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Autore: Hayley Black    29/01/2012    14 recensioni
Fred/Hermione | Fluff, romantico | One shot
«Suvvia, Granger, è un’offerta formale: stavo anche pensando di invitarti a cena, o a uscire, ma ho cambiato idea. E’ orribile» aggiunse con sufficienza, puntandole contro un dito.
«So di essere orribile, Fred, non c’era bisogn_» cercò di dire, ma lui la interruppe.
«Parlavo della spilla».

[Questa storia si è classificata terza su diciotto al concorso "Una carrellata di primi baci!" indetto da Aquamarine_ sul forum di EFP.]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Neutron star collision ~ '
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Nickname (se diversi, nominate sia quello di EFP che quello del forum): Hayley Black
Titolo: like a leaf; 
Genere: Fluff, romantico
Raiting: Verde
Avvertimenti: One shot
Introduzione: «Suvvia, Granger, è un’offerta formale: stavo anche pensando di invitarti a cena, o a uscire, ma ho cambiato idea. E’ orribile» aggiunse con sufficienza, puntandole contro un dito. 
«So di essere orribile, Fred, non c’era bisogn_» cercò di dire, ma lui la interruppe.
«Parlavo della spilla».
Note: Mh, dunque X°D Mi dispiace tantissimo del bidone che ho preso, dato che pensavo che il concorso scadesse oggi invece che domani: essendo i giorni di proroga tre, ed essendo il contest scaduto il sette, più o meno, credevo che scadesse alle 23.59 del DIECI gennaio; invece no LOL X°D Comunque, davvero, ti ringrazio per avermi lasciato inviare la storia. Su questa one shot non ho niente da dire: l'ha betata AliH e la ringrazio, ancora una volta, ma non ne sono del tutto convinta - come sempre. C'è qualche perplessità, qualcosa che non mi piace, ma è sempre così. Basta, devo andare che domani ho un'interrogazione D; maledette interrogazioni, bah.
Spero che la storia ti piaccia ^^

L'angolo del terrore
Siete contenti del mio ritorno su EFP? (no). ;A; *scappa via* Cominciamo bene, insomma :asd: Dunque, dunque, cosa dire su questa storia? E' arrivata terza al contest "Una carrellata di primi baci!" indetto da Aquamarine_ sul forum di EFP, e sono molto soddisfatta del risultato ** terza su diciotto è un bene, insomma, calcolando la marea di autrici rispettabili che vi hanno partecipato.
La storia che leggerete è ambientata al quinto anno, a Grimmauld Place, quando Hermione riceve la sua spilla da Prefetto; il prompt scelto era, appunto, "spilla", e ho girato tutta la frittata a mio favore. X°D Alla fine si parla di mirtilli, e senza farci caso ho inserito un collegamento all'altra mia Fred/Hermione "Blueberry kiss" <3 amo molto quella storia
Comunque, stavolta le note sono all'inizio e non so perchè D: fa molto faigo. 
Vi avverto che da adesso pubblicherò molto più poco, perchè mi sto dedicando, assieme alla mia fantasticherrima beta-dalla-doppia-faccia Alih, ad una fantasticherrima longfic originale SLASH. Ecco, ora lo sapete. Quindi, se scompaio all'improvviso è perchè scrivo come una matta (o meglio, vorrei farlo).
Ho finito il mio sproloquio del terrore; vi lascio, dato che devo fuggire a fare mille mila cosa D;
Spero tanto che la storia vi piaccia! <3
 

like a leaf;

 

Hermione sgattaiolò nella propria camera, mentre le urla della signora Weasley risuonavano per tutta Grimmauld Place; quella donna aveva messo a ferro e fuoco tutti per dare una ripulita a casa Black, correndo da una stanza all’altra e dettando ordini. Si doveva ammettere, però, che il numero dodici era davvero in uno stato pietoso: l’infestazione di Doxy, i cimeli di famiglia lasciati ad ammuffire in dispense coperte di polvere, camere su camere diventate il nido di disordine e microrganismi non identificati.
Quando erano arrivati lì non avevano avuto neanche il tempo di scoprire cosa fosse l’Ordine della Fenice: la madre di Ron si era rimboccata le maniche e aveva cominciato a rassettare e passare in rassegna l’intero appartamento. Da quel momento non c’era stato più tempo libero; lei aveva trovato a malapena qualche ora per finire i compiti, e aveva trascorso le vacanze a spruzzare doxycida e a pulire tende.
È davvero terribile, pensò, chiudendosi la porta alle spalle con un sospiro; avrebbe preferito avere una carrellata di rotoli di pergamena da scrivere, piuttosto che passare le giornate in quel modo.
Inoltre, le mancavano le verdeggianti colline che circondavano la Tana; era stanca di guardare fuori dalla finestra tutte quelle macchine che vomitavano fumo, i palazzi grigi dalle finestre illuminate che ostruivano il cielo.
Immersa nei propri pensieri, un po’ per colpa del continuo lavoro che doveva svolgere, non udì il bussare alla porta; quando l’uscio si spalancò, facendo entrare una brusca folata di vento, la ragazza si girò di scatto e si ritrovò faccia a faccia con uno dei gemelli.
«A cosa devo la visita?» chiese subito, arretrando contro la parete; notò che, Fred o George, stringeva tra le mani una busta di pergamena ingiallita, con l’inconfondibile stemma di ceralacca color scarlatto. «E come mai, mi chiedo, quest’atto cordiale?».
Il gemello sorrise, porgendole la lettera con fare altezzoso. «Sono Fred» mormorò, squadrandola afferrare la refurtiva con espressione sospettosa. «Ho visto che il tuo gufo si era schiantato contro la finestra, e dato che nessuno correva a prendere la lettera ci ho pensato io. Sai, erano tutti impegnati a pulire questa topaia» aggiunse.
«Se è un’altra delle vostre diavolerie, giuro che…».
Hermione staccò lo stemma dal foglio macchiato, sentendo addosso gli occhi di Fred e tenendo lo sguardo basso per non incontrare il suo. Non l’aveva detto a nessuno ma, da un po’ di tempo a quella parte, aveva cominciato a sentire uno strano vuoto all’altezza del petto quando c’era lui nelle vicinanze: e, per volere di strane forze sovrannaturali, quei vuoti si accentuavano quando si sfioravano per sbaglio o, casualmente, lui le sorrideva di nascosto. Si sentiva una ragazzina alla sua prima cotta, isterica e innamorata: non avrebbe mai voluto arrivare a quelle conclusioni, ma le avevano insegnato che negare l’evidenza era stupido e inutile.
Mentre le sue dita sfilavano la lettera dalla busta un oggetto piccolo quanto una noce rotolò ai suoi piedi; aggrottò la fronte, un presentimento che si faceva strada dentro di lei, e si abbassò per afferrarlo. Era una spilla: rossa, lucida, e indirizzata a lei.
Fred, disgustato, si allontanò con fare teatrale: «Ora sei a tutti gli effetti una nemica» disse, indicandola, «non sono riuscito a portarti dal lato oscuro in cinque anni e non ci riuscirò neanche adesso». Lei in tutta risposta sorrise, e strinse l’oggetto nel palmo della mano; aveva aspettato, programmato e immaginato quel giorno, e si presentava così come se niente fosse – per giunta dalle mani di Fred – in una torbida giornata d’agosto.
Prefetto.
«Io… io devo dirlo ai miei genitori» balbettò, non sapendo cosa dire, e il ragazzo si aprì nell’ennesimo sorriso.
«Sei davvero adorabile, Granger» fece. «Sai quanto sarà contento Percy?».
«E tu sei il solito scansafatiche. Non stavi lavando le tende assieme a Ginny?» chiese, per cambiare discorso, sperando che le farfalle nello stomaco – comparse non appena lui era entrato nella stanza – volassero in un altro posto.
«Ora che ci penso sarà contenta anche mamma» borbottò lui come se non avesse sentito. «E papà. E anche tutti gli altri, forse».
«Sei venuto solo per portarmi la lieta notizia?» chiese ancora, nascondendo l’eccitazione per la lettera di Hogwarts con la comunicazione di essere – finalmente – diventata un Prefetto.
«In realtà volevo domandarti di fare da cavia a me e George, siamo ancora in fase sperimentale ma saresti molto utile» rispose Fred. Lei sollevò le sopracciglia, guardandolo esterrefatta.
«Neanche per sogno».
«Suvvia, Granger, è un’offerta formale: stavo anche pensando di invitarti a cena, o a uscire, ma ho cambiato idea. È orribile» aggiunse con sufficienza, puntandole contro un dito.
«So di essere orribile, Fred, non c’era bisogn_» cercò di dire, ma lui la interruppe.
«Parlavo della spilla».
Un “Oh.” pensieroso le uscì dalla bocca e abbassò lo sguardo, immaginandosi rossa quanto i capelli dei Weasley, e le tornò alla mente che lui avrebbe voluto invitarla a cena; cercò di nascondere la propria faccia, fissandosi le punte delle scarpe, ma quando alzò nuovamente gli occhi trovò il volto del ragazzo a pochi centimetri dal suo.
Okay, Hermione, prova a ricordare gli ingredienti di un Distillato della Morte Vivente.
«Vale ancora l’invito a cena?» le chiese Fred, e lei si specchiò nelle sue iridi cristalline.
Gli ingredienti del Distillato della Morte Vivente, Hermione, pensa agli ingredienti.
Artemisia, Asfodelo
Poi, improvvisamente, si accorse che il ragazzo profumava vagamente di mirtilli; e lei adorava i mirtilli.
Artemisia, Asfodelo, Fagioli Sopoforosi e Radici di Valeriana.
Forse, constatò, se si fosse trovata di fronte un calderone pieno di Amortentia avrebbe avuto quell’odore: menta, erba tagliata, mirtilli, Fred.
«Ti trovo piuttosto silenziosa, Granger, hai perso la lingua?».
Sei una Grifondoro, Hermione, tira fuori il tuo coraggio. Il Cappello Parlante voleva smistarti a Corvonero, ricordi? Se non avesse trovato il tuo orgoglio, sopito sotto montagne di libri, indosseresti cravatte blu e argento.
E, quando aveva trovato finalmente le parole per ribattere qualcosa di sensato, le labbra di Fred sfiorarono le sue, e avvertì il sapore di mirtilli di cui erano pregne; si sentì galleggiare, come una foglia sul pelo dell’acqua, e non fece altro che infilare le dita tra i capelli del ragazzo mentre la spilla, ormai l’ultimo dei suoi pensieri, cadeva sul pavimento con un rumore metallico.
Gliel’avrebbe fatta pagare, appena ritornati a scuola, e magari avrebbe accettato il suo invito a cena; ma forse, semplicemente, avrebbe rifiutato e continuato a sorridergli di nascosto.
Hermione, aprendo gli occhi per una frazione di secondo, notò che una foglia stava volteggiando per la stanza mossa dal vento; e ringraziò mentalmente Silente e la lettera con la spilla da Prefetto perché, senza di loro, non avrebbe mai conosciuto il sapore della bocca di Fred.


 

   
 
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