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Autore: Aranil    30/01/2012    2 recensioni
Volevo solo dare la visione odierna di un mondo regresso, in chiave ironica. Abetocchio mi sembrava molto azzeccato. Quando gli ho detto se voleva diventare il protagonista della mia storia, è saltato dalla sedia per la gioia... e si ruppe una gamba. Ci volle un'intervento di 3 ore, ma il falegname è riuscito a rimetterlo a posto! Ma sto divagando...
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta un pezzo di legno...
Il pezzo di legno voleva diventare un bambino e quando incontro un falegname, il suo sogno si avverò per metà. Divenne una marionetta, ma aveva pensieri e sogni di un bambino... si lo so, sembra una storia già raccontata, ma quello era Collodi, una storia vecchia. Ora, se permettete, fatemi raccontare questa storia... in silenzio, grazie.

Allora. Questa marionetta iniziò a girovagare per la città, ma tutti gli chiedevano il nome. Allora, visto che era fatto di quercia, si chiamò Abetocchio (a differenza di Pinocchio che era fatto, platealmente, di faggio). Abetocchio, per gli amici Lacero, girò per la città in cerca di giovani. Voleva diventare un bambino, quindi si affiancò alla gioventù di quella città.
Ma notò questa gioventù non era come si immaginava. Invece di essere tutti amici, si dividevano in gruppi. C'erano gli emo che odiavano i truzzi, che, a loro volta, odiavano i paninari, che non sopportavano i darkettoni. Abetocchio, che iniziò a farsi chiamare King Quercia, non amava queste distinzioni. La gente gli chiedeva di scegliere una fazione, ma lui non sapeva decidersi. Allora tornò dal falegname e si fece fare più grande.

Ormai grande, Abetocchio (che iniziò a farsi soprannominare Mr. Castagno) iniziò a girare per le strade della città da adulto. Dapprima ciò che vide non gli piacque. Tra le mignotte, c'erano degli alberi che stavano semi nudi vicino alla strada. Queste oscenità non erano un bel vedere, ma, fortunatamente, nella città il verde non c'era, quindi fu più tranquillo. Le mignotte però erano rimaste...
Incominciò a vedere tante persone. Tanta gente... Gente che correva da una parte all'altra. Questi, a differenza dei giovani, non gli chiedevano né il nome, né di scegliere una fazione. Semplicemente perché non se lo filavano di pezza. Abetocchio si sentì solo. Ma non poteva diventare ancora più grande. Allora scelse di diventare più importante.

Così Abetocchio fu catapultato tra la gente importante. Quindi, tra i calciatori... ma non sapeva giocare bene. Diciamo che era un pezzo di legno in campo, quindi lasciò perdere. Fece un passo indietro sulla scala dell'importanza e divenne un tronista... ma per lui si presentarono solo tarli e picchi. Avrebbe voluto entrare nel GF, ma lì di pezzi ve ne erano tanti... anche se non di legno.
Così divenne un politico. Ma anche la politica non gli piacque. Però imparò parecchie cose. Imparò che la gente si approfitta del potere e ruba. Solo uno faceva differentemente. Uno non si approfittava del paese, perché, in fondo, il paese era già suo. Era dappertutto, aveva un po' di tutto. Tutti avevano avuto rapporti con lui. Soprattutto alcuni... anzi, alcunE. Così scelse di imparare da lui. Ma non ne era all'altezza. Quindi tornò dal falegname e si fece impiantare un pezzo in più... dai che ci siamo capiti... si quel pezzo... il "cavalletto", diciamo.

Così divenne un amatore. Abetocchio fu conosciuto come "Vischio dell'Ammore". Conobbe, in senso biblico, tanti bei pezzi, anch'esse non di legno... cambiate la prima e l'ultima con una F e una E... va beh, ve devo dire tutto???
Comunque, conobbe tante belle ragazze. Ma capì che, da buon pezzo di legno, non era una cosa per lui. Solo che, con le ragazze, conobbe un'altra cosa. Una cosa che lo faceva sentire "diverso". Conobbe la droga. Così iniziò a essere un drogato.

Iniziò con le canne, ma bruciare non era per lui... soprattutto quando il falegname gli dovette rifare la faccia. Allora iniziò con la cocaina... ma non aveva narici. Così iniziò a bucarsi... ma non con eroina: con l'anti tarlo. Si strafaceva di antitarlo dalla mattina alla sera.
Ma vide i suoi compagni drogati cosa diventavano e non gli piacque nemmeno quello. Oddio, l'anti tarlo, in fondo, era utile... ma non gli piaceva ritenersi un drogato.

Così, capì che, del mondo degli umani, non gli piaceva niente. Così tornò dal falegname e gli chiese di tornare ad essere un pezzo di legno.
Lo ri divenne... fu una buona brace per il falegname e tutti i suoi amici.
   
 
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