29/01/2012
3 recensioniCome la neve in estate...
-Non mi vuole più, capisci?-
Il moro guardò di sbieco l'amico e poi mise la testa all'indietro scoppiando a ridere.
- Amico, ti sei sentito? Sembri una ragazzina di dodici anni alle sue prime armi, e sinceramente non ne hai per niente l'aspetto. E per la cronaca sei tu che l'hai tradita in mondovisione.-
- Trent, le ho già chiesto scusa... che vuole ancora?- chiese confuso Duncan ignorando il commento inutile dell'amico.
-Non so, se la ami davvero dovresti dimostrarglielo, io e Gwen ci siamo subito capiti e ora stiamo insieme...- terminò con occhi sognanti Trent.
Il moro restò come inebetito e il punk roteò gli occhi.
- Come puoi restartene lì impalato mentre un tuo amico ha bisogno di te?-
- Bhe Duncan, faccio quello che hai fatto tu quando ti ho chiesto aiuto.-
Il ragazzo sbuffò, mentre il chitarrista tirò fuori un paio d'orecchini argentato con delle pietre blu scure incastonate che pendevano.
- Che ne dici? Vanno bene per Gwen?-
Il punk scrollò le spalle e si distese sul divano pensieroso.
- Perchè non le fai una senerata?-
Duncan guardò, alquanto, male l'amico e l'altro sorrise.
- Una regalo costoso? Sai che Courtney ad...-
- No.-
- Presentati vestito in smoking!-
- Cosa? Il vestito da pinguino non me lo metto, grazie.-
Un trillo rimbombò nella stanza d'albergo di Duncan e Trent prese il cellulare e ripose gli orecchini al loro posto.
- Scusa amico, devo andare.-
Il punk sbuffò e lo salutò con un cenno alla mano, quando Trent fu fuori dalla porta il ragazzo iniziò a borbottare tra sé.
- Chitarrista inutile, stupido, scemo, sdolcinato da far vomitare, inutile, inutile e inutile!-
All'improvviso il campanello suonò e Duncan, ancora in boxer, andò ad aprire e trovò la persona che non si sarebbe mai immaginato bussasse alla sua porta.
-Ehi. Che ci fai qui?- chiese il punk.
- No, no , no, no. Brutta gotica adesso vado là e l'ammazzo!-
- Calma, calma principessa. Cosa ha fatto Gwen?-
Courtney sembrò tranquillizzarsi ed entrò nel piccolo appartamento.
- Avevo bisogno di parlare con Bridgette, ma non sapevo dove abitava e Gwen mi ha dato questo indirizzo ed ora eccomi qua! In questa lurida stanza di un lurido albergo con un lurido inquilino.-
- Bhe, grazie.- rispose sfregandosi una mano tra la cresta verde spettinata.
- Oh, scusa... non volevo offenderti...-
- Stop, stop. Tu mi hai chiesto scusa?-
- Bhe da quando sono stata insieme a Trent sono cambiata.-
- Tu? Insieme a Elvis?-
La ragazza sbuffò e annuì annoiata.
- Bene, scusa per il disturbo devo andare, ciao ciao troglodita!-
- Ciao principessa!-
Appena Courtney se ne andò, sbattendo abbastanza forte la porta, Duncan pensò che era diventata matura e sempre più bella, non lo disse ma notò che i capelli erano più lunghi e ondulati, che aveva messo un filo di matita e eyeliner su quelle pozze scure ed, infine, che quel cappotto scuro e quei pantaloni bianchi risaltavano la sua pelle scura.
Sospirò e si distese sul divano nero di pelle della stanza e ripensò a quei momenti bellissimi passati insieme e che, forse, l'ispanica un giorno sarebbe ritornata, ancora una volta, dal suo amatissimo punk dagli occhi acquamarina.
Parola all'autrice.
Allora, il titolo non centra veramente nulla con la storia, non ho concluso nulla con questa shot... ma avevo voglia di postarla... insomma si sta scrivendo solo su Dawn e Scott che personalmente non mi fanno impazzire.
E Brick? Non è un cucciolo quel ragazzo? E' un'amore... forse un pò bruttino.
Vabbè mi sono persa in chiacchere.
Auf widersehen,
Brittany_