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Autore: emme30    31/01/2012    13 recensioni
[IN PAUSA] AU, FutureFic, SimilFantasy? forse Sci-Fi.
In un futuro non troppo lontano la vita delle persone è comandata a bacchetta da un nuovo farmaco, una nuova avanguardia della ricerca genetica: la Famiglia-47.
Con il solo impiego di due patrimoni genetici differenti, reperibili da un singolo capello, non c'è più bisogno di ricercare l'amore della vita per mettere su famiglia. Dopo un iniziale rifiuto, tutti riescono ad accettare questa novità in campo scientifico e umano e ben presto diventa il metodo principale per creare quel nucleo familiare tanto bramato e desiderato.
Ma in un futuro in cui la procreazione è comandata dalla scienza, c'è ancora spazio per l'amore?
La storia di Harmony, Sugar, Sebastian e Rory. I figli dal futuro.
Genere: Introspettivo, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Dave/Kurt, Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. Gardenie.

 

Un cappuccino medio senza schiuma, un latte al cioccolato e un caffè forte amaro! Oh ciao dolcezza, sapevo che era per voi!”

Sugar sorrise alla proprietaria del loro bar preferito e prese il vassoio sul quale erano state disposte le tre bevande, il loro solito ordine che ormai tutti in quel posto conoscevano.

Grazie 'Cedes, lo porto io il vassoio al tavolo, non ti preoccupare.”

La ragazza sorrise a quella che non era solo la proprietaria di quella tavola calda ma anche una vecchia amica della madre. Ricordava ancora quando era piccola e Santana la portava in quel locale a passare i pomeriggi a chiacchierare con la sua amica mentre lei giocava con le lattine colorate dietro al bancone. Le piaceva il locale di Mercedes, aveva qualcosa di rustico e familiare che la faceva sentire a casa. Le pareti erano coperte di quadri dalle tinte pastello e ogni tavolo era decorato in maniera diversa. In ogni angolo c'era sempre un vaso di fiori freschi e c'era sempre profumo di buono nell'aria, che fosse qualche fragranza di incenso o una delle leccornie di zia 'Cedes. Quel posto era intriso di ricordi e ogni volta che ci metteva piede qualche vecchia immagine che pensava avesse dimenticato le tornava in mente, che si trattasse dei pranzi della domenica con Quinn, Harmony, Sebastian e Dave o quelle rare serate in cui Mercedes organizzava il karaoke e poteva vedere sua madre e Quinn esibirsi in qualche emozionante duetto.

Come vuoi tesoro. Attenta a non rovesciare nulla.” le ricordò la donna, cosciente della sbadataggine della ragazza. “Come sta mamma? Tutto bene? E' un po' che non passa a salutarmi!”

Sugar fece una smorfia, appoggiando il vassoio al bancone. “Sì, noi stiamo bene, però ci sono stati un po' di problemi con... beh lo sai... con Quinn.”

Il viso di Mercedes si incupì e si preoccupò. “L'ha fatto di nuovo?” chiese diretta senza mezzi termini.

Già, mamma sta passando tutto il tempo possibile in ospedale da lei, e insomma. Cerchiamo di andare avanti come possiamo.”

Harmony? Se avete bisogno di qualcosa lo sapete che con me non dovete farvi problemi, vero?”

Sugar sorrise triste, addolcita come al solito dal carattere da mamma chioccia di Mercedes. “Harmony sta da Dave e Seb questi giorni. Lei non voleva ma lui ce l'ha tipo trascinata di peso con i suoi soliti modi da regina del dramma che poi devo ancora capire da chi abbia preso visto che zio Dave è sempre così calmo e tranquillo, ma comunque non ti preoccupare, è già tanto che ci offri il caffè tutti i giorni!”

Mercedes rise un po' imbarazzata e le fece un gesto con la mano come per invitarla a smetterla di dire certe cose. “Siete cresciuti qui dentro, credi davvero che vi faccia pagare i caffè? Comunque stasera chiamo mamma, così magari mi metto d'accordo con lei per andare a trovare Quinn. Ma ora vai al tavolo che vedo già Sebastian guardarti male che ti si fredda il caffè. Vi vengo a salutare prima che usciate.”

Sugar la guardò adorante prima di scoccare un bacio all'aria in direzione della donna che ricambiò strizzandole l'occhio prima di andare a servire e salutare calorosa due uomini che erano appena entrati nel locale. Li guardò distrattamente mentre si legava i capelli in una coda di cavallo per evitare di averli davanti agli occhi e inciamparsi strada facendo. Uno aveva i capelli ricci scuri, portava gli occhiali ed aveva un po' di barba sul mento, mentre l'altro era molto più slanciato, vestito in maniera molto impensabile e con il ciuffo all'insù.

Li guardò distratta ancora per un attimo prima di prendere il vassoio e dirigersi un po' traballante verso il tavolo a cui Harmony e Sebastian la stavano aspettando in silenzio. Il locale era praticamente vuoto fatta eccezione per un vecchio signore che leggeva il giornale e due donne che chiacchieravano sottovoce davanti a una tazza di the fumante e alla deliziosa torta alla crema che faceva Mercedes.

Harmony aveva mezza faccia nascosta in una spessa sciarpa rossa di lana e fissava in silenzio Sebastian che continuava a giocare con i suoi occhiali da sole scuri sul tavolo, impaziente che Sugar li raggiungesse con le loro bevande calde.

Finalmente.” mormorò lui quando la ragazza posò il vassoio sul tavolo, afferrando al volo il suo caffè e portandosi la bevanda alle labbra. “Pensavo fossi andata a macinare i chicchi.”

E' con questa acidità che ti porti a letto mezzo campus?” domandò lei passando il cappuccino all'amica che alzò gli occhi al cielo prima di lanciarle un'occhiata eloquente. “Tesoro, non ricominciare con quella cosa degli insulti random che ti sei autodiagnosticata come Asperger. Lo sai che non sei capace a rispondere male a una persona, neanche se ci provi.”

Sebastian ridacchiò tra sé e sé mentre Sugar si sedeva e guardava male Harmony. “Ma ho il diritto di rispondere male ad un cretino del genere!” affermò indicando il ragazzo seduto di fronte a lei.

Caspita Sug, adesso sì che mi hai ferito nell'orgoglio, come farò a sopravvivere a un simile affronto?”

Sugar lo guardò boccheggiando, cercando di trovare un insulto abbastanza consono per quel deficiente del suo amico, ma purtroppo anche se era figlia di Santana Lopez aveva un animo troppo buono anche per insultare Sebastian quando ce n'era bisogno. Quindi arrossì, incrociò le braccia al petto e si limitò a evitare lo sguardo dell'amico che la guardava sornione, focalizzandosi su Harmony seduta accanto a lei che aveva più e più volte sospirato e alzato gli occhi al cielo.

Comunque,” cominciò, ignorando la risatina di Sebastian alle sue guance rosse. “Devo dirvi un paio di cose che mi ha raccontato mamma. Riguardo... i nostri genitori. Entrambi i genitori.”

Il sorriso sparì dalle labbra di Sebastian e si avvicinò al tavolo, abbandonando la posizione estremamente comoda che aveva avuto fino a due secondi prima quasi stravaccato su una sedia. Appoggiò i gomiti alla superficie di legno e si riscaldò le mani sospirando.

Ovvero di quanto siano pazze le vostre madri?”

Sugar e Harmony lo guardarono confuse. “Le nostre madri? A me mi basta sapere che non voglio avere nulla a che fare con l'altra, quella Rachel, anche se a quanto mi ha detto mamma è la mia copia in tutto e per tutto. E non avete idea di quanto la cosa mi irriti. Ma cosa c'entra San?” mormorò Harmony infossando ancora di più la testa nella sciarpa che le avvolgeva il collo.

Boh, papà mi ha raccontato che in pratica è lui l'unico sano, che sia Quinn che Santana al liceo hanno avuto questa grandissima storia d'amore e che poi sono state rifiutate da relative ragazze. E nella disperazione di aver perso il grande amore della loro vita hanno deciso di avere voi tramite la F-47 utilizzando il DNA della loro ossessione.”

Harmony si voltò verso l'amica che stava guardando Sebastian con un cipiglio confuso. “Sì io lo sapevo di mamma, ma anche San? Un po' lo sospettavo, ma non ne ero mai stata del tutto sicura. E per quale motivo tuo padre sarebbe l'unico sano?”

Perchè io sono l'unico che non ha un casino come il vostro alle spalle, grazie al cielo.”

Un... casino?” chiese Harmony con il sopracciglio alzato.

Beh, sì dai, 'sta cosa dell'anima gemella e che erano innamorate e che Rachel e...”

Brittany.” lo interruppe Sugar con un sussurro.

Oh, il nome mi mancava. Vabbè, comunque il succo sta nel fatto che sia Santana che Quinn hanno cercato di 'consolarsi' con voi visto che loro alla fine le hanno rifiutate.” concluse il ragazzo portandosi il caffè alle labbra.

Sinceramente, è un po' rude detta così.” mormorò Harmony spostandosi una ciocca di capelli da davanti agli occhi.

Eh, non so cosa farci, ma in fondo è così che stanno le cose. Non sono io lo psicopatico che si è innamorato.” Sebastian si pentì immediatamente di aver detto quella frase quando Harmony gli lanciò un'occhiataccia e subito fece una smorfia come per scusarsi.

Comunque, cosa volerci dire tesoro?” continuò la ragazza dopo aver nuovamente fulminato Sebastian con lo sguardo prima di voltarsi verso Sugar che era rimasta in silenzio per tutto il loro battibeccare con lo sguardo perso nel vuoto.

Perchè le cose non quadravano. Quello che aveva detto Sebastian non era proprio tuttotutto giusto. Lei sapeva un'altra versione, lei sapeva che tutti e tre i loro genitori erano degli psicopatici, giusto per utilizzare i termini di Sebastian. In quella storia non c'entravano solo Quinn e Santana, non erano loro le uniche ad aver perso un amore.

La ragazza scrutò in silenzio gli occhi verdi di Sebastian e si chiese per quale motivo lui non sapesse le stesse cose che sapeva lei. Perchè per carità, adorava Dave e gli voleva un bene dell'anima, ma credeva più a quello che le aveva raccontato sua madre rispetto a quello che una persona insicura come lui poteva aver detto a un figlio degenere come Sebastian.

Dallo sguardo del ragazzo Sugar capì che non stava neanche mentendo, che Dave gli aveva davvero detto quelle cose, aveva davvero taciuto su alcuni avvenimenti. Il motivo le sfuggiva ma si diede del tempo per cercare di capirlo.

Io... io niente, volevo dirvi che sapevo di Rachel e Brittany e... volevo parlarne con voi. Mamma mi ha raccontato di loro e mi ha fatto capire un sacco di cose di... noi. Ecco.”

Tipo? Racconta che son curioso, papà non mi ha detto niente, anche perchè poi dovevo scappare da Adam.”

No, no, no, scusa un attimo,” la interruppe Harmony voltandosi verso il ragazzo. “Quell'Adam che mi ha presentato due settimane fa?” chiese incredula con gli occhi spalancati.

Sebastian ridacchiò. “Potrebbe.”

Lei lo guardò un paio di secondi scioccata prima di commentare acida. “Dio santo Seb sei proprio una puttana.”

Il ragazzo non rispose e fece un cenno a una Sugar ancora confusa di continuare a parlare.

Beh sì, diciamo che molte delle caratteristiche delle nostre madri si sono riversate su di noi, anche certi aspetti di tipo comportamentale. E la cosa mi fa un po' strano perchè certe cose dovrebbero comparire nei figli soltanto stando a contatto con un genitore, no? Per esempio, mamma mi ha detto che.... che Brittany era una persona molto calma, e dolce e gentile.”

Ecco da chi hai preso allora.” la interruppe Sebastian. “Mi sono sempre chiesto per quale motivo tu non sia stronza come San.”

Eh ma il punto è questo. Come faccio ad aver acquisito delle caratteristiche di una donna che non ho mai visto?”

E' possibile una cosa del genere. Almeno con la F-47.” commentò Harmony bevendo un sorso di cappuccino.

Ovvero, genio?” chiese Sebastian alzando le sopracciglia. “Illuminaci.”

La ragazza sospirò appoggiando i gomiti al tavolo. “Con la F-47 è possibile trasmettere certi caratteri al bambino, delle cose che non sono insite nel DNA, come i modi di fare, caratteristiche comportamentali, il modo di vedere le cose. E' una pratica piuttosto difficile da spiegare, ma in sostanza è stata fatta per dare la parvenza che un bambino venga cresciuto da due genitori e non solo uno, quindi dal genitore presente acquistano certi insegnamenti, ma nel proprio animo, insiti dalla nascita ce ne sono degli altri, quelli dell'altro genitore che non c'è.” spiegò lei. “Per dire, la mia determinazione viene tutta da Rachel, non da mamma. La maniacalità nell'avere sempre tutto sotto controllo viene da Rachel. L'impegno che ci metto a fare qualunque cosa viene da quella dannatissima Rachel. Purtroppo tutte le cose che mi rendono la persona che sono sono state indotte da quella donna.” commentò acida stringendo la mani e pugno e fissando il tavolo di legno.

Sugar e Sebastian si scambiarono uno sguardo confuso prima che la ragazza si rivolse ad Harmony.

Perchè tutto questo astio nei suoi confronti tesoro? Non l'hai neanche mai-”

Perchè è colpa sua se mamma sta così.” la interruppe lei in un sussurro e con la voce rotta. “E' colpa sua se sta così male, se ha bisogno di pillole e se non le vado bene per quello che sono. Perchè l'ha abbandonata per chissà quale fesso, perchè l'ha lasciata in pezzi e non c'è nulla che io possa fare per aggiustarla.”

Una lacrima scese silenziosa lungo la guancia della ragazza, raccolta prontamente dalle dita affusolate di Sebastian che andarono ad accarezzarle la gote mentre Sugar le stringeva le mani tra le sue.

Piantala di dire certe cose. Tu vai benissimo per come sei, non è per colpa tua tesoro. Sono cose più grandi di noi, non possiamo giudicare noi quello che è stato, in fondo non sappiamo assolutamente nulla di quello che è successo, possiamo solo basarci su ricordi di persone che erano coinvolte e che quindi non sono neanche del tutto affidabili.” cercò di rassicurarla Sugar.

Shu ha ragione. Se proprio vuoi una conferma interrogherò quel fesso di papà che in fondo non c'entrava nulla.”

Sarebbe meglio di no, Seb.”

Perchè no? Lui non ne è mica uscito scottato, può raccontarmi le cose dal di fuori.”

Sugar dovette fare appello a tutta la forza che aveva in corpo per non dire quello che sapeva sul passato di Dave. “Perchè è comunque coinvolto. Non potrebbe mai essere imparziale essendo così amico di mamma e Quinn.” disse cercando di mantenere un tono di voce fermo e di non dire cose di cui poi si sarebbe pentita.

Il ragazzo fece una smorfia e tornò ad accarezzare la guancia di Harmony. “Ti... ti ha detto qualcosa tua madre? Insomma, dopo che avete parlato di questa Rachel?”

La ragazza annuì. “Mi ha promesso che non l'avrebbe più fatto. E spero davvero di potermi fidare di quelle parole.”

Calò il silenzio tra i tre ragazzi, ognuno intento a pensare a quella strana conversazione e tutte le cose che avevano scoperto negli ultimi dieci minuti.

Sebastian, concentrato sulla guancia calda di Harmony, si chiese per quale motivo doveva vedere le persone a cui teneva di più sulla faccia della terra soffrire così tanto a causa di quegli stupidi sentimenti, e promise a se stesso che non si sarebbe mai e poi mai innamorato.

Harmony riflettè sul ricordo di sua madre in ospedale e su quello che le aveva detto su quella maledettissima Rachel, e il suo odio per lei crebbe giusto un po' di più quando si ricordò cosa le avevano comunicato i dottori sul fatto di non voler far uscire sua madre dall'ospedale nelle settimane a venire.

Sugar guardò i suoi amici con un sospiro e cercò in tutti i modi di tenere la bocca chiusa riguardo quel piccolo, piccolissimo particolare che si chiamava amore perduto di Dave.

 

 

****

 

Quinn non mantenne la sua promessa.

Era sempre stata una persona forte, aveva vissuto la sua vita a testa alta, accudendo la sua unica figlia con tutto l'amore che sentiva nel cuore. Ma poi non ce l'aveva più fatta.

Non era riuscita a mantenere l'unica promessa degna di tale nome che era riuscita a strapparle Harmony quella sera in ospedale.

Era una bella giornata, una giornata come tutte le altre, con la sveglia troppo presto, le lezioni in università impegnative, le risate dei suoi amici al bar. C'era la consapevolezza di una giornata noiosa, ma noiosa andava bene. La noia era sicura, semplice, non era qualcosa di inaspettato che avrebbe potuto sconvolgerle la vita.

Nel momento in cui Harmony aveva visto Santana e David entrare nel locale di Mercedes con il volto rigato di lacrime e gli occhi pieni di dolore, aveva capito che quella non sarebbe stata una giornata noiosa.

Si era alzata in piedi ed era andata loro incontro con lo sguardo confuso. Qualcosa dentro di lei aveva già capito, ma si obbligava a non vederlo. Perchè era una cosa troppo grande da accettare. Troppo complicata. Troppo vera.

Aveva chiesto dov'era sua madre, e il modo in cui Santana le era andata incontro singhiozzando istericamente e l'aveva stretta in un abbraccio che traboccava dolore, rispose a tutti i dubbi che il suo cuore si rifiutava di ascoltare.

Fu in quel momento, stretta dalle braccia di Santana, che finì tutto.

 

 

****

 

Amore mio,
scusami. Lo so che non mi perdonerai mai. Lo so che mi odierai per il resto della tua vita. Vorrei avere la forza per non farlo, vorrei avere la forza di non essere costretta a fare certe cose, ma non posso.
Non è colpa tua, non è mai stata colpa tua. E non è neanche colpa sua del resto.
La colpa è solo mia, che non sono riuscita ad andare avanti, a guardare oltre i suoi occhi color del cioccolato e la sua voce incantevole.
Tu sei stata l'unica cosa che mi ha tenuta in vita fino a questo momento, e l'unico motivo per cui sono costretta a fare una cosa del genere è perchè fa troppo male.
Ti amo amore mio, ti ho dato tutto l'amore che avevo nel cuore, e lo so che l'hai ricambiato fino all'ultima goccia, ma il tipo di amore di cui ho bisogno io adesso è più complesso, è unico, ed è impossibile.
Sii forte amore, cammina a testa alta, sii il tipo di persona che non sono riuscita ad essere io.
Vivi, sii sempre te stessa, non lasciare che nessuno ti dica che non sei abbastanza per certe cose e soprattutto non smettere mai di sognare.
Perchè i tuoi sogni si realizzeranno tutti, ti conosco e so che sarà così. E sarò lì con te in quel momento, sarò al tuo fianco a piangere orgogliosa, sarò fiera della donna che diventerai come sono fiera della persona meravigliosa che sei adesso.
Grazie di avermi dato una speranza quando l'avevo persa, e anche se non ho il diritto di chiedertelo, spero che un giorno tu possa perdonarmi.
Ti amo amore mio. E ti amerò per sempre.

 

 

****

 

La funzione venne celebrata in una piccola chiesa fuori città, era una giornata uggiosa, le nuvole grigie coprivano il cielo e il vento faceva danzare le foglie nell'aria anche se l'autunno era lontano.

Nonostante il prete glielo avesse chiesto, Harmony si rifiutò categoricamente di parlare di fronte a quella chiesa piena di facce che non aveva quasi mai visto. Non volle preparare un discorso e si nascose tutta la giornata dietro a un paio di grossi occhiali scuri.

Fu Santana a parlare, anche se non riuscì ad arrivare in fondo all'elogio che aveva fatto senza avere il volto rigato di lacrime e la voce scossa dai singhiozzi, dovette andare Sugar a finire il discorso che aveva scritto su una vecchia carta da lettere.

Harmony non disse una parola in tutta la giornata, e lei sue mani non lasciarono mai quelle di Sebastian e Sugar. Sia in chiesa che al cimitero, tenne le labbra dipinte di un rossetto scuro serrate, immobili, sicura che se avesse detto anche una sola parola tutta la maschera sarebbe crollata e avrebbe pianto l'anima coma aveva fatto la notte dopo aver saputo raggomitolata tra le braccia di Sebastian.

C'era un grosso bouquet sulla bara di legno scuro. Gardenie. Perchè le gardenie erano il fiore preferito di sua madre e lo stesso colore dei suoi occhi. Le vide scomparire sotto il terriccio, avvolte nell'oscurità del sottosuolo e fece di tutto per non piangere al pensiero che non avrebbe mai più visto il colore di quei fiori nelle iridi della madre. Aveva stretto forte le mani dei suoi amici e finita la funzione si era fatta trascinare in macchina da Sebastian, troppo occupata a singhiozzare e a far cadere quella maschera che si era costruita per nascondere il dolore per ricevere le condoglianze da quella gente di cui non sapeva neanche il nome.

Rimasero Sugar, Santana e Dave a fare i doveri di casa, anche perchè Sugar non se la sentiva di lasciare sua madre e Dave da soli ad affrontare una cosa del genere. Sapeva quanto entrambi erano emotivamente provati da quell'avvenimento. Erano sempre stati loro tre, in fondo.

Mentre i due adulti parlavano con gli addetti al cimitero, sbirciò in mezzo alla folla per cercare di riconoscere qualcuno dei volti presenti, visto che nelle ore prima era occupata a preoccuparsi della sua migliore amica.

Vide alcune delle colleghe di Quinn che aveva conosciuto una volta in cui lei e Harmony erano andate nel suo studio fotografico, alcune amiche di vecchia data dell'università, e poi vide individuò la chioma scura di Mercedes, vestita con un abito nero e con il volto rigato di lacrime.

Accanto a lei riconobbe Puck che abbracciava una ragazza con i capelli biondi, che da quello che si ricordava doveva essere sua figlia e un'amica di Sebastian. Non conosceva bene l'uomo, sapeva solo che lui e Quinn avevano avuto una storia quando erano al liceo, ma nulla più. E si chiese anche per quale motivo il volto della ragazza bionda fosse così devastato dalle lacrime. Notò che Mercedes e Puck stavano parlando con dell'altra gente del quale ricordava vagamente il viso da vecchie foto che aveva visto un paio di volte nei vecchi annuari di mamma, ma che non aveva idea di chi fossero.

Vide una coppia di asiatici, lui altissimo e magro, e lei un po' più bassina che teneva per mano una bimba con i codini che mordicchiava l'orecchio di un orsacchiotto di peluches, affiancati subito dopo da un uomo muscoloso con i capelli biondi con indosso un completo scuro che andò a stringere Noah in un abbraccio.

Si chiese per quale motivo non aveva mai sentito parlare di tutta quella gente che aveva l'aria di conoscersi da tantissimo tempo ed estremamente bene.

Il gruppetto venne affiancato poi da due uomini che Sugar era sicurissima di aver già visto da qualche parte, il tipo basso con i ricci scuri e quelle sopracciglia troppo pronunciate non era nuovo, come neanche l'altro con il ciuffo all'insù che si era lanciato tra le braccia di Mercedes e aveva il volto segnato dal pianto.

Stava quasi per dirigersi verso di loro, quando sentì la mano di Santana avvolgere la sua per dirle che stavano andando a casa. La ragazza fece di tutto per non scoppiare a piangere nel vedere il dolore nelle iridi scure della madre e le strinse la mano di rimando. Senza dire nulla si incamminò insieme a lei e Dave verso l'uscita del cimitero in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.

Prima di scomparire completamente dalla vista degli invitati del funerale però, Sugar si guardò indietro e giurò di aver visto una donna con i capelli biondi essersi unita al gruppetto che la aveva incuriosito tanto poco prima.

 

****

 

 

Passarono tre mesi, e fu come se non fosse passato neanche un giorno.

Harmony aveva vissuto per un po' da Dave e Sebastian, ma poi aveva deciso di tornare a casa sua. Non era stato facile, le prime notti le aveva passate in lacrime avvolta dalle braccia dei suoi due migliori amici, ma piano piano i pianti notturni si affievolirono e il sonno smise di rifuggirla. Ma non era un sonno piacevole, gli incubi nel suo subconscio erano sempre in agguato, anche se più dolorosi erano i sogni e i momenti in cui sorrideva mentre dormiva. Perchè poi quando si svegliava la dolcezza e la sicurezza che l'aveva cullata tra le braccia di Morfeo svaniva e la lasciava con la consapevolezza che non avrebbe mai più visto quegli occhi azzurri brillanti come stelle.

Ma era determinata, lo era sempre stata, quindi andò avanti con la sua vita. Andò avanti con lo studio e con tutto quello che doveva fare, cercando di non far preoccupare troppo Sebastian e Sugar che non la lasciavano un attimo da sola. Aveva notato come anche Santana e Dave avevano cominciato a viziarla, ad occuparsi di lei come una figlia e per un po' si sentì un po' meno sola.

Si laureò con il massimo dei voti, e vinse addirittura uno dei premi posti in palio dall'università per avere proposto una tesi di laurea originale e innovativa. Era un traguardo importantissimo quello che aveva raggiunto, aveva già ricevuto una marea di offerte di lavoro in quanto mente più brillante di tutto il campus, ma niente di tutto ciò la rese felice.

Non sorrise per tre mesi.

E Sebastian e Sugar lo notarono, si preoccuparono e fecero le cose più assurde per cercare di riportare il sorriso sul volto della ragazza.

Sebastian aveva messo da parte pure tutto l'odio che provava per Rory ed era andato a chiedergli un appuntamento per l'amica. Il ragazzo si era un po' spaventato quando il playboy più chiacchierato del campus gli aveva chiesto il numero di cellulare, ma si era subito rassicurato quando Sebastian aveva messo bene in chiaro che gli stava sulle palle, non voleva farlo diventare gay, e lo stava facendo per un'amica che aveva bisogno di una scopata.

Rory l'aveva guardato un po' stranito, ma non aveva commentato ulteriormente, spaventato dai modi di fare troppo impellenti del ragazzo.

Ma quando Sebastian e Sugar avevano cominciato a organizzarsi per cercare di far passare la depressione lancinante a cui era sottoposta l'amica, Harmony divenne un'altra persona.

Passava le giornate in laboratorio con uno strano sguardo in volto, non aveva più tempo per loro, rientrava a casa tardi e usciva all'alba. Aveva addirittura rinunciato a uscire con Rory e Sebastian si era non poco offeso vista la fatica che aveva fatto solo per rivolgere la parola a quel tipo che odiava così tanto.

Ma ad Harmony non importò, continuava a passare le sue giornate chiusa nei sotterranei dell'università, immersa in calcoli, formule, provette e marchingegni che solo lei sapeva come far funzionare.

Sebastian e Sugar provarono in tutti i modi a starle vicino, per essere poi cacciati in malo modo dal laboratorio perchè non indossavano indumenti adatti o non avevano la mascherina protettiva. Cercarono di farle capire che stava diventando pazza e che prima o poi sarebbe diventata uno di quei supercattivi da fumetti, ma lei non colse l'ironia e fecero una tremenda litigata che Sugar non riuscì a fermare e che fece bandire lei e Sebastian dal laboratorio di Harmony.

Non erano solo preoccupati, avevano paura di stare per perderla. Avevano paura che la morte di Quinn avesse danneggiato irreparabilmente la coscienza della ragazza, e non sapevano più cosa fare per starle vicino e farla tornare a ragionare come un comune essere umano. Nemmeno le parole di Dave e Santana riuscirono a farle tornare il senno e così i due ragazzi fecero l'unica cosa che ancora potevano fare. Ogni sera, a turno, andavano a casa di Harmony a passare la notte con lei, giusto per cercare di non farla sentire sola visto che si rifiutava di lasciare che la aiutassero in qualunque altro modo.

Ma lei non aveva bisogno di aiuto. Sapeva benissimo cosa stava facendo. Sapeva di non stare diventando pazza.

Doveva solo aspettare il momento giusto per dirglielo.

 

****

 

Quel momento arrivò una notte di un paio di settimane dopo.

 

 

****

 

Sebastian si svegliò al suono del suo cellulare che squillava. Cercò di tornare a dormire, ma la suoneria si fece strada nel suo inconscio e lo obbligò a scostare il corpo nudo che aveva sopra di sé per afferrare il telefono nella tasca dei jeans dimenticati per terra. Rispose senza neanche vedere che ore fossero o chi lo stava chiamando a quell'ora della notte.

Prohonto?” disse con uno sbadiglio stropicciandosi gli occhi e ricadendo con la testa sul cuscino.

Sebastian svegliati, passa a prendere Sugar a casa mia tra dieci minuti e vieni in laboratorio.”

Chi-chi parla?” chiese lui con un altro sbadiglio senza aver capito una sola parola di quello che gli era stato detto.

Seb, sono Harmony. Mi hai capita? Passa a prendere Sugar, l'ho appena chiamata, e venite qui in laboratorio, subito.”

Harm ma- ma è notte fonda!”

Lo so, dai stai perdendo un sacco di tempo. Raggiungimi immediatamente.”
Sebastian non fece neanche in tempo a chiederle cosa diavolo stesse succedendo che la ragazza chiuse la comunicazione, facendolo imprecare sottovoce. Per un attimo pensò di ignorarla e tornare a dormire, ma poi gli venne in mente che non poteva perchè Harmony stava uscendo di testa in quel periodo e che quindi doveva bene o male accontentare tutte le sue manie da pazza sclerotica. Mannaggia a lui quando aveva promesso a Sugar che avrebbero fatto qualunque cosa per farla rinsavire. Non gli aveva mica detto che avrebbe dovuto rinunciare a ore di sonno e un corpo caldo accanto al quale dormire per correre dietro a quella pazza che non riusciva ad accettare un lutto.

Si mise a sedere sul bordo del letto e cercò nell'oscurità i suoi vestiti sparsi su pavimento quando sentì un mano carezzargli la schiena. Diamine, doveva addirittura liberarsi di quel tipo steso su quel letto di cui non sapeva neanche il nome e doveva farlo in fretta.

Ehi, dove stai andando? Avevi detto che avremmo fatto colazione insieme in quel bar carino al centro commerciale.”

Sebastian sospirò mentre si infilava boxer e pantaloni e si fece un promemoria per la prossima volta, non era possibile che se li sceglieva sempre così ingenui. “Beh, era una bugia, devo scappare.”

Si infilò la maglietta e raccolse i suoi oggetti personali in giro prima di voltarsi verso il ragazzo mezzo nudo che lo guardava confuso ancora seduto sul letto. “Senti.... John?”
“James.”

Diamine, c'ero quasi.” commentò a mezza voce distogliendo lo sguardo per un attimo. “James, è stato divertente, ma tutto quello che ti ho detto erano solo bugie per portarti a letto. E ora devo scappare. Buonanotte.”

Si voltò e raccolse casco della moto e giacca prima di sentirlo parlare. “Ma Sebastian, ma io pensavo che... tu mi piaci molto-”

Sebastian lo interruppe con una risata mentre si metteva il casco in testa, per poi rivolgersi verso di lui e fargli l'occhiolino. “Beh, mi dispiace dolcezza, ma questi sono solo cazzi tuoi. Alla prossima!”

E uscì lasciandolo senza parole, come faceva sempre d'altronde.

Forse Harmony aveva ragione a dire che era una puttana. Forse.

 

****

 

Io vorrei sapere chi diavolo ti ha dato la patente per questa roba.”

Uno che poi mi sono portato a letto.” commentò Sebastian con un ghigno mentre Sugar scendeva dalla moto e lo guardava con il volto scioccato slacciandosi il casco sotto il mento.

Dimmi che stai scherzando.”

Perchè, tu ci crederesti?”

Diciamo che avrei una serie di motivi per credere in una cosa del genere.”

Lui rise, spegnendo la moto e mettendo la sicura. “Nah, non me lo sono fatto. Gli ho solo fatto un pompino a fine esame.”

Sebastian!” esclamò lei più che scandalizzata.

E dai, sto scherzando. Va bene che mi piace scopare, ma mica sono così zoccola.” Lei lo guardò con un cipiglio confuso mentre lui si sfilava il casco integrale dalla testa e se lo portava sotto un braccio.

Ad ogni modo, per quale motivo ci hai messo così tanto a venirmi a prendere?”
“Perchè ero dall'altra parte della città.” rispose lui mentre si avvicinavano all'edificio dell'università dove Harmony era rinchiusa da quasi un mese avvolti dal buio delle tre del mattino.

Ma pensavo fossi da Ronnie stasera, e lui abita a due minuti da casa di Harmony.”

Ero a casa di Ronnie... poi però sono uscito e ho incontrato... aspetta com'è che si chiamava... Ja-James! Gran bella scopata.”

Sugar si fermò quasi sulla porta del laboratorio e lo guardò con occhi e bocca spalancata. “Sei incorreggibile e mi fai anche un po' schifo.”

Lui la guardò con un sorriso tenendole aperta la porta, ignorando l'occhiata schifata che le stava lanciando.

Entrarono nell'edificio silenzioso senza dire una parola e di diressero lentamente nell'ala dei laboratori e in quello che l'università aveva concesso ad Harmony per svolgere le sue ricerche su chissàcosa.

Ad ogni modo,” disse Sebastian dopo aver svoltato l'angolo. “Hai idea del perchè siamo qui? Ti ha detto nulla la pazza?”

Non dire che è pazza,” commentò lei con un sospiro. “comunque no, non ne ho la più pallida idea, mi ha detto di prepararmi che saresti passato a prendermi per andare in università e poi ha messo giù.”

Lui arricciò il naso, stranito. “Pensi sia successo qualcosa?”

Spero vivamente di no, cosa altro deve capitarle?” rispose lei aprendo la porta del laboratorio di Harmony dal quale proveniva una luce fioca.

I due ragazzi entrarono nella grande stanza illuminata da un paio di lampadine che davano l'idea di trovarsi in ospedale e si diressero nella direzione in cui sapevano avrebbero trovato Harmony, nel suo angolo dietro l'armadio con le provette sulla sinistra.

La trovarono con un paio di occhiali strani fatti a mascherina, un camice bianco sporco di grigio sul davanti, i capelli spettinati e scompigliati legati in una coda a cavallo e gli occhi leggermente spiritati, intenta a trafficare con una pinza e un qualcosa di molto piccolo che assomigliava ad un orologio.

Poco lontano, seduto a un tavolo con una tazza tra le mani c'era un ragazzo con la pelle chiara, gli occhi azzurri e il ciuffo all'insù. Sugar salutò Rory con un grande sorriso, Sebastian gli fece semplicemente un cenno e storse il naso. Non sarebbe mai riuscito a farselo piacere, poco ma sicuro.

Finalmente siete arrivati, pensavo di dovervi aspettare tutta la notte!” disse Harmony tutto a un tratto appoggiando quello strano orologio sul tavolo e alzandosi gli occhiali dal viso.

Stava sorridendo, e Sebastian e Sugar ci rimasero quasi secchi. Perchè quello sul suo viso era un sorriso vero, non era uno di quelli di circostanza che indossava quando qualcuno le chiedeva come stesse. Tutta la faccia stava sorridendo, le labbra erano tirate all'insù in modo naturale e per nulla artificioso. Era davvero di buon umore.

Harm, cosa è successo?”

Una cosa meraviglio, una cosa bellissima e dovevo avervi qui perchè voi siete praticamente la mia famiglia e dovevo dirvelo ma non potevo dirlo prima perchè non ero sicura che ci sarei riuscita ma poi ho pensato che potevo davvero a farlo ed è per quello che mi sono comportata da pazza le ultime settimane non sono davvero pazza ma in realtà-”

Tesoro,” Sugar la interruppe con gli occhi spalancati appoggiandole una mano sul braccio che continuava a agitare per aria. “Respira. Hai assunto delle sostanze stupefacenti per caso?”

Eh? Perchè dovrei averlo fatto?” chiese lei corrugando le sopracciglia.

Perchè sembri drogata. Se parli con più calma magari riusciamo a capire anche quello che stai dicendo.” commentò Sebastian portandosi una mano tra i capelli scompigliati.

Harmony guardò gli occhi preoccupati di Sebastian e Sugar con un cipiglio confuso ma poi scosse la testa e prese le loro mani tra le sue. “Ce l'ho fatta ragazzi, ce l'ho fatta.”

A fare cosa? Tesoro ti vuoi calmare? Ci stai facendo preoccupare.”

Ma ho fatto una scoperta sensazionale, ho ragione ad essere così agitata!” il sorriso sul volto di Harmony si fece se possibile ancora più luminoso e Sugar e Sebastian si scambiarono un'occhiata più che preoccupata.

Cosa avresti scoperto? E' per questo che ti sei rinchiusa qua dentro nell'ultimo periodo?”

Ho trovato un modo per sistemare le cose!”

Sistemare le cose?” ripetè confuso Sebastian. “Di che diavolo di cose stai parlando?”

Le cose con mamma. Tutte le cose brutte che le sono successe da quando quella stronza l'ha mollata.”

Sugar e Sebastian rimasero in silenzio, occhi spalancati e labbra serrate, entrambi sicuri che quella era l'ultima goccia prima che la loro migliore amica impazzisse del tutto.

Di cosa stai parlando?”

Harmony sorrise radiosa, per poi voltarsi e prendere in mano delicatamente quel piccolo orologio su cui stava lavorando poco prima. Se lo portò all'altezza del viso e lo fece pendolare, ammirando soddisfatta gli sguardi confusi e preoccupati sui volti dei suoi migliori amici.

Di questa.” rispose lei con semplicità. “Ho inventato una macchina del tempo.”

 


Sì, avete letto bene, ho scritto proprio macchina del tempo, yup. Siete ancora sicuri di non considerarmi pazza? LOL No, vabbè, comunque credo si sia capito che c'è un bel po' di roba impossibile in questa storia, ma ehi, fa tutto parte di questo mio universo, quindi è da prendere così LOL
Altro capitolo lunghissimissimo che ci ha messo una vita ad arrivare, sorrysorrysorry, non sono capace a portare avanti più long contemporaneamente e questo capitolo doveva essere postato tra un belbel po' ma mi sono data una mossa a scriverlo perchè me lo ha chiesto la Mari e io alla Mari ci voglio bene, quindi dolcezza, questo aggiornamento è per te <3
Sono consapevole che mi prenderò una grande quantità di accidenti per la fine che ho fatto fare a Quinn, ma hey, giuro che serve ai fini della storia, e anche un sacco di altre cose che ho disseminato qua e là per il capitolo. Chissà se si sono notate :D Mi piace un sacco scrivere dettagli nel mentre delle cose più grandi che uno ci deve mettere un po' di più ad arrivarci. E questa frase non ha senso ma fa lo stesso.
Non prometto nulla per il prossimo capitolo, anche perchè non so quanti seguano ancora questa storia e spero davvero che continui a piacere :3
Grazie a tutti quelli che hanno letto <3
Marti
   
 
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