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Autore: Little_Drunkun_Munky    27/01/2012    4 recensioni
Adoro Uncharted quindi...leggete!
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Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Drake e il segreto della vita.


A volte gli obbiettivi della vita non sono così scontati...spesso alcuni dicono che è impossibile raggiungere uno scopo. Ma io...io uomo qualsiasi ci sono riuscito e ve lo sto raccontando. Mi chiamo Drake e questa è la mia storia. Ero alla ricerca di una città...più che una città si poteva definire un tesoro:El Dorado. Ne avevo sentito parlare,le leggende,i miti e di un uomo che tentò di scoprirla ma non ci riuscì mai: Sir. Francis Drake. Io sono un suo lontano parente. Ammirai da subito le sue gesta e le sue imprese impavide ed eroiche e mi affascinava il segreto che celava quella città,così misteriosa e nascosta...a tal punto da decidere di provare sulla mia pelle la sensazione di essere arrivato a scoprire El Dorado.:la città impossibile. Così decisi di partire. Pochi giorni prima,mentre camminavo sulla spiaggia,trovai sulla riva,insabbiata fino all’orlo,una bottiglia. La aprii e dentro vi trovai un bigliettino sul quale c’era scritto:”Se a El Dorado vuoi andare,nel tuo cuore devi guardare”. Quando la lessi non mi disse praticamente nulla,ma decisi di tenere quel foglietto con me,magari mi sarebbe tornato utile. Appena i mie due migliori amici,Cholè e Sully,seppero che volevo andare a El Dorado insistettero per venire con me. Allora caricammo le nostre cose sulla barca e partimmo per El Dorado. In tutti quegli anni passati a pianificare la rotta per la città avevo fatto delle ricerche online e sapevo che El Dorado si trovava al centro dell’India proprio nella valle di Nagpur. Tutto procedeva come previsto ma ahimè i guai dovevano ancora cominciare. Proprio sulla fiancata della nostra barca un gommone pieno di pirati armati ci attaccò. Ci dirigemmo subito nella stiva per prendere i fucili. Ognuno di noi si appostò in modo da non farsi vedere. Il capobanda andò nella cabina del pilota e si sentì uno sparo. La barca ora era sotto il loro controllo. Mi accinsi a sparare ad un pirata ma prima di premere il grilletto mi tornarono in mente le mie avventure passate...li riconoscevo si erano proprio loro: gli scagnozzi di Ray il acerrimo nemico. Rimasi pietrificato e non riuscii a sparare fino a che un urlo mi trapassò i timpani:era Chloè. L’avevano trovata,imbavagliata e portata sul ponte di comando. Prima di lasciarci da soli con la barca fuori controllo uno dei pirati ci urlò:<> e così dicendo s’allontanarono con il gommone. La nave era fuori controllo e io ne andai a comando. Ero furente al pensiero che quella canaglia di Ray avesse scoperto dov’eravamo diretti e per il fatto che avesse rapito Chloè ma una cosa era certa:dovevo salvarla. Chiesi a Sully di passarmi la mappa e di darmi indicazioni mentre ci dirigevamo a Sakardara...ero pronto a battermi. Incontrammo varie difficoltà nel tragitto,la maggior parte delle volte venimmo assaliti di nuovo dai pirati però questa volta eravamo più preparati e man mano che chi attaccavano ne ammazzavamo una decina alla volta tanto che dopo una settimana si calmarono le acque. Tutte le sere prima di andare a letto tiravo fuori dal taschino dei pantaloni quel bigliettino e me lo leggevo sino ad addormentarmi...la domanda era una sola:quale significato poteva avere quella frase? Dopo tre estenuanti settimane di viaggio arrivammo finalmente a Sakardara e li trovammo pronto alla lotta Ray e legata al albero maestro della sua nave Chloè.<>incominciò Ray<> e io << no ti sbagli alla fine di tutto questo sarai tu a morire ucciso da un mio proiettile che ti trapasserà la tempia!>>E detto questo salii sulla sua nave e lottammo fino allo stremo. Con la sua scivola mi ferì alla mano proprio mentre stavo per sparare e il fucile mi cadde in acqua;mi rimaneva una sola ed ultima risorsa:il mio pugnale. Mentre combattevo, Jay teneva a bada gli altri scagnozzi col fucile e man mano li uccideva tutti. Alla fine spinto fino a prua della nave e,con alligatori che non aspettavano altro che qualcuno cadesse in acqua per papparselo,con la forza e con un pizzico di fortuna, mentre era distratto,lo infilzai nel torace con il mio pugnale e tirando gli ultimi e deboli respiri mi disse<<......non finisce qui...>>poi tacque e cadde in acqua. Sully corse a liberare Chloè e proprio mentre ci abbracciavamo capii il significato di quella piccola frase in quel piccolo bigliettino. Finalmente capii perché Sir. Francis Drake non scoprì mai El Dorado ...non la scoprì mai perché non esisteva. L’unico vero tesoro che stavo cercando non esisteva. Ma in quel viaggio trovai di meglio...capii finalmente che il vero tesoro della vita...è l’amicizia.                                                                                                                                                                                             Fine

  
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