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Autore: __Alibi_Echelon92    01/02/2012    0 recensioni
Mentre mi facevo i miei viaggi mentali mi ricordai di una ragazza.
Quella che doveva essere la mia ragazza.
Hope.
Lei era speciale. Era speciale perchè non era come me.
In quel preciso istante entrò.
I suoi fluenti capelli castani incorniciavano il suo viso angelico.
Labbra carnose e rosa. Pelle pallida, occhi grandi e verdi.
Sembrava una bambola di porcellana.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Why do all the good things come to an end?



-Ho sempre visto Shannon un po' come la pecora nera della famiglia.

Non che gli volessi bene di meno rispetto a Jared ma è stato quello che mi ha creato sempre più problemi.

La nostra vita non è stata semplice dopo che il padre ci ha abbandonati.

Ogni giorno era una sfida ma comunque ce la siamo cavata sempre bene.

Jared era molto più ubbidiente di Shannon ma si sa... I primogeniti sono sempre un po' più ribelli.

Mentre i secondi devono guadagnarsi l'amore dei genitori facendo di tutto per essere l'opposto dei fratelli maggiori.

Credetemi io amo i miei figli. Sono l'unica cosa buona che mi ha lasciato quell'uomo.

Ricordo ancora il dolore che provai quando Shan decise di lasciare gli studi e di andare per la sua strada. Dividermi da lui in quel modo dopo tutto quello che avevamo affrontato insieme è stato tragico.

Non riuscivo a dormire la notte perchè avevo paura che si cacciasse in guai seri e Jared cercava di consolarmi dicendomi che Shannon sarebbe tornato.-

 

“Che cazzo fai?! Eh?! Ti ho detto che non devi toccare le mie cose!” mi ritrovavo spesso a fare a botte con quelli che stavano con me.

Non sopportavo che si toccassero le mie cose e nella situazione in cui eravamo c'era sempre tensione.

Un gruppo di delinquenti che credevano di vivere solo perchè ogni giorno avevano la loro dose.

“Calma, Shan, calma.” mi rispose John ributtando lo zaino per terra.

Le sue pupille erano dilatate e capì che era strafatto.

“Vai via!” dissi spingendolo fuori dalla baracca.

Stavo via da almeno 5 anni.

Mio fratello e mia madre mi mancavano da morire ma ero entrato a far parte di quel giro assurdo e non volevo metterli nei guai.

Perchè presi quella strada per me è ancora un dubbio.

Lasciai la scuola e non volli sapere più niente dello studio.

Mi cercai un lavoro e cominciai a frequentare ragazzi come me. O per lo meno, allora, pensavo fossero come me.

Mi buttai sul materasso sudicio che si trovava a terra e presi dell'erba dal mio zaino.

Mi feci una canna con le contropalle e mi rilassai.

In quei momenti la mia mente si liberava e riuscivo quasi a sopportare il fetore di quel posto umido e puzzolente.

“Oh Shan stasera si fa il grande colpo, eh!” Peter entrò nella mia baracca, strafatto anche lui.

“Quale grande colpo?” chiesi io scoppiando a ridere.

“Scherzi Bro?! Vabbè l'importante è che tu ci sia.” si porto lo spinello alla bocca e aspirò.

Capivo cosa provava e percepivo la goduria di quel momento.

Ormai troppo fatto per capire di cosa stesse parlando, annuii senza aggiungere altro.

Peter uscì e io rimasi solo con la mia dose di fumo.

“E adesso torniamo a noi!” dissi rivolgendomi alla canna.

Mentre mi facevo i miei viaggi mentali mi ricordai di una ragazza.

Quella che doveva essere la mia ragazza.

Hope.

Lei era speciale. Era speciale perchè non era come me.

In quel preciso istante entrò.

I suoi fluenti capelli castani incorniciavano il suo viso angelico.

Labbra carnose e rosa. Pelle pallida, occhi grandi e verdi.

Sembrava una bambola di porcellana.

“Hope.” ancora oggi penso che non potevano scegliere nome migliore per lei.

“Shannon... Stai ancora qui?”

“Dove dovrei stare, piccola?” scoppiai a ridere.

Non ero abbastanza lucido per intraprendere una conversazione seria, soprattutto con lei.

“Dovresti tornare a casa tua..” dentro di me mi chiedevo come mai una come Hope si fosse innamorata di me.

“Non cercare di fare la buona samaritana!” mi alzo in piedi schiacciando quello che era rimasto della canna. “Cosa cazzo vuoi dalla mia vita?!” il nostro rapporto era questo.

Sesso e litigi.

E da parte sua anche amore. O forse pena.

“Voglio che tu esca da questa situazione, Shan! Non capisci che così ti fai solo del male?!” mentre lei sprecava fiato e voce urlando io andai verso quello che doveva essere un frigo e ne uscii una birra.

“Io sto benissimo non vedi?!” aprii le braccia ridendo come un pazzo.

Puzzavo di fumo e anche di qualcos'altro.

Lavarsi nei bagni delle stazioni non era poi tanto efficiente.

“Ma se nemmeno ti reggi in piedi...”

“Mi vorresti aiutare tu a reggermi in piedi, principessa?” appoggia la bottiglia sulle mie labbra e cominciai a sorseggiare.

“Io potrei farlo se solo tu me lo permettessi!” alzò la voce e la cosa mi diede molto fastidio.

“Non alzare la voce con me!”

“Non capirai mai.” la guardavo come se fosse qualcosa di estraneo eppure era l'unica che teneva realmente alla mia vita.

Nemmeno io ci tenevo così tanto.

Mi avvicinai a lei per abbracciarla.

La strinsi tra le mie braccia e la bacia.

“Shannon puzzi.”

“Lo so.” continuai a baciarla insinuando una mano dentro i suoi jeans.

“No, Shannon. Non mi va.” mi spingeva cercando di liberarsi dalla presa.

“Dai bambina lo so che lo vuoi.” le stavo addosso mentre con la mano esploravo le sue parti intime.

“NO! Shan! Cazzo!” mi diede un morso sulla spalla staccandomi un pezzo di pelle.

“Ma che cazzo fai, puttana!” non lo pensavo realmente ma ero strafatto e abbastanza violento.

“Sc-Scusa..” mi disse passandosi una mano sulla bocca.

La guardai con disgusto e le mollai uno schiaffo in pieno viso facendole arrossare tutta la guancia sinistra.

Lo schiocco fu così forte che mi rimbombò in testa distruggendomi i timpani.

“Non farlo mai più.” non era la prima volta che le alzavo le mani ma quella volta ci andai pesante.

Lei riuscì a trattenere il pianto.

Lei, la mia speranza.

Cominciai a prepararmi per il colpo della serata, nonostante io non ricordassi di cosa si trattasse.

“Che stai facendo?”

“Stasera esco.”

“Do-Dove vai?” mi chiese impaurita.

Mi avvicinai accarezzandole il volto.

Vidi in lei un attimo di esitazione.

“Non lo so, seguo gli altri.”

“Posso venire con te?”

“No, è pericoloso.”

“E allora non andare..” mi gettò le braccia al collo.

“Hanno bisogno di me..”

“E io no?” lei era l'unica che riusciva a farmi andare in tilt.

L'unica che riusciva per un momento a farmi mancare la mia vecchia vita.

“Hope.. Ti accorgerai da sola che non sono quello giusto per te.” mi allontanai ed uscii lasciandola da sola dentro quel posto fetido.

Andai dagli altri che si stavano caricando per la serata.

John e Peter stavano sniffando coca mentre James e Jordan brindavano con del whisky.

“Eccomi.” dissi interrompendo il festino.

“Bene adesso che hai scopato possiamo andare.” scoppiarono tutti a ridere.

“Ha un bel culetto la tua ragazza.”

“Smettila James.”

“Glielo prenderei a morsi.” strinsi i pugni e mi scagliai contro di lui.

Lo sbattei contro una saracinesca mentre lui continuava a ridere.

“Dì un'altra cosa del genere e ti finisce male.”

“Mi uccideresti per una troietta da due soldi, amico?!” non ci vidi più e cominciai a sbattergli violentemente la testa contro la saracinesca sotto gli occhi increduli e spaventati degli altri tre.

Lui iniziò a rendersi conto che facevo sul serio e si spaventò, pisciandosi addosso.

“Shannon fermati!” disse John puntandomi una pistola contro.

Lentamente lasciai andare James che cadde a terra come un peso morto.

“Abbassa quella cazzo di pistola.”

“E tu stai fermo, capito?!” John era il capo e io dovevo ubbidire.

Abbassai le mani e lui sparò un colpo in aria scoppiando a ridere.

“Che cazzo fai?! Sei impazzito?!” gli chiesi.

Hope sentendo lo sparo uscì di corsa e venne verso di me.

“Shan!”

“Stai lontana da me, Hope!” mi lanciai su John cercando di disarmarlo.

Lottammo per quella cazzo di pistola quando un colpo partì.

Io e John ci guardammo per cinque interminabili secondi.

“Oh merda!” esclamò Peter.

John guardò di fronte a sé. I suoi occhi si spalancarono.

Si allontanò lasciando la pistola nelle mie mani.

Mi voltai lentamente e il mio cuore si frantumò.

“Hope! Cazzo Hope!” mi buttai a terra accanto a lei cercando di sentire il respiro.

Respiro che purtroppo era assente.

I suoi grandi occhi verdi erano spalancati e sul suo petto un'enorme chiazza rosso scuro si andava espandendo sempre di più.

“Andiamocene ragazzi! Qualcuno ha chiamato la polizia!” delle sirene si stavano avvicinando.

Nessuno dei ragazzi mi chiamò o mi chiese se volevo andare con loro.

Si portarono James nonostante fosse morente ma non me.

All'inizio mi incazzai per questo ma poi capii che fecero la cosa giusta.

Io dovevo stare con lei.

Con la mia Hope.

Sì, l'arma che fece fuoco era nelle mie mani ma non mi importava.

Cominciai a piangere sul corpo morto di quella che era la mia unica via di salvezza.

Di quella che effettivamente fu la mia unica via di salvezza.

Andai in carcere per omicidio ma per mancanza di prove fui scagionato.

Tornai a casa da mia madre e mio fratello Jared che mi aspettavano a braccia aperte.

Mi disintossicai seguendo un programma e tornai una persona 'normale'.

Ogni giorno ringrazio quell'angelo venuto da chissà quale ingiusto cielo.

Quale Dio avrebbe voluto la sua morte per la mia vita?

Un Dio misericordioso o semplicemente uno che voleva farmi sentire in colpa?

Non lo so.

Lei era bella e non meritava di finire in quel modo atroce.

Per un mio fottuto errore.

E adesso mi chiedo: perchè tutte le cose belle devono finire?

  
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