Straordinaria
Non avere paura.
Così ti aveva detto tua madre, una fredda mattina d'inverno.
Sii straordinaria, Meredith.
Così ti aveva detto tua madre, quando si tagliò le vene.
Mi hai deluso, Meredith. Sei la più grande delusione della mia vita.
Così ti aveva detto tua madre, un caldo pomeriggio estivo, quando avevi appena 20 anni.
Tua madre ti ha detto molte cose, Meredith, ed ogni cosa che ti diceva era una pugnalata in pieno petto, una pugnalata profonda, dritta al cuore. E le credevi, anche se ti feriva, le credevi.
Non pensi mai a lei, non veramente. Ci pensi davvero un solo giorno l'anno, l'anniversario della sua morte. E ti chiudi in te stessa per 24 ore, non permetti a nessuno di disturbarti.
Il rumore della porta d'ingresso ti distoglie improvvisamente, senti il rumore dei passi che si fanno sempre più vicini. Ti volti e vedi Zola, la tua splendida figlia diciottenne, correrti incontro con un espressione radiosa in volto.
“Mamma, ho deciso!” esclama guardandoti negli occhi. “Voglio diventare un chirurgo, proprio come te!”
Le sorridi, mentre senti una lacrima scendere lungo la tua guancia.
E finalmente la sensazione di essere un fallimento e un pessimo esempio per gli altri che ti ha causato tua madre svanisce del tutto per fare spazio all'orgoglio di essere una brava mamma, una donna straordinaria.
Abbracci Zola e le sussurri: “Sii straordinaria, figlia mia. Sii straordinaria in tutto quello che fai.”