Questa
storia ha partecipato al contest “Give me a nice
story” di simple, arrivando decima su dieci.
Note:
Questa storia è un ricordo di Sirius Black che ci
viene riferito da lui stesso post-mortem. Non ho specificato come
faccia a
parlare con noi dall’aldilà perché non
è rilevante ai fini della storia. Credo
che per spiegarlo occorrerebbe scrivere un’altra one-shot.
Quando
Harry
mi chiese come
era stato morire, gli
risposi che era un po’ come addormentarsi.
In effetti è stato
così, ma in realtà sentii anche un intenso gelo,
come
se qualcuno mi avesse lanciato un Pietrifucus Totalum.
Detto
così
potrebbe spaventare e,
proprio per
questo motivo, decisi di nasconderlo a mio figlioccio; doveva
affrontare una
prova difficilissima e non volevo impensierirlo oltre. Non ci sarebbe
stato il
tempo di spiegargli che quel gelo non faceva male e che, a discapito di
tutto,
era un caldo ricordo…
Quel
giorno
io e James avevamo deciso di fare uno scherzo a Remus. Era inverno e la
neve
ricopriva anche il campo di Quidditch. La luna piena era passata da
pochi
giorni e il nostro amico, ancora debole, aveva deciso che non avrebbe
partecipato con noi alla classica guerra con le palle di neve.
Naturalmente
questo per me e James significava una sola cosa: bisognava
assolutamente
obbligare Lunastorta
a giocare. Intanto
il compito in classe di Pozioni si avvicinava e, come ogni volta, James
era
terribilmente indietro con il programma.
Decidemmo
perciò di prendere la palla al balzo: James, che era un
attore nato, si
presentò con la faccia più depressa che poteva,
lamentandosi del suo stato e
dicendoci che avrebbe avuto bisogno di ripetizioni; Remus, generoso
come
sempre, si propose di aiutarlo.
Io
cominciai
a fingermi adirato, e li accusai di trovare sempre un sacco di scuse
per non
assecondare le mie voglie malandrine. Detto ciò me ne andai.
Raggiunsi il campo
di Quidditch, dove solitamente avevano luogo le nostre guerre, feci
un pupazzo di neve diviso in due parti,
la parte frontale e quella posteriore, mi infilai tra le due parti e
con un
piccolo incantesimo rifinii il lavoretto.
Dall’esterno
si vedeva solo un pupazzo di neve un po’ storto, ma nessuno
poteva immaginare
che dentro ci fosse una persona.
Nel
frattempo
James era stato abilissimo nel far venire i sensi di colpa al povero e
sensibile Remus, e così lo convinse a venire a cercarmi.
Io ero
ghiacciato.
James era stato il più veloce possibile, ma la soffice e
tenera neve penetrò
piano nei
miei vestiti e mi bagnò
completamente. Tremavo come uno stupido dentro il pupazzo di neve, e
ridevo
ancora di più perché non solo mi ero cacciato in
quella situazione, ma non
avevo neanche intenzione di uscirne in tempi brevi.
D’un
tratto
sentii delle voci, li riconobbi immediatamente e ricordo ancora cosa si
dissero.
“Guarda,
James! Qualcuno ha fatto un pupazzo di neve!”.
“Deve
essere
stato un Serpeverde mentecatto”.
Da dentro
il
pupazzo potei udire i sospiri di Remus. “E perché
dovrebbe essere stato un
Serpeverde? E perché mai mentecatto?”.
Fortunatamente
James aveva sempre la risposta pronta. “Non lo vedi quanto
è storto e brutto.
Solo un Serpeverde poteva farne uno così. E poi non
l’ha neanche addobbato un
po’.
Ci vorrebbe una carota per
fargli
il naso, dei bottoni … che ne so … una
sciarpa”.
“Io
non ho
intenzione di dargli la mia sciarpa!” esclamò
Remus.
“Potremmo
fargli le braccia” propose James.
Per circa
un
minuto non riuscii a sentire più niente, ma avevo
l’impressione che qualcuno mi
girasse attorno cercando qualcosa. Le mie braccia erano distese lungo
il corpo,
e io cercavo di restare in piedi nonostante le gambe cominciassero a
piegarsi.
Avevo sinceramente paura che la neve si squagliasse prima di riuscire a
portare
a termine lo scherzo.
In quel
momento ripensai alla proposta di James, per mettere delle braccia al
pupazzo
avrebbero avuto bisogno di due rami con i quali infilzare il povero
pupazzo e …
non feci in tempo neanche a pensarlo che sentii i rami nelle costole e
lanciai
un urlo, allargando le braccia e scuotendomi la neve di dosso.
Nello
stesso
momento sia Remus che James urlarono dallo spavento.
Nell’attimo in cui i miei
amici mi riconobbero, pensai che mi sarei ricordato quel momento per
sempre.
“Cosa
ci facevi
dentro un pupazzo di neve?” mi chiese James.
“Co-me
co-sa
ci fac-cio? Era-va-mo d’accordo co-sì!”.
“No!”
mi
riprese lui “Avevamo deciso per l’attacco nel campo
di Quidditch. Mi hai fatto
venire un colpo”.
“Ti
s-sba-gli!” lo corressi sbattendo i denti.
Remus che
aveva capito tutto, rideva a più non posso. “Avevi
quasi azzeccato, James!” si
complimentò ironico “Ma i mentecatti erano due, ed
erano Grifondoro!”.
Fu la
goccia
che fece traboccare il vaso, io e James ci guardammo in faccia, e poi
il nostro
sguardo si incrociò con quello di Remus, che capì
di aver detto le parole
sbagliate e in breve ebbe inizio la più pazzesca guerra di
palle di neve mai
combattuta ad Hogwarts.
A
pensarci
oggi, mi viene ancora da ridere. Si dice che quando si muore la nostra
vita ci
passi davanti agli occhi come un film; io credo fermamente che la mia
mente si
bloccò su un’immagine di quel film e che il
pupazzo di neve, attraversando il
velo, si sia sciolto donandomi una sensazione di gelo, e facendomi
sentire per
l’ultima volta ancora vivo.
Decima
classificata- alida
"Il pupazzo di neve"
“Si
dice che quando si muore la nostra vita ci passi davanti
agli occhi come un film; io credo fermamente che la mia mente si
bloccò su
un’immagine di quel film e che il pupazzo di neve,
attraversando il velo, si
sia sciolto donandomi una sensazione di gelo, e facendomi sentire per
l’ultima
volta ancora vivo.”
Esprime
tanti sentimenti: gioia, dolore,
malinconia, tristezza, spensieratezza nel ripensare agli
amici…
Questa frase è davvero bella, la migliore della fanfiction,
complimenti!
Grammatica: 6.35/10
Originalità: 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10
Stile e scorrevolezza del testo: 6.5/10
Gradimento personale: 2.5/5
Uso del prompt: 5/5
36.85/50
Grammatica:
Allora, la grammatica è stata quella che ti ha fatto perdere
un bel po’ di
punti sfortunatamente.
-“E’ in effetti è stato così,
ma in realtà sentii anche un intenso gelo, come
se qualcuno mi avesse lanciato un Pietrifucus Totalum”
La “E’” va senza l’accento
perché non è voce del verbo essere (0.25)
-“…decisi di nasconderlo a mio
figlioccio…”, “a” dovrebbe
essere “al” (0.15)
-“…ero un caldo ricordo.” visto che il
soggetto è “quel vento”, invece di
“ero”
dovrebbe essere “era”. (0.25)
- “Decidemmo perciò di prendere la palla al balzo.
James…” Avrei sostituito il
punto ai due punti perché più aggiungi punti,
più il testo diventa pesante.
(0.15)
- “…adirato, e li…” la
virgola non è necessaria (0.15)
- “Raggiunsi il campo di Quidditch, dove solitamente avevano
luogo le nostre
guerre, feci un pupazzo di neve diviso in due parti, la parte frontale
e quella
posteriore, mi infilai tra le due parti e con un piccolo incantesimo
rifinii il
lavoretto.”
Ci sono due ripetizioni di parte (0.20*2=0.40)
-Nella frase:” Nel frattempo James era stato abilissimo nel
far venire i sensi
di colpa al povero e sensibile Remus, e così lo convinse a
venire a cercarmi”,
hai ripetuto “venire” (0.20) e nella frase
successiva di “James” (0.20).
-“un po’ storto certo”, credo che suoni
meglio “certamente un po’ storto”
(0.10)
-“tenera neve penetrò piano” come nella
frase di sopra, credo suoni meglio
“lentamente” (0.10)
-“… che ne so … una sciarpa.
“Io non ho intenzione di dargli la mia sciarpa!”
C’è la ripetizione di
“sciarpa” (0.20)
-Hai ripetuto ben due volte la parola “braccia”
(0.20*2=0.40)
-Hai ripetuto la parola “rami” (0.20)
-Trovo che “squagliasse” sia più una
parola dialettale e quindi inadatta al
contesto (0.10)
-Nella frase: “Nello stesso momento sia Remus che James
urlarono dallo
spavento. Nell’attimo in cui i miei amici mi riconobbero,
pensai che mi sarei
ricordato quel momento per sempre” sarebbe stato meglio se tu
avessi sostituito
il punto a una “e” e togliere “i miei
amici”.
“Nello stesso momento sia Remus che James urlarono dallo
spavento e nell’attimo
in cui mi riconobbero, pensai che mi sarei ricordato quel momento per
sempre” (0.25)
-Hai ripetuto “James” in due frasi (0.20).
-“ Remus che aveva capito tutto,” è
necessaria una virgola prima del “che”
(0.15)
-Hai ripetuto la parola film nella frase finale (0.20)
Originalità:
La storia non è il massimo
dell’originalità perché la scena della
battaglia di
neve è molto comune nelle fanfiction, tuttavia trovo
abbastanza nuova l’idea e
la comicità dello scherzo.
Caratterizzazione
dei personaggi:
Sui malandrini non sappiamo molto ma credo tu abbia reso bene
l’idea, non sono
perfetti ma credibili e questo è già un ottimo
risultato.
Stile
e scorrevolezza del testo:
Sfortunatamente anche qui, come nella grammatica, hai perso un bel
po’ di
punti…
Lo stile è abbastanza buono ma credo che usi troppo spesso i
punti anziché le
virgole, ciò appesantisce molto di più la frase e
nell’insieme il testo che
assume un ritmo meccanico e ripetitivo.
Gradimento
personale:
L’idea è carina ma a causa della scorrevolezza e
della grammatica scorrette, il
testo non è dei migliori.
Personalmente ti consiglio di rivederlo un po’, soprattutto
per le troppe
ripetizioni e le virgole assenti, perciò se la correggi e la
pubblichi, sarei
felice di rileggerla.
Uso
del prompt:
Sul prompt non ho niente da dire: è usato in una maniera
impeccabile,
complimenti!