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Autore: cloe cullen    27/01/2012    28 recensioni
CONTINUO DI "QUI DOVE BATTE IL CUORE"-
“Kristen, perché Joy sta dicendo a tutti che ti sei fatta la pipì add..”
Si bloccò quando vide la grossa pozza ai miei piedi e il suo sguardo si alternò da quella a me. Mi bastò che i nostri occhi si incrociassero per sapere che aveva capito benissimo che non era pipì.
Impallidì così velocemente e così in fretta che mi sentii in dovere di fare una battuta per risollevare la situazione.
“Lo sapevo che il super sperma non avrebbe fallito”
Deglutì quasi visibilmente. “Stiamo per avere un bambino?”
E, nonostante la paura, gli sorrisi. “Stiamo per avere un bambino”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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family bliss Buon pomeriggio girls!!!!  ^______________^
Eccoci qui con un nuovo bel capitolo hihihihihi. In questo capitolo vedremo la nostra Pattz Family alle prese col matrimonio di Andrew Garfield, grande amico di Rob.
Muhamuhamuha ross cess questa risata malefica è tutta per te u.u
Ok, detto questo vi vogliamo ringraziare ancora una volta per tutto l'affetto, le recensioni e l'amore con cui ci seguite qui e con cui sclerate con noi su fb. Grazie ancora, siete tutte magnifiche  *----*
Ecco a voi il capitolo e....enjoy ;D


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CAPITOLO 8 (Cloe)


FAMILY BLISS





KRISTEN POV


“Joy vieni qui”
“No”
“Joy!”
“No!”
“Joy, ti prego dove diavolo ti sei cac..” mi bloccai in mezzo alla sua stanza quando vidi una massa di capelli biondi sporgere dallo spazio fra il lettino di mia figlia e il termosifone. Le avevo vietato di entrare ancora nella lavatrice o nell’asciugatrice perché era diventata decisamente troppo grande per starci senza romperle e lei aveva trovato subito un altro nascondiglio.
Beh, questo almeno era un posto dove non rischiava di rimanere incastrata, o peggio..
Pian piano mi avvicinai senza fare rumore e, quando finalmente Joy alzò il viso e mi vide torreggiare su di lei, i suoi occhi si spalancarono.
“Buuuuuuuuuuuuuuh” strillai.
Scoppiò a ridere, tentando di divincolarsi e fuggire via da me come un anguilla.
Eh no bella mia..
“Papààààààààààààà aiuto, la mamma è un mottlo e mi vuole maggialeeeeeeeeeeee”
“Sì, ti mangio, ti mangio tutta quanta” le morsi il pancino e, nonostante mi beccai una sua accidentale ginocchiata nelle costole, sentire il suono della sua risata ne valeva decisamente la pena.
Le ultime due settimane non erano state semplici. Per niente semplici.
Faceva caldo e il gesso le faceva prudere il braccio costantemente. Rob aveva avuto la brillante idea di provare svariati oggetti per tentare di grattarla, finchè una forchetta non le era rimasta incastrata, seguita da altro viaggio in ospedale, rimozione del gesso, sostituzione con un altro e conseguente pianto disperato di Joy.
Dovevo dire, però, che vedere la faccia di mio marito quando la forchetta si era rifiutata di uscire fuori era stato un momento impagabile. Non avevo riso così tanto da mesi. Purtroppo le mie dimezzate ore di sonno avevano reso la mia voglia di trovare la vita super divertente un tantino assente.
Come chiamato dai miei pensieri Alex scoppiò in lacrime, facendomi sentire le sue urla sin dall’altra stanza.
“Tranquilla! Non gli piace essere vestito ma ho tutto sotto controllo. Appena ho finito gli do il biberon e vedrai che si calma!”
Quando Rob urlava ‘ho tutto sotto controllo’ di solito si prevedevano disastri colossali ma questa volta volevo e dovevo fidarmi pienamente. Controllai l’orologio e mi accorsi che eravamo in terribile ritardo.
“Ok Joy, adesso dobbiamo vestirci velocemente”
“No”
La portai sul letto nonostante cercasse di sfuggirmi e non cooperasse per nulla al mio tentativo di sfilarle il pigiamino.
“Amore eri così felice di mettere il tuo vestitino nuovo, perché ora non vuoi più?”
“Pecchè il gesso lo lovina! Nessuna bambina spalgipetali ha il gesso!”
“Ma Joy vedila così. Sarai la prima flower girl ad avere un bel gesso rosa al braccio. Nessun’altra l’ha mai avuto. E tu non vuoi essere uguale a tutte le altre vero?”
Il suo broncio mi fece capire che, per una volta, non le sarebbe affatto spiaciuto essere completamente conforme alla massa.
“Ok, lo so che avere il gesso è una scocciatura ma lo hai promesso ad Emma perciò non possiamo dirle di no adesso, ok?”
“Ok” sbuffò infilando le braccia dentro le maniche dell’abito rosa vaporoso.
La sola cosa che non avevo previsto era che il  gesso le rendeva un braccio troppo grosso per passare attraverso il raso della manica. Tirai e spinsi finchè le mie orecchie avvertirono un suono che mi fece gelare il sangue.
Crac.
Qualcosa aveva fatto crac.
E sapevo esattamente che cosa.
Oh cazzo.
“Oh catto!” esclamò Joy, facendomi il verso e facendomi capire che avevo parlato ad alta voce. “Mamma che cos’è un ca..”
“Niente” quasi urlai e caddi dal letto contemporaneamente “Niente, niente. Te lo spiegherò quando sarai più grande.”
“Più glande quanto?”
“Mmmm quando avrai..mmm sedici anni, ok?” risposi rapida cercando di sbrogliarmi da quel pasticcio. Io e Rob dovevamo decisamente cercare di migliorare nei nostri, fino ad allora penosi, tentativi di non dire parolacce. “E ora resta qui ferma e immobile. Vado a prendere ago e filo”
“Ma mammaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
“Ferma e immobile, ti prego, amore”
Corsi di sotto, nel mobile dove c’era un piccolo kit di emergenza che qualcuno, forse mia madre, mi aveva regalato anni prima.
Era ancora nuovo e persi cinque minuti abbondanti per capire come aprirlo.
 Quando finalmente ce la feci ritornai al piano di sopra da Joy. Nel farlo, però, passai davanti a camera mia e di Rob e fui costretta a tornare indietro di qualche passo, fissando scioccata i due uomini di casa.
“Rob cosa..ehm..stai facendo?”
“Hai visto che sono riuscito a vestirlo senza farlo più piangere? E adesso giochiamo.”
“Rob..”
“Gli piace fare la scimmia appesa al ramo. Chi l’avrebbe detto? Un altro modo perché non pianga”
Non avrei mai voluto far scoppiare la sua bolla di felicità ma la sua espressione particolarmente compiaciuta mi fece capire che da solo non ci sarebbe mai arrivato.
“Ehm..Rob, credo che vomiterà, lo sai questo vero?”
Rob teneva Alex per le gambe, inchinandolo a testa in giù e, malgrado mio figlio ridesse divertito, sapevo che la cosa non sarebbe durata per molto e che  presto il latte che aveva appena bevuto ci avrebbe graziati della sua ricomparsa.
“Nahhh, non vomiterà. E’ un ometto forte e robusto”
Ok..
Decisi di non replicare e non solo perché il tempo scarseggiava e se continuavamo così la flower girl non avrebbe mai fatto la sua comparsa in tempo, ma anche e soprattutto perché Rob e Alex vestiti nei loro smoking  erano la cosa più tenera che avessi mai visto.
E potevo solo pregare Dio che presto non puzzassero di rigurgito di neonato.
Schizzai nell’altra stanza alla velocità della luce. Joy era rimasta fedele alla parola data, seduta sul letto, anche se non sapevo se fosse perché aveva deciso di essere obbediente o perché col braccio incastrato non poteva muoversi.
“Ok, amore ora stai ferma, non voglio rischiare di pungerti”
Annuì solennemente mentre io prendevo un bel respiro.
In fondo non doveva essere così difficile, no? E poi avevo un pò di esperienza: avevo guardato per anni le costumiste e le assistenti che sistemavano gli abiti di scena che si erano strappati accidentalmente. E lavoravano veloci e rapidissime, nei pochi minuti di pausa tra un ciak e l’altro.
Sì, ce la potevo fare.
Ok..com’era?
Passare il filo dentro la cruna dell’ago. Fatto.
Fare un nodino al fondo. Fatto.
Infilare l’ago nella stoffa. Fatto.
Rendersi conto che il rosa scelto non è affatto simile al colore dell’abito. Fatto.
Mi maledii mentalmente ma ormai il tempo scarseggiava e non potevo permettermi di perderne altro.
Presi un lungo respiro e ripresi col mio lavoro.
Ripassare l’ago dall’altra parte della stoffa e rendersi conto che il punto teneva. Fatto.
Sorrisi compiaciuta da me stessa, continuando, finchè non fui interrotta dall’urlo disumano di Joy.
Pungere la propria figlia. Fatto.
“Cazzo! Joy scusa! Joy, amore mio scusa, scusa, scusa! Oddio! Porco cazzo!”
“Cattooooooooooo, mamma mi ha tatto male! Cattooo!!”
“Cazzo Kris, Alex mi ha vomitato sulla camicia!”
Il mio sguardo spaziò sulla stanza e sulle persone che la popolavano. Rob sconvolto, Joy che mi guardava imbronciata e Alex che ci fissava tutti  confuso, probabilmente tentando anche lui di dire ‘cazzo’.
Tanto ormai sembrava la parola numero uno della famiglia..
Non sapevo se scoppiare a ridere o a piangere ma optai per la prima opzione.
Ero una madre  e vivere nel caos e nel casino più totale era normale.
Ero una madre e sapevo gestire la cosa.
Presi un profondo respiro e partii come un generale.
Afferrai lo scotch che Joy teneva sulla scrivania per i suoi disegni e, tornata da lei, allontanai l’ago, strappando il filo dalla stoffa. Era evidente ormai che nelle mie mani erano armi micidiali. Attaccai i lembi di stoffa con lo scotch e benedissi il fatto che almeno l’abito si fosse strappato accanto all’ascella. Se non  si fosse mossa troppo nessuno se ne sarebbe accorto..
“Joy mi raccomando…tieni il braccio così per tutta la cerimonia, ok?”
Lei annuì, probabilmente solo felice che non avessi ripreso a pungerla.
Ok, meno uno.
“Rob, vieni con me”
Andai in camera nostra e non fu difficile trovare un’altra camicia bianca  tra le decine nel suo armadio. La infilai rapida dentro un sacchetto.
“Siamo in ritardo, perciò te la cambi là, ok? Alex non si è macchiato, vero?”
“No, no, lui è ok”
“Ok, perfetto. Joy!!! Presto, si va!”
Trotterellammo tutti e quattro giù per le scale e piazzammo i bambini nei loro seggiolini in tempo record.  Solo quando la mia testa toccò il sedile tirai finalmente un sospiro di sollievo.
“Pronta per la prima uscita ufficiale della Pattinson family al completo?”
Annuii veloce, dando un bacio sulla guancia a Rob. In effetti dovevo ammettere che ero eccitata di uscire da casa dopo mesi reclusione post parto. Sarebbe stata una giornata allegra, anche se faticosa.
Ma la cosa che contava era che eravamo tutti insieme come una famiglia.
E chi se ne importava se eravamo un po’ spettinati, stracciati o puzzolenti di rigurgito di neonato? In fondo ai matrimoni tutta l’attenzione era sulla sposa, no? Chi avrebbe calcolato la trasandata famiglia Pattinson? Proprio nessuno.
I riflettori sarebbero stati puntati su Emma e Andrew.
Solo su di loro.
Certo Kristen, l’importante è crederci.
In fondo io ero presentabile. Mi ero alzata alle cinque per sistemarmi i capelli e dare una parvenza di colore al mio volto.
“Posso solo chiederti una cosa?” domandò Rob mentre guidava “Perchè hai deciso di ehm..tenere la camicia da notte?”
Subito non capii le sue parole ma, quando esse fecero presa dentro di me, mi sentii mancare.
Mi ero occupata di Joy, di Alex, di Rob e..
No, non era possibile.
Non stava succedendo a me.
Mi guardai verso il basso.
Sì, stava decisamente succedendo a me.
“Cazzo!”


“Emma ti prego respira”
“Sì Emma leppila” la incitò Joy con me.
Ed Emma in effetti stava respirando.
Iperventilando in realtà.
Dentro un sacchetto di carta.
“Ok, ok sono calma” annuì decisa. “Sono solo nervosa, ma non ne ho motivo. In fondo guarda te. Sei un’attrice, sei una moglie, sei una madre e riesci a conciliare tutto senza perdere niente di te stessa. La mia vita non cambierà affatto”
Mi sorrise. “A proposito Kris, bel vestito! Gli abiti disegnati sul modello dei negligè sono tornati molto di moda quest’anno. Non ti facevo così al passo coi tempi”
“Già” risi nervosa “Nemmeno io”
Mi sembrava inutile dirle che in realtà quello era il negligè con cui avevo dormito la notte precedente e che, nel tentativo di badare alla mia famiglia, mi ero dimenticata persino di cosa avevo addosso. Viste le sue paure improvvise sul suo futuro ruolo di moglie e, magari, anche di madre, non mi sembrava una mossa saggia.
E per fortuna che la sera precedente avevo pescato dal cassetto quella specie di sottoveste di raso Victoria’s Secret dato il caldo che faceva, o mi avrebbero vista tutti con una canotta e un paio di shorts ad un matrimonio.
Lanciai una nervosa occhiata allo specchio in fondo alla stanza.
Dopotutto con la giacca ed i tacchi poteva davvero sembrare un abito.
Riportai la mia attenzione su Emma quando ricominciò a camminare nervosa su e giù per la stanza.
“Sai, probabilmente anche Andrew è nervoso. Tom mi disse che Rob era un fascio di nervi il giorno del nostro matrimonio. Forse non lo danno a vedere ma gli uomini sono molto peggio di noi e credimi, quando ti vedrà, quasi sverrà per la tua bellezza.”
“Tembli una principessa zia Emma”
“Oh grazie Joy” si accucciò accanto a mia figlia e si scambiarono un veloce abbraccio “Se ora vai da papà e zio Andrew e ascolti di che parlano, cosa si dicono e che stanno facendo, la zia Emma ti da una bella banconota da ben dieci dollari, ok?”
Gli occhi di Joy si illuminarono mentre i miei si alzarono al cielo.
A volte dimenticavo quanto le spose potessero essere folli e paranoiche. Ero stata una di loro non molto tempo fa..
“Dieci dollali tono tantittimi!!!” esclamò mia figlia correndo via e, ne ero certa, già pensando a cosa poter comprare con quei soldi. Di certo credeva che bastassero a comprare un castello o una casa delle Barbie da dieci piani.
Emma non smise di camminare nervosa finchè Joy non tornò da noi, dieci minuti dopo, col fiatone per via della corsa.
“Allola” si preparò ad un lungo discorso dettagliato “Erano là in piedi con Alecs e pallavano e lidevano. Andlew mi ha chietto come stavi e io ho detto che eli bella come più di Cenelentola e allola lui ha detto che tu sei temple bellittima!”
“Awwwwww”
Questa volta furono gli occhi di Emma a sbrilluccicare intensamente.
“Visto che ti ama ed è lì, pronto ad aspettarti?” domandai.
Lei annuì, sembrando davvero tranquilla per la prima volta da quando ero arrivata.
Poi, però, Joy aggiunse le parole maledette.
“Ahhhhhhhhhhhh e poi pallava con papà di una lagazza. Shannon. Non ela la zia che avevo plima , mamma? Ela la zia plima di Emma?!”
Cazzo..
Questa volta evitai di urlarlo ad alta voce ma ci sarebbe stato benissimo.
Il volto di Emma passò da una gradazione di bianco pallido a una di rosso intenso, inframmezzate da una vasta gamma di colori intermedi.
E poi fu il diluvio universale, seguito dall’apocalisse , seguito dalla disperazione.
Emma si convinse che Andrew fosse intenzionato a mollarla sull’altare per correre fra le braccia della sua ex e nulla di ciò che dissi o feci sembrò riuscire a calmarla.
Ma, come era ovvio, ciò che lei aveva catastroficamente predetto non accadde.
Andrew fu li ad aspettarla all’altare, felice e adorante.
Joy camminò fra le sedie spargendo petali e, anche se sembrava avesse una specie di paralisi visto il modo in cui teneva il braccio sinistro incollato al corpo per non far vedere lo scotch, fu totalmente perfetta e aggraziata.
Nessuno alzò la mano per obiettare alle nozze (anche se ormai ero quasi certa che quella parte accadesse solo nei film e mai nei matrimoni veri).
E io e Rob ci ritrovammo nel fresco del tardo pomeriggio a ballare un lento in mezzo alla pista da ballo.
Joy si scatenava muovendosi da sola poco distante da noi, sculettando in un modo così adorabile che mi fece venire quasi voglia di estrarre il cellulare e riprendere la sua esibizione. Ma Rob mi battè e lo fece lui, mentre Joy continuava a fare la pazza, guardata e ammirata da tutti.
“Un giorno quando avrà vent’anni e lo vedrà si farà quattro risate”
Fui io quella a ridere. “Quando a vent’anni lo vedrà , sarà uno di quei momenti terribilmente imbarazzanti che ti fanno venire voglia di uccidere i tuoi amati genitori”
Affondai il naso nella sua camicia pulita che sapeva di sapone.
“Mmmm, ti sei cambiato”
“Sì. Prima la nonna di Emma mi ha annusato e ha urlato davanti a tutti che puzzavo di vomito” rispose “Mi hanno guardato tutti male.”
Soffocai la risata sul suo petto e guardai Alex che dormiva nel passeggino accanto ad uno dei tavoli del ricevimento, guardato a vista dalle nonne di Emma e Andrew che avevano passato l’intera giornata a fare a gara a spupazzarselo.
Non potei nascondere la sensazione di pace e serenità che provai in quel momento. I nostri amici avevano avuto una grandiosa idea a fare un matrimonio all’aperto. Nonostante fosse estate, sotto i rami si stava benissimo e il fresco degli alberi rendeva l’atmosfera magica.
“Mmm, perché così contenta?” domandò Rob dopo che l’ebbi baciato improvvisamente con passione. “Non avrai dormito più di quattro ore ieri notte.”
“Perché sì.” Risposi “Perché ho te, Joy e Alex e..e chissene frega di dormire.”
Mi guardò curioso e le guance accaldate furono ciò che, di certo, gli fece capire che al mio super entusiasmo c’era anche un’ulteriore spiegazione.
“Dimmi la verità…c’è altro”
Non potei fare altro che annuire,eccitata.
“Sì, ma te lo dico quando siamo a casa da soli”
Rob però sembrava così eccitato che per tutto il resto del pomeriggio continuò a tampinarmi di domande.
E’ qualcosa che faremo?
E’ qualcosa che hai comprato?
Ti è successo qualcosa di bello?
Ci è successo qualcosa di bello?
Dovetti chiuderlo in salotto e fargli promettere di restarci quando andai al piano di sopra a mettere a letto i piccoli. Joy si addormentò subito, distrutta per il sonno e la stanchezza della giornata mentre Alex fu un po’ più difficile ma, dopo una poppata e  un po’ di coccole contro il mio seno, chiuse gli occhi e si ranicchiò in mezzo al lettone. Non pensai neppure di spostarlo nel suo lettino, limitandomi a circondarlo di cuscini che fungessero da barriera.
Ero troppo eccitata di parlare con Rob e di rivelargli il motivo per cui ero così felice.
Ci misi pochi secondi ad arrivare in salotto e presi il pc, lasciando Rob a guardarmi confuso.
“Che fai?”
“Aspetta e vedrai” mormorai digitando un nome su google e, poi, voltai il portatile verso di lui.
Vidi la sua espressione passare dal confuso al…totalmente perso.
“E chi sarebbe questo Chris Hemsworth?”
“Un attore” risposi ovvia.
“Questo lo vedo ma non capisco che cosa..”
“Lui è la mia nuova co-star” continuai, così eccitata da non farlo finire di parlare “Una delle mie nuove co-star, in realtà. Mi hanno presa Rob! Per ‘Biancaneve e il cacciatore’! Ricordi che quando ero rimasta incinta di Alex  avevo fatto quel provino? Beh, tutto era stato rimandato ma ora..ora il progetto è partito. E il regista vuole me. Ha proprio insistito per me, ci credi?!”
Non mi sentivo così entusiasta per un nuovo film da quando ero una ragazzina, in pratica. Erano più di due anni che ero ferma e la voglia di tornare a fare ciò che amavo era tanta. Soprattutto perché sapevo che Rob non era impegnato in nulla fino all’anno nuovo e ora, con tutta l’esperienza che avevo, ero certa di poter conciliare l’essere madre col lavoro.
Non ero più spaventata come la prima volta che avevo dovuto lasciare Joy per andare sul set.
Adesso era tutto diverso.
“Ehm..sì, ci credo. Ovvio che ci credo. Tu sei un’attrice favolosa” mormorò Rob, spostando lo sguardo dallo schermo a me “Ma da quando lo sai?”
“Una settimana più o meno”
Vidi i suoi occhi guardarmi scioccati. “E perché non me lo hai detto prima scusa?”
Il suo tono non aveva neppure una punta dell’eccitazione che mi aspettavo di trovarci e la cosa mi ferì più di quanto mi aspettassi.
“E’ che all’inizio non era sicuro e poi beh..sai come vanno queste cose, no?”
“Sì certo. Ovvio”
Sì alzò dal divano, gettando la giacca sopra e sparendo in cucina.
Senza dire altro.
Niente.
Non una sola fottuta parola gentile.
Lo seguii come una furia nell’altra stanza. Delusa ed amareggiata
“Che diavolo c’è che non va ora?”
“Niente” bevve un sorso d’acqua con quell’aria da ‘mi hai fatto un torto incredibile ma non mi va neppure di parlarti’ che mi faceva saltare i nervi ogni volta.
Per fortuna che era un padre e un marito, cazzo. Viva la maturità.
“Niente, perfetto. Tanto non ti devo chiedere il permesso”
Me ne stavo per andare a dormire quando decise di parlare. “Potevi chiedere un consiglio però. Un parere. Un’opinione. Dovremmo essere una squadra”
Lo guardai a occhi spalancati e mi chiesi se si fosse rimbecillito del tutto. Noi eravamo una squadra ma per quanto riguardava il lavoro eravamo sempre stati di supporto l’uno all’altra. E io sapevo che non aveva progetti per molti mesi, per cui..quale diavolo era il problema?
“E’..sei già stressata così. Dormiamo poco e Alex è ancora piccolissimo”
“Ce la posso fare Rob e poi le riprese non iniziano fino al mese prossimo. E Alex sta dormendo di più ultimamente, man mano che cresce le cose miglioreranno solamente. Per di più le riprese sono a Londra, vicino ai tuoi genitori. Possiamo stare di più con la tua famiglia e..”
“A Londra?” quasi si strozzò con la birra che stava bevendo “Non so se ti ricordi che Joy deve iniziare l’asilo il mese prossimo”
“E che differenza fa farglielo iniziare qui o a Londra? Non credo che i metodi di insegnamento siano poi così diversi, no?”
Scosse le spalle, bevendo un altro sorso di birra, senza degnarsi di rispondere.
A quel punto mi veniva quasi da piangere per il nervoso.
“Possiamo prendere una baby-sitter come quando c’era Cloe. In fondo sono solo tre mesi, passeranno in un lampo.”
“Certo brava, assumi pure la prossima psicopatica per badare ai nostri figli. Che idea grandiosa.”
Aveva parlato a bassa voce ma lo avevo sentito benissimo.
Ogni singolo poro del mio corpo lo aveva sentito, come se invece che sussurrate quelle parole mi fossero state urlate addosso.
I suoi occhi si spalancarono leggermente, come se si fosse accorto della gravità di ciò che aveva detto quando ormai era troppo tardi.
“Senti, non era quello che..”
“Vaffanculo. Vacci davvero”
Come diavolo poteva guardarmi in faccia e dirmi una cosa del genere dopo tutto quello che avevamo passato?
Feci un passo fuori dalla cucina ma subito le sue braccia furono attorno a me e mi fece sedere sul bancone della accanto ai fornelli. Ripulì rapido con le dita le lacrime che mi rigavano il viso e ,anche se avrei voluto con tutta me stessa tirargli un calcio fra le gambe, esitai di fronte alle sue parole e al suo sguardo pentito.
“Scusa, scusa, scusa. Sono uno stronzo..non so nemmeno perché ho reagito così, davvero. Tu devi fare quello che ami e io non ho alcun diritto di..”
“Hai diritto di dire la tua opinione” tirai sul col naso e lo guardai, anche se mi aveva ferito incredibilmente con le sue parole “Ma non hai il diritto di farmi sentire una pessima madre. Tu hai..hai anche la musica e la tua scrittura e..ma io ho la recitazione. E’ quello che ho sempre saputo fare meglio e anche se amo Joy e Alex con tutta me stessa dopo un po’ sento il bisogno di avere qualche spazio per me. Sono pochi mesi e..”
“Lo so, lo so” mi prese il volto fra le mani e mi diede un delicato bacio sulle labbra. La voglia di picchiarlo scemò totalmente “E’ che ..non so, mi sono abituato ad averti a casa sempre e..Dio suona così maschilista e ottocentesco..”
“Sì, sì..decisamente.”
“E’ che non sono più capace a stare lontano da te. Ti vorrei sempre con noi e..ora tu il film e Joy all’asilo..”
Lo abbracciai, sapendo che era molto apprensivo nel lasciare Joy lontana dal suo sguardo. Non lo biasimavo di certo; avevamo avuto una vita a dir poco movimentata e piena di momenti belli ma anche incredibilmente orrendi.
“Ti assicuro che le riprese saranno finite per Natale” lo tranquillizzai “E vedi il lato positivo: Londra! Il nostro appartamento è vicino al centro, vicino ai tuoi! Joy adora quella città e possiamo costruire nuovi ricordi, nuove esperienze con Alex“
Alle mie parole, finalmente, anche lui sorrise. “In effetti sembra eccitante”
“Lo è!” confermai “Tanto più che avevo anche un’altra sorpresa per farti felice, ma sei stato uno stronzo”
“Dimmela”
“No”
“Nemmeno se stappo lo champagne per rimediare alla mia stronzaggine?”
“Ok” risi “Beh..l’appartamento a Londra ce l’abbiamo. Ma ..ho affittato un cottage in campagna fino a settembre. Non so..possiamo prenderci una bella vacanza. Forse con un cambiamento d’aria Alex prenderà un ritmo sonno veglia più regolare, chissà? E pensavo che sarebbe stato bello stare un po’ insieme come una famiglia lontano da Los Angeles.”
I suoi occhi mi guardarono con amore e seppi all’istante che la piccola incomprensione di poco prima era appianata e dimenticata.
“Non è una buona idea” sussurrò sulla mia bocca “E’ un ottima idea”
“Perciò.. Londra?” domandai, eccitata e felice per quelli che si prospettavano mesi fantastici con la mia famiglia in un luogo che adoravamo.
“E Londra sia..”



ROB POV

“Guarda! Rob guarda come sono brava!”
“Papà! Guaddami!”
“Siete entrambe bravissime!” urlai perché mi sentissero sopra il nitrito del cavallo. Sia Kris che Joy erano appollaiate sopra un cavallo e, anche se all’inizio erano state un po’ intimorite, alla fine avevano voluto provare l’ebbrezza in un maneggio vicino alla casetta che Kris aveva affittato.
Notai che Kris, comunque, era ancora un po’ nervosa e, oltre a tenere salda Joy davanti a sé, aveva le mani ancorate alle redini in modo quasi spasmodico.
Non potei trattenere un risolino, che lei vide e a cui rispose con una linguaccia.
Il ragazzo che teneva saldamente il cavallo ad una corda  ricominciò a muoversi, facendogli fare un altro giro del recinto.
Alex era tra le mie braccia, che si sporgeva, gorgogliando qualcosa di incomprensibile, guardando meravigliato il mondo attorno a sé. Da poco aveva iniziato a sorridere e la pediatra ci aveva detto che adesso i suoi sorrisi erano veri mentre prima, molto probabilmente, erano più che altro smorfie dovute ai gas alla pancia.
“Ehi campione, che facciamo eh?”
Lo alzai nell’aria tiepida e lui sbrodolò un po’ di bava sul mio viso, ma non mi importò affatto. Non quando vedevo lui e tutta la mia famiglia molto più serena.
Kris aveva avuto ragione su tutta la linea, ovviamente. Una vacanza era davvero ciò di cui avevamo bisogno e una vacanza in Inghilterra era come una fiaba.
Mi sedetti con Alex sulla coperta che avevamo steso all’ombra di alcuni alberi, pronto a cambiargli il pannolino mentre Joy e kris continuavano con le loro lezioni di equitazione.
Mia figlia adorava la campagna e si divertiva tantissimo nei maneggi e nei centri sportivi che c’erano intorno a  casa nostra, specialmente ora che il gesso era stato tolto, sostituito da una più comoda fasciatura elastica. E per quanto riguardava Alex..beh, lui ora dormiva.
Dormiva davvero.
Faceva l’ultima poppata a mezzanotte e poi dormiva fino alle sette del mattino.
Sette ore di sonno filate.
In pratica un vero e proprio miracolo divino.
Dormiva nella culla accanto al letto mio e di kris, con la finestra leggermente aperta, e non si svegliava per nessun rumore, che fosse il canto degli uccellini o io e Kris che, per la prima volta da quando era nato, avevamo fatto l’amore la notte precedente.
Io e Alex dovemmo addormentarci entrambi perché un po’ di tempo dopo fui svegliato da un bacio leggero di Kris e dal suo corpo premuto sul mio.
“Buon risveglio bello addormentato” sussurrò, posando un dito sulla mia bocca e guardando al nostro fianco. Sia Joy che Alex dormivano sulla coperta, tranquilli e vicini l’uno all’altra.
Perfino la gelosia di Joy sembrava essere scemata in quel luogo.
Ancorai le mani ai fianchi di Kris, eccitandomi all’istante, trascinandola con forza su di me.
La sua bocca fu sulla mia in meno di un secondo e le mie mani sotto la sua maglietta. Quando le sfiorai il seno, però, si ritrasse e si accoccolò accanto a me, carezzando la testolina di Alex e sistemandola per bene. Riprendemmo a baciarci, questa volta più lentamente ma più a fondo.
“Ti voglio”
Rise piano per non svegliare i bambini “Stanotte. Calma i bollenti spiriti cowboy”
Mi limitai a tenerla stretta a me, respirando l’aria profumata e i suoi capelli.
“Puzzi un po’ di cavallo Kris”
Mi colpì al petto scherzando. “Grazie, sai sempre la cosa più romantica da dire ad una ragazza. E comunque devo fare ancora molto pratica. Sono troppo rigida e ho tantissime scene a cavallo nel film”
“Andrai benone”
E, come ogni volta che parlava del suo nuovo film, mi sentii una vera e propria merda per il modo in cui avevo reagito quando me l’aveva detto, il giorno del matrimonio di Andrew. Io volevo che fosse felice e realizzata, solo avevo sperato in un altro po’ di mesi da trascorrere tranquilli in famiglia.
Ma quello era il suo nuovo sogno e io l’avrei supportata sempre.
E poi si trattava solo di qualche mese..qualche mese che sarebbe passato in fretta e senza alcun problema.
Quella sera, però, mentre mi stavo lavando i denti, vidi Kristen entrare in bagno di corsa. Nelle sue mani il cellulare squillava forte.
“Scusa, ti spiace se parlo qui? Di là Alex si è appena addormentato”
Scossi le spalle, tranquillo.
Tranquillo finchè non la sentii parlare.
“Ciao Chris! No, figurati, non mi disturbi affatto” disse “E’ un piacere anche per me e..no, smettila. Non sono assolutamente così brava..”
Kris arrossì come ogni volta che qualcuno le faceva i complimenti. “Sì ,sarà una bella esperienza. Anche io non vedo l’ora di conoscerti di persona. Non vedo l’ora di iniziare. Ho finito proprio stasera la seconda rilettura del copione e già ho delle idee per..”
Aggrottai le sopraciglia, leggermente infastidito.
Kristen era una madre di famiglia e non si chiamavano le madri di famiglia alle dieci di sera, no?
Quando lei chiuse la comunicazione, dopo qualche minuto, la stavo ancora fissando pensieroso.
“Che c’è?” domandò con un mezzo sorrisino sulle labbra, come se avesse saputo esattamente quale fosse il problema.
“Niente”
“Sei geloso” mi solleticò il fianco prendendomi in giro “Sei geloso che un nuovo aitante attore, affascinante e biondo mi rubi il cuore”
“Ti prego” risi “Mister Ballando con le stelle?”
“Smettila con questa storia!”
Ma rise con me mentre la trascinavo in camera e la gettavo sul letto. Sentivo Joy russare dalla sua cameretta e Alex dormire profondamente.
Percorsi il corpo di Kristen di baci e quando arrivai alle sue labbra eravamo entrambi ansanti.
“Non è colpa mia se ha fatto quel programma” sussurrai
“Rob piantala. Ha fatto anche altre cose. Un sacco di altre cose” mi rimproverò mentre le sue mani mi sfilavano la maglietta “E ora basta parlare di Chris Hemsworth, ok? Preferirei fare l’amore con mio marito..”
“Ai tuoi ordini moglie”
La accarezzai sulla pelle nuda e non mi importò minimamente più di nient’altro, solo di godermi lei ed il momento. E seppi che non importava se nei prossimi mesi sarebbe stata molto impegnata o stressata; era il suo sogno, la sua carriera e doveva viverla fino in fondo, completamente.
E io sarei stato al suo fianco a sostenerla
Come sempre

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Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh un nuovo progettino per Kris *___*
Chissà cosa porterà. Chissà....muhamuhamuhamuhauamhmhamuhauhmauhmahumauh
Ok, non sono divertente u__u me ne rendo conto.
Un mega bacio e....see ya soon ;D


   
 
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