Erano giorni che stava chiuso nella sua stanza, al buio, con solo stereo, computer e alcol a fargli
compagnia.
 
Even though i'm on my own
I know i'm not alone
Cause i know that someone, somewhere Praying that i make it home.
 
"Ben! Ben svegliati! E' l'ora dell'intervista!" la sua voce continua a risuonagli nella testa. "Ho capito,
fammi spazio..." l'immagine di Danny che lo spinge piano da una parte del letto per fargli compagnia.
Nuove lacrime bagnano il cuscino, mentre il nodo alla gola si stringe ancora, il cuore che soffre, freme,
si lacera.
 
So here's one from the heart
I'm right back through the storm
I need an answer
 
-Ben! Apri!- la voce di Sam giunge ovattata, appena percettibile per via della musica.
-Che cazzo vuoi?! Vattene, per favore!- urla, stringendo il cuscino con le mani, talmente forte da far
diventar bianche le nocche.
-Dai Ben! Siamo preoccupati, esci!- continua il bassista, ma lo scream copre completamente la sua voce.
Si stropiccia gli occhi, svogliato, poi si alza dal letto e si trascina verso la scrivania, la luce del modem del pc gli brucia gli occhi.
 
Cause i've got, to be strong
I know we can get back our new start
I've got to imagine
 
-Come hai potuto lasciarci così?- sussurra con un fil di voce, sedendosi, fissando con uno sguardo vuoto il computer.
Lacrime, un’altra fitta al cuore.
La musica, a volume quasi insostenibile per le orecchie, è ormai diventata un sottofondo, non ci fa neanche caso. Fino a tre giorni prima avrebbe preso a mazzate le casse pur di non rovinarsi l’udito.
La voce è andata via quasi del tutto, la gola brucia come se avesse ingoiato un tizzone ardente. Ha sonno, ma non riesce a dormire. Ogni volta che chiude gli occhi, rivede l’immagine di Danny in mezzo alla strada, l’auto che lo investe. Un urlo, il suo, quello di Danny, non lo sa. E piange.
 
I know I’m not alone
Cause I know that someone, somewhere
Praying for I make it home.
 
Lui che corre per soccorrerlo, il sangue, la disperata corsa in ospedale, l’attesa, e il medico che lo chiama, gli dice che il suo amico non ce l’ha fatta. Danny, il suo miglior amico. Worsnop, il cantante degli Asking Alexandria. Il SUO cantante.
Magari...magari è tutto un sogno! Per un attimo ci crede davvero, ma il dolore gli sembra troppo realistico e duraturo per essere finto. Si morde un labbro, fino a farlo sanguinare.
Bussano di nuovo alla porta, questa volta è Cameron.
-Ben! Se non vuoi uscire, facci entrare! Solo un momento!-
-Andate via!-
-Hanno fissato il giorno del funerale.-
-...-
Prende la bottiglia di whisky al suo fianco, beve un lungo sorso, poi la sbatte sul tavolo.
-Lasciatemi stare...per favore...- si passa una mano tra i capelli.
Si gira, osserva la stanza in completo disordine. Sta per ributtarsi sul letto, ma un’idea si fa strada fra i suoi cupi e pigri pensieri.
Riprende la bottiglia, beve di nuovo, si alza e si avvicina alla finestra, aprendola con la mano libera.
E’ notte, dal decimo piano si vedono le auto parcheggiate illuminate dai lampioni e solo un paio di finestre aperte. Osserva, poi sale in piedi sul davanzale, reggendosi con una mano. Sente il vento soffiargli in faccia. Finisce il contenuto della bottiglia, poi la butta nella stanza alle sue spalle, frantumandola.
 
I know I’m not alone
Cause I know that someone, somewhere
Praying for I make it home.
 
Guarda il cielo pieno di stelle. Ormai gli Asking Alexandria non esistono più.
-Arrivo, Danny!-
Sorride, poi si butta.