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Autore: Haruka e Michiru    09/04/2004    11 recensioni
E' la parodia di un film dei tre comici più famosi d'Italia. (3° classificata nella 1° edizione del concorso di fanfics)
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Cinque uomini e una spada

Autore: Haruka e Michiru

Fic 3° classificata al concorso di fanfic del 14 Aprile 2002 indetto dal sito Erika's Fanfiction Page

Questo delirio è nato un pomeriggio noioso come altri durante le vacanze estive (vedi cosa succede a non studiare per l'esame di settembre!) in seguito alla visione del film di cui avrete sicuramente intuito il titolo ("Tre uomini e una gamba" di Aldo Giovanni e Giacomo). I personaggi li riconoscerete subito, purtroppo non sono nostre creazioni e talora i loro comportamenti e il mestiere sono stati rivisitati per esigenze di copione (nostro!) dalle nostre menti malate. Non fateci causa! Certo, Seishiro non è proprio lo spietato assassino senza cuore, Fuma non è il distruttore della terra, Yuto non è sposato in verità (meno male), Kamui non ha una famiglia (ma ha di certo due occhioni enormi da cerbiatto, da qui il soprannome "Bambi") e lui e Subaru non sono così cristallini nei loro sentimenti, ma è così che li presentiamo a voi. Quanto al gergo di Kanoe e della signora Sumeragi, inizialmente volevamo evitare la parlata alla Carlo Croccolo, ma poi ci è sembrata perfetta (quel pezzo lo abbiamo scritto a notte fonda…). Se invierete proteste le ignoreremo, tutto il resto è sempre gradito. Ovviamente i diritti sono riservati alle quattro donne giapponesi che hanno complicato notevolmente i nostri pomeriggi di lettura (le Clamp, per chi avesse qualche dubbio!) e hai tre comici italiani che hanno risolto molte serate altrimenti noiose. Buon divertimento e non prendeteci troppo sul serio!

Haruka e Michiru

P.S. Chi, come noi, non è d'accordo su i più recenti sviluppi di X, vedi volume 16 e numeri di febbraio e marzo di Asuka, ce lo faccia sapere e si unisca ai nostri cori di maledizioni e lacrime. Inoltre, se possedete immagini o traduzioni dell'11 volume originale, inviatecelo VI PREGHIAMO!!!!!!!!

5 uomini e 1 spada

Una stellata sera di Tokyo.
Casa Kigai, ore 21,30
- Driiin!- squilla il telefono. Yuto alza il ricevitore.
- Pronto?-
- Yuto, hai preparato le valige?-
- Ah, Seishiro! Si, certo-
- Ce l'hai ancora il cane?-
- Certo che si, è così carino!- rispose il biondo accarezzando il colossale bulldog disteso a pelle d'orso sul tappeto.
- A me fa schifo. Comunque, l'hai detto a tua moglie che partiamo?-
- Ehmm… è proprio necessario? Sai, la presenza del cucciolone l'ha resa nervosa in questi giorni…-
- Allora dille che lo riportiamo al proprietario-
- E' quello il problema, il proprietario…non so come, ma ha scoperto che è di Kanoe e ha giurato che se mi vede nei "pressi" di quella donna…-
- E non dirle che andiamo da lei!- rispose spazientito il moro, stanco di occuparsi anche della vita matrimoniale del suo miglior amico.
- Le dovrei comunque dire che vengo con te, e non sarebbe contenta lo stesso!-
- Senti, io alle 7,30 di domani mattina sarò sotto il portone di casa tua, hai tutta la notte per inventare qualcosa-
- Come le 7,30?!-
- Va bene, 7 e un quarto. Ciao!-

* * *

La stessa stellata sera di Tokyo, altrove.
Casa Tomoe, ore 22,00
- Driiin!- Kamui prende la cornetta.
- Si?-
- 'sera Kamui!-
- Ciao Subaru. Allora, per domani?-
- Tutto come deciso, alle 8,00 ti passo a prendere. L'hai detto ai tuoi?-
- Il fatto che lo sappia solo mia madre è grave?-
- A me basta che qualcuno impedisca a tuo padre di accusarmi di ratto di minore!-

* * *

Ore 7, 15, sotto casa Kigai.
- Yuto!!!!- Fuma, incurante dell'ora, sbraitava il nome del "collega" svegliando tutta la palazzina- YUTO!!!!!- Seishiro gli mollò il primo scappellotto della giornata. Il biondo si affacciò alla finestra.
- Un attimo, finisco di salutare mia moglie!- Seishiro gli restituì uno sguardo scettico.
- Perché, tu glielo avresti detto?- chiese.
- No…lo stavo facendo ora, ma mi avete interrotto!-
- Io sto per salire a prenderti, lo preferisci?-
- Scendo subito!-
L'uscita del biondo fu accompagnata dalle urla di una giovane donna. L'uomo mise la valigia nel portabagagli, aprì lo sportello davanti e Fuma lo superò sedendosi accanto al posto di guida. Yuto rimase senza parole.
- Neanche saluti e sali davanti?- domandò infuriato.
- Oh, hai ragione, hai ragione…Ciao!- rispose il ragazzo tornando a rivolgersi a Seishiro che si stava mettendo alla guida mentre Yuto brontolava salendo dietro con il cane.
- Iniziamo bene!- sospirò il moro.

* * *

Ore 8, 20 casa Tomoe
Dopo alcuni colpi di clacson, il portone si aprì e il giovane amico riuscì a svincolarsi dall'abbraccio del padre- 'giorno Subaru!-
- Buongiorno Kamui!- rispose il ragazzo scendendo dalla macchina.
- Tanto per sapere e per non fare agitare papà, dove andiamo con esattezza?-
- Non lo so, la nonna ha detto che devo assolutamente presenziare ad un matrimonio. Ecco l'indirizzo. Non so neppure chi siano gli sposi, ma nonna ha insistito tanto!-
- Meglio non contrariare tua nonna!- rispose Kamui montando in macchina- Seishiro lo sa che prendi la macchina per un viaggio così lungo?-
- No, altrimenti avrebbe insistito per portarmici lui e sarebbero venuti anche chi sai tu!- sbuffò Sumeragi.
- Magari!- esclamò l'altro all'idea di un viaggetto con il suo miglior amico e il suo "tesoro".
- Non scherziamo!- tuonò Subaru- Poi l'incubo l'avrei vissuto io, tanto per fare una cosa nuova!-

* * *

Seishiro frenò davanti all'ufficio postale e Yuto scese assieme al "mostro" (così era stato ribattezzato dal moro il cane). Si incamminò verso l'entrata- Allora, io adesso vado a prendere il pacco, Fuma stai attento alla macchina di Kanoe, è uscita ieri dal meccanico…-
- Perché, non posso andarci io a prenderlo?- protestò l'adolescente- Cos'è, non ti fidi?-
Seishiro lo fissò un attimo- No. Però, se vuoi andare…-
Allora il ragazzo entrò alla posta e gli altri due presero un caffè al bar. Tornati alla macchina, si appoggiarono contro il portabagagli aspettando il terzo. Seishiro si accese una sigaretta incitando il "cucciolone" a spalmarsi sotto una macchina.
- Vai Ringhio, attraversa la strada!-
- No Ringhio! Non muoverti!- gridava a sua volta il biondo, già affezionato a quel quadrupede con le tibie montate al contrario.
Ma il moro non demordeva- Vai bello, così, sotto quella macchina nera!-
- Finiscila!- lo rimproverò Yuto.
- Uffa! Yuto, te l'ho già spiegato, non mi va che quel coso sbavi su i sedili-
Il biondo lo fulminò con un'occhiataccia mentre Fuma arrivava alle loro spalle con una grossa valigia.
- Alla buon'ora!- sbuffò Yuto rimettendo il guinzaglio al cane- Pensavo che ti fossi perso!-
- C'era una fila pazzesca e Seishiro mi ha raccomandato di non uccidere nessuno quando sono a stomaco vuoto!-
- Va bene, ma muoviamoci adesso, siamo già in ritardo!- tagliò corto il conducente. Aprirono il bagagliaio e in tre armeggiarono per trovare un posto al pacco, finché Fuma, spazientito, non lo fece cadere a terra.
- Se lo hai rotto ti uccido- fu tutto quello che disse Seishiro.
Poi, fattisi coraggio, aprirono la voluminosa custodia per controllare lo stato del suo contenuto- Ma che è 'sto coso?- chiese perplesso Yuto tirando fuori una spada di circa 1 m e 30 con un'elsa d'oro e la doppia lama, dove erano incisi dei simboli e delle lettere ebraiche.
- E' la spada divina- l'informò Fuma.
- E allora? A che serve?- sbottò Seishiro.
- E' una reliquia, si tratta di una spada antichissima, vale uno sproposito!- si scaldò Monou all'idea di poterla impugnare.
- Già, giusto uno sproposito. Quelle che fanno in plastica a carnevale sono meglio- continuava Sakurazura. Avrebbero continuato così ancora per un bel po' se non si fossero accorti di essere già in fortissimo ritardo sulla tabella di marcia.

* * *

Altrove, Subaru e Kamui erano imbottigliati nel traffico.
- E' almeno un'ora che siamo bloccati qui!- sbuffò il più giovane.
- Non dipende da me. Alla prossima uscita prendo una strada più tranquilla-
- Sicuro che poi non ci perdiamo?- chiese preoccupato Kamui.
- Hai davvero poca fiducia in me, vero?- si offese Sumeragi.
- Ok, ok, mi fido!-
Fu un tragico errore!

* * *

Seishiro era stato più saggio nella scelta del percorso, ma erano altri i suoi elementi di disturbo: vicino a lui Fuma fischiettava e tenendo i piedi poggiati sul cruscotto, sul sedile posteriore Yuto continuava a lamentarsi della sua collocazione e il ringhio continuo del cane cominciava ad infastidirlo sul serio.
- Fuma, potresti togliere i piedi da lì?-
- Uffa, quanto sei pignolo!- protestò il ragazzo obbedendo.
- Ah, io sarei pignolo?-
- In effetti, un po' pignolo lo sei- gli rispose Yuto.
- Tu guideresti tranquillo con un mostro che ringhia alle tue spalle e uno che ti cammina sul cruscotto?-
- Lo vedi che sei davvero pignolo?!- inveì Fuma.
- Ah si? Allora, per restare in tema, sposta la gamba che non entrano le marce, non possiamo fare tutto il viaggio in prima per i tuoi comodi!- Fuma accompagnò lo spostamento della gamba con un sonoro e significativo sbuffo che Seishiro fece finta di non sentire- Comunque, tanto perché sono pignolo, mettiti la cintura-
- Ma a che serve, stiamo andando a 30 all'ora!- protestò il ragazzo.
Allora Seishiro, per non smentirsi, assicuratosi che nessuno fosse dietro, spinse il pedale dei freni e Fuma diede una sonora e dolorosa zuccata al cruscotto.
- Ahia!- urlò.
- Ma allora sei bastardo!- aggiunse Yuto incredulo.
- E pignolo- Seishiro, soddisfatto, riprese la marcia.
- Senti pignolo, ti fermi al prossimo autogrill che devo andare al bagno?- chiese Monou.
- Ma sei un bambino?! Ora mi fermo ogni cinque minuti perché tu devi andare in bagno?-
- Seishiro, non mi far dire cose che poi sai che io sarei in grado di fare!-
Al primo autogrill la macchina fece una sosta.
- Yuto, lega il mostro alla macchina, così fa la guardia e si rende un po' utile- disse Sakurazura chiudendo lo sportello.
- E non lo offendere sempre!- protestò Yuto.
- Non lo sto offendendo, è un semplice dato di fatto- rispose il moro lanciandogli le chiavi dell'auto.
Yuto ubbidì di controvoglia e legò il cagnolone al bagagliaio- Adesso tu fai la guardia ad una spada divina, capito? Un cimelio storico che costa uno sproposito, hai capito bene?- il cane continuò a ringhiare- Ma quanto sei intelligente!-
Fin dall'inizio di quel "dialogo" Seishiro e Fuma lo avevano abbandonato lì a spiegare a Ringhio cos'era una spada divina, fingendo di non conoscerlo. Quando la lezioncina fu conclusa, il biondo si mise in cerca degli amici. Seishiro faceva colazione, Fuma era in bagno, così si diresse al reparto libri. Al suo ritorno Fuma vide il moro che osservava Yuto dal televisore della telecamera a circuito chiuso.
- E' ancora lì che parla con il mostro?-
Seishiro gli indicò lo schermo- No, ha finito. Adesso si dedica ai libri-
- Ma quanti ne legge?- si stupì il più giovane.
- Ma neanche uno, ne compra cento al mese, ma sono tutti per la moglie. Per non parlare di come li sceglie- continuò guardando lo schermo- Guarda, ora arriva ai best seller e fa la faccia schifata- preso in mano uno degli ultimi volumi più venduti, Yuto si produsse in quella che era senza dubbio un'espressione di disgusto. I due risero come matti- Adesso, osserva bene, cerca il solito libro che nemmeno un analfabeta leggerebbe mai…- il biondo prese in mano un gigantesco volume- Eccolo, l'ha trovato! Mattone polacco, minimalista di scrittore morto suicida giovanissimo. Copie vendute due, una la sua e una di Subaru-
- Si legge quella roba?- protestò Fuma schifato, non tanto perché lui non apriva un libro da quando aveva letto la favola dei tre porcellini alla sorella all'età di otto anni, ma perché qualunque cosa facesse Sumeragi, lui ne era conseguentemente disgustato. Poi la sua attenzione fu attirata da qualcos'altro: sullo schermo appariva una donna assieme a Yuto.
- Aspetta, ora ci divertiamo!- sogghignò Fuma.
Così sullo schermo a circuito chiuso apparvero i due mori compagni. Il più giovane urtò "accidentalmente" Yuto lasciando cadere una rivista, in modo tale che la donna lì accanto, con la quale il biondo stava attaccando bottone, pensasse che appartenesse all'uomo. Non fu una bella figura quando Monou sollevò quello che non era certo l'inserto del quotidiano, forse per via di quella donnina di soli capelli vestita! La donna si voltò disgustata.
- Allora sei bastardo!- protestò Yuto.
- Ma dai uno scherzettino!- cantilenò il ragazzo.
- E poi sei pure sposato, ma che ti metti a fare?- concluse Seishiro avviandosi alla macchina. Continuando a litigare salirono in macchina.
- Comunque, Fuma sei proprio un bambino!- continuava il biondo seduto ancora dietro- E tu, Seishiro gli dai corda! Lo stai rovinando!-
- Io, a LUI?! Che c'è da rovinare ancora?- rispose il guidatore indicando sconsolato Monou che masticava la gomma.
- Si, si! Scusalo sempre!-
- Ma dai, cerchiamo di salvare il tuo matrimonio. Tu fai di tutto per rovinarlo, ma noi lo salviamo. Non a caso, portiamo via il mostro per la salute psichica di tua moglie!- Seishiro guardò nello specchietto retrovisore per vedere la reazione di Yuto.
- Adesso non tirare in ballo…- il biondo sbarrò gli occhi - RINGHIOOOO!!!!!!!!!!!-
La macchina fu accostata e Seishiro e Fuma scesero mentre l'altro rimase dentro con lo sguardo fisso in avanti.
- Non voglio guardare! Non voglio guardare! Ma perché, era il cane più bello del mondo! Era anche meglio di Rintintin!-
Intanto lì fuori i due si guardavano perplessi.
- Chissà dove ce lo siamo perso?- chiese Fuma tenendo in mano il guinzaglio spezzato.
- Va be', ripartiamo, quel che è fatto è fatto!- rispose sconsolato Sakurazura.
Risalirono in macchina accolti dai singhiozzi di un irriconoscibile Yuto.
- Così è la vita!- cercò di sdrammatizzare Seishiro.
- Con te non ci parlo più, sei un assassino!- piagnucolò in risposta Yuto.
- Fuma, per favore, gli ricordi quale è il mio mestiere, che poi è anche il suo?!-
- Si, ma di chi è il piede che gli ha dato la morte?- continuava Yuto.
- Comunque, il vero problema è: chi lo dice a Kanoe?- domandò Fuma, come se la cosa non lo toccasse.
- Siamo fra persone civili?- iniziò Seishiro - La si chiama e le si spiega che è stato un incidente!- In quella squillò il telefono. Con occhiatacce i tre cercavano di scaricarsi l'un l'altro l'incombenza di rispondere. Alla fine toccò a Fuma.
- 'a sapete 'a novità?- la voce profonda della sexy profetessa risuonò nell'abitacolo- E' schiattato!- I tre si guardarono increduli.
- No, veramente, è che Seishiro…- Fuma si prese un altro schiaffo dietro la testa- E' stato un incidente, io non c'entro niente!-
- Ma c'hai capito? E' morto chillo che je avemo fregato 'a spada!-
- Ahhh!!!- sospiro di sollievo generale.
- Mo' nun ce po' più denuncià, pe' 'sta cosa armeno! Senti, poppante passami er pignolo- Sul volto del ragazzo si formò un' espressione tutt'altro che divertita
- Pronto!- rispose Seishiro.
- Pronto, pignolo 'ndo state?-
- Mah, è poco che siamo partiti, qui continuano a farmi fermare…-
- Oh 'a pigno' ve dovete sbriga', dovete da core, che stasera c'abbiamo una cena!-
- Quale cena?-
- Ma si, 'a spada è o regalo de matrimonio pe' sorema. Stasera siete tutti invitati "Ar Gambrinuse", ar ristorante così ve presento 'i sposi. 'A pigno' di ar poppante de nu me fa fa' figure de merda, come ar solito!- Intanto Seishiro si stava chiedendo chi o che cosa fosse "sorema" e Yuto si domandava quale fosse la pronuncia esatta di "Gambrinuse" mentre Fuma non capiva cosa avesse da lamentarsi Kanoe del suo comportamento.

* * *

Frattanto, in altro punto dell'autostrada due giovani consultavano la cartina decisi ad abbandonare quella via per un'altra più tranquilla. Telefonò in quel momento la signora Sumeragi, la nonna di Subaru.
- Pronto, Subaru dove siete?-
Il ragazzo guardò disperato l'amico che altrettanto disperatamente cercava di raccapezzarsi sulla cartina.
- Ehmm, approssimativamente siamo ancora in Giappone!- rispose titubante il nipote conoscendo il senso dell'umorismo della anziana donna.
- Suba', bello de casa, famo a capisse- Subaru tremava riconoscendo la calata borgatara della parente, sapendo che la usava solo in casi estremamente gravi- Tu stasera hai da sta "Ar Gambrinuse", che l'indirizzo t'o scritto sur fojetto- Subaru guardò Kamui a lungo.
- Tu non hai sputato la gomma da masticare nel foglietto dove era scritto l'indirizzo, vero?-
- Non è tanto quello il problema, quanto…ritrovala sull'autostrada!- Il ragazzo ebbe l'istinto di battere la testa contro il volante.
- Ho capito, a mali estremi…-

* * *

Intanto Seishiro udendo un "rumorino metallico", decise di lasciare l'autostrada per cercare un'autofficina. Yuto, sconvolto dalla performance telefonica di Kanoe e dalla fine prematura del "cagnolino", dormiva. Fuma decise si cambiare la canzone scelta dal conducente con un heavy metal estremo che lasciò assai disgustato il guidatore.
- Tu questa me la chiami musica?- proruppe Seishiro.
- Non ti piace? Allora cambio!- Il ragazzo mise su Er Piotta.
"Tutti insieme: mondo coatto!"
Seishiro piegò il capo da una parte e guardò Fuma, tolse la cassetta dallo stereo e, continuando a fissarla, aprì il finestrino e la lanciò fuori.
- Non ti accontenti mai, vero?- sbuffò l'adolescente prendendo un'altra cassetta.
"Mou hitori de harukenai
toki no caze ga tsuyo sugite…"
- Non ce la faccio…- balbettò Fuma.
- Troppi ricordi…- gli fece eco Seishiro - Non ce la faccio, dai…-
Fuma prese l'ennesima cassetta.
"Sampei, pescatore grandi orecchie a sventola
sorriso di sole Sampei…!"
Seishiro, colto da malore, andò a finire sull'altra corsia, riprendendo il controllo del mezzo non appena Fuma gettò la cassetta dall'auto.
- Ma che cazzo si sente Kanoe?!- gemette disperato il guidatore, rientrato sulla corsia giusta. Yuto aveva continuato a dormire.

* * *

Poco dopo…
- Bravo, bravo, bell'idea hai avuto, usciamo, dove cazzo siam finiti, nel Wyoioming?- inveiva Fuma guardando le sconfinate praterie che circondavano la strada sulla quale viaggiavano.
- E' colpa mia se non ci sono cartelli in questo posto e tu stai tenendo la cartina stradale al contrario?!- gli gridò dietro Seishiro. In quella squillò il telefono, il conducente accostò e Fuma scese, levando lo sguardo al cielo dove vide due grossi uccelli librarsi.
- Ecco lo sapevo…i condor, presagio di sventura…- disse.
- Ma che condor, ma che presagio, siam mica nello Utan, sono cornacchie!- gemette Seishiro- Pronto?-
- Seishiro!!!!-
- Finalmente telefona il deficiente, cominciavo a preoccuparmi!- disse sarcastico il giovane. Seishiro non lo aveva a portata di mano per picchiarlo.
- Subaru, che è successo?-
- Cos'è, deve accendere la luce in camera e non sa come si fa? Glielo hai detto che esiste l'interruttore?- proseguì Fuma sedendosi sul cofano della macchina.
- Aiuto, ci siamo persi!!!-
- Dove sei?-
- Lo vorrei sapere anche io!!! Kamui, dove siamo?-
- Non lo so, ho buttato la cartina dal finestrino quando ho capito che non serviva a un cavolo!- rispose da lontano Kamui. Fuma era in cerca di una pala per scavarsi la fossa dalla vergogna.
- Subaru, non avrai mica preso la macchina senza il mio permesso, quando ti avevo ESPLICITAMENTE chiesto di non farlo se io non mi trovavo nei paraggi?- Seishiro stava iniziando a preoccuparsi.
- Seishiro, nonna ha insistito tanto…ma adesso io…non so dove sono!-
- Neanche io lo so, Fuma hai gli stessi problemi di Kamui con le cartine! Potremmo essere da qualche parte tra il Wyoioming e lo Utan! Io dico che siamo nello Utan, Fuma nel Wyoiming, ora sveglio Yuto e lo chiediamo a lui!!-
Ma non fece in tempo a terminare la frase che una macchina li tamponò, svegliando finalmente Yuto che si arrotolò su stesso incastrandosi tra i sedili posteriori e quelli anteriori, mentre Fuma finiva faccia avanti.
- Ma chi cazzo guida così?- inveì Seishiro uscendo dall'auto.
- Subaru- disse Kamui toccando il braccio del ragazzo che reggeva l'apparecchio telefonico- Puoi attaccare ora, l'abbiamo trovato!-

* * *

Fu così che tra una bestemmia soffocata e l'altra (di Yuto) si festeggiò il ritrovamento dei due dispersi e si prese coscienza della loro posizione geografica. Rimaneva il fatto che la macchina di Kanoe era stata tamponata e quella di Subaru non ne voleva sapere di ripartire. Decisero di trasportarle entrambe dal famoso meccanico. Seishiro, visto l'ultima performance di Sumeragi, si mise al volante della macchina di quest'ultimo e Yuto portò l'altra.
Arrivati all'officina li accolse un cartello sulla porta a vetri: "Sono a pranzo".
- E adesso?- chiese Kamui. Fuma urtò una pila di barattoli che cadde rumorosamente.
- E adesso, noi ripartiamo che Kanoe ci aspetta "Ar Gambrinuse"- disse Yuto cercando di fare l'imitazione della donna.
- Ma anche noi!- esclamò Subaru- Solo che abbiamo perso l'indirizzo!-
- Ma che genio!- Fuma stava iniziando una delle sue tirate sull'intelligenza di Sumeragi, ma questi lo fermò.
- Abbiamo perso l'indirizzo in autostrada perché Kamui l'ha usato come cartina per la gomma da masticare!- Fuma si diede una colpo in testa per lo sconforto.
- Allora andiamo a pranzo!- propose Seishiro e così fecero.

* * *

Ritornarono dal meccanico un'oretta dopo avendo già deciso di fare comunque il viaggio insieme (veramente lo decise solo Seishiro ma Fuma appoggiò per l'incolumità di Kamui, solo Yuto ebbe da ridire). Un altro biglietto li attendeva: "Sono al cinema".
- Ma questo non lavora mai?!- domandò perplesso Seishiro, mentre Fuma rovesciava nuovamente la stessa pila di barattoli di prima.
- A te bisogna portarti in giro legato, eh?- lo sfotté Subaru. Partì un tentato ceffone che malauguratamente incontrò sulla sua traiettoria il braccio di Sakurazura sollevato in difesa del suo "amico". In risposta la mano di Seishiro lo colpì violentemente alla nuca.
- Immagino che andremo al cinema- disse Yuto incamminandosi.

* * *

La ricerca del meccanico fu sospesa perché Subaru chiese ed ottenne di poter assistere alla visione di "Biglietto amaro" del Carpelli.
- E' un film di Carpelli, un neorealista. Non lo proiettano da trent'anni!- disse entusiasta Sumeragi.
- Ci sarà il suo motivo!- sbuffò Fuma imbucando l'uscita, trattenuto però da Seishiro.
Il cinema fu abbandonato allorquando Subaru fu colto da improvviso e violento malessere. Sakurazura senza perdere tempo lo sollevò tra le sue braccia e uscirono stile carovana, con Yuto che continuava a guardare lo schermo, Kamui quasi in lacrime dalla preoccupazione e Fuma che si godeva lo spettacolo.
Arrivati in ospedale il medico fu gentilmente esortato a trovare in fretta una cura alla diagnosticata colica renale.
- Abbiamo mangiato tutti le stesse cose e solo 'sto deficiente s'è sentito male!- riassunse Fuma sfuggendo all'ennesima manata di Sakurazura per finire davanti ad un imbronciatissimo Kamui.
- Ma vuoi lasciarlo stare?!-
Quando Subaru fu a letto più tranquillo grazie al calmante, Seishiro si ricordò di avvisare Kanoe del "leggero" ritardo con cui viaggiavano.
- Pronto Kanoe? Non credo che riusciremo ad essere lì…-
- 'A disgraziati, fi'de 'na mignotta, ma 'ndo cazzo state?! Ma nun me frega un cazzo se c'ha la colica o c'ha la lebbra! Me state a fa fa' na figura de merda co' li parenti d'o sposo-
- Va be', mi dispiace-
- Ma mi dispiace un cazzo!-
Continuò così ancora un po' ma Seishiro non poté udirla poiché la mano di Yuto si appropriò del portatile richiudendolo. In quella squillò il cellulare di Subaru e Kamui rispose lasciando la stanza non appena fu investito dalle urla dell'attempata ma ancora energica signora Sumeragi.
- Vede, non si deve allarmare, ma Subaru ha avuto un malore. Nulla di grave, ora è in ottime mani!-
- 'A ragazzi', voi domani dovete da sta' qua. Vedi quello che poi fa'! A costo de portammelo co' 'a flebo. Sinnò ve mando i sicari!-
- Io non lo farei… per i sicari, non per noi…Comunque domani cercheremo di essere lì!-

* * *

Il sole era ormai tramontato.
Yuto chiuso in macchina al telefono con la mogliettina, che era tutt'altro che contenta di sapere la sua dolce metà in un ospedale in un punto imprecisato del Giappone in compagnia di Sakurazura e degni compagni. Kamui vagava per il cortile con un gattino in braccio seguito da Fuma.
- Kamui, Kamui, sono qui, mi vedi? Hey!- diceva sbarrandogli la strada e facendo segni con le braccia. Il ragazzo neanche sollevò lo sguardo.
- Lo so, non sei invisibile!-
- Ecco, allora molla il micio…-
- No!-
- Ma, Kamui!- gemette- Sono meno di un gatto?-
- Sei un bastardo! Il povero Subaru sta male e tu ci metti il carico da dodici!-
Monou alzò gli occhi al cielo, non era colpa sua, glielo facevano proprio odiare quel deficiente di Sumeragi!
- Ma credevo che ti piacesse questo lato del mio carattere!-
Kamui si limitò a sospirare.
- Oh, Kamui, tesoro, ti prego!!!-
In corsia Subaru dormiva con la testa sul braccio di Sakurazura, che si stava concentrando sulla lettura di quel famoso testo dello sfigato autore polacco.
Più tardi, non si sa come, su quel letto ci dormirono: Subaru raggomitolato tutto verso Seishiro, quest'ultimo seduto sulla sedia ma con tutto il busto sul letto; Kamui usò le ginocchia di Subaru come cuscino; Fuma con la testa appoggiata in grembo al suo amico. Yuto dormiva nel vano della finestra con il gatto in braccio, sostituto dell'oramai perduto cagnone.

* * *

La mattina seguente si rimisero in viaggio.
La sistemazione in auto fu tutt'altro che semplice: Fuma, che aveva litigato con Kamui, da bravo bimbo viziato, piantò una scenata per convincere Seishiro a farlo sedere davanti, cosa che di solito funzionava ma non in presenza di Subaru; Yuto neanche provò a chiedere una cosa del genere; Kamui che soffriva di mal d'auto chiese la stessa cosa.
- Chi è che guida? Io!- iniziò il conducente- Chi è che deve decidere chi avere vicino? Io! Chi è quello che si sederà davanti?-
- Subaru!- risposero in coro Yuto e Kamui, Fuma si astenne.
- Subaru sali in macchina. E uno è sistemato. Kamui vicino al finestrino, così se vomiti non sporchi i tappetini di Kanoe. Yuto, tu ti metti in mezzo, perché i bambini hanno litigato. E Fuma si siede dietro al mio sedile, così non fa danni!-
- Io non ci salgo in macchina!- protestò Fuma regredito ad uno stadio infantile.
Seishiro ridiscese dall'auto- Fuma, non fare il bambino, sali in macchina!-
- No! Non salgo perché sei brutto e cattivo!-
- Fuma, a papà, non mi far perdere la pazienza. Sali!-
- No, "a papà" no! Non lo dire, per favore, perché se penso che poi quello sarebbe "mamma"…- Non finì la frase perché Seishiro lo schiaffò in macchina. Risalì.
- Allora, sono le nove e mezza? Si! All'una e mezza, cascasse il mondo, siamo a destinazione!- disse un convintissimo ma già stanco Seishiro.

* * *

Un paio d'ore dopo…
Fuma tentava di fare la pace con Kamui, che lo aveva già perdonato ma tirava la corda un altro po', Yuto giocava a golf con il futuro regalo di nozze per "sorema", parola per la quale non avevano trovato una traduzione soddisfacente, Subaru dormiva ancora provato dalla colica e Seishiro si era messo ad ascoltare la radio incurante del fumo che usciva dal motore incapace di porvi rimedio.
- Insomma, sta carcassa ma non l'hai ritirata dal meccanico l'altro ieri mattina? Ma chi l'ha riparata, Topo Gigio?- chiese Yuto scuotendo il capo. Che viaggio disgraziato!

* * *

Il sogno di Subaru fu abbastanza agitato. Si ritrovò in una grande cucina con un grande camino e due vocine fin troppo famigliari che lo chiamavano.
- Cenerentolo, Cenerentolo! Hai lucidato la mia spada che devo andare al gran ballo?- apparve un ragazzo con i capelli pettinati con la scossa elettrica.
- Cenerentolo, Cenerentolo! Hai stirato il mio completo gessato? Dove sono i miei guanti neri? Cenerentolo, muoviti! Dobbiamo andare!- Un altro ragazzo biondo apparve. Entrò sulla scena anche una donna anziana: la nonna!
- Cenerentolo, io e i ragazzi, tuoi fratellastri, andiamo al ballo del Principe. Ma tu non puoi venire perché non hai il vestito adatto! Resta a guardare il fuoco!- I tre sparirono ridendo. Triste e solo il ragazzo si accasciò presso il fuoco. Subaru non si fermò neppure un attimo a pensare a cosa stesse accadendo: era così abituato a farsi maltrattare da quei tre che la cosa non lo toccava più! In quel momento si udì una voce.
- Cenerentolo, sono il tuo padrino, il fatino turchino!- Subaru strabuzzò gli occhi alla vista del suo amico Kamui fasciato da tulle celeste con lo spadone in mano.
- Kamui, ma come il mio padrino? Ma poi come ti sei vestito?- Subaru incominciò a "carburare".
- Non rompere, questo è il tuo sogno! Comunque posso esaudire un tuo desiderio. Ti permetterò di andare al ballo del Principe-
- Non era proprio quello il desiderio mio!- protestò il ragazzo.
- Senti, mi sono già scocciato di star vestito così. Pigliati 'sti 6 topi trasformati in cavalli, 'sta zucca che diventa carrozza e vai al palazzo, ma ricordati hai tempo solo fino a mezzanotte!-
- Ma non posso andare vestito così!-
- Ma da quando ti preoccupi di come sei vestito?! Va bene, visto che ci sono venuto…- Subaru si ritrovò ad indossare una maglietta nera con una fibbia di ferro al collo, jeans neri e gli anfibi neri.
- Kamui, devo andare ad una festa non ad un funerale!-
- Dipende dai punti di vista…Ricordati hai tempo solo fino a mezzanotte!-
Cenerentolo arrivò al palazzo e nessuno lo riconobbe. In mezzo alla folla fu notato dal Principe, che scansando tutti gli altri pretendenti, lo avvicinò. Ballarono tutta la sera, ma al primo rintocco del campanile, il ragazzo si ritrasse dall'abbraccio del Principe.
- Devo andare!- disse.
- No, resta!- lo trattenne il Principe. Cenerentolo corse via per le scale perdendo un guanto che il Principe raccolse.
- Ti ritroverò!-
La mattina seguente fu emanato un bando secondo il quale il ragazzo che fosse riuscito ad indossare il guanto avrebbe sposato il Principe. Venne il messo del palazzo e fece provare il guanto ai figli della signora Sumeragi. Quello biondo non riuscì a calzarlo, quello moro neanche ci provò perché tanto alla festa aveva conosciuto il fatino turchino e del Principe non gli importava. Anche Cenerentolo chiese di provare ed effettivamente il guanto calzò.
- Adesso mi spieghi come hai fatto a perderti un solo guanto sulle scale del palazzo? Anima di deficiente!- chiese Fuma. In quella giunse il principe che gli diede una pizza dietro la nuca.
- Cenerentolo, mi vuoi sposare?-
- Ma io non mi chiamo Cenerentolo!- gemette Subaru.
- Allora preferisci Pucci?-
Subaru si svegliò.
- Se trovassi la chiave del 16 l'avrei già riparato- ripeteva Seishiro a Fuma- E poi è colpa mia se non passa nessuno da due ore?-
- E' colpa tua si!- sbuffò l'altro, mentre Yuto si allontanava- "Non vi preoccupate, facciamo una scorciatoia dove non troveremo traffico"- scimmiottò- Ma dove ci hai portato? Nel Nebraska?!-
- Allora, noi tre dobbiamo fare un discorsetto!- disse quasi urlando Sumeragi rivolto a Fuma e Yuto che si erano decisi di aggiustare la macchina con la chiave del 16- E tu, Kamui non ti vestire di tulle blu!-
- Cosa?- Kamui lo guardò preoccupato- Sta male!-
- Ma quando mai è stato bene!- L'immancabile ceffone raggiunse il collo di Fuma- Ahia! Ma ti ci sei svegliato a posta?!-
- Comunque, Romeo e Giulietta permettendo, possiamo ripartire. La macchina ora va!- disse Yuto trionfante con la chiave del 16 in pugno.

* * *

E così il viaggio riprese, ma con un inquilino in più.
- Ragazzi! Hey, guardate cosa ho trovato!- gridava Yuto correndo verso la macchina.
- Cos'ha in braccio?- chiese Fuma allarmato.
- Ho trovato il nuovo Ringhio!- esclamò esultante il biondo mostrando loro una sorta di topo ragno con le orecchie da pipistrello. Seishiro andò con lo sguardo prima a Yuto, poi al cane.
- Ma sei scemo?!- gemette poi.
- Che dovrei fare ora, abbandonarlo qui? Ci siamo presi in macchina Kamui e Subaru e dovrei abbandonare un povero cane?-
- Fai come ti pare!- Seishiro, sull'orlo di un esaurimento nervoso si rimise alla guida, perso nel Nebraska, con un fidanzato impazzito, gli amici uno più folle dell'altro, Kamui con la nausea e un topo ragno che scorrazzava per il sedile posteriore. Nessuno osava fiatare. Giunti nei pressi di un laghetto, Yuto si azzardò a proporre.
- E se ci facessimo un bagno?- Seishiro frenò di colpo, scese dall'auto, prese per un braccio l'amico e gli mise l'orologio sotto il naso.
- Sai leggere? Siamo in ritardo di una vita, io sto per avere un esaurimento nervoso e tu, razza di cretino, che proponi?! Di fermarci e perdere altro tempo?-
Quando si voltarono verso la macchina, la trovarono vuota. Seishiro se ne tornò in macchina, poggiò la testa sul volante e là rimase- Un attimo, mi passa lo sconforto, e poi vengo- disse al biondo. Yuto se lo trascinò dietro e si misero a tirare i sassi nell'acqua. Ma uno colpì accidentalmente qualcosa.
- Ma siete scemi?!- urlò Fuma dall'acqua- Bastardi!!!!-
- Scusa, ma è talmente basso che nell'acqua non lo si vede!- si giustificò Seishiro.
Dopo aver medicato il bernoccolo di Kamui con un cerotto con le paperelle, che giusto Subaru poteva avere in tasca, si avviarono verso la macchina, ma ad attenderli c'era una spiacevole sorpresa: l'auto era sparita!

* * *

Dopo una lunga camminata verso il centro abitato più prossimo, durante la quale Subaru si sentì nuovamente male, e dopo che Fuma prese il ventisettesimo schiaffo della giornata per aver consigliato di sopprimerlo per farlo smettere di soffrire, ci fu una piccola pausa per impedire a Sakurazura di sopprimere lui, poi si prese Subaru sulle spalle e riprese il viaggio giurando di abbandonarli tutti al loro destino. Dopo altre ore di cammino giunsero in vista di un bar, dove fecero tappa (forzata) e anche il punto della situazione.
- Dovevamo essere lì ieri sera, e siamo in ritardo di una vita; il dietro della macchina appena uscita dal meccanico, completamente distrutto; dovevamo riportarle una macchina ed un cane: la prima ce la siamo fatta rubare con dentro una spada che il mio ferramenta farebbe meglio con 2000 yen ma sembra che costi uno sproposito, oltre ad essere il regalo per "sorema" e il secondo l'abbiamo ucciso e perso chi sa dove. In compenso, le riportiamo: il mio esaurimento nervoso, il mal di testa di Fuma, la nausea di Kamui, la colica di Subaru e il topo ragno di Yuto. Ditemi voi-
In quella, i cinque disperati si accorsero di un gruppetto di muratori marocchini che giocavano a calcio sulla spiaggia, usando come palo della rete…la spada divina. Seishiro comprese che era giunto il momento di riappropriarsi dell'auto, della spada e dei suoi diritti di mafioso assassino! Prima però, volle mettere in chiaro un po' di cose.
- Io mi allontano il tempo strettamente necessario a fare il mio dovere. Subaru, tu rimani immobile su quella sedia, non azzardarti a muoverti di un millimetro, puoi solo respirare; Fuma…-
- …Io nemmeno quello…-
- Esatto, restatene IMMOBILE COME PIETRA; Kamui, lo stesso, stammi attento a Subaru, se Fuma gli si avvicina urla; Yuto, tu che intenzioni hai?-
- Quello che vuoi, sei tu il capo clan!-
- Oh, finalmente. Ma perché non avete fatto così per tutto il viaggio?-
- Perché durante il viaggio non avevi lo sguardo omicida e una pistola carica in mano!- rispose machiavellico Yuto.
- E' che non ci ho pensato…Va bè, andiamo-
Seishiro finalmente diede sfogo al suo istinto distruttore e senza badare troppo alla forma sterminò i poveri operai extracomunitari. A passi leggeri si avviò con Yuto al luogo dove aveva saputo essere la macchina, un parcheggio poco distante. Un malcapitato ladro di autoradio stava cercando di aprire la vettura di Kanoe.
- Ma non può essere…la macchina- urlò Seishiro. Seguirono due colpi d'arma da fuoco e il ragazzo tramortito stramazzò al suolo. Il moro si voltò indietro al biondo che stava riponendo nella fondina il revolver.
- Non ci si può più fidare di nessuno. Sono cose che fanno pensare: ancora pochi minuti e… puff! Tutto finito! Addio all'autoradio!-
- Torniamo dai ragazzi! Non posso credere di aver minacciato con la pistola Fuma e Subaru. Come sono esaurito!- si lamentò Sakurazura. In quel momento altri spari- Subaru!!!- I due corsero al bar.
- Ma avevamo pagato il conto del bar?- chiese Yuto dopo una breve riflessione. Seishiro inorridì.
- Lo sapevo, non è capace di stare fermo! Io lo ammazzo, tienimi o lo ammazzo!-
Arrivati videro Subaru e Kamui un po' spaventati e Fuma perplesso che guardava un povero cameriere in un lago di sangue.
- Seishiro potevo fare una figura di merda per quattro spiccioli?!-
- Fuma, te lo dico tutte le volte, mai davanti a centinaia di testimoni!-
- Scusa!-
- Perdonato! So che l'intento era buono, stai più attento la prossima volta!-
- Ora ho capito chi lo vizia!- sentenziò Subaru sconsolato- Comunque, non mi pare giusto!-
- Avanti, sono come padre e figlio- lo consolò Kamui.
- E io che ruolo avrei in questa storia?- continuò Sumeragi. Kamui non osò rispondere.
- Seishiro, ora basta!- Subaru si stava alterando, perché nella sua mente l'inevitabile risposta si andava formando.
- Subaru, un attimo! Non vedi, mi volto un attimo e combina dei disastri…- sospirò- Sai, è come un bambino, bisogna seguirlo passo passo- detto ciò passò una mano fra i capelli ingelatinati del "bambino" con fare amorevole, ma sempre pronto a trasformare la carezza nel mitico ceffone al primo segno di risposta del ragazzo.
Subaru perse il lume della ragione- Fuma, smetti di fingere di fare il "bravo bambino" e comincia a correre, hai un minuto di vantaggio- per la prima volta Sumeragi estrasse la pistola.
- Stai attento a non spararti contro- bisbigliò il "bravo bambino" più bastardo del mondo- Hai mezza bustina di fiato e parli pure?-
Partì il primo colpo, a vuoto vista la mira del ragazzo. Kamui iniziò ad urlare, Yuto anche, Fuma ebbe un mezzo infarto, Seishiro sbiancò, Subaru si spaventò di se stesso. Si creò il panico. Yuto iniziò ad insultare Sumeragi, Kamui ad insultare Yuto, Seishiro a cercare di calmare Subaru e tenere buono Fuma, lì lì per esplodere. Sumeragi, visto l'andazzo, fece l'unica cosa logica possibile: mandò al diavolo per i secoli dei secoli Sakurazura, prese Kamui per un braccio e salì sul primo taxi che gli capitò davanti.
Le reazioni furono discordi: Yuto esultò (segretamente), Fuma si sentì per un attimo il vincitore, poi realizzò che Kamui gli era stato sottratto senza colpo ferire. Seishiro, incredulo, continuava a balbettare cose tipo- Ha mandato al diavolo me! Odia lui e manda me a quel paese?! Tu cosa hai da dire a tua discolpa?- inveì poi contro la causa del litigio.
- Kamui! Quel deficiente si è portato via Kamui!!!- lo schiaffo in pieno viso che seguì lo fece piangere dal dolore.
- Ora te la prendi con lui?!- intervenne furioso Yuto - Quel…quel coso sta con la luna di traverso e tu te la prendi con Fuma?! Fuma, dillo a Yuto, dov'è che ti fa male?-
Seishiro si allontanò per una pausa di riflessione. Quando la rabbia fu passata sia a Yuto che a Fuma, decisero di mettersi finalmente al volante per cercare il loro capo clan. Lo ritrovarono in uno stato di disperazione totale, tanto da non essere in grado di mettersi al volante, cosa che dovette fare perciò il biondo. I chilometri si susseguivano velocemente, ma quando si trovarono a circa un'ora dalla destinazione…
- Yuto, puoi fermarti che ho la nausea?- il moro uscì dalla macchina mentre, per la prima volta dopo quei due giorni, i "colleghi" iniziarono a sentirsi in colpa per tutto quello che era successo all'amico. Erano talmente impegnati ad accusarsi a vicenda che ci vollero i guaiti del toporagno per far comprendere loro che era trascorso un quarto d'ora e Seishiro non era ancora tornato. Scesero dunque dall'auto e si affacciarono sullo strapiombo della scogliera sotto alla quale le onde si infrangevano contro le rocce. Sulla strada e nei dintorni, nessun segno di Sakurazura.
- Ecco, lo sapevo! Avrà fatto l'insano gesto!- gemette Yuto mettendosi le mani tra i capelli e fissando sconsolato il baratro sotto di loro.
- Ma che insano gesto, non si vede nulla!- lo rimbeccò Fuma.
- Già me lo vedo tutto spappolato sulle rocce con le mosche che gli ronzano intorno- proseguiva il biondo.
- Ma ti prego!- rispose il ragazzo- Seishiro!! Seishiro!!!-
- Sei-chan! Seishiro!!!- gridava Yuto. Poi, allargando le braccia in un gesto melodrammatico- L'amore da, l'amore toglie!-
- Yuto…vai a quel paese!- sospirò Fuma iniziando a dare la scalata alla rupe alla ricerca del "disperso", seguito a ruota dall'altro.

* * *

- Allora, dobbiamo stare qua una vita?!- si lamentava Fuma, aspettando Yuto al termine della parete rocciosa.
- Ma porca miseria, porca miseria, porca miseria!- gemeva il biondo aggrappato alla parete- Qui la roccia è tutta sfranabile!-
- Casomai sarà FRIABILE, non franabile- lo corresse il più giovane.
- Comunque frana, non è che fria!- Fuma fece per andarsene e abbandonarlo al suo destino.
- Porca miseria! Adesso non posso né scendere né salire, né scendere né salire, rimango qua!- piagnucolò lo scalatore negato.
- Dai, metti il piede lì, in quella sporgenza!- suggerì Fuma.
- Dove?-
- Quella sporgenza a forma di zoccolo di gnu!- gridò lo studente modello di biologia.
- Non conosco lo gnu, devo conoscere lo zoccolo di gnu?!-
- L'altra mettila lì, nella rientranza-
- Quale rientranza?-
- Quella a forma di…di vertebra di moffetta!- gemette il più giovane.
Yuto si voltò verso di lui- Avanti, dimmi come è fatta una moffetta!!-
- Ho detto vertebra, è dentro, non si vede!-
- Aspetta, forse ho trovato un buco…speriamo che non sia il culo della moffetta!-
Come Dio volle, Yuto compì la scalata senza troppi danni. Sulla riva lo videro: sguardo perso all'orizzonte, posizione tipo "Il pensatore" di Rodin, sigaretta accesa, la quinta ad occhio e croce.
- Seishiro! Seishiro!- gridarono all'unisono raggiungendolo.
- Ragazzi, lasciatemi in pace, non è che dovete starmi sempre addosso! Lasciatemi solo- protestò l'innamorato abbandonato.
- Solo una cosa- chiese Yuto - Ti sei fatto male? Ti sei ferito?-
- Ma che stai dicendo?- rispose perplesso il moro.
- E ti sei messo a scalare la montagna!-
- Ma se c'è il sentiero, che montagna- si voltò di nuovo a fissare il mare.
- C'è il sentiero?!- chiese furioso il biondo rivolto alla "Giovane Marmotta" che lo aveva guidato nella scalata.
- Che ne so io?- si difese l'altro.
- A momenti mi ammazzavo!-
- Guarda che sentiero non è sinonimo di sicurezza. Metti che sdruccioli? Metti che becchi in testa una tegola?-
- Una tegola? Qui? In mezzo all'Oceano Indiano?! Ma dai!-
Tanto per concludere, squillò il cellulare. Ovviamente, era Kanoe, furiosa perché lo sposo era arrivato ma non il suo regalo.
- Aho, scimuniti, 'ndo cazzo state?!-
- Seishiro sta poco bene e non si sente di venire- cercò di giustificarsi Yuto.
- Nun me frega un cazzo se sta a morì, me serve er regalo pe' sorema! Già lo sposo me pare scemo, dice che nun ne sapeva gnente e nun se vole sposà. Poi chell'altro pazzo che so vole portà via! Dì ar poppante si o conosce, che isso de voi se ricorda-
- Kanoe, ma di chi parli?- i tre fissavano il telefono dal quale uscivano le "soavi" parole della donna.
- Ma si che 'i conoscete…bassetti, moretti, du' pupi co' cert'occhi!-
- Kamui?- chiese Fuma sudando freddo.
- Ma no!- sospiro di sollievo- Subaru Sumeragi!-
- COSA?!- dopo l'urlo seguì il gelo, dall'apparecchio uscivano ancora le parole di lei, ma chi le ascoltava sul fondo del "Oceano Indiano" dove Sakurazura aveva scagliato il cellulare.
- Andiamo a riprenderlo!- ordinò Seishiro, di nuovo padrone di sé e dei suoi sentimenti e molto intenzionato a ripristinare il giusto ordine prestabilito (da lui!). Risalirono in macchina, il moro alla guida.
Dopo pochi metri Yuto supplicava disperato- Seishiro, rallenta, ci dobbiamo arrivare vivi lì, giusto?!-
Ma figurarsi se lo ascoltava! Se la macchina fosse stata rossa e un po' più resistente, con il biondo alla guida e Seishiro accanto, sarebbe stato una perfetta parodia di Boe e Duck di "Hazard". Fuma non osava neppure fiatare, a differenza del toporagno che guaiva senza sosta sbattendo da un lato all'altro dell'abitacolo posteriore.
- Seishiro calmati, rallenta, se ha detto che non vuole sposarsi ce la possiamo prendere comoda, no?- cercava di calmarlo Fuma.
- Se io penso che per far contenta la nonna ha portato giorno e notte per sette anni un paio di guanti, posso temere di tutto!- fu la risposta.
- Ok, la soluzione è "Subaru è un deficiente!"- concluse Monou. La brusca frenata che la macchina fece e la botta che il ragazzo diede al sedile di Yuto fu nulla in confronto allo schiaffo che si prese.
- B-A-S-T-A! - ruggì Seishiro. Fuma annuì liberando il cane che si era incastrato sotto il sedile.

* * *

Intanto, nella villa bunker, tutto era pronto per le nozze, tranne lo sposo.
- Nonna, non insistere, ho detto che non mi sposo!-
- Ragazzì- ormai Sumeragi senior aveva perso la pazienza- Nun me fa' 'ncazzà! Vestite e entra 'n chiesa, manchi solo te!-
- Nonna, no!- tuonò il ragazzo quasi in lacrime.
- Signora Sumeragi!- la implorò anche Kamui- Subaru non può sposare quella ragazza! La persona che lui ama è tutt'altro tipo. E se sapesse che lei vuole costringerlo a sposarsi…qui finiamo tutti male, lei soprattutto!-
- E statte un po' zitto!-
- Nonna, basta, non insistere!-
In quel momento alcuni uomini fidati informarono il capo clan dei Sumeragi che una macchina semidistrutta aveva violato l'alt al cancello e ora tre uomini armati, di cui uno con un grosso spadone, sparavano sulla folla tra le urla isteriche della sorella della sposa.
- Io glielo avevo detto che era meglio non insistere, signora!- balbettò Kamui - Adesso saranno guai…soprattutto perché penso di sapere chi sia quello con la spada…è finita…-
- Nonna, ti avevamo avvisato, la colpa non è mia!- gemette Subaru asciugandosi gli occhi.
- Ragazzì, falla finita! So' tre contro un intero clan, nun se sarveranno manco si…-
La porta della sala venne perforata da numerosi colpi d'arma da fuoco, per essere poi definitivamente abbattuta dai poderosi fendenti di una gigantesca spada.
- Nonna, corri!- gemette Sumeragi cercando di mettere in salvo l'anziana donna.
- Aho, questa è casa mia! Chi cazzo è che m'ha sfasciato 'a porta?!- sbraitava la signora Sumeragi. Quando la porta cedette del tutto, Subaru non ebbe neppure bisogno di voltarsi per sapere chi l'aveva sfondata.
- Come disse una volta quel famoso scrittore "Questo matrimonio non s'ha da fare, né oggi, né mai"!- con l'ultimo colpo sparato in aria il silenzio regnò sovrano. Kamui, vista la brutta aria che tirava, decise di scoppiare in lacrime ottenendo così tutte le attenzioni di Monou e la completa indifferenza di Sakurazura. Subaru si pietrificò dal terrore, gli faceva sempre un certo effetto vedere quell'uomo così gentile (con lui!) al "lavoro". Sumeragi senior continuava con la sua linea intransigente.
- Non so chi voi siate, ma avete interrotto il matrimonio di mio nipote!-
- Infatti sono qui proprio per questo!- rispose serafico Sakurazura.
- Seishiro, almeno questa fammela fare a pezzi!- supplicò Fuma dopo essersi assicurato che nessuno avesse torto un capello a Kamui.
- No, piccolo, questa me la cucino io! Però ci sono tutti gli invitati da sistemare al piano di sotto. Da bravo, fai a mezzi con Yuto, d'accordo?-
In quella, Kanoe irruppe col suo show.
- Ve possino ammazzà! M'avete distrutto 'a macchina nova nova appena uscita dal meccanico! Usate o regalo di nozze pe' rovinà 'e nozze, volete rapì o sposo e poi, cosa GRAVISSIMA, dov'è il MIO RINGHIO?!-
- L'ho ucciso io, il mostro- intervenne perfidamente Sakurazura. Lo shock fu tale che la donna non resse e si accasciò svenuta al suolo.
Sguinzagliato Fuma e posto Yuto a sua guardia (- Stai attento che non si faccia male!- aveva raccomandato Seishiro), il capo dei Sakurazura affrontò il capo dei Sumeragi: Seishiro VS la nonna! Subaru stava per svenire, non sapeva quale dei due fosse meglio fermare, fortunatamente Kamui lo trascinò al sicuro (se tale può essere definito un luogo dove Seishiro Sakurazura stava "lavorando").
- Ora, prima di cominciare, volevo complimentarmi con lei per i suoi metodi educativi- esordì Sakurazura- Non era più facile dirgli "Stai lontano dagli alberi di ciliegio" che fargli portare per più di sette anni un paio di in utilissimi guanti per fermare me? Mi sottovaluta di brutto!-
L'anziana donna non si lasciò intimorire: era pur sempre il capo di un clan mafioso da una vita! Quel giorno poi, c'era in ballo il suo adorato nipote e un matrimonio che DOVEVA farsi ad ogni costo (era un fatto d'onore). Infilata la mano nella tasca interna del kimono, estrasse una pistola che puntò contro Sakurazura che si limitò a fare altrettanto. In quell'atmosfera pesante come il piombo si udivano distintamente i rumori provenienti dal piano inferiore, dove Fuma si stava dando alla pazza gioia. E, malgrado le suppliche di Kamui, Subaru si accorse che, se non voleva perdere l'ultimo parente rimastogli e l'unica persona che amava, doveva fare qualcosa.
- Adesso basta, vi scongiuro!- implorò frapponendosi tra i due- Ora sparate, se volete, così l'unico colpevole sarà punito. Nonna!- si voltò a guardare la donna- Seishiro!- si voltò a guardare l'uomo con un'espressione che lasciava pochi dubbi sui suoi sentimenti. Alla donna si squarciò un velo, il sospetto lo aveva da un po', ora tutto tornava, pensò proprio che sparare a Subaru fosse l'unica soluzione: una storia tra l'erede dei Sumeragi e il capo clan dei Sakurazura, da secoli nemici, non era auspicabile, e anche un po' hard boiler! La donna aumentò la pressione del dito sul grilletto: quel cretino del nipote sembrava davvero intenzionato a farsi ammazzare! Ma, prima che il colpo della sua pistola partisse, ci pensò Seishiro a farne partire un altro, mirando alla carabina del capo clan dei Sumeragi che cadde a terra. Subaru tirò il fiato, per un attimo se l'era vista davvero brutta! Si voltò verso Sakurazura e l'uomo mosse verso di lui.
- Seishiro!- la voce di Fuma ruppe l'idillio appena creato come al solito, Sumeragi si avvicinò alla nonna e l'aiutò a sedersi.
- Fuma, attento che se inciampi su Kanoe ti fai male!- raccomandò Sakurazura.
- Hey, fatta fuori la mummia?- chiese il ragazzo continuando a stringere in pugno l'elsa della spada ancora grondante di sangue e scavalcando agevolmente il corpo svenuto della donna. Poi, dando un'occhiata alla stanza- ma è ancora viva!- protestò.
Allora si sedette a terra e, con il viso tra le ginocchia, piagnucolò- Non è giusto! E' tutto il viaggio che sei cattivo e mi hai dato un sacco di botte, ti sei preoccupato solo di Subaru. Poi mi prometti di uccidere la mummia e non lo fai! Se non mi vuoi bene, dimmelo!-
Yuto non disse nulla, Kamui andò in cerca di quella pala che il suo "amico" aveva usato fino al giorno prima, Subaru fece finta di niente, solo Seishiro si commosse: cuore di papà!
Come prima cosa, Sakurazura espresse il desiderio di allontanarsi il più possibile dalla residenza dei Sumeragi, e lo avrebbero accontentato subito se si fosse trovato un mezzo di trasporto in grado di contenere loro cinque, i bagagli, lo spadone e Ringhio.
- Subaru, scegliti una macchina tra quelle che avete qui, prendi le chiavi che partiamo, devo andarmene da qui se ci tengo alla mia salute, e se tu tieni a quella di tua nonna!-
- Guidi tu?- chiese porgendogli quelle di una decappottabile nera.
- Cos'è, una domanda retorica? Io ti avverto, per ora non sono in grado di tollerare il tuo sarcasmo!- sbraitò Seishiro - In due giorni sei stato capace di fare di tutto: hai preso la macchina quando sapevi benissimo che NON devi farlo in mia assenza, ti sei perso con quell'altro cretino che butta le cartine per l'autostrada, hai tamponato la macchina che guidavo, hai avuto una colica e altri malesseri, mi hai fatto preoccupare più di quando Yuto mi ha detto che voleva sposarsi, hai fatto venire l'esaurimento nervoso a me, a te stesso e a Fuma, stavi per sposarti con quella sfigata dopo avermi mandato a quel paese e hai provocato una strage: dimmi tu!-
- IO?!- iniziò Subaru urlando, ma Kamui lo tenne buono mentre Yuto gli apriva lo sportello e lo faceva entrare con tutta la grazia che poteva (Seishiro lo stava fulminando!). Fuma si rassegnò a stare seduto dietro con Yuto e Kamui. Il moro ingranò la marcia.
- Torniamo a casa?-
- SI!!!!!- risposero tutti gli altri, esausti dopo quel " tranquillo week end di paura".
- Andiamo alla Tokyo Tower, alla Tokyo Tower!- supplicò Kamui.
- No, io non ci voglio andare, quel posto mi porta male!- piagnucolò Fuma.
- E allora dove andiamo?- chiese Seishiro, rassegnato a fare da autista alla comitiva.
- Ma ognuno a casa sua?!- protestò Yuto- Io avrei anche una moglie!-
- Parla per te!- rispose seccato Subaru, intenzionato a godersi un viaggio tranquillo con Seishiro e Kamui, cercando di dimenticare la presenza di Fuma!
- Va bene, facciamo così: andiamo a Tokyo poi ognuno va dove cazzo gli pare, d'accordo?!- Seishiro guidò l'auto fuori dal cancello della villa.
- Che, tradotto per chi non ti conosce- intervenne Fuma- è: "Andiamo dove vuole il deficiente!"-
- Subaru, inizia a prenderci la mano, dagli uno schiaffo!- gridò il guidatore esasperato.
- Subaru, non osare!- urlò Kamui impedendogli di muoversi. Poi, volgendo i suoi occhioni da cerbiatto- Fuma, ci penso io a te!- il ragazzo per tutta risposta sprofondò il capo sulla spalla di "Bambi". Yuto sospirò, bloccato in una macchina con Romeo alla guida con un deficiente al seguito e due novelli Paolo e Francesca al lato. Che viaggio disgraziato!

The end

  
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