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Autore: SkillBeast    26/01/2012    2 recensioni
[Junseob] Non ti ricordavi nulla. Nulla di quello che era successo. Come puoi non ricordare?
Insomma... quello che c'è stato. Una cosa così importante, come puoi?
Io sono qua ad impazzire per capire come tu possa non ricordare, mentre ti osservo da un lato delle sale prove.
Balli, ti eserciti come se nulla fosse, come se non fosse accaduto. E comincio a dubitare che sia veramente accaduto. Ma qualcosa è successo, però sembra che solo io sia l'unico a ricordare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't Remember
Junseob





Non ti ricordavi nulla. Nulla di quello che era successo. Come puoi non ricordare?
Insomma... quello che c'è stato. Una cosa così importante, come puoi?
Io sono qua ad impazzire per capire come tu possa non ricordare, mentre ti osservo da un lato delle sale prove.
Balli, ti eserciti come se nulla fosse, come se non fosse accaduto. E comincio a dubitare che sia veramente accaduto. Ma qualcosa è successo, però sembra che solo io sia l'unico a ricordare.
Ah dannazione! La tasta mi sta scoppiando! Come fai a non ricordare quella dannata sera?!
Io la ricordo benissimo, è impressa nella mia mente; e immagini nitide continuano a ballarrmi nella testa. E non posso fare altro che ricordare, ancora un'altra volta.

Dopo la festa eri uscito all'improvviso dal locale. E io da bravo cagnolino ti avevo seguito preoccupato. Non era da te scappare in quel modo.
Eri ubriaco, altro particolare alquanto strano. Tu non esageri mai, vuoi avere sempre la situazione sotto controllo. E poi reggi così dannatamente bene da poterti scolare quello che vuoi senza tanti problemi. Cosa è cambiato quella sera?
Avevi camminato fino al parcheggio e avevi raggiunto la tua auto, avevi davvero intenzione di guidare? Sei pazzo, lo sai.
Di solito non sei così avventato, come detto vuoi tenere sempre tutto sotto controllo; ma quella sera non eri in te, non è vero?
Ti bloccai, raggiungendoti appena in tempo prima che salisti in macchina. Ti chiesi delle spiegazioni e tu scoppiasti a ridere barcollando in avanti sostenendoti a me per non finire per terra.
"Bene..." Pensai tenendoti stretto, sei pensante.

-Voglio solo prendere una boccata d'aria.-

Rispondesti, continuando a tenerti a me. Se continuavi così saremmo finiti per terra tutte e due, non ci mancava molto.

-Beh, la puoi prendere qui! Non puoi guidare in queste condizioni Junhyung!-

Dissi con tono davvero preoccupato. Ero scioccato vedendoti così, era la prima volta che ti comportavi in quel modo.

-Ma cosa dici? Non sei mica mia madre, Yoseob.-

Dicesti per tutta risposta spostandomi bruscamente e cercasti di aprire la portiera, ma inutilmente. Tornasti a guardarmi.

-Forse hai ragione...-

Ammettesti. Santo Cielo! Cosa avevi bevuto? Mi hai perfino dato ragione, no non eri in te.
Troppo preoccupato, non ci feci molto caso in quel momento.

-Sai allora..-

Attaccandoti alla vettura raggiungesti la portiera dall'altra parte, aprendola miracolosamente. Mi devi spiegare che differenza c'è tra quelle due portiere, una si apre e l'altra no?

-Guida tu.-

Salisti al sedile del passeggero a fatica. Non ci pensai molto e salii anche io velocemente.
Cercai di protestare, ma anche da ubriaco ce l'avesti vinta tu.
Cominciai a guidare seguendo le tu indicazioni. Sentivo che non era una buona idea darti retta, ma anche quando cercai di cambiare strada per tornare a casa, mi tirasti un pugno sulla spalla dicendo:

-Ehi, avrò pure bevuto ma non sono idiota.-

Invece lo sei, sei solo un cretino che non si ricorda. Sei un idiota, e come se lo sei.
Ti guardai perplesso, ma alla fine seguii la strada che mi indicasti.
Facemmo parecchi chilometri, uscimmo anche dalla periferia della città, finendo in mezzo al nulla. C'erano solo campi e alberi ai lati della strada.

-Junhyung, ma dove stiamo andando?-

Tentai di domandare a un certo punto, ancora più preoccupato di prima. Cominciavo a sospettare seriamente che non sapessi dove ci stessi conducendo.
Ma ovviamente la mia domanda era inutile.

-Che impaziente che sei! Aspetta ancora un poco. E' una sorpresa..-

Dicesti facendo apparire sul volto la tua solita smorfia.
Poco dopo la strada sbucò su un promontorio dandoci la vista del mare. Era nero e buio come la notte che ormai era iniziata da un pezzo.
In giro non c'era anima viva, e l'unica luce era prodotta dei fari dell'auto.
Finalmente mi feci fermare la macchina. Quando scesi la vista che mi apparve era magnifica. Dalla punta più alta del promontorio, dove solo Dio sa come mai hai deciso di fermarti proprio lì, si potevano vedere le spiagge bianche dove le onde si infrangevano producendo una dolce melodia. La brezza marina arrivava fin lì, portando l'odore dell'acqua salata fino alla mie narici.
Corsi fino alla fine della roccia, dove un muretto in pietre assicurava di non cadere giù nello strapiombo. Sarebbe stato un bel salto.
Le stelle del cielo notturno si riflettevano nella'acqua, trasformando così il mare in un altro cielo, altrettanto bello quanto quello l'originale.
Come fai a non ricordare tutto ciò? Come fai a non ricordare quel luogo? Io non potrò mai scodarlo, e questo mi fa arrabbiare.
Ero talmente preso dal panorama, che non mi accorsi di te. Eri sceso e ti eri avvicinato.

-E'... è stupendo qui. Come fai a conoscere un posto del...-

Mi sentii avvolgere i fianchi dalle tue braccia, e il tuo corpo appoggiarsi alla mia schiena. Voltai di poco il volto, in un gesto incosciente.

-Che.. che... fai?-

Domandai balbettando, immobile non ancora consapevole di cosa sarebbe accaduto.
Spesso mi abbracci, mi tieni vicino a te; ma non in quel modo, non in un posto come quello, non quando siamo soli
Rallentasti la presa, ma solo per farmi voltare completamente.
Non dicesti nulla, rimasi a fissarmi per qualche istante con il tuo sguardo impassibile che mi penetrava fino all'anima. Anche da ubriaco ti veniva naturale farmi venire mille brividi lungo tutta la schiena.
Mi spingesti lentamente contro il muretto poco lì distante, accarezzandomi delicatamente una guancia. Ti fissavo impietrito, catturato dai tuoi improbabili movimenti.
Eri così bello, così vicino... ma adesso mi sembri così lontano anche se sei a pochi metri da me; ma non hai perso la tua bellezza, no quella mai.

-Jun...Junhyung,...-

Balbettai a fatica, cercando inconsapevolmente di dire qualcosa, anche se non sapevo cosa. La mia mente era completamente in balia dei tuoi occhi. Mossi la bocca a vuoto, cercando le parole.
Ti avvicinasti ancora di più. appoggiando delicatamente il dito indice sulle mie labbro.

-Shhhh...-

Tu mi feci zittire abbozzando un sorriso. Premetti un poco più forte sulle mie labbra, facendone poi il contorno... con terribile lentezza.
Con la stessa mano tirasti il mio mento verso il tuo e, finalmente, mi baciasti. Un bacio delicato e gentile, ma sentivo le tue labbra tremare lievemente, come se tu stessi facendo fatica a controllarle.
Più impietrito di prima, segui solamente le tue labbra perendomi completamente.
Poco dopo mi sentii afferrare con più forza e sollevare ritrovandomi seduto sul muretto. Premetti su di me più avidamente, ricercavi le mie labbra come se fossero state una droga, dalla quale tu eri in astinenza.
Solo che quelle labbra, le mie labbra, non le avevi mai assaggiateprima... perchè IO di una cosa del genere me ne sarei ricordato, a differenza di qualcun altro.
Sentivo il sapore dell'alcool passare dalla tua bocca alla mia. All'improvviso mi sentii male, sentii un colpo al cuore. Dovevo fermarmi, volevo fermarti. Tutto quello stava accadendo per una sola ragione: qualche bicchiere in più.
Non so ancora dove trovai la forza, ma ti spinsi via facendoti staccare da me.
Scesi velocemente dal muretto, andando verso all'auto.

-Andiamo a casa.... non... non stai ben Jun..-

Non riuscii nemmeno a fare qualche metro che mi sentii afferrare, di nuovo, e tirare con forza verso di te.
Incrociasti, di nuovo le mie labbra, ma questa volta con più foga. E ormai io ero un pesciolino abboccato all'amo.
Quello che successe dopo faccio anche io stesso fatica a ricordarlo, perchè è tutto molto confuso e anche io avevo la mente ormai annebbiata.
So solo che mi ritrovai a sbattere contro il cofano della macchina, che si lamentò facendo un suono cupo. e tu eri sopra di me intento ancora a baciarmi e mi tenevi forte facendomi quasi male, con la paura che scappassi di nuovo. Sembravi una bestia famelica che non mangiava da mesi e io ero un agnellino succulento che era capitato per sbaglio nella tua gabbia; anche se io nella gabbia ci desideravo stare, come purtroppo anche adesso lo vorrei ancora.
Mi spogliasti dei miei indumenti, forse è meglio dire che me li strappasti.
Ovunque mi baciavi e mordicchiavi andava a fuoco, ancora ora posso sentire la stessa sensazione ripensandoci. Ero completamente inerme sotto di te, in quel momento avresti anche potuto uccidermi, e io te lo avrei lasciato fare senza reagire. E di questo un po' me ne vergogno, soprattutto perchè tu non ricordi nulla.
Non ricordi le mie labbra, il mio tocco, le mie mani su di te; non ricordi me, io che mi lascio completamente trasportare, io che assecondo i tuoi movimenti, io che ti desidero. Ma soprattutto non ricordi le tue parole, le mie parole, e le grida soffocate dai tuoi baci mentre mi facevi diventare completamente tuo.
Il mattino dopo era come se tutto non fosse accaduto. Ti svegliasti in macchina un po' frastornato. Mi domandasti dove eravamo e perchè eravamo lì con aria confusa. Il mondo mi crollò addosso in mille pezzi, come anche si era frantumato quella cosa che una volta potevo chiamare cuore.
Mi inventai una sana e diplomatica balla. Dissi la verità, volevi prendere una boccata d'aria, ma omisi di dirti cosa era successo nelle ultime ore. Come potevo dirti la verità? Io mi sentivo offeso, oltraggiato, non riuscivo nemmeno più sbiascicare una parola in più da quanto mi sentivo male... deluso e arrabbiato.


Come puoi non ricordare tutto ciò? Io mi sono donato, completamente,a te, e tu nemmeno te lo ricordi. Sono arrabbiato! Molto arrabbiato.

-BASTARDO!-

Urlò inconsciamente non riuscendo più a trattenermi. Tu e gli altri vi arrestate dal ballare e provare la nuova coreografia. Mi fissate, preoccupati e anche un po' confusi.
Io vi fisso altrettanto intensamente, senza cambiare sguardo incazzato e senza proferire parola.

-Credo che per oggi sia meglio finirla qui. Domani proveremo anche te Yoseob.-

Decreta il nostro leader, spegnendo poi la musica che continua a suonare mentre i nostri sguardi si incrociarono. Sentivo anche gli occhi degli altri su di me, potevo comprendere la loro preoccupazione, non era da me non provare e uscirmene con delle imprecazione all'improvviso, ma oggi non sono proprio in me.
Mi alzo dall'angolo della sala dove sono seduto e inizio a prendere le mie cose come se nulla fosse. Seguo gli altri per andare a cambiarmi mantenendo una lieve distanza da tutti, ma quando cerco di aprire la porta degli spogliatoi la sento pesante, accorgendomi di una mano accanto al mio viso che la teneva chiusa.
Mi sento voltare e premere contro il legno violentemente.

-Chi sarebbe il bastardo?!-

I tuoi occhi sono poco distanti dai miei, riesco a vedere la rabbia ma anche la confusione che ti preme in questo momento.
Vorrei gridarti in faccia: "Tu. Tu sei uno sporco, brutto bastardo!"
Ma taccio, limitandomi a fissarti decisamente incazzato. So per certo che non sei uno stupido; un cretino, un idiota sì, da non ricordati quello che era successo; ma almeno da sobrio un minimo di intelligenza ce l'hai.

-Beh, credo che il vero bastardo qui sia chi si inventa della scuse per non affrontare la verità!- 

Sbotti guardandomi fisso negli occhi per qualche istante, poi ti allontani.
Rimango immobile, completamente spiazzato.
Tu ricordi? Tu sai tutto?
Ti guardo confuso, socchiudendo un poco la bocca in un'espressione alquanto ebete.
Scuoti la testa irritato, mi dai una spinta piuttosto forte per farmi togliere dalla porta e entri nello spogliatoio sbattendo con forza.
Ora se tu quello arrabbiato? Ma guardalo! Quello che dovrebbe essere arrabbiato sono io... e lo sono. Sono incazzato nero!
Entro con altrettanta furia nello spogliatoio e ti vengo vicino tirandoti uno spintone.

-Quello incazzato dovrei essere io!-

Grido spingendoti ancora. Gli altri ci guardano confuso e allibiti. Se solo sapessero... come avrebbero reagito?
Ma in quel momento non mi importava di loro. Ero troppo arrabbiato, e la rabbia offuscava tutto il resto.


-Tu che non ricordi una cosa così....così importante!!-

La voce mi tremava dalla rabbia. Volevo gridargli quanto dolore, quanta delusione avevo provato.
Ma non riuscivo a formulare nulla, incapace di non tremare.


-E come posso? Ero ubriaco! E poi tu... tu ti inventi cazzate. Sai, di certo non mi aiuta a ricordare!-

Ah, adesso sarebbe colpa mia? C'è tu non ricordi e la colpa è la mia? Cambia cervello Junhyung.

-Certo, la colpa è mia. Tu non fai mai nulla di sbagliato. Che cosa avrei dovuto dirti, sentiamo? Tu non ricordavi nulla... vuoto totale.-

Continuo cominciando a gesticolare con le mani. Gli altri si mettono in un angolo, ascoltando preoccupante senza sapere se sia meglio intervenire o meno.

-La verità! Dovevi dire la sacra santa verità!.-

Urli mettendoti a ridere poi sarcasticamente. Adesso mi prendi anche in giro, no non puoi farlo, almeno questo me lo devi.

-La verità? Certo...-

Scuoto la testa e sorrido amaramente.

-Non pensi a come mi sono sentito?-

Ti guardo intensamente. La mia voce è tornata a un tono normale, non ho più la forza ne la voglia di gridare. Mi concentro per trattenere le lacrime, pronte da un momento all'altro a scendere lungo le guance. Ma non posso piangere, non qui, non davanti a te.
Sarebbe un altro colpo al mio orgoglio, anche se ormai non me ne importa più molto. Ma non voglio darti anche questa soddisfazione di avermi fatto piangere.


-Sai infondo... oltre al tuo super ego, se guardi bene, ci sono anche gli altri.-

Dico voltandomi perchè una lacrima mi è fuggita via. Non voglio che tu la veda.
Scappo via dallo spogliatoio, corro lungo i corridoi senza sapere bene dove andare. In questo momento voglio solo andarmene il più lontano possibile da qui. Usco dall'edificio, il trambusto del traffico pomeridiano mi accoglie. Attraverso di corsa la strada, non ci penso, forse se una macchina mi tirasse sotto sarebbe meglio. Sono oramai sul marciapiede dal lato opposto quando sento una macchina inchiodare e un forte suono cupo seguite poi da delle urla.
Mi blocco, impietrito. Ho paura di voltarmi a guardare la scena... tu non puoi avermi seguito vero?
Tu non puoi essermi corso dietro, e come me non guardato la strada.
Non puoi essere tu ad aver causato quel rumore.
Mi volto lentamente tremando continuandomi a ripetere che non puoi essere tu quel corpo davanti l'auto, non puoi essere quella persona stesa sull'asfalto.
Stessa tuta nera, stessa maglia rossa.

Grido il tuo nome correndo verso di te, il conducente della macchina scende sotto shock, con lo sguardo assente, trema, osservando quello che aveva fatto.
Grido di nuovo il tuo nome accasciandomi affianco al tuo corpo steso a terra. Sei rivolto verso l'asfalto, e i miei occhi pieni di lacrime mi offuscano la vista.
Sussurro più volte il tuo nome, tremando, tra un singhiozzo e l'altro.
Non puoi essere tu, non ci credo. Mi asciugo le lacrime guardandoti. Il tuo volto è sporco di sangue, quella fronte troppo piccola piena di piccole rughe, le labbra troppo sottili.... ma.
Mi sento sollevare da dietro e trascinare via ancora in lacrime.
Mi butti su una panchina e ti accovacci di fronte a me.

-Stupido di un bambino frignone.-

Dici in tono serio asciugandomi le lacrime. Mi accarezzi dolcemente una guancia.

-Pensi davvero che io sia così cretino da rincorrerti in mezzo la strada?-

Il tuo tono di rimprovero mi fa sorridere. Quanto è bella la tua voce? Quanto è bello averti lì davanti a me tutto intero?
Mi getto in avanti buttandoti le braccia al collo, ti faccio sbilanciare e per poco non finiamo per terra tutte e due.

-Ho pensato davvero che tu fossi..... Ho avuto davvero paura che....-

Continuo a piangere come uno scemo senza riuscire a smettere, ne di piangere ne di tremare.

-Beh non è successo. Quindi ora smettila.-

Dici in tono serio staccandoti da me. Mi guardi per qualche istante. A cosa stai pensando? A volte non riesco proprio capirlo.
Mi arruffi i capelli, tornando a rilassare i muscoli della faccia.

-Smettila. Sei irritante quando piangi.-

Dici facendomi rimanere di sasso. Socchiudo la bocca sorpreso, non sapendo proprio cosa dire.
Mi strofino gli occhi per mandare via le lacrime deglutendo.

-Allora tu non farmi piangere.-

Dico abbozzando un sorriso verso di te, trovando anche te sorridente.

-Ecco, così va decisamente meglio.-

Cambi espressione tornando serio. Ti guardi attorno controllando chi ci fosse in giro.
Seguo il tuo sguardo vedendo che è puntato verso la scena dell'incidente. Un'ambulanza è appena arrivata, dando i primi soccorsi.

Mi sento un mostro, sono così contento che l'auto abbia investito quella persona e non Junhyung. Si può desiderare il male di persona innocente per salvarne un altra?

-Yoseob, starà bene.-

Il tuo tono forte mi fa voltare. Come fai a sapere ogni volta cosa penso? Annuisco non del tutto convinto, ma le tue labbra lievemente inarcate in un sorriso mi danno conforto.

-Di la verità, avresti preferito vedere me al suo posto. Così tutti i tuoi problemi sarebbe finiti.-

Dici facendo il finto offeso, incrociando le braccia al petto e guardandomi con quel tuo sorrisino beffardo, che no so se è più irritante o eccitante.

-Non è assolutamente vero! E poi quali problemi e problemi?-

Domando sinceramente confuso. Preferirei morire di persona che vedere morire lui.
Lo avevo capito prima, quando mi era bastato pensare per un minuto di averlo perso per sempre che già vedevo la mia vita andare in frantumi.


-Questi problemi.-

Ti avvicini e mi tiri a te, lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra.
Dilicato e sincero, mi sento arrossare come se questo sia il primo bacio che mi hai dato.

Poi come niente fosse ti allontani cominciando a camminare.
Rimango immobile, fissando un punto invisibile di fronte a me.
Ti fermi poco dopo e girandoti a tre quarti parli.

-Che fai? Vieni a casa o rimani lì come un idiota a fissare il vuoto?-

Mi sciolgo in un sorriso correndo al tuo fianco.

  
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