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Autore: Scar_    03/02/2012    0 recensioni
La carriera di Tom Felton sembra precipitare improvvisamente, quando, nello stesso giorno, riesce a farsi lasciare dalla sua ragazza e beccarsi un'accusa per aggressione. La sua immagine ha subito un duro colpo e, per farsi bello agli occhi dei paparazzi, servirebbe un piano... Ma cosa succederebbe se il bastone fra le ruote di questo ritorno alla popolarità fosse il suo caro amico Matt Lewis?
[...]
- Perché dovrei farlo? -
- perché questo posto cade a pezzi, e io potrei irrobustirne la struttura, comprare qualche nuova attrezzatura… e fare tanta pubblicità -
- Tom! La stai comprando! – non riesco a trattenermi, questa volta ha superato i limiti
- io lo definirei “dare un incentivo” – ribatte, rivolgendosi poi a Scar – a te la scelta, io non ti obbligo -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tom Felton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao :D
Allora, prima di iniziare vorrei dire soltanto alcune cose... è la prima fiction che scrivo sul cast di Harry Potter, nonostante io segua film e libri da ormai parecchi anni, è assolutamente la prima volta che provo a cimentarmi in qualcosa del genere. Vorrei solo precisare che inserisco quasi sempre l'avvertimento OOC quando posto una fiction su dei personaggi realmente esistenti, in quanto, non conoscendoli, non posso essere sicura di "riprodurre" esattamente il loro carattere e i loro modi di fare.
Il titolo si riferisce, molto umilmente, al film "Love Affair - Un grande amore", a causa di un gioco di parole (e forse di un altro motivo, ma non dico altro)
Vi sarei immensamente grata se mi lasciaste un commentino, anche piccolo piccolo (:
Ci vediamo al prossimo capitolo (o almeno spero!)
Scar



L o v e   A f f a i r



Capitolo 1


- Tom -
- ehi – mi risponde immediatamente, il tono stanco è evidente
- com’è andata? –
A giudicare dal tonfo soffocato, si è appena buttato su uno dei divani. Attendo pazientemente in silenzio, qualcosa mi dice che è andata male – poteva andare meglio – si limita poi a dire
- no! -
- nono non mi mandano in gabbia, tranquillo – si lascia andare ad una risata liberatoria – però mi hanno rifilato il servizio sociale… 200 ore. – mi annuncia lapidario
- potevi metterti ad urlare “mio padre verrà a saperlo!”, secondo me ti avrebbero assolto – cerco di tirarlo su di morale con questa battuta tristissima
- non lo so, Matt… da quanto mi hanno detto, per me le cose stanno diventando sempre meno rosee. In un giorno solo ho perso fidanzata e faccia, e la condanna non migliora di certo la situazione -
- hai solo lanciato il telefono in faccia ad un paparazzo… chi non l’ha mai fatto? Dove ti mandano per il servizio sociale? – tento di cambiare argomento
- a Wandsworth, la parte brutta. Un centro per ragazzi socialmente svantaggiati, o qualcosa del genere. Ehi, perché non vieni qui? – aggiunge, dopo qualche secondo di riflessione
- ad aiutarti a leggere fiabe ai ragazzini? – chiedo sarcastico – perché dovrei venire fino a Londra? -
- perché sei mio amico, e gli amici si spalleggiano a vicenda quando attraversano un brutto periodo, grandissimo pieno di merda -
- va bene, va bene… dannato Malfoy -

* * * * *

Atterro ad Heathrow il giorno dopo, appena chiusa la telefonata con Tom ho preparato le valige e sono saltato sul primo aereo che ho trovato. Non stava più nella pelle, già si immaginava una convivenza in stile commedia americana, notti in bianco e casa distrutta.
Esco dal terminal, in mezzo alla folla intravedo una testa biondo platino, mi accoglie con un sorriso enorme e un cartello con su scritto “Mr. Longbottom”. Che idiota.
- Malferret! – gli stringo la mano e lo abbraccio, da vero gentleman mi prende la valigia e tutto contento si avvia verso l’uscita – allora, com’è andato il primo giorno? – chiedo una volta in auto
- abbastanza bene, pensavo peggio… è una specie di oratorio, i ragazzi giocano a basket, le ragazze seguono vari corsi, ci sono persone che danno ripetizioni a chi ne ha bisogno, offrono consulenza medica e legale ai ragazzi… – si ferma ad un semaforo e mi guarda, sembra molto più fiducioso e rincuorato rispetto alla nostra telefonata dell’altro giorno – è davvero un bel posto -
- quasi quasi ti accompagno, mi hai fatto incuriosire -
- ah, c’è un’altra novità! – sembra ricordarsene all’improvviso, ma lo conosco fin troppo bene, sicuramente se lo teneva come dessert – io e il mio agente abbiamo trovato una nuova strada per la vetta -
Guardo fuori dal finestrino, rapito dal traffico londinese… sono incredibilmente felice, mi aspetta un soggiorno a tempo indeterminato nella città che amo di più al mondo, col mio migliore amico – sentiamo questa geniale pensata –
- allora… - parcheggia e mi guarda, eccitato dall’idea di quell’idiota del suo manager – c’è una ragazza che lavora lì, è un’assistente sociale appena laureata e quindi è molto, molto giovane. Non è un granchè, però è famosa nel suo ambiente per essere instancabile, per dare il massimo ogni volta che c’è qualcuno da aiutare, specialmente se si tratta di disabili e bambini… -
- … e? – mi preparo al peggio, ben sapendo che il resto del piano non mi piacerà per niente
- e pensavamo che se mi facessi vedere in giro con una Madre Teresa di Calcutta del terzo millennio, potrei fare un’ottima impressione sui giornali -
- e tu spezzeresti il cuore di una povera ragazza solo per il tuo tornaconto personale? -
- ehi sono Draco Malfoy, che pretendi? -
Scendiamo dall’auto, mi trovo davanti ad un edificio apparentemente degli anni ’80, a mattoncini rossi, come le caserme dei pompieri, con un ampio campo da basket al lato e un enorme orologio sul davanti.
Tom si avvia disinvolto verso il portone d’ingresso, lo seguo a ruota, guardando incuriosito qualche ragazzo che si aggira per il cortile.
- Scar, buon pomeriggio! – si avvicina ad una sagoma voltata verso il bancone dell’accoglienza, riesco a vedere solo dei lunghi capelli raccolti in uno chignon improvvisato – permettimi di presentarti uno dei miei più cari amici, è venuto a farmi da spalla – le passa un braccio attorno alla vita con fare da vero Casanova, atteggiamento che ancora non riesco ad imitare
- Matthew Lewis, suppongo! – si gira verso di me, lanciandomi un’occhiata al di sopra della cartellina che sta diligentemente controllando
- ehm… si – bella risposta da latin lover, c’è da dire… - è… un piacere conoscerti – le dico, porgendole la mano
- per me è lo stesso – me la stringe e finalmente si decide a guardarmi. È il caso di dire che mi guarda dall’alto in basso, avrà almeno 20 cm in meno di me, ma non so perchè mi sento improvvisamente piccolo e goffo, come se avessi di nuovo 11 anni e un’ingombrante imbottitura addosso – benvenuto a bordo -


fine capitolo 1
  
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