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Autore: Hilda Polaris    09/04/2004    0 recensioni
- 2019, ATTO I rimaneggiato e corretto. ATTO II revisionato e aggiunta scena V! -
Il Silenzio dei ghiacci, la maestosità dei monti, l'infinito fulgore dei cieli... Le Alfe, fate del gelo, si riuniscono in una radura tra gli abeti durante un'abbondante nevicata, e iniziano, a turno, a raccontarsi una favola.
What If strutturata come un'opera teatrale per chi ama il mondo di Asgard, vorrebbe sapere di più sul passato, presente e futuro dei protagonisti e, soprattutto, vorrebbe che la storia non fosse finita così.
Grazie in anticipo a chi vorrà leggere e commentare.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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INTERMEZZO I

Sound the Bugle - SongFic

Music & Lyrics by: Bryan Adams
(la traduzione del testo è libera)

- I pensieri dell'anima di Mime poco prima di ritornare alla vita - 

 

Sound the bugle now,
Play it just for me...
As the seasons change,
Remember how I used to be.

Fa’ risuonare la tromba, ora,
suonala solo per me…
Così come cambiano le stagioni,
Ricorda il modo in cui ero.

Ed è solo uno squillo di tromba, ormai.

Una tromba che chiama alla guerra… L’unica musica che il mio cuore è costretto a sentire. Ho reso corno di guerra le mie armonie, la mia cetra ha le corde spezzate; spezzati sono i legami con il mio passato, quando le mie orecchie ascoltavano solo musica, e le mie mani pizzicavano dolcemente le corde… Ora sento solo urla di morte, e le mie mani molto spesso ne sono la causa.

Oh, perché?

Now I can’t go on,
I can’t even start,
I’ve got nothing left, just an empy heart...

Ora non riesco ad andare avanti,
E ugualmente non posso ricominciare,
Nulla mi è rimasto, solo un cuore svuotato…

Perché sento di essere prigioniero del mio ruolo?

Era altro quello che avrei voluto fare, altri gli ideali a cui avrei voluto dedicarmi. Non desideravo gloria e trionfo, solo la mia pace!
E adesso sono qui, anima depauperata dall’ultimo sforzo, e mani sporche di sangue mio e non mio. Non posso dimenticare le mie azioni: non ne ho più la forza, ormai. Niente può essere cambiato, e la mia cetra non potrà risuonare che di requiem di morte finché avrò dita insanguinate. 

E non esiste acqua che mondi, né luogo per dimenticare. Dimenticare il nulla che ho lasciato dentro me stesso è cosa possibile?

I’m a soldier,
wounded so I must give up the fight;
There’s nothing more, for me,
Lead me away...
Or leave me lying here.

Sono un guerriero,
ma ferito così tanto da essere costretto ad abbandonare la lotta;
Non c’è più niente per me,
Portami via…
O lasciami morire qui.

Guerriero.

Ha un suono aspro questa parola, e un compito altrettanto aspro, che costruisce le proprie vittorie sui dolori altrui. C’è qualcuno che vi dedica tutta la propria vita, e forse è questo che ci si aspetterebbe da me. Ma io non riesco a farlo.
Non è questo quello che volevo! Gli eventi mi hanno costretto, ma io… Io non ho fatto nulla per ostacolarli; anzi, ho dato il mio contributo alla distruzione dei miei stessi sogni con le mie azioni passate. Ora non riesco più a fingere di essere l’invincibile e ardito cavaliere che mi ero convinto di voler diventare e sembrare agli occhi altrui.
A che scopo portare avanti la menzogna? Sono stato trascinato fino a questo punto dagli eventi, è vero, ma ora che sono qui non riesco a pensare a null’altro che al mio annientamento. Non sono quello che ero, non sono quello che voglio essere, non ho la forza di provare a cambiarmi.

A che serve che io viva in questa maniera?

Sono una melodia incompleta e stonata.

Sound the bugle now,
Tell them I don’t care...
There’s not a road I know
That leads to anywhere.

Fa’ risuonare la tromba adesso,
di’ loro che non mi interessa più…
Non c’è nessuna strada che io conosca
Che possa condurre da qualche parte.

È come se fossi in un vicolo cieco, o in un labirinto.

Continuo a sentire richiami di battaglie a cui non ho mai voluto e a cui non vorrò mai partecipare. Potrei fuggire, ma poi mi darebbero del vigliacco.
Oh, non sanno quanto abbiano ragione: io sono così vigliacco che non ho nemmeno il coraggio e la voglia di scappare.

Scappare dove, poi?

E da chi? Da cosa? Da me stesso?

E percorrendo quale strada?

Without a light I fear that I will stumble in the dark,
Lay right down,
Decide not to go on...

Senza una luce guida temo di inciampare nell’oscurità,
Giacere per terra,
Decidere di non andare più avanti…

Mi è già successo una volta. Il buio mi ha pervaso interamente e così a fondo da rendermi assassino. Non ho saputo oppormi ad esso. Perché?

Oh… Era una buona scusa! Un’ottima scusa l’ira terribile, per sporcarsi le mani di sangue e sentire la coscienza rimproverarti solo da lontano.

Mi avresti voluto guerriero e spietato, vero, Fölken?

Vorrei che tu fossi vivo per vedere ciò cui mi ha ridotto l’aver esaudito un tuo desiderio. Cosa ne pensi?

Cosa vedi nel tuo figlio che lotta?

Vedi forse il tuo assassino?
Tu avevi ucciso i miei veri genitori, e per un quindicenne era impossibile credere alle tue motivazioni sugli orrori della guerra che obbligherebbero a determinati atti, per quanto fondate e veritiere esse fossero. Non ti ho creduto, Fölken, e ti ho colpito.
Ho passato poi tanti anni ad odiarti e altrettanti a rimpiangerti. Ma l’odio era un rifugio più confortevole. Poi, la battaglia con i Saints greci mi ha spinto a riflettere sull’enormità delle mie azioni ed è stata dura perché smettere di odiare te ha significato smettere di giustificare me.

Ora non ti odio più per quello che hai fatto. Non ti odio per come mi hai trattato per tantissimi anni, per i tuoi metodi bruschi, per il tuo modo strambo di volermi bene. Ma ti odierò per avermi cambiato a tal punto.

Ti odio per avermi tolto l’innocenza della musica.

Mi dispiace averti ucciso, padre mio, non avrei mai voluto arrivare a tanto e le mie attenuanti non possono diventare scuse. Ma guardami, adesso!

Volevi rendermi guerriero come te, e invece mi hai reso assassino come te!

Guardami, padre!

Ti odio per avermi dato modo di odiare me stesso!

E gli dei? Dov’erano gli dei, in quel momento, padre?

Then from on high,
Somewhere in the distance,
There’s a voice that calls:

REMEMBER WHO YOU ARE!”

Poi, dall’alto,
Da qualche parte in lontananza,
c’è una voce che mi chiama:

RICORDA CHI SEI!”
 

… Odino?

 

If you lose yourself
your courage soon will follow...
So be strong tonight, remember who you are!”

Se perdi te stesso,
presto interverrà e seguirà il tuo coraggio,
e allora sii forte, questa notte, ricorda chi sei!”

…Io chi sono?
Come posso ricordare quello che non so?
Non riesco a vedere altro che sangue sulle mie mani, e sulle corde della mia lira…

You’re a soldier now,
fightin’ in a battle
to be free once more...
That’s worth fightin’ for!”

Tu sei un guerriero adesso,
che combatte una battaglia
per essere libero una volta ancora…
Questo è ciò per cui vale la pena lottare!”

È forse questo ciò che mi si chiede?
Mio Signore, merito tutta questa fiducia? Io, così meschino da aver ucciso il mio genitore adottivo e da aver trascorso tutto il resto della mia vita fuggendo dai miei rimorsi?

E… Io, figlio di Yslung, che combatto per Asgard?

Perché mi sproni ad esser fiero di ciò che sono?
Quando ti ho dato ragione di meritare le tue parole e la tua voce che mi scuote dal cuore?

Odino?

Odino.

Odino!

Mi hai parlato, hai scelto me. Mi hai concesso l’immenso onore della tua fiducia.
Significherà pur qualcosa, vero, mio Signore? Significherà che credi davvero in me… Nonostante tutto? È quella stessa fiducia che spinse la mia regina a donarmi questa armatura, e Te a donarmi, ora, una nuova vita?

Vedo una luce lontana, mio Signore… Una luce azzurra di onde tranquille.

È il mondo dei vivi che mi richiama a sé?

Io…Non verrò mai meno al mio giuramento, Odino. La tua fiducia e quella di Hilda non saranno mai tradite, a costo della mia vita. Sarà la vostra fiducia a ridarmi coraggio, non le battaglie.
E su questo giuramento costruirò le note portanti della mia nuova melodia.

 

Sono Mime della stella Benetnash, Guerriero Divino di Asgard !

  
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