Prima di cominciare, l'autore ringrazia sua madre, questa poesia non sarebbe mai nata senza di lei.

Abbandono

Ricordi quando mi hai voluto?
Ricordi quando mi hai adottato?
Ero il quinto di una cucciolata
di una razza
un pò improvvisata.

"E' quello, mamma, è quello
e' quello giusto!"
e poco importa
se a casa ho poco posto.

L'ho visto sai
lo sguardo della mamma!
Lo sguardo di chi
è poco convinta,
ma poi anche questa volta
te l'ha data vinta!

I primi giorni
abbiam dormito insieme:
io e te sotto il gran piumone
ma poi al suo arrivo
la tua mamma
mi cacciava con lo scopettone.

I mesi sono passati
ed io sono cresciuto,
sono bello, sono forte
ed ho anche un grande fiuto.
Ogni tanto con la mia coda
rompe qualcosa di importante,
ma io so che tu mi ami
e non t'importa niente!

Ma c'è qualcosa
che proprio non capisco
da qualche giorno mi eviti
ed io m'intristico!
Non giochi più con me
e la palletta,
è sempre lì
buttata dentro la cuccetta!
Vi sento parlare, a volte
anche un pò urlare

"Zio Ugo non lo può tenere, 
va a lavorare!
Nonna Edda è anziana, 
malata e poi è anche lontana!
I vicini no,
il lattaio neanche,
al canile non ci penso per niente!
Ci conoscono tutti
non si deve sapere 
nessuno deve vedere
che lo dobbiamo abbandorare!"

Poi ecco la soluzione:
la circonvalazione!
Lì, alla zona industriale,
dopo quella curva, 
sulla complanare.

Siamo partiti
una domenina mattina
io, con la mia pallina
e tu, di rimando 
con il tuo inseparabile
Nintendo.

Ecco siamo scesi
io scodinzolo felice,
salto e abbaio
ma guarda quanta luce!
Mi lanci la pallina
ed io la rincorro
la prendo, e te la riporto..
ma.. dove sei finito?
Hai cambiato gioco
giochiamo a nascondino?


E qui, è finita la questione 
sulla circonvalazione.
Io ho finito la mia vita
e voi avete la coscienza pulita?

Firmato         
Fido        
 

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Note dell'autore:  Oh, prima OS, prima poesia.
Il tema dell'abbandono mi tocca molto, e quindi non potevo non scrivere nulla.
So che è triste, ma spero vi sia piaciuta.