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Autore: elekus483    29/01/2012    6 recensioni
Sam….guardami..”
Erano seduti per terra, in corridoio, con la schiena appoggiata alla parete. Dean cercava inutilmente di farsi guardare da suo fratello, rannicchiato con le gambe al petto e scosso da brividi.
“Sam…”
Il suo tono era quasi una supplica, una preghiera. Voleva vederlo negli occhi, voleva poterlo consolare e scacciare via tutte le sofferenze che aveva subito. “Perché non me l’hai mai detto?”
ehilà..ritorno con questa one-shot..non èuna wincest stavolta ma solo tanto tanto amore fraterno. spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate!!:)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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“Sam….guardami..”
Erano seduti per terra, in corridoio, con la schiena appoggiata alla parete. Dean cercava inutilmente di farsi guardare da suo fratello, rannicchiato con le gambe al petto e scosso da brividi.
“Sam…”
Il suo tono era quasi una supplica, una preghiera. Voleva vederlo negli occhi, voleva poterlo consolare e scacciare via tutte le sofferenze che aveva subito. Prima con la morte di papà, poi con il sangue demoniaco, poi con il diavolo e ora con questo che superava ben cento volte e più tutto quello che aveva passato.

“Perché non me l’hai mai detto?”
La sua voce era triste, piena di dolore e preoccupazione. Nella sua mente sfrecciavano ancora immagini terribili che cercava disperatamente di eliminare; sentiva le grida di Sam, di dolore e paura; risentì la sua stessa rabbia e terrore misto a disgusto quando gli si presentò davanti quell’orribile scena: il suo fratellino urlante, sul letto, mentre veniva violentato da un uomo. Le parole gli morirono in gola, era spaventato e senza dire niente, e senza farsi sentire, prese la pistola e gli sparò in testa. L’uomo si accasciò sopra Sam, che non smise di urlare finchè nella sua visuale non entrò Dean, il suo salvatore, il suo eroe. Subito si tranquillizzò ma distolse lo sguardo, non voleva guardarlo negli occhi, non voleva che lui sapesse….cercava di proteggerlo da tutto questo.
Dean chiuse gli occhi un attimo per riprendersi da quello che aveva passato per poi ritornare a fissare Sam che invece non accennava ad alzare lo sguardo su di lui e continuava a rimanere rannicchiato e a tremare come una foglia.
Cercò di accarrezzargli delicatamente il braccio ma venne respinto.
“Sam..sono tuo fratello, sai che non ti farei mai del male….. ti prego..guardami…..Sammy?..”

Cercò nuovamente un contatto e questa volta lo ottenne. Gli prese le mani e gliele strinse forte forte quasi da trasmettergli tutta la forza che possedeva. Poi, finalmente, Sam alzò il viso: i suoi occhi erano velati dalle lacrime e in essi Dean poté vedere tutto il suo dolore e la sua paura.
“Ehi…” con le dita cercò di togliergli dalle guance le lacrime che avevano cominciato a scendere dai suoi occhi; non riusciva a controllarle, così come non riusciva a controllare i tremiti del suo corpo.
“Tranquillo…ci sono qui io ..”
Dean tentava di rassicurarlo, accarrezzandolo con una mano e continuando a tenerlo stretto con l’altra.
“Mi dispiace” gli disse Sam con un debole sussurro “Perdonami..”

La sua voce tremava e ricordi dolorosi cominciarono ad affiorare nella sua mente, ricordi che sperava di dimenticare, di cancellare. Sentiva ancora il suo tocco mentre lo spogliava, un tocco deciso, non delicato, quasi rabbioso; rappresentava il suo bisogno ossessivo, famelico che aveva nei suoi confronti e che riusciva a soddisfare ogni qualvolta gli era permesso: tra una lezione e l’altra, a fine giornata quando per l’università non girava più nessuno e tutti i suoi colleghi erano già andati a casa. Lui lo chiamava e Sam lo raggiungeva, ormai rassegnato. Non poteva sfuggirgli in nessun modo, doveva fare finta che tutto fosse normale, come se non fosse successo nulla. E ogni notte lasciare che si ripetesse la stessa storia: carezze, baci violenti su tutto il corpo..sentiva ancora il suo alito, s il suo respiro affannoso mentre era dentro di lui, sentiva le sue violente spinte dentro e fuori di lui e sentiva ancora il suo liquido caldo che esplodeva dentro di lui, contro la sua volontà. Ricordava e provava ancora disgusto e fastidio, provava ancora dolore mentre camminava, quante volte è stato usato, sfruttato come se fosse stato un giocattolo, un oggetto su cui soddisfare i suoi desideri osceni. Come faceva a dimenticare tutto questo? Come poteva riuscirci? Quando Dean quella notte l’ha portato via per una caccia, Sam dapprima restio, aveva poi accettato. Matt, questo era il nome di quel mostro, era via per una gita e non sarebbe tornato prima della fine del mese; Sam voleva scappare da lui, e aveva trovato in suo fratello una via d’uscita, sperando che Matt non lo venisse più a cercare, sperando che per vendetta non avrebbe ucciso la sua famiglia, cosa che avrebbe potuto fare benissimo. D’altronde Sam era il suo giocattolo preferito e nessuno poteva portarglielo via; glielo ripeteva sempre ma per fortuna Matt non sapeva che Sam aveva un fratello, un fratello che l’avrebbe protetto ad ogni costo.
“Perdonarti? Tu non hai nessuna colpa Sammy..io devo chiederti perdono..invece..” ormai anche il viso di Dean era solcato dalle lacrime, non riusciva più a trattenersi.
Sam lo guardò perplesso:”Perché ?”
“In tutti questi anni ti sono stato sempre vicino e non mi sono mai accorto di niente…h-ho sempre cercato di p-proteggerti da tutto…m-ma non sono riuscito a proteggerti dal passato, da quello che ti è successo…..se solo avessi saputo ….”
“Avrei dovuto dirtelo..Dean…ma… a-avevo paura… e h-ho paura ancora adesso sebbene..…” non riuscì a continuare e iniziò a singhiozzare forte.
D
ean lo cinse con le braccia e Sam si lasciò abbracciare dal fratello che lo strinse forte a sé; “Non lasciarmi solo …ti prego Dean…..per favore…non lasciarmi…..”
“Sssh…sai che non lo farei mai…ssh..tranquillo…non ti lascio..E’ tutto finito ora…quel bastardo è morto ..non ti toccherà mai più. Se n’è andato per sempre…ssh……ssh…”
Chiuse gli occhi mentre cullava Sam tra le braccia cercando di infondergli tranquillità e cercando soprattutto di farsi sentire lì vicino, di modo che Sam potesse capire che non sarebbe mai stato solo, che ci sarebbe stato sempre Dean al suo fianco a proteggerlo da qualunque cosa e da chiunque. Perché era questo il suo compito e lo sarebbe stato per sempre.
"Ti voglio bene Dean”

“Ti voglio bene anch’io, Sammy”



 

Allora ammetto che non mi convince tantissimo, per me è stata anche un po’ difficile scriverla -.-..e perdonatemi se ho fatto del male a sammy ma per me è in questi momenti  che l’amore fraterno si fa sentire tantissimo. Ho cercato di trasmettere questo ma non so se è riuscito oppure no, fatemelo sapere vi prego. Accetto critiche, consigli e tutto quello che vi pare…J  


allo 

 

“Perdonarti? Tu non hai nessuna colpa Sammy..io devo chiederti perdono..invece..” ormai anche il viso di Dean era solcato dalle lacrime, non riusciva più a trattenersi.

Sam lo guardò perplesso:”Perché ?”

“In tutti questi anni ti sono stato sempre vicino e non mi sono mai accorto di niente…h-ho sempre cercato di p-proteggerti da tutto…m-ma non sono riuscito a proteggerti dal passato, da quello che ti è successo…..se solo avessi saputo ….”

“Avrei dovuto dirtelo..Dean…ma… a-avevo paura… e h-ho paura ancora adesso sebbene..…” non riuscì a continuare e iniziò a singhiozzare forte.

Dean lo cinse con le braccia e Sam si lasciò abbracciare dal fratello che lo strinse forte a sé; “Non lasciarmi solo …ti prego Dean…..per favore…non lasciarmi…..”

“Sssh…sai che non lo farei mai…ssh..tranquillo…non ti lascio..E’ tutto finito ora…quel bastardo è morto ..non ti toccherà mai più. Se n’è andato per sempre…ssh……ssh…”

Chiuse gli occhi mentre cullava Sam tra le braccia cercando di infondergli tranquillità e cercando soprattutto di farsi sentire lì vicino, di modo che Sam potesse capire che non sarebbe mai stato solo, che ci sarebbe stato sempre Dean al suo fianco a proteggerlo da qualunque cosa e da chiunque. Perché era questo il suo compito e lo sarebbe stato per sempre.

“Ti voglio bene Dean”

“Ti voglio bene anch’io, Sammy” 

 

 

che tutto fosse normale, come se non fosse successo nulla. E ogni notte lasciare che si ripetesse la stessa storia: carezze, baci violenti su tutto il corpo..sentiva ancora il suo alito, s il suo respiro affannoso mentre era dentro di lui, sentiva le sue violente spinte dentro e fuori di lui e sentiva ancora il suo liquido caldo che esplodeva dentro di lui, contro la sua volontà. Ricordava e provava ancora disgusto e fastidio, provava ancora dolore mentre camminava, quante volte è stato usato, sfruttato come se fosse stato un giocattolo, un oggetto su cui soddisfare i suoi desideri osceni. Come faceva a dimenticare tutto questo? Come poteva riuscirci? Quando Dean quella notte l’ha portato via per una caccia, Sam dapprima restio, aveva poi accettato. Matt, questo era il nome di quel mostro, era via per una gita e non sarebbe tornato prima della fine del mese; Sam voleva scappare da lui, e aveva trovato in suo fratello una via d’uscita, sperando che Matt non lo venisse più a cercare, sperando che per vendetta non avrebbe ucciso la sua famiglia, cosa che avrebbe potuto fare benissimo. D’altronde Sam era il suo giocattolo preferito e nessuno poteva portarglielo via; glielo ripeteva sempre ma per fortuna Matt non sapeva che Sam aveva un fratello, un fratello che l’avrebbe protetto ad ogni costo. 

 

 

“Ehi…” con le dita cercò di togliergli dalle guance le lacrime che avevano cominciato a scendere dai suoi occhi; non riusciva a controllarle, così come non riusciva a controllare i tremiti del suo corpo.

“Tranquillo…ci sono qui io ..”

Dean tentava di rassicurarlo, accarrezzandolo con una mano e continuando a tenerlo stretto con l’altra.

“Mi dispiace” gli disse Sam con un debole sussurro “Perdonami..”

La sua voce tremava e ricordi dolorosi cominciarono ad affiorare nella sua mente, ricordi che sperava di dimenticare, di cancellare. Sentiva ancora il suo tocco mentre lo spogliava, un tocco deciso, non delicato, quasi rabbioso; rappresentava il suo bisogno ossessivo, famelico che aveva nei suoi confronti e che riusciva a soddisfare ogni qualvolta gli era permesso: tra una lezione e l’altra, a fine giornata quando per l’università non girava più nessuno e tutti i suoi colleghi erano già andati a casa. Lui lo chiamava e Sam lo raggiungeva, ormai rassegnato. Non poteva sfuggirgli in nessun modo, doveva fare finta  

 

 

La sua voce era triste, piena di dolore e preoccupazione. Nella sua mente sfrecciavano ancora immagini terribili che cercava disperatamente di eliminare; sentiva le grida di Sam, di dolore e paura; risentì la sua stessa rabbia e terrore misto a disgusto quando gli si presentò davanti quell’orribile scena: il suo fratellino urlante, sul letto, mentre veniva violentato da un uomo. Le parole gli morirono in gola, era spaventato e senza dire niente, e senza farsi sentire, prese la pistola e gli sparò in testa. L’uomo si accasciò sopra Sam, che non smise di urlare finchè nella sua visuale non entrò Dean, il suo salvatore, il suo eroe. Subito si tranquillizzò ma distolse lo sguardo, non voleva guardarlo negli occhi, non voleva che lui sapesse….cercava di proteggerlo da tutto questo.

Dean chiuse gli occhi un attimo per riprendersi da quello che aveva passato per poi ritornare a fissare Sam che invece non accennava ad alzare lo sguardo su di lui e continuava a rimanere rannicchiato e a tremare come una foglia.

Cercò di accarrezzargli delicatamente il braccio ma venne respinto.

“Sam..sono tuo fratello, sai che non ti farei mai del male….. ti prego..guardami…..

Sammy?..”

Cercò nuovamente un contatto e questa volta lo ottenne. Gli prese le mani e gliele strinse forte forte quasi da trasmettergli tutta la forza che possedeva. Poi, finalmente, Sam alzò il viso: i suoi occhi erano velati dalle lacrime e in essi Dean poté vedere tutto il suo dolore e la sua paura.  

 

  
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