" Io con te, tu con me, quando viene dicembre.. " la canzone di Anastasia, il mio film Disney preferito, risuona ancora una volta nella mia testa quando guardo la neve cadere dal cielo. Quella canzone che tu mi ripetevi sempre, quando dovevi partire per un viaggio e non ci saremo viste per giorni << Ricorda bambina mia, qualunque cosa succeda, a dicembre noi ci ritroveremo. >> Ma dicembre era già arrivato 12 volte e noi non ci siamo mai riviste. Oh mamma, perché mi hai lasciata? << Celia sbrigati è ora! >> << Arrivo Andrew. >> Da 12 anni a questa parte sono una circense. Il mio nome d'arte è Alice de la Lettre: Alice è l'anagramma del mio vero nome mentre de la Lettre è in ricordo della lettera che portavo con me quando arrivai da mio padre, ma lo uso solo come nome d'arte, quando lavoro. In tutti gli altri momenti sono e rimarrò sempre Celia, non mi importa quanto il mio nome sia poco circense. E' il nome che ha scelto mia madre, è l'unica cosa che ho di lei.

Mi avvicino all'entrata ed infine eccoli: le luci, i sorrisi dei bambini, la musica. Il circo. << Madames et monsieurs, è qui con voi Alice de la Lettre, l'incantatrice! >> Le luci si spengono, il fumo appare... ora tocca a me. << Un incantesimo è come l'amore: lo si desidera, lo si sogna e quando finalmente è tuo sei felice, ma poi durerà per sempre? >> Apro i miei grandi occhi scuri, faccio un giro su me stessa con i miei lunghi capelli ricci, porgo elegantemente il palmo della mano destra di fronte a me e vi faccio spuntare un grande cuore rosso. << E' una magia?! >> chiedono i bambini come stregati << No bambini, questo è reale >> rispondo io. Con passo aggraziato mi avvicino alla platea e per portare avanti il mio spettacolo scelgo una persona a caso dal pubblico: quella di oggi è una bambina con i capelli rossi legati in due lunghe trecce e gli occhi chiari. Appena intuisce che mi sto dirigendo verso di lei, la madre mi guarda preoccupata << Stia tranquilla signora, non le succederà niente di brutto. >> Malvolentieri mi lascia fare << Ciao bella bambina, come ti chiami? >> << Mi chiamo Giulia, signorina >> << Ciao Giulia, ti va di aiutarmi? >> risponde di si con un cenno del capo e, prendendola per mano, l'aiuto a scendere dalla platea. << Allora Giulia, chiudi gli occhi per favore. >> Obbedisce. Piego le gambe fino ad arrivare alla sua altezza e con un soffio spingo il mio cuoricino rosso verso di lei.

E allora accade.

Ritorno fuori e la neve è ancora lì: bianca e perfetta.
" Tu con me, io con te, quando viene dicembre.. " mi manchi mamma. Ma fino a quando riuscirò a far sognare le persone come io riesco ancora a sognare il tuo ritorno, avrò sempre una luce di felicità e speranza dentro di me. E per questo devo ringraziare papà, devo ringraziare il circo. Le Cirques des Rêves.