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Autore: Supreme Yameta    29/01/2012    4 recensioni
Jiraya aveva sempre amato Tsunade nonostante questa non lo ricambiasse e stesse con un altro. Il suo cuore piangeva e solo Orochimaru riusciva a percepire i suoi singhiozzi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orochimaru | Coppie: Jiraya/Tsunade
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Salve gente!
Eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole anche questa domenica. Vi direste "ma non hai nient'altro di meglio da fare?"... vi risponderei che avrei due riassunti di francese da fare e che dovrei ripassare qualcosina ma... cos'altro dovrei fare tutta le settimana se non fare questo ed andare alle lezioni?
Comunque, ecco qui la mia One-Shot su Jiraya ed il suo amore per la bella Tsunade. Come sappiamo Tsunade non lo ricambiò mai perché amava Dan ma nessuno ha mai parlato delle sensazioni che Jiraya provava nel vederli assieme, nessuno ha mai visto un buon Orochimaru che lo consola.
Beh, se non l'avete mai visto e siete interessati a scoprirlo, non vi resta che iniziare a leggere, non credete?
Detto questo, per chi è ancora rimasto qui anziché essersene andato via da questa ff, auguro una buona lettura.


NarutoxHinata 4ever
Kakashi Hatake e Mayuri Kurotsuchi sensei di vita
Kakashi e Shizune? E perché no! XD


È già una felicità poter amare, anche quando ad amare si è soli.
[Théophile Gautier]

Crysis 2 - New York:Aftermath
[http://www.youtube.com/watch?v=nNQ8z3k-gdU&feature=related]

Jiraya era sempre stata una persona alquanto strana, sia come uomo che come shinobi.
Come ninja, egli si mostrava implacabile e terrificante, allo stesso tempo generoso e caritatevole, un ninja apprezzato da tutti per le sue grandi capacità tanto da essere chiamato da tutti Besuto*.
Come uomo si dimostrava più strambo di quanto realmente non fosse, poteva avere tutti i vizi del mondo, poteva essere un pervertito riconosciuto da tutto il villaggio ma aveva un cuore d’oro massiccio che, senza nemmeno accorgersene, lo rendeva affascinante agli occhi di molte ragazze che, se non avesse avuto la manina un po’ troppo lunga verso i loro sederi, avrebbero fatto la fila per uscire con lui.
Una cosa che non si poteva accettare da Jiraya, pensò in quel momento Orochimaru, era la sua immensa stupidità nell’essere un tipo arrendevole. Proprio in quell’istante, mentre erano seduti su delle panche esterne di una locanda del villaggio dopo essere tornati da una lunga missione, guardava l’amico dai capelli bianchi fissare un punto imprecisato per terra pur di non vedere ciò che gli si parava davanti: quando Jiraya si comportava in quel modo era davvero noioso ed odioso.
Tsunade continuava ad abbracciare il suo fidanzato con affetto e passione, si baciarono una prima volta, poi risero assieme, un altro bacio ed ancora altre risate di divertimento e felicità per essere ancora insieme dopo al lunga missione di lei, poi la principessa del clan Senju si voltò verso i due compagni di squadra ancora seduti sulle panche. Le dispiacque averli ignorati in quel modo, così si avvicinò all’orecchio di Dan e gli sussurrò qualcosa, poi lo fissò in attesa di una sua approvazione e, una volta arrivata, decise di rivolgersi ai due compagni di squadra.
-Ragazzi, io e Dan facciamo una passeggiata, per voi va bene?-
Orochimaru e Jiraya si scambiarono un’occhiata senza capirne il motivo per cui l’amica glielo stava dicendo, di solito Tsunade prima faceva le cose e poi dava l’avvertimento che le aveva fatte, perché quella volta si comportava così?
-Non credo che potrebbe interessarmi se te ne vai con Kato… francamente non capisco il motivo per cui ce l'hai chiesto- rispose Orochimaru con tono annoiato prima di inghiottire l’ultimo dango rimasto sul suo piatto.
Tsunade gonfiò le guance come una bambina piccola a cui veniva fatto un innocente torto -Antipatico-
Dan sorrise alla fidanzata e la abbracciò da dietro mentre lei si rivolgeva all’amico dai capelli bianchi -Per te va bene, Jiraya?-
Il ragazzo la guardò per qualche istante, non poteva fare a meno di pensare quanto fosse bella… quanto odiava vederla abbracciata ad un altro; pensava che doveva essere lui quello che doveva cingerle così la vita, doveva essere lui quello a sentire costantemente il suo dolce profumo, quello a farla sorridere come una bella innamorata, lui quello ad assaggiare il dolce tatto delle sue labbra… ma sempre e solo lui: aveva capito, dopo i primi tempi della relazione fra Tsunade e Dan, di non stare pensando alla sua felicità ma alla sua.
Impacciato, quindi, l’uomo dovette annuire -Certo... andate pure a divertirvi!-
Grata, la bionda gli sorrise garbatamente facendolo bloccare per quanto fosse bella ai suoi occhi, anche Dan fece la stessa cosa ma questo fu ignorato, facendo la stessa cosa con il suo saluto mentre i due piccioncini si allontanavano verso le stradine del centro.

Sia Jiraya che Orochimaru rimasero fissi a guardarli da lontano fino a quando non sparirono dalla loro vista. Fu in quel momento che i due amici ritrovarono un po’ di quella pace che si era destabilizzata all’arrivo di Dan, quando loro tre erano assieme andava tutto bene… quando c’era un quarto incomodo le cose non piacevano ai due a meno che quel quarto non fosse il loro sensei.
Con fare annoiato, Orochimaru guardò l’espressione silenziosa dell’amico, si… lo odiava davvero quando faceva così. Non c’era divertimento o interesse quando lui stava zitto e non era nella sua indole tirare avanti con un argomento qualsiasi pur di ravvivare quella trista situazione.
Poi gli venne un’idea -Comprendi che ora dovrai stendere il rapporto della missione anche per Tsunade? Perché non fai pure il mio dato che sei così disponibile-
Il rospo lo guardò corrucciato -Fattelo da solo, serpe! A Tsunade sto solo facendo un favore-
Gli venne da ridere al sol pensare che Jiraya faceva dei favori solamente a lei, a nessun’altro che non gli stesse particolarmente a cuore. Orochimaru si era addirittura convinto che, se Tsunade gli avesse detto di uccidersi, probabilmente Jiraya l’avrebbe fatto senza battere ciglio; tutto questo perché l’amava… ringraziava il cielo di non aver mai provato quell’orrenda sensazione che ti rendeva dipendente da qualcuno al punto da dimenticare i propri obiettivi. Lui non avrebbe mai amato nessun’altro al di fuori del suo sogno.
Vedere l’amico ridotto in quel modo, quella volta, non sapeva come ma gli faceva pena tanto da non riuscire ad evitare quell’argomento -Jiraya...- chiese quindi -...perché non la dimentichi?-
Quella domanda scombussolò molto il ragazzo dai capelli bianchi tanto da farlo incupire ancora di più di quanto già non fosse, pensò a come rispondergli ma nessuna risposta gli sembrava sufficientemente chiara per farglielo capire. Forse avrebbe dovuto limitarsi a dirgli di farsi gli affari suoi come lui gli diceva sempre quando gli chiedeva in cosa consistevano quei suoi strani esperimenti che lo chiudevano in casa per settimane. Ma Orochimaru era suo amico, era il suo migliore amico e se gli stava ponendo quella domanda era suo dovere rispondergli… magari, alla fine, avrebbe ottenuto anche qualche buon consiglio, chissà.
-Come potrei dimenticarla... la amo, Orochimaru-
Il serpente lo squadrò per bene prima di mormorare qualcosa che sembrava il verso di un serpente, Jiraya non riuscì a capire e questo permise all’uomo dalla pelle cadaverica di rispondergli con durezza minore di quando avesse espresso nel suo sibilo -Potrai amarla ma devi accettare la realtà dei fatti: lei non ti ama-
Parole dure.
Jiraya lo aveva già accettato parecchio tempo fa, si era chiesto una miriade di volte cos’avesse Dan che lui non aveva, perché Tsunade non aveva compreso i suoi sentimenti ed aveva accettato quelli di Dan? Forse perché entrambi avevano perso i loro fratellini per colpa della guerra, probabilmente era partito tutto dal condividere quella sofferenza che era nato l’amore fra i due… ammise che, se si trattava di quello, aveva capito cos’aveva Dan che a lui mancava; Dan aveva provato il gusto di avere una famiglia come Tsunade, lui invece era sempre stato da solo, non aveva mai conosciuto i suoi genitori ed era cresciuto sotto l’ala protettrice del clan Sarutobi fino a quando non fosse diventato abbastanza grande da cavarsela da solo.
Era questa la differenza perché Dan fosse l’amante e lui l’amico?
L’unica cosa che riuscì a dire all’amico dopo aver ripensato a tutto ciò fu solamente -Non posso farci nulla, Orochimaru. La amo lo stesso-
Nuovamente il futuro sannin lo guardò male -Rischi solo di soffrire, perché non ti concentri su qualcos’altro? Perché non sopprimi quel sentimento ed aspetti che trovi un’altra con cui condividerlo… il mondo è pieno di belle donne, ma immagino che questo tu lo sappia già-
Quella volta Jiraya aveva la risposta pronta -Tu non puoi capire, Orochimaru, non puoi...-
Si, probabilmente aveva ragione, ammise che era l’ultima persona a dover parlare di quegli argomenti, eppure si sentiva in diritto di farlo per una semplice ragione -Sei noioso, non c’è divertimento a prenderti in giro se hai quella faccia ogni volta che li vedi assieme-
Jiraya si voltò sorpreso, poi sorrise divertito -Questo sarebbe il tuo modo per dirmi che sei preoccupato per me?-
E di rimando Orochimaru aveva subito precisato -No, è che mi stai sulle palle quando fai il depresso cronico- si alzò dalla panca e lo squadrò per bene prima di invitarlo a fare altrettanto per dirigersi verso il palazzo dell’Hokage.
-A volte non ti capisco- disse Jiraya mentre camminavano per le vide del villaggio.
-Sono io quello a non capire te e Tsunade. Entrambi così stupidi da far ridere- ribatté l’altro.
-In che senso?-
Orochimaru tirò un sospiro esasperato per quanto fosse stupido il suo amico, almeno adesso era più loquace di prima -Tu le sei sempre accanto, anche quando è morto quel moccioso di suo fratello. Nonostante ti tratti come uno zerbino tu non le dici mai niente… perdonami ma se questo significa amare è davvero orrendo- Jiraya aveva la testa nuovamente abbassata a pensare ma ciò non impedì ad Orochimaru di fermarsi dal continuare -Smettila di soffrire in questo modo-
Dopo quell’ultima ramanzina del serpente, il silenzio iniziò a passeggiare assieme ai due amici durante il tragitto che li separava dal palazzo dell’Hokage. Orochimaru aspettava una risposta e, al tempo spesso, sperava di non incrociare nuovamente Tsunade e Dan assieme altrimenti l’amico si sarebbe davvero ammazzato quella volta. Jiraya non riusciva a rispondergli.
Almeno fino a quando non gli venne in mente una frase adatta per fargli capire che a lui andava bene anche così, che dopotutto non pretendeva chissà cosa dalla vita né da Tsunade -È già una felicità poter amare, anche quando lo si è soli a farlo-
Questo fu l’ultimo punto che fece capire al serpente quale fosse la scelta del suo amico, una scelta difficile e che l’avrebbe portato alla sofferenza più totale. Tuttavia quel giorno Orochimaru imparò qualcosa sull’amore, amare significava soprattutto dare e forse ricevere qualcosa, l’amore era il potere più bastardo di tutti, il potere che tutti possono avere ma che pochi, i più fortunati, possono apprezzarne gli effetti benefici. Ancora di più il serpente si convinse che non avrebbe mai amato, che se quel maledetto giorno sarebbe arrivato lui avrebbe soppresso i suoi sentimenti grazie al suo obiettivo.
Provò pena per Jiraya, non vi era soluzione a quell’intricato cataclisma, il tempo,forse, avrebbe cambiato le cose; il tempo forse avrebbe fatto aprire gli occhi a Tsunade prima dell’irreparabile, sempre lui avrebbe messo sulla strada dell’amico una persona che lo avrebbe aiutato a dimenticare… era sicuro solo di una cosa, in quel momento: nemmeno il tempo sarebbe riuscito a cancellare l’amore di Jiraya per Tsunade… nemmeno quello.

Ok ok, so che fa letteralmente schifo ma era un'idea che mi tenevo dentro da troppo tempo e ci tenevo a scriverci qualcosa.
Tanto per passarmi il tempo, devo dire.
Grazie per aver letto e... abbiate pietà nello giudicare!
Alla prossima
Bye


nbsp;
   
 
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