Era notte, buia, ma a lui non importava, poiché il falò creava un'involucro di luce che lo faceva sentire al sicuro.
Si sdraiò sull'erba pungente con la testa rivolta al cielo, ammirando le strepitose costellazioni di quella sera stranamente calda.
Pensava ai suoi fallimenti, alle umiliazioni, dovute a quella donna: Jo.
Jo: una ragazza fuori dalle sue aspettative, bionda, occhi viola e un gran bisogno di vittoria.
— Che donna. — Pensò, scappandole un sorrisetto.
Questi pensieri lo rendevano felice, perché sapeva di avere una rivale al suo livello.
Però a queste parole mancava qualcosa, provava una sensazione a lui sconosciuta. Forse era…
— No Brick!, non pensarlo neanche! È una donna cinica e arrogante. Non devi farti sopraffare! — Protestò Brick a voce alta mettendosi una mano sul viso.
Girò lo sguardo e… — AAAAHH! — Un urlo improvviso interruppe quella calmissima quiete.
— Calmo Mr. Piscina sono solo io — Era proprio Jo, con la sua voce avida e convinta.
Quest'affermazione non calmava affatto Brick perché sapeva che dopo quelle parole Jo l'avrebbe ucciso,
cosa che stranamente non successe, ma bensì si mise a sedere accanto a lui.
C'era molta tensione fra i due ma Jo decise di rompere il ghiaccio:
— Allora bricco di latte, che ci fai qui fuori in una serata buia come questa? — Chiese con un tono sarcastico.
— Mi rilassavo fino a poco tempo fà — Rispose Brick in modo freddo.
Jo era un po in imbarazzo consona di aver fatto arrabbiare Brick nelle ultime sfide.
Non sapeva cosa fare, voleva scusarsi ma il suo orgoglio glielo impediva:
era sempre stata molto sicura di se e su cosa facesse.
Si sdraiò accanto a lui, facendo un gran sospiro e chiuse gli occhi cercando di rilassarsi.
— Sei noioso, una volta rispondevi alle mie provocazioni — Afferma Jo sbuffando appena.
— Non siamo più nella stessa squadra, ricordi? Come dici tu: Siamo solo Nemici — Detto questo Brick si alsò ma qualcosa gli bloccò il braccio.
Jo, contro la sua volontà, aveva afferrato la mano di Brick, non voleva perderlo, non voleva perdere il suo migliore amico.
Rimasero fermi in quella situazione per alcuni secondi, ma fu interrotta da una lacrima che scese sulla guancia di Jo.
La rabbia di Brick si placò all'istante, non era possibile: Jo, la ragazza civica e arrogante, stava piangendo davanti ai suoi occhi.
— Ehi ehi, ferma… cosa fai? Non starai mica piangendo? — Chiese Brick mettendosi in ginocchio per far si che i due volti fossero paralleli.
Jo singhiozzò un po asciugandosi le lacrime:
— Ma chi i-io? S-si vede che non mi conosci per n-nie… — Non riuscì a finire la frase che i suoi occhi si arresero al pianto.
Brick era sorpreso, ma allo stesso tempo si sentiva in colpa.
Aveva fatto piangere una ragazza, una ragazza che gli stava davvero a cuore.
L'accolse fra le sue braccia cercando di farla calmare.
Jo stranamente rispose all'abbraccio, si sentiva a casa, al sicuro.
— S-c… — Jo cercò di dire qualcosa ma era come se stesse lottando col proprio orgoglio.
— Scusami — Sussurrò tutto d'un fiato.
— Stai tranquilla, è tutto ok — Disse Brick molto comprensivo.
Sapeva che per una persona fiera come lei, è difficile chiedere una cosa del genere.
— Ora che ne dici di tornare alla baracca? — Disse Brick sorridente.
Jo annuì accennando un sorriso.
Si diressero verso le baracche a passo lento, proseguito da un passo più veloce ed alernato.
Jo e Brick si fulminarono con lo sguardo.
I due stavano cercando di superarsi a vicenda, erano arrivati al punto di gareggiare ancora una volta.