Anime & Manga > Sekai-Ichi Hatsukoi
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Autore: mizuki95    01/02/2012    3 recensioni
I sogni hanno sempre un significato, ma noi sappiamo comprenderlo? TakanoxRitsu
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui con la mia prima TakanoxRitsu! Con questa, ho scritto praticamente su tutte le coppie “ufficiali” di Sekai-ichi hatsukoi (Ci sarebbero anche Kirishima e Yokozawa, ma non so abbastanza su di loro per scriverci qualcosa xD)! Piacere per chi non mi conosce ancora, e ben trovati per chi mi segue da tempo! Parliamo un po’ della one-shot. Come mi è venuta un’idea stramba come questa? Semplice, scoprendo due nuove canzoni dei Rise against, “Satellite” (in cui c’è un pezzo in particolare, quello del minuto 02:24 in poi, che mi ha ispirato il momento in cui si buttano giù) e “Disparity by design”, che consiglio vivamente di ascoltare! Inizialmente il momento prima in cui nel sogno si dovevano buttare giù Takano-san doveva fumare una sigaretta, ma mi spiegate come faceva con la pioggia? xD E poi avrebbe dovuto sparare nel braccia di Ritsu e non sulla pistola, ma per una volta ho evitato di inserire scene di sangue e ho dato a Takano-san l’abilità di un cecchino (?). Infine, che mi rimane da dire? Beh, il sogno in pratica è una metafora dei sentimenti di Ritsu, che alla fine li accetta (ma solo nel sogno…maledetto zuccone!). Quindi, non ci rimane altro da fare che aspettare che anche il Ritsu da sveglio si dia una bella svegliata (capito il gioco di parole? xD) e accetti i sentimenti di Takano-san, non dimenticandosi di ricambiarli. Il fatto che nel sogno lo chiama col suo vero nome? Mi andava, solo questo! xD Infine, vi lascio chiedendovi di esprimere il vostro parere su questa one-shot con una bella recensione, corta o lunga che sia. Ora vi lascio, altrimenti mi impiccate di quanto sto scrivendo! xD
 
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Il sogno non mutava mai, si ripresentava sempre allo stesso modo.

 C’erano lui e Takano-san, il tetto di un edificio, la pioggia e la pistola.

Sì, Takano-san impugnava una pistola, e gliela puntava contro. Gli sembrava che dicesse qualcosa, ma la pioggia ne copriva la voce. All’improvviso anche lui estraeva una pistola, ed il sogno si concludeva sempre con lui che sorrideva e si sparava alla testa, sotto lo sguardo sbigottito di Takano-san.

A quel punto si svegliava di soprassalto, madido di sudore. Che razza di significato poteva avere quel sogno?

Aveva visto qualche film di recente, che potesse ispirare quello strano sogno?

 Questo lo ignorava, anche perché non lo reputava molto importante. O almeno fino a quel giorno.

Capitò che Ritsu, per la troppa stanchezza, quando fu ora di andarsene via si addormentò sulla sua scrivania «Oi, Onodera!» provò a svegliarlo Takano-san, ma tutti i tentativi fatti furono vani. Allora l’uomo, sospirando, se lo caricò in spalla e lo portò nel suo appartamento.
 Come gli capitava da tempo, Ritsu rifece quello strano sogno, ma questa volta ci fu una considerevole variante.

Infatti, questa volta nel sogno Takano-san gli impedì di spararsi alla testa sparandogli sulla pistola, che volò lontano, e gli si avventò contro impedendone i movimenti «Qual è il tuo problema?!» lo sentì domandargli, mentre lui cercava di liberarsi da quella presa che lo teneva con il viso a terra «Perché non vuoi…?».

 Ed ecco, un’altra volta il rumore della pioggia coprì la voce di Takano-san.

Nel frattempo, nella realtà Takano-san aveva fatto stendere l’altro nel letto di questi e sbadigliando stava decidendo se rimanere o tornarsene nel proprio appartamento, quando sentì la voce di Ritsu chiamarlo «Masa…mune…».

L’uomo si voltò stupito, costatando che l’altro stava ancora dormendo.

«Onodera?» chiese stupito Takano-san. Quando mai lo aveva chiamato con il suo vero nome? Mentre si domandava questo, Takano-san si riavvicinò al ragazzo, che continuava a dormire, parlò ancora «Io ti…».

 Intanto, il sogno stava proseguendo. Era iniziata una furibonda lotta, il cui vincitore fu Ritsu perché riuscì a liberarsi dalle braccia dell’altro. Però, indietreggiando era arrivato sul bordo del tetto, e gli bastava abbassare appena lo sguardo per vedere il buio completo sotto di sé «Non vuoi ancora saltare?» gli domandò Takano-san, affiancandolo «Non me la sento, non ancora!» gli rispose il Ritsu del sogno, che poi aggiunse «Non so cosa mi aspetterà laggiù».

Allora Takano-san, che si era sbarazzato della propria pistola, gli prese la mano sinistra nella propria destra e gli disse «Questo è vero, ma non ti va di scoprirlo ugualmente? Non sarai solo, lo sai. Ci sono qui io, salterò con te» Ritsu, arrossendo, distolse lo sguardo balbettando «S-se lo facessi poi n-non potresti t-tornare indietro facilmente, l-lo sai vero?»

 «Certo che lo so. Ma voglio affrontare le conseguenze di questa cosa. Con te» e così dicendo gli diede un bacio sulle labbra bagnate dalla pioggia.

Ritsu, stupito da ciò, strinse la mano dell’uomo e con un cenno della testa indicò il vuoto sotto di loro «Ora mi sento pronto, Masamune»
«Ne sono felice. Ti amo, Ritsu» e Ritsu, sorridendo «Lo so, perché…anch’io ti amo».

Si abbracciarono con forza, per poi saltare giù tenendosi per mano.
 


 In quel momento Ritsu su alzò di soprassalto, trovandosi accanto un Takano-san addormentato, che per via del suo movimento brusco si svegliò pochi istanti dopo «Che succede, Onodera?» domandò questi con tono di voce infastidita per il riposo interrotto, ma l’altro ignorando volentieri il fatto che si fosse appena svegliato gridò con tutto il fiato che aveva in gola «Che ci fai nel mio letto?!».

Takano-san evitò di rispondere nell’immediatezza, poiché prima si sgranchì tranquillamente le braccia e sbadigliò con calma «Ti ho fatto una domanda!» sbottò l’altro spazientito, ma Takano-san gli disse «Come credi di essere arrivato qui, per magia? Ti ci ho portato io»

 «T-ti ringrazio per questo, ma…come giustifichi il fatto che stavi dormendo nel mio letto?»

 «E che importanza ha? Qui abbiamo fatto di peggio che “dormire”, per cui non ci vedo nulla di male nel dormirci»e mentre il bruno lo guardava storto e al contempo imbarazzato per quell’affermazione, il capo-editor gli prese il mento tra l’indice ed il pollice della mano destra chiedendogli «Allora, che ne diresti di ripetere quello che hai detto nel sonno ora, da sveglio?»

 «Eh?» domandò stupito Ritsu «Cosa avrei detto nel sonno?»

 «Che mi vuoi bene, ecco cosa. E, visto che ci siamo, anche il mio nome»

«Eeeeh?!» esclamò imbarazzatissimo Ritsu, rosso come un pomodoro.

 Ebbene, pare che durante il sonno, Ritsu avesse detto le sopracitate parole.

Ovviamente, di tutto questo Ritsu non sapeva niente.

 «N-non è vero, stai mentendo! E poi io non parlo nel sonno!» cercò di difendersi Ritsu, ma l’altro lo afferrò per le orecchie e tirandogliele sbottò «Non parli nel sonno?! Ma se tutte le volte che abbiamo dormito insieme ho dovuto sorbirmi i tuoi stupidi monologhi! E poi pensi che m’inventerei una cosa del genere? Ma sei veramente così idiota? Non fare orecchie da mercante quando ti fa comodo, idiota!».

Alla fine della sfuriata dell’uomo, Ritsu ne uscì con le orecchie rosse ed un imbarazzo sempre più grande «C-comunque io non ricordo di aver detto nulla del genere» insisté questi, cercando poi di cambiare argomento «Piuttosto, perché ora non torni nel tuo appartamento?»
Takano-san non gli rispose, si limitò a stendersi nuovamente e a tirarlo giù con sé, nonostante le rumorose proteste dell’altro «Siamo in piena notte, quindi non perderti in discorsi inutili e vedi di dormire, che domani dobbiamo alzarci presto»

 «M-ma…!»

 «Niente ma, sono gli ordini del tuo capo»

 A quel punto Ritsu sbottò, infuriato  «Il mio capo è pregato di andare a dormire a casa sua!».

 Il giorno dopo, sul treno che prendeva insieme a Takano-san per giungere al lavoro, Ritsu vide il volantino di un nuovo film,  che aveva visto distrattamente per una settimana se non di più, su cui era scritto “Salto nel vuoto - L’amore è come un salto nel vuoto. Prossimamente, nel mese X nei cinema di Tokyo”.

«Aaaaaaaaaaaaaaahhhhhh!» gridò mentalmente Ritsu, ricollegando il suo strano sogno con il volantino.

 «Aspetta un attimo!» pensò «Quindi nel sogno io avrei accettato i sentimenti di Takano-san e che quindi…ora io e Takano-san staremmo vivendo una -ipotetica- relazione?! Non è possibile! Non ho mai dato il mio consenso a ciò! Questo non è amore! Questo non è amore, questo non è assolutamente amore!».
 

The end

  
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