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Autore: Amy Dickinson    30/01/2012    3 recensioni
Gli anni sono passati, le Mew Mew non esistono più, le ragazze sono tornate a condurre le loro vite in maniera normale. Paddy, in particolare, è ormai un'adolescente ma deve ancora occuparsi dei suoi fratellini. Fin qui tutto ordinario. Ma cosa accadrebbe se, questa volta, per questo Natale, anziché fare lei le sorprese ai suoi fratelli, fosse il destino a farne una a lei?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Purin Fon/Paddy, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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In un soffio

- Capitolo 1 -

 

Una ragazza bionda camminava lungo le strade del centro di una Tokyo vestita a festa ed illuminata dalle luci del Natale.
Era snella, alta, proporzionata. Avvolta da un lungo cappotto di panno nero sgusciava rapida fra i passanti con qualche busta in mano. Ad un tratto si fermò vicino alla vetrina di una pasticceria ed estrasse dalla tasca un biglietto che aveva scritto di suo pugno, lo scrutò e si disse: 
“Dunque… un cappellino rosa per Ichigo, un carillon per Mina, un libro di fotografia per Lory, un paio di orecchini sbrilluccicosi per Zakuro. Okay, poi un orologio per Ryan e un libro sulle specialità culinarie italiane per Kyle. Sì, ho preso tutto. La mia paga di due mesi, tredicesima inclusa, se n’è andata tutta in una sola sera, però n’è valsa la pena!”sorrise compiaciuta. 
Subito si accorse che stava davanti ad una pasticceria e, considerando che aveva ancora qualche soldo, pensò di portare dei pasticcini ai suoi fratellini, anche perché ormai il caffè era chiuso. 
Uscita dal negozio chiese l’ora ad un passante e constatò che erano le nove passate, quindi si decise ad incamminarsi verso casa. 
“Magari se prendo la metropolitana arriverò prima”così si avviò cercando la scalinata che portava alla metro. Mentre camminava era immersa nei suoi pensieri così non si accorse minimamente che si stava per scontrare con un’altra persona che, come lei, pareva andare di fretta. 
L’impatto fu inevitabile. La ragazza cadde a terra insieme ai suoi pacchetti, lo stesso accadde al ragazzo con cui si era scontrata. 
«Maledizione. Scusi, andavo di fretta e non l’ho vista»
«Oh no, sono io che devo scusarmi, avrei dovuto stare più attenta» fece la giovane tirandosi in piedi con uno scatto impressionante. 
Ma quello non se ne curò, piuttosto si apprestò a raccogliere le buste cadute di mano alla ragazza e gliele porse con cortesia. 

«Grazie»
«Di nulla, signorina»
In quel momento i due si guardarono negli occhi e la ragazza ebbe un fremito. 
Il passante sembrò avvertirlo e con un «Arrivederci» si affrettò ad andarsene. Lei rimase impietrita. Lo aveva già visto quel volto, ne era più che certa. 
Scossa dalla musichetta che veniva da un negozietto lì vicino si ricordò che doveva prendere la metro, quindi si affrettò, iniziò a correre accorgendosi che stava nevicando. Fece il biglietto in fretta e furia e salì sul mezzo. 

Ripensò subito a quel viso. Non sapeva perché ne fosse tanto convinta ma lei lo conosceva. Ma dove lo aveva già visto? 
Per lungo tempo una faccia simile aveva popolato i suoi sogni, ma non era la stessa, eppure il suo cuore ne era sicuro… Gli scossoni del mezzo di trasporto non riuscirono a distogliere i suoi pensieri dall’immagine di quel giovane misterioso e per lei non tanto sconosciuto, vestito pesante, per il freddo sì, ma chissà che non volesse nascondersi…
Ma da chi? Da lei, forse? No, non poteva essere, d'altronde lei non lo conosceva neppure, sicuramente somigliava a qualcuno di sua conoscenza, ma personalmente non lo conosceva, quindi si decise, anzi, si costrinse a non pensare a lui, aveva altro da fare, lei, non poteva perdere tempo in quel modo. 
Eppure….

«Oh, basta! Non devo più pensarci!» gridò improvvisamente. 
La gente si volse tutta verso di lei, al che la ragazza si scusò immediatamente, imbarazzata. 
Arrivò finalmente a casa sua, corse trafelata fino in cucina in cerca dei fratellini. Entrò in camera da letto e li vide tutti addormentati nei loro lettini mentre in un angolo stava la gentile maestra dell’asilo che i piccoli avevano frequentato anni prima, che stava rimboccando le coperte alla più piccola, Eika.  
«Signorina! E’ ancora qui?»
«Oh, bentornata, cara! Sì, sono rimasta qui ad accudire i tuoi fratelli, ti aspettavo»
«La prego mi scusi, so che ho fatto tardi e…»
«Calmati, di cosa devi scusarti? E’ tutto a posto, mi fa piacere stare con i bambini, non mi ha arrecato alcun disturbo» si affrettò a dire la donna.
«Ne è sicura? Le hanno dato fastidio?»
«Ma no, come puoi pensarlo? Li ho aiutati a fare i compiti, abbiamo giocato insieme e ho dato una mano a Eika con gli esercizi di ginnastica, infine ho preparato loro la cena. La piccolina vuole diventare come te, lo sai?»
«Sì, lo so. Grazie mille per essere stata con loro tutto il tempo, non sapevo se se ne fosse andata oppure no, ma vedo con piacere che è rimasta»
«Ma certo Paddy, perché mai avrei dovuto lasciarli soli? Ora è meglio che vada però, si sta facendo un po’ tardi. Chiamami quando vuoi, okay?»
«Grazie, lei è un angelo!»
«Ma figurati, per così poco?»
«Non è affatto poco, anzi, per me è tantissimo!»

Si salutarono scambiandosi un dolce sorriso, poi la donna se ne andò. 
Rimasta sola, la ragazza si mise a letto. Non riusciva a smettere di pensare a quel volto e allora, fra ricordi passati e quell’immagine presente, si addormentò.

La notte era scura, illuminata fiocamente da un piccolo quarto di luna.
Sul cornicione di un palazzo sedeva un ragazzo che scrutava la casetta indipendente che aveva di fronte. Sorrise compiaciuto e disse: 
“Non mi ero sbagliato. Eccoti qui, Paddy!”

-L’angolo di Amy-
Ciao gente,
questa volta voglio proporvi una breve storia dedicata alla più piccola delle Mew Mew,  anche questa risalente al periodo in cui ho scritto “Aish”, quindi si parla di una storia vecchia, questa qui però è composta da due capitoli. Questo non dice molto ma il prossimo, forse, potrebbe piacervi. Comunque, tanto per fare chiarezza, vorrei specificare un paio di cose: i personaggi sono da considerarsi più grandi rispetto alla serie; i nomi un po’ originali e un po’ italiani non sono una svista, ma una scelta. 
Gradirei molto se mi lasciaste le vostre opinioni in merito, il prossimo capitolo arriverà presto, datemi solo il tempo di risistemare i miei vecchi pasticci…
A presto se volete,

Amy  

  
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