Amarci è stato un errore.
Allora perché sei qui, di
fronte a me?
Perché mi guardi?
Perché mi sfidi?
Perché mi distruggi?
Tu eri morto. E il nostro amore era estinto con te.
Ho passato anni a convincermi
che la tua vita fosse giunta al termine, che la nostra storia fosse finita…e
invece ti ritrovo qui, davanti a me.
Perché sei venuto da me?
Quando moristi tra le mie braccia, quando mi dicesti addio
convinto che fosse l’ultima volta che i nostri occhi s’incrociassero…
Ti piansi a lungo, e per
troppo tempo.
Il tuo cuore si fermò, il
respiro si bloccò e le tue pupille si dilatarono…tutto sotto i miei occhi
piangenti.
Perché piangevo?
La nostra storia non è mai
stata felice. Tutti erano contro di noi, tutti ci disprezzavano per le nostre
scelte, tutti ci maledicevano per le nostre azioni.
Ma noi non ascoltavamo nessuno, eravamo tanto egoisti da
non pensare a quanto male facevamo a noi stessi.
Non eravamo mai felici.
Mai, neanche quando ci
scambiavamo ciò che per innamorati normali costituiva la felicità, come baci,
carezze, tenerezze…
C’era sempre un costante
senso di sbagliato nelle nostre azioni, perché sapevamo che con “queste piccole
e insignificanti cose” rovinavamo tutto ciò che ci faceva essere noi stessi.
Abbiamo sempre sofferto per
un amore che non valeva la pena di essere vissuto.
Di questo mi sono convinto
perdendoti.
Per non dolersi.
E continuo a crederlo, anche ora che sei qui.
Perché?
Io sapevo che eri vivo.
Sapevo che eri tornato.
Sapevo che il cuore aveva
ripreso a battere…
Ma era troppo tardi.
Mi ero già convinto della tua
scomparsa e anche se ora tu sei qui, di fronte a me, io non credo
alla tua esistenza.
Ho avuto paura, quando mi
hanno detto che eri vivo.
Ma sono stato felice, quando mi hanno informato che, per
un danno neurale, tu non ricordavi assolutamente nulla di noi, per di una
storia che non aveva alcuna possibilità di durare, che non era giusta.
Ma ora sei qui…
Mi distruggi con quel tuo
sguardo indecifrabile.
Non posso dirti
che siamo stati più di due semplici nemici, non posso dirti che siamo stati
assieme, non posso dirti che ci siamo amati…
Perché non c’è nulla che mi porti a farlo.
Io sono felice se so che non
serbi alcun mio ricordo.
Sono felice se sono certo che
non ricordi il dolore della nostra storia.
Perché tendi la tua mano? Perché
vuoi toccarmi?
Non farlo! Non voglio! Potrei
concepire la tua esistenza!
Il mio cuore potrebbe
gridarmi che è vero che sei ancora vivo, che posso avere
speranza di essere riamato. E non deve accadere.
Il mio inconscio deve
saldamente credere che tu ora, qui, davanti a me, sia solo una mera illusione
della mia mente instabile.
Devo farlo.
Tu hai dimenticato e io sono
felice.
Va bene così.
Allora perchè sei qui?
Perché mi guardi ferito se ti respingo, se disdegno il tuo
tocco che potrebbe distruggere le mie illusioni, facendo crollare il mondo che
mi sono faticosamente creato?
Ti odio perché mi distruggi.
Ti odio Perché non mi lasci
libero.
Ti odio perchè non capisci
che devi andare via da me.
Ti odio perché nonostante tu
non sappia nulla di noi, sei qui.
Ti odio perché non capisci
che ti amo ancora follemente e che comprendo quanto amarmi sia stato difficile
per te.
Per questo: vai via…
Te ne prego.
Il più lontano possibile!
Non uccidermi con il tuo
sguardo rivolto a me.
Uno sguardo mai dimenticato, uno
sguardo sempre agoniato.
Ti prego,
lasciami stare.
E’ meglio per te, per
entrambi.
Amarci è stato un errore,
molti hanno pagato per questo e il fatto che sia finito un tale tormento è
bene.
Soprattutto per te. Perfino
per me.
Tu sei
libero, tu puoi sentirti ancora felice.
Io non posso.
Non posso essere felice se non
sono sicuro che lo sei tu, senza di me.
Questo è il mio fardello, il mio dolore. Un dolore che appartiene solo a me, che sono grato di portare.
Non siamo mai stati felici
assieme, ma i ricordi di quel mondo in cui eravamo solo noi due sono vivi in me
e solo lì devono restare.
Questo è il mio dolore.
Non togliermelo.
Vattene via.
Dalle tue labbra parte,
incerto, un suono pacato e dolce. La tua voce è quella
che ricordo, che ho amato tanto. Dici una sola frase, una sola piccola frase
che mette a rischio tutto ciò per cui ho combattuto.
Tutto ciò per cui ho lottato e sofferto in silenzio.
La tua felicità.
<< Non è stato un
errore, Harry >>
Crollo.
Distruzione.
Dolore.
<< Con te… >> aggiungi << Posso essere felice solo nella nostra
infelicità. >>
E così ricominciamo a soffrire più felicemente che mai.