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Autore: Gwen Chan    27/01/2012    10 recensioni
[27 Gennaio-Giornata della memoria]
Ci sono tanti modi per ricordare. Puoi leggere un libro, guardare un film, assistere a una conferenza, disegnare.
Oppure puoi scrivere.
C'è chi suona e chi preferisce il silenzio. Chi ripete da anni le stesse domande e chi è ancora in cerca delle risposte. Chi ha agito nell'ombra e chi alla luce del sole. Chi sente il peso della vergogna e chi alza con orgoglio la testa.
Ci sono uomini comuni che agiscono da eroi e presunti eroi che si rivelano in realtà incapaci.
Infine c'è chi per cui oggi, in fondo, è un giorno uguale agli altri.
Dieci drabbles sono il mio modo per ricordare.
Lo sommergeranno di telefonate.
Non ricordano mai che la sua Giornata della Memoria è a maggio.
Forse reciterà la preghiera per i morti.
Andrà allo Yad Vashem, quando si sarà dileguata la folla di giornalisti e politici.
Vuole camminare sul viale ombreggiato dagli alberi dei Giusti delle Nazioni, ringraziare i nomi su quelle targhette. A loro deve la vita
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dedica.  A Nemeryal  e a MartinaBea
 
AUSTRIA~REQUIEM
 
Dita veloci percorrono la tastiera del violino, scivolano di nota in nota.
Fa freddo a gennaio, mucchietti di neve si infrangono contro le scarpe. Quante volte è passato da quei luoghi senza voler vedere?
"Signore, non è orario di apertura."
Il bavero della giacca viene sollevato  quel tanto da mostrare il volto.
"Mi scusi, Herr Edelstein. Apro subito."
Essere il custode di notte gioca brutti scherzi. A Mauthausen vagano fantasmi, caracollano, si affacciano muti dalle baracche.
Una musica disperata esce dalle mani del violinista.
Roderich suona un Requiem ai morti e loro rispondono.
L'aria si riempie di uno straziante canto funebre.
 
POLONIA~ CENERE
 
Polonia ha un completo nero che indossa una volta l’anno.
Abbandonata ogni frivolezza, si congelerà nell'attesa della fiumana di visitatori.
La gente entra ed esce con facilità dal museo dell'orrore, Feliks li osserva e, per contrasto, ricorda l'accoglienza ricevuta alle porte dell'inferno: da Auschwitz non si sfugge.
Camminerà su vie di disperazione, là dove la Fenice ha sfiorato la fine. L'uccello di fiamme porta il peso del sacrificio.
Perché lui vivesse, perché la Nazione non morisse, altri sono periti al suo posto. Ogni giorno qualcuno ha rimandato per lui l’ultima ora.
La Fenice è rinata dalle ceneri degli uomini.
 
GERMANIA~ SCUSE
 
Inizialmente aveva scelto la via più semplice: aveva evitato il problema.
Quando le altre nazioni, passato l'orrore iniziale, tentavano di interrogarlo, per riuscire a capire, si chiudeva in un ostinato mutismo.
Se Italia pigolava "Perché?", liquidava la faccenda adducendo scuse su scuse.
Col tempo si era ritrovato costretto a cercare una risposta, a inventarsi motivazioni sempre nuove.
Era stata vendetta, era stato obbligo, era stato odio.
Ogni anno una spiegazione differente, eppure sempre incapace di fornire una risposta soddisfacente.
Quando il telefono squilla, prima ancora che qualcuno parli all'altro capo, Ludwig sa già chi è.
Quale scusa inventerà questa volta?
 
NORD ITALIA~ ASSISI UNDERGROUND
 
Conosce quelle pietre a una a una. Potrebbe percorrere quei sotterranei al buio.
Quante volte il suo terrore è stato scambiato per coraggio?
Appoggia l’orecchio sulla parete.
Risente il rumore dei passi. Rapidi e spaventati davanti a lui
Pesanti e arrabbiati sopra di lui.
Ricorda la voglia di scappare, eppure rimaneva fermo ad ascoltare le voci dei tedeschi.
Suo fratello urlava di muoversi.
I soldati passavano oltre.
Nemmeno il tempo di tirare il fiato.
Correre, corrompere, con l’ansia che schiantava il petto, mentire, pregando che nessuna emozione li tradisse, finché li portavano al sicuro.
Pace. Fino al giorno dopo.
 
SPAGNA E UNGHERIA~ UN UOMO COMUNE
 
Lo avete ritrovato?
Sì, dopo tanti anni.
Finora aveva sempre taciuto?
Sempre.
Anche col rischio di vedersi togliere il merito.
Credo che abbia agito per tutt'altra ragione.
Eppure tanti sapevano. Nessuno ha mai parlato?
Nessuno.
Aveva finto di essere un diplomatico spagnolo?
Sì, sebbene non fosse nessuno dei due.
Così ha salvato…
Cinquemiladuecento ebrei di Budapest.
A costo della propria vita.
E di quella di coloro che lo aiutavano.
È stato un eroe.
No, solo un uomo comune. Anzi, un Giusto.
Come si chiamava?
Io lo ricordo come Jorge, ma per la storia sarà sempre soltanto Giorgio.
Giorgio  Perlasca.
 
PRUSSIA~ CONFESSIONE

La prima volta era ancora un prete ignaro del mondo.
"Devo confessarmi padre, perché ho molto peccato" avevano sussurrato due iridi cremisi.
"Quali sono le tue colpe?"
"Ho ucciso, padre, ucciso degli innocenti."
Da allora quella scena si era ripetuta ogni anno.
"Quando smetterai di raccontare quello che già so?"
Quando mio fratello troverà una risposta.
Quando non si sveglierà più in preda agli incubi.
Quando taceranno i lamenti dei morti.
Quando l'unico rosso  sarà quello dei miei occhi.
Quando nessuno oserà più ridurre la nostra colpa a una finzione.
Quando David ritornerà a sorridere.
"Quando non sarà più necessario."
 
OC!ISRAELE~PREDA E CACCIATORE
 
Voi, che siete fuggiti, voi che vi credete al sicuro, vi troverò, vi riporterò indietro.
Mi avete trasformato in preda.
Ho vissuto nel terrore.
Mi avete tolto l'anima.
Eppure non sono morto.
Non ci siete riusciti.
Ora la preda è diventata cacciatore.
Sarò implacabile. Voglio giustizia.
Non ho fretta, ma vi scoverò.
Mi avete tolto il sorriso. Mi avete privato persino delle lacrime.
 
Hannah siede poco lontano da me.
Rivedo la ragazza dell'Università a Friburgo.
Ascolto anch'io i testimoni. Qualcosa brucia nel petto.
Questo processo riporta a galla memorie che io stesso ho seppellito.
I ricordi si sciolgono in pianto.
 
AMERICA~ TROPPO TARDI
 
Fu tutto fuorché un eroe.
Gli eroi arrivano sempre in tempo.
Gli eroi non permettono che nessuno muoia.
Non conoscono la paura. Non tremano. Non distolgono lo sguardo.
America avvertì un fastidioso nodo allo stomaco.
Ovunque nei suoi occhi si riflettevano solo miseria e morte.
Represse un fremito di orrore.
Gli eroi rimangono sempre saldi.
La sua mente, viziata da secoli di diritto alla libertà e alla felicità, si occludeva.
Era incapace di accettare.
Si rivolse a Ivan in una tacita domanda. Il russo gli indicò una figura scheletrica.
David alzò il volto emaciato.
“E’ troppo tardi, America” sussurrò, rassegnato.
 
DANIMARCA~ UGUAGLIANZA
 
“Un’altra!” gridò Danimarca all’oste, sbattendo un boccale di birra sul bancone. “Oggi voglio festeggiare!”
Il padrone del locale si chinò con aria circospetta. “Quanti ne avete salvati oggi?”
“Ben trenta uomini”, rivelò, soddisfatto.
“Dopotutto sono il grande Re del Nord. Germania deve solo provare a sfiorare gli ebrei danesi.”
Pensò con orgoglio al suo re quando per primo era sceso in strada con la stella gialla appuntata sul petto.
A Danimarca non importava la religione.
Erano tutti quanti danesi. Erano comunque i suoi concittadini.
Li avrebbe protetti.

I sorrisi di David sono merce rara.
Danimarca ha avuto l’onore di vederne uno.
 
OC!ISRAELE SPECIAL~ JUST ANOTHER ORDINARY DAY
 
Lo sommergeranno di telefonate.
Non ricordano mai che la sua Giornata della Memoria è ad aprile-maggio.
Forse reciterà la preghiera per i morti.
Andrà allo Yad Vashem, quando si sarà dileguata la folla di giornalisti e politici.
Vuole camminare sul viale ombreggiato dagli alberi dei Giusti delle Nazioni, ringraziare i nomi su quelle targhette: a loro deve la vita.
Rileggerà la lista di Schindler.
Ci sono i nomi dei bambini da ascoltare: un elenco senza fine.
Ci sono archivi da consultare, storie di vita da tramandare.
Eppure il 27 Gennaio per David, in teoria, è un giorno come gli altri.
 

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

 
 
Note.
Se siete arrivati fin qui, fermatevi e riprendete pure fiato. Immagino che, per l’argomento trattato, le drabbles non siano state una lettura “leggera”.
Il progetto parte due mesi fa. Solo per darvi un’idea di quanta attenzione e tempo vi abbia messo.
Alcune drabbles sono state scritte di getto negli ultimi giorni, ma le idee e i prompts che vi stanno dietro erano già nella mia testa da novembre. Semplicemente è stata un’impresa trovare le parole giuste per esprimere i concetti al meglio; per me è stato come camminare su un terreno minato, dove era indispensabile evitare di scrivere stupidaggini.
 
Ci sono personaggi, come Francia o Russia, che avrei voluto usare, ma per i quali alla fine non sono riuscita a scrivere nulla di decente.
Come al solito, David è il mio OC!Israele.
 
Lo Yad Vashem è il museo della Shoah di Gerusalemme.
Giorgio Perlasca, italiano, nella Budapest degli anni Quaranta, fingendosi un diplomatico spagnolo, riuscì a salvare migliaia di ebrei e a impedire che il ghetto fosse distrutto. Tornato in Italia, non raccontò mai a nessuno la sua “impresa” finché, negli anni Ottanta, alcune donne ungheresi non lo ritrovarono.
I Giusti delle Nazioni (come Perlasca) sono uomini e donne, scelti dal governo di Israele, che abbiano salvato almeno un ebreo e abbiano qualcuno che possa testimoniarlo.
 
Hannah Arendt (citata nella drabble “Preda e cacciatore”), filosofa allieva di Heidegger e autrice de “Le origini del totalitarismo”, assistè al processo al funzionario nazista Adolf Eichmann. Da tale esperienza scrisse “La banalità del male”.
 
Un'ultima cosa, la Giornata della Memoria Israeliana non ha una data precisa, quindi ho indicato il periodo (aprile-maggio) a causa della differenza tra calendario ebraico, lunare, su cui si basano le festività israeliana e calendario gregoriano. Spero di non avervi tediato con le note e di essere stata sufficientemente esaustiva.
Lungi da me offendere chicchessia, ma ho faticato, psicologicamente parlando, per questo progetto, quindi mi piacerebbe ricevere commenti un po’ più approfonditi di un semplice “bello/brutto, mi piace/non mi piace”.
 

   
 
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