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Autore: pollama    26/01/2012    1 recensioni
Charlie, un personaggio che non viene citato spesso. Ed in questa ff ho pensato di descrivere la scena di quando lui comunica alla famiglia di voler andare a vivere in Romania.
Questa storia ha partecipato al contest -quella parte fondamentale di me di Violet Aquarius- è arrivata 4° ed ha vinto il premio miglior personaggio maschile e miglior citazione ^^
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Segui il tuo sogno
 



Charlie si muoveva nel salone in silenzio. Ormai conosceva a memoria la posizione della poltrona, dell’attaccapanni e del divano, quindi, anche se era buio pesto, riusciva a non andare a sbattere contro qualche spigolo.
“Come faccio a dirlo?” continuava a ripetersi. Charlie non era ancora riuscito a dire alla mamma e al padre che, a partire da quel fine settimana, sarebbe andato a vivere in Romania. Il paese con il maggior numero di draghi. La sua passione.
“Domattina sarà la prima cosa che farò. Ho deciso, anche perché non ho scelta” pensò e grattandosi la testa si mise accoccolato sul divano, sotto un plaid scozzese. Dopo un paio di minuti si addormentò pesantemente.

Sorto il sole, Molly, andò ad aprire le tende polverose e appena vide il figlio rannicchiato sul divano, si avvicinò -Charlie!- disse con voce affettuosa per svegliare Charlie, che stropicciandosi gli occhi si mise a sedere.
-Charlie, perché hai dormito qui?- chiese passando le dita tra i capelli rossi del figlio.
-Non riuscivo a dormire. Troppi pensieri-
-Troppi pensieri?- domandò la mamma preoccupata e nella sua mente già si figurava le cose più improbabili e terribili. Charlie, conoscendo la madre, rispose senza perdere tempo
-Mamma, tranquilla. Non mi è accaduto nulla di ciò che hai appena pensato, ma vorrei parlarne quando c’è anche papà-
Molly annuì e alzandosi dal divano si diresse in cucina. Charlie già si sentiva in colpa per quello che stava per dire. Sapeva di dare un dispiacere non piccolo alla mamma.
Aveva lo stomaco ingarbugliato e si sentiva un nodo in gola, non aveva fatto nemmeno colazione, e ciò fece nuovamente agitare Molly.
-Buongiorno- biascicò Arthur appena entrò in cucina. Molly lo accolse con un caloroso abbraccio, mentre Charlie riuscì solo a dare mostra di un orribile smorfia che sarebbe dovuta essere un sorriso.
-Charlie, figliolo, bevi un po’ d’acqua se ti stai affogando- disse Arthur dando una pacca sulla spalla del figlio.
“Charlie dillo, ora o mai più!” si ripeteva nella mente.
-Mamma, papà io… vi devo dare una notizia- incominciò a dire, cadenzando ogni parola con un pugnetto sul tavolo. Arthur e Molly prima si guardarono, poi iniziarono a fissare ansiosi il figlio. Charlie provò a dire
-Da Sabato vado a vivere in Romania- ma riuscì solo ad emettere dei suoni simili a fischi.
-Non ho capito- dissero all’unisono Arthur e Molly, che man mano si avvicinavano sempre più al volto di Charlie
-Da Sabato vado a vivere in Romania- ripeté, ma questa volta le parole fuoriuscirono in modo impeccabile. Molly sbiancò in un secondo, ricadendo pesantemente sulla sedia. Arthur, invece, allargò le braccia e con un gran sorriso disse
-Ma è fantastico figliolo-
Molly, ovviamente, non era dello stesso parere del marito, infatti lo fulminò con uno sguardo sbieco.
-Volevo dire… Come ti è saltato in mente figliolo- si corresse Arthur, appena vide lo sguardo “assassino” della  moglie.
Charlie, demoralizzato, cercò di trovare un qualcosa di positivo, per far cambiare opinione alla madre -Se vi state preoccupando del lato economico, vi assicuro che mi pagano vitto e alloggio per i primi mesi, poi potrò iniziare a lavorare veramente, ed avrò un mio stipendio-
-Charlie, vorrei sapere dove hai preso spunto per questa idea- disse Molly, alzando poco a poco la voce.
-E’ semplice. Amo i draghi. Andrò lì e li vedrò con i miei occhi- si alzò e facendo dei movimenti con le braccia cercava di far figurare di fronte a se ciò che vedeva nella sua mente.
-Nobili e potenti creature- sospirò e tornò a guardare la madre e il padre. Quest’ultimo aveva le lacrime agli occhi per l’eccitazione, la madre, invece, aveva lo sguardo più cupo che mai.
-Andiamo, non posso più reggerti il gioco Molly. Voi rendere tuo figlio infelice per tutta la vita? E’ il suo sogno!-
-Ma può morire, si può sfregiare il suo bel viso. Non lo vedrò più- urlò, incominciando a piangere.
Charlie, non sopportando quella scena, si diresse in camera sua, deciso a disfare i bagagli.
Entrato nella stanza andò ad aprire il borsone, tirando fuori alla rinfusa i panni. Dopo poco, sentì bussare pesantemente alla porta.
-Charlie posso?- era la madre, forse Arthur l’aveva fatta ragionare, perché aveva sul volto un aria più serena.
-Siediti, così parliamo- appena il figlio si sedette, continuò dicendo -Io ti amo immensamente mio piccolo Charlie-
-Piccolo?- chiese accigliato e sorridente.
-Rimarrai sempre il mio piccolo, anche quando avrai cinquant’anni- rise accarezzandogli la guancia.
Prese una piccola pausa poi riprese il discorso -Vedi Charlie, il pensiero di una madre, molte volte, può sembrare egoista, insensato e noioso. Ma non sarà mai cattivo, e contro la felicità del proprio figlio. Charlie ti amo, come amo i tuoi fratelli, ed è per questo che mi duole molto dovermi separare da te. Non vederti più qui in giro, non sentire più la tua voce squillante la mattina. Sarà orribile dirti arrivederci-
-Mamma se vuoi rinuncio ai miei sogni. Lo sai? Sarei capace di questo pur di farti felice e non deluderti. Come tu ami me, anche io amo te mamma-
Molly sorridendo scosse la testa lentamente.
-Il tesoro che sta racchiuso in ognuno di noi è composto dai nostri sogni, Charlie. E dove si trova il tuo tesoro, lì si trova anche il tuo cuore. Ed io, come madre, non potrei mai spezzarti il cuore- lo accarezzò.
-Ora, prima che scoppio in un pianto, che difficilmente potrei fermare, rifai le valigie. Come puoi partire senza vestiti?- sorrise asciugandosi le lacrime che iniziarono a sgorgare.
Si abbracciarono forte, trattenendo entrambi il respiro.
Charlie decise di portarsi quel momento nel cuore, racchiuso insieme ai suoi sogni e a quel tesoro che la madre decise di non rovinare.
 

 


  
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