sentiva avvampare in tutto il corpo.
 
 
 
Elena si riscosse dalla dormiveglia in cui era scivolata dopo aver fatto l'amore, doveva studiare.
Portò il lenzuolo a coprirle i seni nudi e raccattò sbuffando il libro dal pavimento prima di riaprirlo e sfogliarlo, scocciata, in cerca della pagina in cui era rimasta. Si appoggiò alla testiera del letto e si avvicinò il più possibile a Damon che dormiva o fingeva di dormire -non lo capiva mai- al suo fianco.  
Il calore del corpo del vampiro era così piacevole...
«Il 17 settembre 1871 si apre a Londra la Conferenza della Prima Internazionale nella quale Marx presenta una risoluzione in cui sostiene che il movimento economico della classe operaia deve essere strettamente legato all'attività politica….»
Elena dovette rileggere la frase un paio di volte prima di comprenderne a fondo il significato, nel 1871. Se anche Marx era davvero a Londra nel '71, allora forse Damon non mentiva. Girò subito la pagina prima che per un qualsiasi motivo il vampiro leggesse la data e riprendesse il discorso, il suo orgoglio femminile le impediva categoricamente di dargli ragione.
Si accoccolò sul suo petto continuando a studiare, sperando di non incontrare altre informazioni per cui Damon si sarebbe vantato di aver vissuto. 
Lo osservò coricato al suo fianco ad occhi chiusi, e pensò che sì, era bellissimo anche quando si pavoneggiava.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
___________________
Ok, io ho dei seri problemi. Ormai non riesco più a studiare senza pensare a cosa farebbero Damon ed Elena se lei dovesse studiare, certo fingiamo di credere che un teenager americano -soprattutto nei telefilm- abbia mai studiato qualcosa ;)
Coomunque abbiate pietà per favore e sopportate di tanto in tanto le mie piccole shot scolastiche. {alla fine la mia interrogazione su Marx è andata bene, contro ogni previsione xD}
Spero che qualcuno mi lasci un commentino, dimostratemi che apprezzate anche queste brevi shot così trovo più senso nel postarle.
Grazie a quelli che leggeranno, un bacione
Giulia

  
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