- Mi sei mancato da impazzire.- bisbiglia Nate come se non volesse farsi sentire da nessun altro che da te.
Ti accarezza il labbro inferiore con il polpastrello del pollice e sorridi per un sentimento che neanche tu riesci a spiegare appieno. Con la mano lo sfiori in una lenta carezza che dal fianco scende sulla coscia, fino al ginocchio e viceversa, di tanto in tanto con le dita sconfini sulla sua schiena, arrivando alla fossetta alla base della schiena e ritornando poi indietro. Ti senti irretito dal calore e dall’odore di quella pelle, come se non esistesse nient’altro al mondo in questo momento che Nate con il suo corpo perfetto e accogliente contro il tuo.