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Autore: Giuly_93    03/02/2012    10 recensioni
«Papà, siamo arrivati?»
«Manca poco, tesoro. Ormai dovresti conoscere la strada»
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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«Papà, siamo arrivati?»

«Manca poco, tesoro. Ormai dovresti conoscere la strada» rispose l'uomo alla bambina che teneva per mano rivolgendole un sorriso.

Detto questo, prese una stradina secondaria, la percorse per alcuni metri e poi girò l'angolo. Era una strada chiusa non da un muro ma da una libreria antica. La porta era di legno con al centro una finestrella di vetro che permetteva di vedere un cartello, antico anch'esso, con la scritta "Aperto". Accanto alla porta, una vetrina ben curata con esposti libri di tutti i generi. 

«Buonasera Jack» disse l'uomo aprendo la porta rivolto a un signore appeso ad una scala. Era intento a mettere al loro posto alcuni manuali di cucina italiana che aveva dovuto tirare fuori per una cliente.

«Buonasera a te Jim» rispose infilando l'ultimo libro e scendendo dalla scala con un salto. 

«E ciao a te piccola» disse, passando la mano sulla testa della bambina. «Se vuoi salire, sono arrivati libri nuovi!» continuò facendole l'occhiolino.

«Oh» si limitò a rispondere la piccola e corse verso la scala a chiocciola dietro allo scaffale che portava al piano superiore del negozio.

«L'hai resa felice con una sola frase» disse Jim dandogli una pacca sulla spalla.

«Perché si accontenta di poco. Non come il padre» rispose raggiungendo uno scaffale dietro al bancone e prendendo un libro dalla copertina particolarmente rifinita «Guarda cosa ti ho procurato!» 

 

Nel frattempo, la bambina aveva raggiunto il secondo piano ed era davanti ad un enorme scaffale. Aveva un dito appoggiato alla bocca, concentrata, e con lo sguardo cercava i libri nuovi. Tutti gli altri non le interessavano. Gli aveva già letti. Era piccola ma a quattro anni il padre le aveva insegnato a leggere e questo le dava un enorme vantaggio. Leggeva tutti i libri dagli otto anni in su e le piaceva da matti. L'unico svantaggio era che a scuola si annoiava un po' ma solo durante l'ora di italiano. 

Individuati i libri si accorse di avere un problema. Infatti, erano sull'ultimo scaffale e non ci sarebbe mai arrivata. Provò a mettersi sulle punte, la lingua tra le labbra, sforzandosi di allungarsi il più possibile ma le dita arrivavano esattamente un po' più sotto al piano dello scaffale senza la minima possibilità anche solo di toccare le loro copertine. Si mise allora a cercare una sedia o una piccola scaletta per poter arrivare più in alto ma si ricordò che Jack aveva paura che i bambini si potessero fare male con cose del genere e quindi nel loro reparto erano bandite. Si mise nuovamente ad osservare i libri, quasi con aria di sfida, le braccia incrociate al petto, lo sguardo truce, la bocca imbronciata. Non sopportava l'idea di andare a chiedere aiuto al padre. Lei era grande, doveva fare da sola.

«Non vincerete voi» sussurrò. 

Stava per mettere il piede sul primo piano dello scaffale con l'intenzione di scalarlo quando vide una mano sopra di lei che si allungava verso uno dei libri nuovi, lo tirava fuori dallo scaffale e lo portava via. Si girò per capire a chi appartenesse quella mano e si ritrovò davanti un ragazzo altissimo, tanto che lo doveva guardare con la testa rivolta talmente tanto verso l'alto che le faceva male il collo.

«Volevi questo?» le chiese, rigirando un attimo il libro tra le mani  per poi porgerglielo.

«Si» rispose, strappandolo dalle sue mani e portandoselo stretto al petto «E anche gli altri due» disse, voltandosi e indicando i grossi libri ai lati dello spazio vuoto che era rimasto nello scaffale.

«Bene» e con nessuna fatica tirò giù anche gli altri due. La bambina allungò le braccia con il primo libro sopra e il ragazzo vi poggiò quelli che teneva in mano.

«Sicura di farcela?»

«Sono grande, posso trasportare dei libri» disse da dietro i libri che le coprivano il viso e iniziò ad incamminarsi traballante verso le scale.

«Se lo dici tu» Il ragazzo la guardava, cercando di non ridere.

Dopo alcuni passi, la bambina si fermò e mise a terra i libri con un tonfo.

«Forse ho bisogno di riposarmi» disse sedendocisi sopra e poggiando le mani sulle ginocchia.

Il ragazzo le se avvicinò, incuriosito.

«Quanti anni hai?»

«Sei» rispose lei senza guardarlo.

«Wow» esclamò meravigliato «Sei piccola»

A quelle due parole, la bambina si rizzò in piedi, salì sopra i libri per raggiungere un'altezza quasi uguale a quella del ragazzo e guardandolo dritto negli occhi disse:

«Non sono affatto piccola!» dandogli un colpo col dito indice sul petto.

«Ahi.» il giovane si portò la mano nel punto in cui l'aveva colpito «Intendevo che sei piccola per leggere quei libri» si giustificò.

«Ah» sospirò la bimba. «Allora hai ragione!» gli disse sorridendo. «E tu, quanti anni hai?»

«Sedici»

«Come ti chiami?»

«Cos'è, un interrogatorio?»

«Rispondi» gli disse, rimettendo il dito indice in posizione per colpire.

«Ok, ok» disse mettendo le mani davanti per difesa e allontanandosi di un passo «Mi chiamo Richard Rodgers ma tutti mi chiamano Rick»

«Oh, bene Rick. Io sono Katherine Beckett ma tutti mi chiamano Kate» disse porgendogli la mano.

Rick le se avvicinò nuovamente e rispose al gesto sorridendo. 

«Dunque ti piace leggere.» le disse indicandole i libri sotto di lei.

«Si, tantissimo! E tu, invece? Cosa ci fai nel reparto bambini?»

«Sono venuto a fare una ricerca.»

«E ti servono i libri per bambini per fare una ricerca?»

Rick si rese conto che doveva dare qualche spiegazione in più. Kate non si accontentava di risposte vaghe.

«Va bene, però è un segreto quindi giura di non dirlo a nessuno» le disse abbassando il tono di voce.

«Lo giuro. Sono bravissima a mantenere i segreti» e così dicendo si mise una mano sul cuore e con l'altra fece finta di sigillare la bocca.

«Io scrivo» vide il viso di Kate illuminarsi «E al mio protagonista serve un libro da leggere alla figlia prima di addormentarsi»

«Oh» disse la bambina «Lo fa anche il mio papà. Ti posso consigliare un libro?»

«Certo!» 

Kate scese con un salto dalla pila di libri e si inginocchiò davanti al ripiano più basso dello scaffale. Spostò un ciuffo di capelli che aveva davanti agli occhi e si mise a cercare. Quando si rimise in piedi, teneva tra le mani un libro dalla copertina verde e dorata che diede subito a Rick.

«"Il giardino di mezzanotte". Sembra bello!»

«Non l'hai mai letto?» chiese la bambina con stupore

«No» Rick la guardò pensando che fosse la bambina più strana, divertente e intelligente che avesse mai incontrato.

«Allora leggilo!» gli disse, con un tono che non ammetteva repliche.

 

«Katie, dobbiamo andare!» la voce di Jim arrivò dal piano di sotto

«Arrivo papà» rispose la bambina correndo verso i libri.

Rick prese quello che sembrava il più pesante e lo portò giù, controllando che Kate poggiasse i piedi ogni passo nel giusto gradino.

Finite le scale, la bambina poggiò i due libri per terra e Rick vi mise sopra quello che teneva in mano.

«Adesso io vado a prendere un libro per me» le disse, indicando la parte alla sua destra del negozio.

«Scegli con cura» gli disse e gli abbracciò le gambe. Spontaneamente Rick si abbassò e le diede un bacio tra i capelli.

«Sei forte, Kate!» le disse divertito. Prima che potesse fare qualsiasi altra cosa si ritrovò strattonato per la maglietta.

Kate lo mise in posizione per potergli parlare nell'orecchio e gli disse:

«Prometti che se diventerai uno scrittore famoso scriverai di me?»

Il ragazzo la allontanò da se e la guardò dritta negli occhi. Con quella bambina si doveva fare sul serio.

«Prometto!»

 

«Katie, dove sei finita? Lo sai quanto alla mamma non piaccia aspettare!»

«Devi andare» Rick le prese i libri e glieli passò uno alla volta

«Si, altrimenti mamma cena da sola. Quando arriviamo in ritardo con papà, fa sempre così» disse ridendo Kate.

«Allora, ciao»

«Ciao» e si incamminò, sempre traballante, verso l'uscita.

Rick la guardò da dietro lo scaffale, tra un libro e l'altro, mentre salutava il padre, il proprietario della libreria ed usciva dal negozio. Appena la porta si chiuse pensò che mai si sarebbe dimenticato di quello strano incontro e della promessa che aveva fatto.

 

 

 

Note di Giù.

In realtà, non so esattamente la differenza d'età tra Castle e Beckett ma, secondo i miei calcoli, sono più o meno dieci anni. E poi ci stava bene nella mia one-shot, lei 6 e lui 16 xD

Era da un po' di tempo che volevo scrivere su un loro incontro, avvenuto prima di quello ufficiale, di cui però nessuno dei due si ricorda. In questo caso, Beckett era troppo piccola e Castle, bè lui… facciamo che non si ricorda più il nome di quella strana bambina. Però la promessa, anche se inconsapevolmente, l'ha mantenuta u.u

Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate e, in ogni caso, grazie a chiunque leggerà.

Giù. ^-^

  
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