Unsui amava le mani di Karin.
Erano delicate e morbide, e con lunghe dita affusolate fatte per le arti. Più volte l'aveva osservata disegnare - incantandosi quasi stupidamente mentre questa faceva roteare la matita tra quelle falangi con distratta maestria -, ed altrettante volte si era concesso il lusso di ascoltarla suonare il pianoforte.
[Unsui/Karin]