Mi trovavo,nella stanza,che mia nonna Emma mi aveva preparato con cura.Ero distesa sul mio letto,avevo allontanato da me ogni pensiero e dopo aver regolato la luce proprio come piaceva a me,mi catapultai,nella lettura.Non riuscì nemmeno a terminare il primo periodo che la mia nonnina,dolcemente,mi chiamò avvisandomi che la cena era servita.Scesi,per farle piacere,poichè non avevo vogliadi cenare e questa svanì completamente quando nonna mi disse ch’ero stata contattata dal mio professore di letteratura inglese.Questi,le aveva spiegato,ch’ero stata sorteggiata in quanto migliore studentessa del suo corso e madrelingua italiana ad accompagnare alcuni docenti e una classe dell’istituto che frequentavo, in Italia,a Volterra città che in quel periodo dell’anno era impegnata nei preparativi per la festa di San Marco.Non so perchè reagì così,ma,m’infuriai con lei a tal punto da abbandonare la tavola e tornare nella mia stanza,dicendole,che mai sarei tornata in Toscana.