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Autore: Molly182    26/01/2012    0 recensioni
Prendere un aereo non era mai stato così difficile come in quell’istante! C’era in gioco tutta la mia vita, i miei sogni e la speranza di stare bene, una volta atterrata.
P.s. La maggior parte dei capitoli sono accompagnati da delle canzoni che si trovano linkate nella storia :)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chap 7
Quando mi svegliai la mattina seguente ero in un fottuto ritardo, ancora non ero riuscita a capire come funzionasse la sveglia e quindi mi ritrovavo a correre giù dalle scale.
Aprii la porta di casa e andai a sbattere contro una persona. Sarei caduta a terra se non fosse stato per quell’individuo che mi sorreggeva.
“Buongiorno!”, mi disse con un gran sorriso stampato in faccia e il solito berretto.
“Che ci fai qui?”, gli chiesi spostandolo di lato e chiudendo la porta alle nostre spalle. “Non ho il tempo per parlare, sono in ritardo”.
“In ritardo per cosa?”, mi disse cercando di seguirmi mentre camminavo a passo svelto lungo il marciapiede.
“Per il lavoro! È il mio primo giorno e la sveglia non ha suonato quindi ho fatto tutto di corsa e non ho neppure mangiato, avrei potuto prende la macchina di Nicole ma non so dove ha messo le chiavi quindi... “.
“Aspetta, ti do un passaggio”, mi bloccò prendendomi per un braccio. “Ho la macchina”
“Solo perché sono in ritardo”, mi lasciai convincere. “Che ci facevi qui?”, gli chiesi quando fummo in macchina.
“Te l’avevo detto che sarei venuto”
“Di solito le persone che non hanno nulla da fare non sono sveglie a quest’ora e poi mi ero dimenticata di te”.
“Grazie... ”
“Non farci caso, ho la memoria che fa schifo, scusa”.
“Nessuna persona normale si dimenticherebbe di una rockstar che la viene a trovare a casa”.
“Non sono strana!”, dissi girandomi verso di lui e fulminandolo. “E comunque non bado a certe etichette”
“Dove lavori?”
“Al negozio di CD in centro”
“Hai quindi conosciuto Gary... ”
“Sì, è un tipo strano quel ragazzo”
“Non puoi dire che è strano se anche a te da fastidio, prima ho avuto paura che mi tirassi pugno”.
“A volte capita che ne tiri uno”
“E tu non saresti strana?”
“Perché tu non hai qualche indole assurda?”
“Diciamo che non sono il tipo più equilibrato su questo pianeta, non bisogna essere del tutto normali per scrivere una canzone sugli alieni”.
“Quindi abbiamo costatato che nessuno dei due è normale, mi sembra... ehm, tutto normale”, dissi tornando a guardare la strada. “Posso chiederti un favore? Forse pretendo un po’ troppo, ti conosco da poco quindi..”
“Dimmi”, disse interrompendomi.
“Siccome non hai niente da fare, ti andrebbe di tornare a casa mia e fare una sorpresa a Nicole”.
“Del tipo?”
“Prepararli dei pancake e svegliarla”, mi guardò un po’ scettico. “Suvvia, i migliori chef sono maschi e poi sarebbe felice se fossi te a svegliarla”.
“Va bene, lo faccio solo perché sono un mago nel cucinare pancake”.
“Va bene grande cuoco, però dovete lasciarmene qualcuno”.
“Cercheremo”, mi sorrise.
“Eccomi arrivata”, gli dissi vedendo l’insegna del negozio davanti a me. “Grazie del passaggio”
“Mi devi un favore, anzi due”
“Certo”
“Ci vediamo stasera a casa”
“Detto così suona strano”
“Vero, allora ci vediamo più tardi a casa tua”, disse mettendo fuori dal finestrino la testa.
“Va bene, ciao Thomas”, lo salutai prima di entrare nel negozio.
“Buongiorno” mi disse Gary. “Sei puntuale, ottimo inizio”, continuò. “Ecco qui, muffin e caffè”
“Accogli così tutti i nuovi dipendenti?”, chiesi prendendo la tazza di caffè fumante.
“È una sottospecie di rito”, mi sorrise.
“Grazie, comunque”
Rimangia tutto quello che avevo pensato su di lui. Quel ragazzo era un santo e mi aveva evitato di morire di fame.
Il negozio come il resto della città era ancora deserto e i clienti non sarebbero arrivati prima delle dieci e mezzo e ciò mi dava abbastanza tempo per imparare cosa avrei dovuto fare.
L’intera giornata passò più o meno tranquillamente. CD e DVD da ordinare e sistemare negli scaffali, genitori a cui consigliare quale disco sarebbe meglio per proprio figlio e spiegare alle ragazzine che comprare gli album di quei musicisti usciti dalla tv non era esattamente il tipo di buona musica da ascoltare.
“Per oggi è tutto!”, mi disse Gary chiudendo la cassa.
“Allora a domani”
“Vuoi un passaggio per il ritorno?”
“No, grazie prendo l’autobus”, presi la borsa da dietro al bancone e mi diressi verso la porta. “Eccomi a casa”, annunciai varcando la soglia di casa.
“Bentornata”
“Vado a farmi una doccia”
“Ok, tra poco è pronta la cena”
Salii le scale e pochi istanti dopo mi trovai sotto il getto d’acqua.
“Come è andato il lavoro?”
“Normale, niente di pesante e, invece, la tua giornata?”
“Devo dire che ho avuto una magnifica sorpresa, grazie”, disse inforcando la pasta nel suo piatto.
“Di nulla”, le sorrisi. “Thomas dov’è?”
“Aveva delle faccende da svolgere, se n’è andato proprio poco fa”.
“Capito”
Quella sera non facemmo niente di speciale se non guardare la tv e una lunga chiacchierata sui futuri progetti sul weekend e di come potevamo ridipingere la casa.
   
 
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