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Autore: vanryo    30/01/2012    2 recensioni
La vita di Robert era un po' diversa da quella degli altri, ma non era certo che quello fosse un bene. Perché era l'unico ad avere un angelo custode fastidioso e inglese che non desiderava minimamente.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I saw an Angel in the street
Rating: PG.
Fandom: RDJude.
Pairing: RDJude friendship, Robert/Susan.
Note: Decima fic scritta per la challenge del [info]rdjudefic_ita .
Il prompt è "Angelo"
Summary: La vita di Robert era un po' diversa da quella degli altri, ma non era certo che quello fosse un bene. Perché era l'unico ad avere un angelo custode fastidioso e inglese che non desiderava minimamente.



La vita di Robert era un po' diversa da quella degli altri, ma non era certo che quello fosse un bene. Perché era l'unico ad avere un angelo custode fastidioso e inglese che non desiderava minimamente.
La prima volta che Robert vide Jude, fu quando litigò per l'ennesima volta con Susan, che lo buttò fuori da casa sua col volto rigato dalle lacrime perché " sei uno stupido insensibile con cuore di pietra, ti rivolgerò la parola solo quando ti scuserai " . Nello stesso momento in cui aveva ipotizzato di raggiungere il tetto per buttarsi di sotto - perché sia mai che chiedesse scusa per una cosa di cui non aveva nemmeno capito il motivo - dato che sembrava che con Susan non sembrava andare bene, e lei era l'unica donna che ancora voleva stargli accanto, sentì una voce alle sue spalle.
- E se poi te ne penti? -
Robert si girò di scatto, guardando torvo il ragazzo che aveva parlato. Il fatto di avere un bel faccino e un affascinante accento fortemente inglese non lo autorizzava certo ad uscirsene con certe frasi.
- Scusami bello, ma non dovresti uscirne con questi frasi davanti a dei perfetti sconosciuti.-
- In realtà sono dietro di te - precisò l'inglese - e dovresti essere un pochino più educato. Ma comunque, sono venuto qui per te Robert.-
Robert alzò un sopracciglio, guardandolo con espressione da pesce lesso - Come diamine fai a sapere come mi chiamo? -
Il ragazzo sorise aprendo le braccia con un gesto teatrale e voce importante - Mio caro Robert, io sono Jude e sono il tuo Angelo Custode venuto a portarti la pace interiore.-
Dopo cinque minuti di imbarazzante silenzio. Robert raggiunse l'altro arrivando a due centimetri dal suo naso - Di che cosa diamine stai parlando? E' una di quella robe assurde di chiesa? O uno scherzo? Sono su candid camera?- continuò con un tono di voce sempre più nervoso mentre guardava a destra e sinistra in cerca di telecamere.
- No, Robert! Questo non è uno scherzo! Sono veramente un angelo e non dovrei neanche dimostrartelo perché dovresti avere fede ma... dopotutto sono qui per questo.- concluse, illuminandosi come una lampadina mentre il resto della strada continuava a rimanere buio.
- Oh, bravo. Vai ad intermittenza come... No,aspetta. TI SEI APPENA ILLUMINATO? -
- Ti ho detto che sono un angelo! Hai perso qualche passaggio? Non vorrei doverti mostrare anche le ali. Sono piuttosto ingombranti.-
Robert si massaggiò le tempie lentamente. Forse aveva bevuto troppo prima di andare da Susan, ecco! Forse lei si era infuriata anche per quello... ma no, era riuscito a camminare perfettamente senza barcollare...
- Dovresti avere un po' di fiducia, anche se questa cosa puo' sembrarti strana Robert. Se devo convincerti a parole posso racocntarti tutta la tua vita in soli cinque minuti.-
Robert continuava a stare in silenzio, anche perché la strada cominciava ad affollarsi, e non voleva farsi certo vedere a litigare/discuttere in compagnia di un tizio che si illuminava meglio della sua lampada.
- E' una di quelle stronzate dove posso vederti solo io e la gente mi prende per pazzo a vedermi parlare da solo?- cheise stando al gioco.
- Ehy, rispetto. Sto solamente cercando di continuare a mantenere il mio posto in cielo. Il Signore opera per vie misteriose, e se ha deciso che devo starti accanto finché non riuscirò ad aiutarti ad essere felice e prendere le giuste scelte devi solamente accettarmi. Io da qua non mi muovo.-
Oh, perfetto.

Jude dimostrò di essere quello che diceva di essere proprio come aveva annunciato. Capitolò in una decina di minuti tutta la vita di Robert, calcando in particolare sugli sbagli che aveva fatto e quelli che stava facendo tanto che il pover'uomo si mise quasi a piangere dal nervoso, subito consolato dal suo personale angelo inglese che gli accarezzò una spalla.
- Coraggio Rob! Il Signore ti ama, e per questo sono da te! Anche io quando ero umano ho fatto qualche sbaglio, e ora come vedi sono addirittura un Angelo! Ciò vuol dire che...-
- Jude, sta zitto per diamine!-
L'angelo si zittì, borbottando che quel caratteraccio avrebbe sicuramente aumentato la sua permanenza.

-  Come sei morto?-  chiese una sera Robert mentre faceva zapping sulla televisione, capitando casualmente sul canale erotico, notando che l'angelo non protestò minimamente con nessuna uscita da vecchia pudica isterica.
- Ero in bicicletta a parlare da solo, e uno ha aperto la portiera della macchina senza guardare la strada. Ho fatto un capitombolo e mi sono rotto l'osso del collo. Lo so, è stata una morte stupida e sei liberissimo di ridere se vuoi.-
E Robert lo fece, sentendosi un pochetto in colpa solo alla fine, ma sarebbe stato troppo difficile trattenersi anche se praticamente, stava ridendo della morte di una persona.
- Per questo, la mia presenza qui da te si prolungherà ancora. Dimostri di avere poco tatto.- concluse alla fine Jude con un sorriso vittorioso stampato in viso, osservando con fare superiore Robert che si stava soffocando con i pop-corn alla notizia.
Dannato.

L'utilità di Jude, o meglio, i suoi consigli, didero ben presto buoni risultati. Ogni volta che Robert sbagliava, o dimostrava di non voler andare oltre il proprio naso, l'angelo sbucava fuori di colpo guardandolo severamente e guidandolo finchè l'uomo non si accorgesse da solo dello sbaglio che stava compiendo.
- Tu sei buono Robert! Hai solo bisogno che qualcuno te lo ricordi. E ora che tu riprenda in mano la tua vita, con la donna giusta per te.-
- Susan non mi vuole più vedere da quando abbiamo litigato e le ho dato della pazza isterica. E cercava solo di aiutarmi, perché ... oddio, non lo ricordo neanche! Probabilmente era una cosa di lavoro. O qualcosa sul vivere insieme.- rabbrividì.
-  Perché hai così paura di lei Robert?-
- Non è che ho paura di lei, Jude. Ho paura di me. Ho paura che potrei ... sporcarla. In passato non sono stato una brava persona, come ben sai e mi hai anche ricordato la sera che ci siamo conosciuti. Per di più, una sua amica ci ha visto in giro insieme e ora le sta venendo il dubbio che io sia bisessuale! Perché quella è una... ahem, perché la sua amica deve aver interpretato male la cosa.- disse in fretta cercando di sembrar e il più gentile e comprensibile possibile.
Jude sorrise, rimanendo colpito - Lo sai anche tu che l'unica cosa da fare è solamente parlare con lei, Rob. Guardati! In soli tre mesi che sono al tuo fianco,sei riuscito a equilibrare la tua vita e capire in che direzione devi sempre proseguire! Ma lo sai anche tu che non sarà mai davvero perfetta finché non chiederai scusa a Susan.-
- Ma senza di te io non ce la posso fare! E di certo non... non posso andare a casa sua e portarti con me. Bhè...se tu fai finta di essere un mio cugino sordo forse sì! Si puo' mentire a fin di bene no? Così le spiego anche che ha equivocato e... -
- Robert.- Jude lo interuppe usando solamente il suo nome e stringendogli le spalle- Sei un uomo forte e volenteroso. Speciale. Non avere paura di un dialogo che è l'ultima cosa che ti separa dalla tua completa felicità.-
Alla fine di quel discorso, l'angelo abbracciò Robert che si ritrovò spiazzato  e imbarazzato, ma comunque avvertendo un calore piacevole alla bocca dello stomaco e il coraggio farsi avanti in lui.
- Hai ragione! Vado da Susan e le dico quanto è importante per me e la amo e.... e che diamine, io me la sposo quella donna!- tuonò con un sorriso soddisfatto in volto alzandosi in piedi deciso e andando verso la porta, girandosi un ultimo momento -... ma Jude, perché mi hai abbracciato? Non l'avevi mai fatto prima... e di questo ti ringrazio anche un po' a dire il vero.-
- Mi sono solo lasciato andare perché ti serviva solo quella piccola spinta.- rispose lui salutandolo, e sospirando una volta che la porta si chiuse.
Ormai la sua missione era compiuta. Robert non aveva più bisogno di lui e presto, era certo,avrebbe avuto un sostituto.
Quell'abbraccio, insieme alla felicità di Robert, si disse che era la miglior ricompensa per il suo operato.

- Jude! Jude, Susan ha accettato la mia proposta!  E ha capito tutto... anche se certo ho omesso che sei un pennuto celestiale... Ho chiesto scusa e poi  ho fatto la proposta così di cuore! Anche se non avevo l'anello. Ci sposiamo!-  disse tutto in una Robert entrando come una furia nell'appartamento - E allora... Ma si puo' sapere dove sei, dannazione?- chiese cominciando a controllare in ogni stanza, ma dell'angelo non c'era nessuna traccia. L'unico segno che Robert notò solo qualche ora più tardi mentre era rimasto seduto sul divano ad aspettare invano, fu una piuma attaccata alla cerniera della federa del cuscino, probabilmente un residuo di una lontana sera dove Jude aveva liberato le sue maestose ali, rompendo una lampada e perdendo piume un po' ovunque sul pavimento.
- Ma fai la muta? - strillò allora Robert, mentre riprendeva il fiato ancora sotto shock per la sorpresa dell'azione.
Jude si era scusato e lo aveva aiutato a ripulire in silenzio, sorridendo quando Robert meno arrabbiato gli aveva fatto i complimenti per la maestosità delle ali.
- Stupido pennuto - borbottò stringendo nel pugno quell'unica piuma bianca - te ne vai così, senza dire niente.- la lasciò cadere sul pavimento alzandosi, e andando in camera da letto in uno strano silenzio, ritrovandosi non poi così contento di essere tornato alla normalità. Anche se ingombrante e chiaccherone, Jude lo aveva veramente aiutato a ritrovare l'equilibrio che gli serviva per tenrsi stretto per sempre Susan e ora, ne sentiva già la mancanza.

Il giorno del matrimonio, Robert aspettava all'altare impaziente, torcendosi le mani dietro la schiena sperando di non iniziare a sudare troppo. Non ricordava un momento in cui era stato pù agitato. Forse quando aveva realizzato che Jude era davvero una creatura divina e lui non completamente ubriaco, o quando Susan aveva fatto quella piccola pausa prima di rispondergli.
Suo padre, in prima fila, gli rivolgeva continui sorrisi compiaciuti e Robert sentì che anche per quelli doveva essere grato all'angelo custode.
In realtà, non era che si fosse dato per vinto quando Jude scomparve all'improvviso, probabilmente perché aveva concluso la sua missione. Si era messa a pregare...bhè, più o meno. In realtà aveva soltanto chiesto a Dio se non poteva rimandarlo di basso perché voleva stare ancora un po' con lui e ringraziarlo per tutto. Con cortesia, ovviamente.
Le porte della chiesa si aprirono, e quando Robert vide chi entrò, dovette sfregarsi gli occhi un paio di volte per essere sicuro di non aver esagerato con vecchio wiskhy di suo padre nel caffè di quella mattina, per prendere almeno il coraggio di salire in macchina.
- Scusami per il ritardo. Dovevo ritirare il completo .- sorrise radioso Jude e il luogo parve illuminarsi - Come posso dire...? Dio mi ha lasciato il giorno libero.-
- Ma... ma... - boccheggiò Robert, e Jude si portò al suo fianco, prendendo il posto del testimone - Scusami se me ne sono andato via senza salutarti qualche mese fa, ma avevo concluso il mio compito - gli sussurò piano all'orecchio - Ma sono contento che mi volessi al tuo matrimonio. E che hai conservato la mia piuma.-
- Quella è perché ci vuole... qualcosa di bianco al matrimonio e...bhè, no. Qualcosa di nuovo. E non volevo spendere soldi visto che era a portata di man... -
- Quello vale per la sposa, sciocchino.- ridacchiò Jude, prima di mettersi bello dritto e composto, udendo l'ultima minaccia di Robert.
- Non credere di passarla liscia solo perché sei già morto. La pagherai comunque.-
- Oh, non ne dubito.-
In chiesa calò un profondo silenzio per qualche istante, seguito subito dai sospiri di tutte le amiche di Susan che si voltarono seguite da parenti e amici mentre la sposa avanzava verso la navata a braccio col padre, sorridendo a Robert che sospirò forte sentendo le gambe sciogliersi.
Era stupenda. Perfetta. Sua.
- Credo che dovrò lasciare il mio lavoro a qualcun altro .- sentì la voce di Jude nella sua mente, ma il ragazzo non aveva neanche aperto bocca. Non che ce ne fosse bisogno. Aveva capito perfettamente.
Quando si scambiarono le promesse e infine gli anelli, Robert avvertì il cuore battere a una velocità mai sentita prima. Nemmeno in passato.
Il bacio scambiato davanti a tutti che ufficializzava che ormai erano sposati fu il più bello che diede.
Uscendo dalla chiesa,  coprendosi per il lancio del riso, potè sentire ancora  la presenza di Jude, e quando si voltò per sorridergli lo vide ricambiare un'ultima volta con sguardo malinconico. Le labbra si mosero ma non uscì alcun suono.
Un forte vento si alzò, costringendo tutti a chiudere gli occhi per evitare la sabbis fine del vialetto della chiesa, e quando la raffica terminò di Jude non c'era nemmeno l'ombra.
- Oddio, sono ancora messa bene?- chiese Susan preoccupata toccandosi i capelli e Robert annuì baciandola sulla fronte - Stupenda.-
- Ma... non c'era un tuo amico prima? Un ragazzo carino e biondo... -
- Impegno di lavoro, purtroppo. Ma sai, mi ha detto una cosa prima quando stavi entrando in chiesa.-
- Che cosa?-
- Che tu sei un po' come il mio Angelo Custode adesso.- disse, portando una mano dentro la giacca dell'abito da cerimonia e sfiorando la piuma di Jude.
Susan lo guardò dolcemente in silenzio, prima di sorridere furba e dargli un piccolo pugno sul petto- Ci puoi scommettere tesoro. Ti controllo io adesso, carino- arricciò le labbra in modo adorabile prendendogli la mano, per raggiungere la macchina e farsi rapire dal fotografo mentre gli invitati raggiungevano il ristorante.

Dal tetto dell'edificio alto poco vicino alla chiesa, Jude sorrideva a quella scena fiero della felicità stampata sul viso del suo amico. Soddisfatto, ma anche con un po' di malincuore, si preparò per tornare in cielo, spalancando le grandi ali.

- Addio, Robert.-

- Grazie, Jude.-
   
 
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