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Autore: Asterion    02/02/2012    9 recensioni
E' normale , per un cuore innamorato, immaginarsi un'idilliaca relazione con l'oggetto del proprio desiderio. Io, sinceramente, ero stato sempre scettico nei confronti di queste vane illusioni e, per questo, non mi ero mai dichiarato a Ruka. (Estratto)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki Kain, Ruka Souen
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore EFP: Asterion

Fandom: Vampire Knight

Titolo storia: Fiore di loto

Genere: introspettivo, sentimentale

Avvertimenti: nessuno

Personaggi: Akatsuki Kain, Ruka Souen

Pacchetto: nessuno

 

Note: questa fanfiction partecipa al contest “La speranza vive in una creativa realtà” di HopeGiugy

 




Fiore di Loto

 

 

Ormai la conosco a memoria: quei suoi capelli setosi e morbidi, castani chiari, e quegli occhi così profondi, color nocciola, uniti alle linee sinuose del suo viso, così perfette, e alle sue dolci labbra continuano a tormentarmi ancora ora, flebili e opache immagini di un sogno perduto.

E' normale , per un cuore innamorato, immaginarsi un'idilliaca relazione con l'oggetto del proprio desiderio. Io, sinceramente, ero stato sempre scettico nei confronti di queste vane illusioni e, per questo, non mi ero mai dichiarato a Ruka.

Ho vissuto per anni nel silenzio, con quel segreto inconfessabile che mi pesava sul cuore.

A volte, nelle notti insonni, immaginavo cosa sarebbe accaduto tra me e lei, se mi fossi deciso a uccidere la timidezza e ad aprire un varco nel mio cuore.

E allora mi rendevo conto quasi subito che quelli non erano altro che sogni e stupide fantasie. Lei desiderava ardentemente solo una persona: il nobile Kaname Kuran.

 

Tutte le sere si dirigeva in quella stanza maledetta.

Io lo sapevo perché, puntualmente, la spiavo.

Ci andava sì, con la speranza che Kaname le avrebbe permesso di bere il suo sangue, esaudendo il suo lacerante desiderio d'amore.

Ma ne usciva sempre senza successo. Mi guardava in viso, in silenzio, con le lacrime agli occhi. Già, ero il suo confidente; per lei non ero altro se non una spalla su cui piangere ed un amico a cui fare affidamento. Ma io volevo essere qualcosa di più e lei neanche lontanamente immaginava l'amore disperato che serbavo dentro di me.

 

A volte, si arrabbiava persino, perché non riusciva a capire, nella sua dolce ingenuità, perché me ne stessi sempre lì, appoggiato al muro, ad attenderla. Altrimenti, si abbandonava tra le mie braccia, bagnandomi la camicia di lacrime. Lacrime che quel Kuran aveva provocato.

E allora la gelosia lasciava spazio alla rabbia. Rabbia che mi infuocava l'animo e mi annebbiava la mente. La abbracciavo, stringendola a me, per consolarla. Potevo percepire il suo corpo snello aderire al mio e il battito del suo cuore seguire il mio. Due cuori uniti, nel segno di un sentimento non corrisposto.

 

Ebbene sì, la mia è sempre stata contemplazione. Puro ed estatico rapimento.

*****

 

Quel giorno presi la mia decisione : avrei dichiarato il mio amore a Ruka.

Lo ricordo come se fosse oggi.

Era primavera e la natura si stava risvegliando dal letargo invernale; gli alberi e le piante incominciavano a riempirsi di colori vivaci e di fiori soavi e leggiadri. Il sole, nel pieno del suo ufficio giornaliero, scaldava e permeava con i suoi caldi raggi ogni cosa e io, appoggiato ad una quercia del parco che costeggiava il collegio Cross, la attendevo. Le avevo detto di venire lì, inventandole una scusa che neanche ricordo. E così , immerso in quel silenzio rotto unicamente dal regolare frinire dei grilli, io aspettavo Ruka.

Mentre mille pensieri invadevano la mia mente , sentii una mano, calda, posarsi dolcemente sulla mia spalla, facendomi sussultare.

Mi voltai e la vidi.

Aveva i capelli raccolti in una treccia, ma alcuni ciuffi volteggiavano liberi , trasportati dalla brezza. I suoi occhi luminosi mi scrutavano e mi parvero più dolci e quasi più amichevoli del solito. Indossava una veste azzurra che metteva in evidenza le sue forme perfette.

«Akatsuki, avevi bisogno di qualcosa?»

Sentii il cuore battere all'impazzata e la lingua quasi rifiutarsi di articolare le due semplici parole che da tempo immemore avrei voluto dirle.

«Allora? Hai perso la parola?» mi chiese dopo qualche minuto , con il solito tono scherzoso che utilizzava con me.

«Ruka...» incominciai io, riuscendo a vincere quella paura ossessiva che mi tormentava, cercando disperatamente di farmi desistere da quell'atto. Un nodo enorme mi stringeva la gola, ma andai avanti.

«Ruka...io... ti amo»

Il rumore dei battiti del mio cuore ormai sovrastava qualsiasi altro suono e io strinsi i pugni, nel tentativo di non distogliere lo sguardo dal suo dolce viso.

Inizialmente mi fece dubitare che non avesse udito le mie parole, perché non proferì parola né cambiò espressione nel volto.

Dopo qualche secondo, piegò le labbra in un sorriso e ….scoppiò a ridere.

Un risata leggera e argentina, come quella di una bambina.

Derisione.

Ecco cosa si leggeva sul suo viso.

Io , impotente, la osservavo in silenzio ,col cuore infranto, mentre la mia anima avrebbe voluto urlare e farmi riemergere dall'abisso verso il quale stavo cadendo.

«Mi stai prendendo in giro, vero?»

Sorrise. Un sorriso ingenuo, che non poteva capire, che non voleva capire i miei sentimenti. Che domanda crudele mi rivolse quel giorno Ruka! Ma io, prostrato da quella bambina racchiusa in un corpo adulto, non ebbi il coraggio di rispondere e abbassai lo sguardo a terra.

 

Lei, leggera come il vento, si avvicinò al laghetto verde e lucente che ornava quel paesaggio primaverile. Si chinò aggraziatamente, seguita dal volteggiare del suo vestito color del cielo, e , accostate le mani all'acqua limpida , ne trasse fuori, accogliendolo nelle proprie palme, un fiore di loto.

Si riavvicinò a me e , schiudendolo ai miei occhi, mi porse quell'elegante frutto della natura , puro e lucente.

« Ti regalo questo fiore di loto, Akatsuki. E' il simbolo della luce e della purezza e spero che ti porti fortuna!»

Il suo comportamento tranquillo e cordiale mi stupì e mi lasciò incredulo. Come poteva far finta che nulla fosse successo? Perché quel regalo inaspettato? Voleva forse farsi perdonare quell'atto inconsulto?

 

Accolsi il fiore di loto nelle mie mani e lo contemplai come una visione mistica. La sua delicata bellezza e il suo indiscusso fascino mi rapirono, scaldandomi il cuore.

Dopo pochi minuti Ruka mi disse che aveva degli impegni da sbrigare e se ne andò dal parco, lasciandomi solo, senza dirmi altro.

Osservai quel fiore che tenevo accuratamente in mano. Simbolo di luce, aveva detto Ruka.

Che fosse il segno di una svolta?

 

 

 

Messaggio Autrice: Salve a tutti!! :) E' la prima volta che scrivo una One-shot dedicata a questi due; in questi giorni sono stata colta da un'improvvisa ispirazione e così l'ho scritta di getto! Spero proprio che l'abbiate apprezzata <3!

Un ringraziamento speciale per la mia migliore amica Francesca che mi ha supportato molto! <3 <3 <3

Grazie tante a chi legge e recensisce, fatemi sapere la vostra opinione! :D

A presto, bacioni

Asterion

  
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