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Autore: Heavy    09/04/2004    3 recensioni
Il settimo anno dell'affascinante e spigliato Alastor Moody
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I diritti di Harry Potter & Co. appartengono a J.K.Rowling e sono solo un occasione per esercitare la mia perversa fantasia. Il personaggio di Brigitte, invece, mi appartiene e ne posso rivendicare i diritti. (Mi viene bene la parte burocratica, vero?) 
Rating: PG.
Genere: Love/Angst/Dramma.
Note: Questa fic narra l’amore di Alastor Moody, racconta la sua giovinezza e le sue scelte. Sarò molto lenta nello scriverla perché ci tengo a dare il massimo e poi... Giocando a pallavolo (per la cronaca io sono scoordinata nei movimenti e goffa negli sport) mentre era arrivato il mio turno di battuta mi sono “cosata” il polso (sigh... E’ diventato tutto blu...) e di conseguenza non riesco a battere velocemente. 
Ringraziamenti e dediche varie: Allors, innanzitutto a coloro che per primi hanno saputo della mia ideuzza Valentina e Eleonora (pardon, ma Owe non mi viene spontaneo). Poi sia come dedica che come ringraziamento Charlotte Doyle, che mi ha fornito del materiale utilissimo per una mia causa (che credete... So’ ‘na avvocatessa io!). Poi a Marie Clarie, che è una grande (potere alle ragazze alte 160 cm! Povere noi Chiara!). Poi arriviamo ai ringraziamenti fottuti, come li chiamo io, che sono quando ringraziate persone che non leggeranno mai il vostro lavoro. Esempio banale “Oh, Mister X, grazie di esistere”. Beh io non sono così melensa, anzi sono cattiva... Insomma, ringrazio la Co, la Taiu, la B.B.B., la Feffe, i’ Ventu (I romani me l’ hanno portato via... Argh!) la Margheritina, Mario, Gigi, Nikko(...) non perché esistono ma perché mi hanno aiutato a plasmarmi. Voi che leggete, avete capito che ringraziamenti sono i fottuti? (Quelli che servono solo ad allungare il testo per impressionare di più i lettori)
^^
Dolore. Dolore, è l’unica cosa che provo. Per sette, sette lunghissimi anni, sono stato rinchiuso qua dentro e ora è arrivata la resa dei conti. Potrò sparire, vivere in pace con il mio male, lasciarmi alle spalle tutto questo. Non posso parlarne a nessuno, perché nessuno capirebbe; sfogarmi con la carta sarebbe inutile eppure desidero tanto poter sputare tutto quello che penso. La vedo passare per i corridoi e l’osservo felice, ma mi accorgo che accanto a lei c’è quel mostro e allora vorrei poter sfogare tutta la mia rabbia ribollente in un duello. A volte è successo, la causa apparente era sempre un’altra, ovvio, ma cercavo ugualmente di poterlo punire per quello che fa. Non voglio che le stia intorno, e l’idea che tra loro ci sia qualcosa mi fa impazzire. 
- Moody, la prego di volgere la sua attenzione sulle mie lezioni, sebbene ritengo che non siano nemmeno lontanamente interessanti come i suoi pensieri.- Silente, ironico come al solito, cerca di farsi strada a gomitate nei miei pensieri ma è difficile. Mi scuso con il direttore della mia Casa e cerco di focalizzare la mia attenzione sulla sua lezione, cosa peraltro molto difficile con accanto Frank che sghignazza per lo scherzo tirato al vecchio Garth. 
- Paciock, lei e il suo degno compare Moody dovrebbero finirla di ridacchiare oppure desiderano vedere annullati i propri esami?- povero Albus, ce la mette tutta, ma nessuno può fermare me e Frank, che scoppiamo a ridere in simultanea per strane ragioni che ancora non mi sono chiare.
Presto tutta la classe ride in preda a chissà quali pensieri e cerco di sbirciarla di sbieco, ma mi coglie in fallo e sposto lo sguardo arrossendo.
La storia è sempre la stessa, Montecchi e Capuleti, Grifondoro e Serpeverde. Nessuno prende in minima considerazione l’eventualità che possa nascere un amore tra queste due categorie di persone completamente diverse. E’ solo uno sciocco pregiudizio della gente, cosa c’è di male nell’ambizione? Ognuno di noi ne ha una punta, almeno, ma solo a loro ne facciamo una colpa. Tutte le volte che la vedo passare per i corridoi in silenzio, sento un fremito dentro di me. Non è che sia particolarmente bella, ma c’è qualcosa in lei che mi impedisce di trattarla come una normale amica.
In quel momento decido di guardarla, perché senza vederla ad intervalli non riesco a tirare avanti. I capelli neri e lunghi risplendono sopra le sue spalle e la divisa argentata e verde sembra risplendere sotto i raggi di sole autunnale che penetrano attraverso le finestre spalancate. 
Purtroppo Silente mi prende in castagna con una domanda particolarmente difficile e sentire i miei imbarazzati borbottii contrapporsi alla secca e tagliente risposta di Riddle mi provoca non poco fastidio.
Lo odio profondamente. So benissimo che tra lui e Brigitte c’è qualcosa, che sia grosso o meno, ed è questo che mi fa soffrire... Non posso averla per me, non potrò svegliarmi la mattina e vedere il suo viso pallido adagiato sul cuscino dopo la nostra notte d’amore, non potrò sfiorare le mani come non ho mai fatto... Tutto questo toccherà probabilmente a lui e questo pensiero mi rende pazzo, non voglio che la tocchi, non voglio che sfiori le sue labbra infuocate con un bacio...
- Ehi, Malocchio... Che c’è?- mi interroga Frank, il mio miglior amico da sempre, a cui però non confiderei mai le mie “pene d’amore” , probabilmente pensa che sia intento a fantasticare sulla ragazza che pensa che mi piaccia. 
Solo copertura, pura copertura. Sembrerebbe troppo strano che il donnaiolo Alastor se ne stia con le mani in mano e devo avere tra le mani qualche ragazzetta frivola ed ingenua che non capisce che con lei sto solo giocando. 
Il pensiero di dover affrontare l’ultimo anno ad Hogwarts mi divide a metà: da una parte sono contento di potermene andare a vivere con Frank e poter spassarmela come non mai, ma dall’altra... Non vedere più Brigitte, magari incontrarla un giorno allato di Riddle circondata da figli dalla faccia stronza come quelli del padre è una cosa semplicemente impensabile. 
In fondo sono solo un ragazzo... Perché devo essere seviziato e tormentato in questa maniera oscena, da pensieri crudeli, da mancato affetto... Il problema però non è solo questo... Cosa posso fare una volta terminati gli studi in questa scuola? Non ho la più pallida idea di cosa fare nel futuro e di seguire il consiglio dei professori non se ne parla. Credo proprio che vivrò di rendita, con i soldi che mi passerà mia madre, almeno questo me lo deve. Lei, sposata sette volte, circondata da aitanti giovanotti che hanno la metà delle sua età, quasi miei coetanei, che non si è mai fatta viva, affidandomi alle cure di quell’alcolizzato di mio padre dovrà pur fare qualcosa per me. 
La campanella suona e Silente abbandona la cattedra e i vari studenti si disperdano al vento... Tutti tranne me, lei, lui e l’altro.
Le ampie spalle di Riddle si contrappongano bruscamente a quelle di Frank, sento nell’aria odor di rissa: non me lo faccio ripetere due volte e corro a dare man forte al mio compagno. 
Brevi attimi, parole, qualche gesto. Lo odio. Oh, sì. 
Mi viene un’idea e scambio un’occhiatina con Paciock: tutto è deciso.
AA
AA
- Voglio spiegazioni... Spiegazioni sul vostro inqualificabile comportamento. Attaccare senza motivo il Caposcuola, e forse più brillante studente che Hogwarts abbia mai avuto... Motivazioni, spiegazioni, chiamatele come volete.- lurido stronzo. E’ quello che penso e lo dico chiaro e tondo al vecchio Dippet. 
- Lei è solamente un luri...- sento una micidiale morsa d’acciaio stringermi la spalla e blocco le parole: Silente e Black mi hanno salvato.
Distolgo lo sguardo dalle fitte sopracciglia di Dippet per posarle sulle parti color crema, avvolgendo con lo sguardo tutti i vari ritratti, fino fermarmi sul serpente dalle spire gialle accostato al prezioso specchio di cristallo che sovrasta la stanza. E’ una bella stanza e quell’imbecille non se la merita proprio.
- Anche lo studente Riddle ha le sue colpe... Questi occhi neri non si sono certo creato da soli.- scandiscono chiaramente i due, indicando la faccia mia e di Frank, sulle quali si sta lentamente formando un grosso livido blu.
Dippet, che ha frequentato Hogwarts nella Casa di Serpeverde, di conseguenza è, come ho già detto uno stronzo spudorato, oltretutto ha anche delle clamorose preferenze, sopratutto per il suo pupillo Tom Riddle.
- Mmmh... Sostengo che comunque l’allievo Riddle sia stato attaccato, come sostiene lui stesso, e dato che non mi fido di questi due attaccabrighe- oh, già, gli siamo antipatici. – Tolgo esattamente cento punti a Grifondoro e sospendo per una settimana il permesso di far allenare la squadra di Quidditch del Capitano Moody, cedendolo, al qui presente Tom Riddle. E per quanto la riguarda, Signor. Riddle, toglierò quindici punti a Serpeverde. Concluso... E, Silente, se ha qualcosa da ridire o da modificare lo farà quando le cederò la mia poltrona.- conclude in tono fermo e brusco Armando.
Lurido e lurido. Vuol fare peggiorare la nostra squadra, ora che avevamo la possibilità di battere Corvonero, primo in classifica. Dovrò spiegare alla squadra, ma questo non è un problema, i ragazzi capiranno. Tutti odiano Riddle, anzi si congratuleranno con me e Frank per averlo conciato per le feste. D’altra parte, cento punti, valevano proprio l’onore di vedere il bel faccino di “Tommy” sfregiato: gli mancano tre denti (dovrà aspettare un po’ perché Madama Chips lo riaggiusti) un vistoso livido nero si sta formando intorno ai suoi begli occhi blu, la guancia riporta un graffio profondo che continua a spurgare sangue. Mi sento soddisfatto. Questo, Riddle, è per aver messo un braccio intorno alla sua vita, se oserai farle altro ti vedrai distrutto.

  
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