Alec non sentiva
dolore, non sentiva più niente, era come se il suo corpo non
ci fosse più. Era
una sensazione strana che gli dava l’idea di essere in una
dimensione parallela
e in un certo senso era così. Era in alto, questo lo capiva
dalla prospettiva
che gli si presentava e dal fatto che delle persone vedeva prima la
testa e
sotto le gambe quando camminavano. Era in una stanza, la luce era forte
e anche
se non gli faceva male agli occhi comunque lo costringeva a tenerli
mezzi
chiusi. Si guardò intorno: c’erano delle persone
vestite di verde con delle
mascherine che stavano intorno a quello che sembrava un tavolo
ricoperto da un
lenzuolo altrettanto verde.
Solo dopo
capì che
stava in ospedale, che quelli erano medici e che probabilmente sotto a
quel
lenzuolo c’era una persona. All’inizio Alec credeva
di essere in un sogno, ma
la sensazione era troppo intensa. Non era decisamente un sogno.
Da dove si
trovava
riusciva a vedere un viso sotto al lenzuolo. Non credeva ai suoi occhi.
Quello
era lui, il suo viso era pieno di graffi. Era sempre più
confuso. Cosa stava
succedendo? Perché era in ospedale? Non ricordava niente ed
era spaventato
dalla forte sensazione che aveva. Era come se una forza cercasse di
strapparlo
a quell’ambiente per portarlo chissà dove. Alec
combatteva questa forza, voleva
rimanere li per paura di andare in un
qualsiasi altro posto.
In un certo
senso
stava bene li, non sentiva dolore e non doveva preoccuparsi di niente,
la vita
sembrava così facile vista da li, era quasi in uno stato di
estasi. Ma la forza
che cercava di portarlo via era sempre più potente e per
Alec diventava sempre
più difficile contrastarla. Era finita, lo sapeva, non
avrebbe resistito oltre.
Fu in quel
momento che
nella stanza entrò una figura femminile. Non era,
però, entrata dalla porta
aprendola, ma ci era passata attraverso. La figura guardava lui, Alec
non
sapeva chi fosse ma comunque sapeva di potersi fidare di lei, anche se
non
sapeva perché. La figura gli si avvicinò, alzando
la testa per guardarlo negli
occhi e, senza dire
niente, tese una
mano nella sua direzione mentre sorrideva e annuiva dolcemente con la
testa.
Alec non esitò un solo secondo e afferrò la mano.