Canberra, capitale dell'Australia. 30 Gennaio. 27,7°C gradi.

Aleisha stava, comodamente, seduta sul suo asciugamano e teneva lo sguardo rivolto al mare. Amava farlo, il mare riusciva a trasmetterle tutta la serenità di cui aveva bisogno. Il rumore delle onde permetteva alla sua mente di spaziare, di vagare altrove alla ricerca di un po' di solitudine dove potere riflettere.

Era ormai persa nei suoi pensieri, quando sentì una mano toccarle la spalla.

-Aly, vieni in acqua con noi?-

-Magari dopo, Sam.-

Rispose Aleisha, molto pacata.

-Ehi, ragazzi, avete sentito? Magari dopo. Quante volte lo ha detto nelle ultime ore? Mi sa che qualcuna vuole essere presa con le maniere forti! Voi che ne pensate?

Aleisha sorrise.
Dopotutto si trattava di suo fratello. Ci era abituata.

-Dai, il mio magari dopo ha un senso. E va rispettato.-

Disse, con aria suprema.

-Oh, ma allora te la stai proprio cercando, eh?-

Rispose Sam, con un sorriso bianchissimo. E dopo un'occhiata fugace ai compagni, Aleisha si ritrovò con le gambe e le braccia all'aria, sorrette dalle mani di Sam, Wade, e Mark. Fece appena in tempo a chiudere gli occhi e a tappare il naso con le dita, che subito si trovò sommersa dall'acqua fresca e cristallina.

Come uscì dalla distesa azzurra i suoi capelli gocciolanti scivolavano giù fino al fondo schiena, profumando ancora dello shampoo e del balsamo con cui li aveva lavati quella mattina. Il suo costume bianco aderiva perfettamente al corpo umido e risaltava in modo pazzesco la sua carnagione olivastra.

-Se non fossi mia sorella, saresti già la mia ragazza. Lo sai?-

Sbottò Sam abbracciandola.

-E chi ti dice che, se non fossi tua sorella, avrei voglia di stare con uno come te?-

Disse, accolse l'abbraccio del fratello.

-Antipatica.-

Sam la respinse.

-Permaloso.-

Replicò.

-Per fortuna c'è Celine che è pazza di me e che mi ama alla follia!-

-Ma tu non hai bisogno di qualcuno che ti ami, Sam. Ti ami già abbastanza da solo.-

Disse Celine con tono ironico.

-Ehi, amore!-

Esclamò Elyse, sollevandosi dall'asciugamano.

-E tu chi sei? Non ti conosco.-

Elyse fece una smorfia e si rimise a sedere, incassando la linguaccia di Sam che le si sedette accanto e cominciò a giocherellare con i suoi capelli.

-Riccioli d'oro.-

Le disse.

-Posso chiamarti così?-

Rise nel momento stesso in cui le fece la domanda.

-Ah.-

Proseguì, portandole l'indice alla bocca.

-Qualunque sia la tua risposta lo farò comunque.-

E le diede un bacio sulle labbra.

[...]

-Hanno aperto un nuovo locale a pochi chilometri da qui. Vi va di andarci stasera?-

Domandò Mark, interrompendo l'azione dei due ragazzi.

-Buona idea!-

Rispose, prontamente, Sam, cingendo la vita di Elyse con un braccio.

-Stasera si beve fino a stare male, ragazzi. Offro io!-

-Ah, bé, se offri tu.-

Sbottò Aleisha.

-Donna di poca fede. [...] Non sono, forse, un uomo di parola, sorellina?.-

-Basta, Sam, sei noioso quando fai così. Sta' zitto.-

Disse sbuffando.

-Voglio prendere il sole in pace, senza sentire il tuo ronzio fastidioso.-

Abbassò le bretelle del reggiseno e si sdraiò sull'asciugamano. E così fecero Elyse e Celine.

-Bé, noi andiamo a fare una passeggiata.-

Sbottò Sam.

-E comunque, stasera, ci si diverte a quel locale. Tutti d'accordo.-

E la conversazione terminò.