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Autore: Onlyna    26/01/2012    4 recensioni
The fire is slowly dying and, my dear, we're still goodbye-ing; but as long as you love me so, let it snow, let it snow, let it snow.
Seconda classificata al contest "Slash and Christmas Song".
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nick autore: Only_ (Only_Me)
Titolo: Let it snow, let it snow, let it snow ~
Pairing: Albus/Scorpius
Prompt: caldo
Canzone: Let it snow (Michael Bublè version)
Rating: verde
Avvertimenti: Slash, One-shot
Genere: fluff
Introduzione: The fire is slowly dying and, my dear, we're still goodbye-ing; but as long as you love me so, let it snow, let it snow, let it snow.
NdA: ho la netta impressione che questa sia ancora più sdolcinata di quella che ti ho mandato la volta scorsa, ma mi piace tanto lo stesso :3 alla fine non ho inserito altri personaggi, a parte la coppia che ho scelto. Credo di aver utilizzato meglio il prompt, questa volta: diciamo che il calore è presente più o meno in tutta la storia, a partire da quello del salotto, fino ad arrivare a... be', lo scoprirai. Spero ti piaccia, buona lettura!



Let it snow, let it snow, let it snow ~

Albus non aveva avuto tante pretese riguardo l'arredamento della loro casa, quando erano andati a vivere insieme in un appartamento nel cuore di Londra: voleva solo che i muri fossero dipinti con colori tenui e caldi, sui toni del crema e del rosa pesca, e un salotto alla Babbana, con televisione e due ampi divani foderati di pelle intonata con le pareti.
L'unica cosa per cui aveva insistito tanto, fino ad esasperare Scorpius, era la presenza dello stereo che zia Hermione gli aveva regalato tanti anni prima per Natale: era un vecchio modello, colorato di quella che una volta era una brillante tinta argentata, mezzo rotto e tenuto insieme da metri di nastro isolante nero, ma nonostante tutto ancora perfettamente funzionante.

Oh, the weather outside is frightful, but the fire is so delightful, and since we've no place to go let it snow, let it snow, let it snow, – canticchiava Albus, stonando un po' e cercando di seguire la voce profonda, calda ed avvolgente dell'uomo che la intonava, mentre faceva levitare i nastri e le palline di vetro che avrebbero addobbato l'abete sintetico che lui e Scorpius avevano comprato qualche giorno prima per l'occasione - era il loro primo Natale da sposati.
Fuori nevica, hai visto? – domandò il marito, entrando proprio in quel momento nel salotto, stringendo tra le mani i manici di due tazze fumanti; la sua espressione non era delle più felici, era risaputo che il rampollo della famiglia Malfoy non amasse particolarmente né la festività natalizia né tanto meno la neve e il freddo dell'inverno. Si sedette su uno dei divani appoggiando una tazza sul tavolino basso, in legno di ciliegio, che dava mostra di sé su un finissimo tappeto persiano; pochi attimi dopo anche Albus si lasciò scivolare sulla pelle tiepida e morbida, accanto a lui, agitando appena la bacchetta per incantare i pochi addobbi che non erano ancora al loro posto.
No, ma immaginavo che sarebbe successo a breve, – commentò allungando le dita verso la sua tazza color giallo paglierino; appoggiò i palmi contro la ceramica, assorbendone il calore e sospirando appena di piacere, come un bambino. – Stamattina Hyde Park era completamente ricoperto di brina e le strade erano ghiacciate. Era questione di ore.
Scorpius grugnì qualcosa, poi bevve un lungo sorso di cioccolata calda aromatizzata come piaceva ad Albus con un pizzico di peperoncino in polvere, avvertendo il familiare pizzicore alla lingua e al palato e il calore della sostanza densa che gli scivolava in gola distraendolo per qualche attimo dal brutto tempo fuori dalla finestra.
Albus si allungò appena, per appoggiare il mento contro la spalla del marito, e gli sorrise con la sua solita, candida dolcezza: a volte pareva davvero un bambino, tutto preso dall'emozione del Natale, gli occhi verdi accesi di felicità.

Andiamo, Scorpius, non va bene che tieni il broncio anche sotto Natale, – lo prese in giro con amore, sfiorandogli la punta del naso con un dito in un buffetto giocoso che l'altro accolse con un sospiro divertito.
Lo sai che non mi piacciono le feste, Al, non puoi pretendere che finga di essere felice come te, – mormorò con un leggero sorriso, appoggiando le labbra contro la fronte tiepida del marito e intanto accarezzandogli una guancia con il palmo della mano libera.
Le note a pianoforte di un'altra canzone natalizia, intonata dalla voce calda ed avvolgente dello stesso uomo di prima, risuonarono cristalline nel salotto della loro abitazione; Scorpius alzò gli occhi al cielo, sottilmente infastidito dalla fissazione che Albus aveva per quel genere di musica e, soprattutto, per quel cantante. James aveva regalato il nuovo cd al fratello quasi un mese prima, senza celare in alcun modo la smorfia disgustata che gli era affiorata in volto quando Albus l'aveva inserito nello stereo, e Scorpius aveva provato il desiderio impellente di strangolarlo; inutile dire che quei trenta giorni erano trascorsi con la stessa, infinita colonna sonora, e che la sua insulsa gelosia l'avesse consumato fino al midollo.

Potresti anche cambiare cd, ogni tanto, – mormorò con una smorfia, sentendosi incredibilmente stupido per il fastidio che provava.
No, non posso, – sorrise divertito Albus, dandogli un bacio veloce e poi riprendendo in mano la tazza di cioccolata che aveva lasciato sul tavolino. Si era freddata un po', ma era comunque squisita; dopotutto l'aveva preparata Scorpius, come poteva non piacergli?
Sfiorando la bacchetta incantò lo stereo per cambiare canzone, tornando alla prima. Vuotò la tazza in un sorso, mentre il marito lo osservava sollevando un sopracciglio; gli sorrise divertito, alzandosi dal divano e accendendo il caminetto con l'ennesimo incantesimo.

Hai voglia di aiutarmi? Devo ancora mettere le ghirlande sulle porte, – domandò guardandolo in un modo che sapeva convincere sempre Scorpius. Indicò con un cenno del capo uno scatolone aperto, poggiato sul pavimento sotto la finestra, e sorrise ancora con un tocco di malizia che aveva un effetto devastante, sul suo volto. – Ci sono anche il vischio e delle candele; pensavo di metterne un po' in camera da letto, sai... per creare una bella atmosfera.
Scorpius trattenne a stento una risata, annuendo un po' controvoglia, e lanciò un incantesimo alle tazze vuote che tornarono in cucina galleggiando mollemente sull'aria; si alzò a sua volta dal divano, raggiungendo il marito davanti alla finestra e posandogli un bacio sulla tempia.

Sei sempre il solito, – commentò divertito, aiutandolo a svuotare lo scatolone.


Quella sera, Scorpius pensò che il loro appartamento potesse essere la location ideale per un sanguinoso film dell'orrore con sfondo natalizio: palline di vetro dai caldi colori rosso e oro ornavano l'albero e le cornici delle porte, innumerevoli ghirlande di agrifoglio erano state appese alle pareti, rametti di vischio più o meno grossi erano attaccati al soffitto donando una suggestiva atmosfera da foresta pluviale al salotto.
Albus continuava a canticchiare, il solito cd nello stereo, osservando con occhi entusiasti il lavoro che lui e Scorpius avevano fatto quel pomeriggio.

Odio questo tempo, – borbottò quest'ultimo gettando un'occhiata alla strada, fuori dalla finestra, constatando che nulla era cambiato da quel pomeriggio ad eccezione dello strato di neve, alto ormai qualche centimetro, che imbiancava le strade e le automobili nei parcheggi.
The fire is slowly dying and, my dear, we're still goodbye-ing; but as long as you love me so, let it snow, let it snow, let it snow, – canticchiò Albus, spuntando alle sue spalle dal nulla; si appoggiò alla schiena del marito con il petto, baciandolo sul collo, mentre il fuoco nel camino cominciava effettivamente a languire. Il suo respiro caldo si infranse sulla pelle di Scorpius mentre allungava le mani fino a posarle sul suo ventre per stringerlo in un abbraccio languido, e l'altro scoprì improvvisamente di non odiare più di tanto la neve, né la voce di quell'uomo che continuava a cantare mentre si voltava tra le braccia di Albus e posava le proprie sulle sue spalle, avvicinando i loro volti per poterlo baciare.

   
 
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