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Autore: zero2757    03/02/2012    1 recensioni
Siddharta, un locale dove i giovani si divertono ascoltando musica cyberpunk, fumando e bevendo cocktail. Una Rein diversa, alternativa con la 'A' maiuscola che non si veste secondo le moderne concezioni. Libera da ogni vincolo... ma allora perché Shade, perfettino e senza peli sulla lingua...
Se volete sapere il continuo, basta leggere e lo saprete.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Okay, vorrei subito dire che il Siddharta è un locale a Prato, vicino a Firenze dove qualche volta vado con i miei amici. Ecco, voglio solo dire che il luogo citato è reale, così come il Viper e L'exenzia, e che non voglio trarne guadagno... tutto qua. E dato che in toscana gli Alternative non sono visti di buon occhio, quindi prendete questa storia come una denuncia al disagio di questi ragazzi[tra loro ci sono anch'io] per la società.
Se volete sapere di cosa si tratta la musica cyberpunk ecco a voi qualche canzone degli Asphyxia e dei Eisenfunk, dalle quali è tratta la storia.
Asphyxia's Song:
My hatred
Revival
I Know you hate Me


Esienfunk's Song:
Pong
Spero che vi piaccia la mia ideozza, hihihii! Un bacio, Micheila.


P.s
I cognomi di Bright e Shade sono Italiani. Per Bright, ho ripreso il cognome di Zeno Cosini protagonista de "La cosienza di Zeno"di Italo Svevo. Per Shade, ho ripreso il congome di un mio vecchio compagno di classe, spero di non turbarvi. E il turbamento spero che non derivi dalla storia, perché le cose che ho narrato qui accadono realmente e non si dovrebbe giudicare le persone che lo fanno. Anche io faccio parte di questa cerchia, come viene definita, ma posso assicurarvi che non facciamo niente di male per essere considerati degli sbandati se non le cose che fanno tutti i giovani. Ciò che cambia è solo il modo di vestire e pensare!
Scusate lo sfogo, grazie per l'ascolto, vi lascio alla storia.


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Siddharta





La musica assordante, le luci psichedeliche di mille colori volteggiavano per le varie stanze, dipinte con colori e temi diversi. Rein, ballava quelle musiche così coinvolgenti, stretta nel suo bustino rosso carmineo, con una minigonna nera, le quasi inesistenti calze a rete e le sue Lethal ai piedi. Si muoveva in sincronia con la musica, mente una collana fosforescente blù le illuminava il volto rivelando il trucco pesante ed il central piercing. Le mani, con le unghie laccate di nero, si muovevano e fendevano l'aria per quanto potessero tanta era la gente presente. L'alcool le era arrivato alla testa dopo il primo sorso del suo Sex on the beach, ed ora rideva mentre molti ragazzi le ballavano attorno. Il caldo era incredibile, permeava la stanza dal freddo esterno. Rein, stanca di ballare prese il suo cappotto di raso nero e si diresse a forza di gomitate nell'atrio dove una cappa di fumo ondeggiava sulle teste di tutti. Si poteva vedere capelli colorate, creste, rasta e ragazzi o ragazze rasate. Rein, in quel caos si sentiva bene, accettata perché si ritrovava con i suoi amici e lì poteva divertirsi senza che nessuno la giudicasse. Si poteva vedere seni fuori dai corsetti, ragazzi che si baciano e persone scatenatissime in pista. Mentre all'ingresso si poteva fumare, quello che vuoi, quanto vuoi tanto nessuno lì ti dice niente.
Rrein, accese il drum appena fatto, da ogni sala la musica proveniva forte e chiara; così poté continuare qualche accenno di danza mentre con occhi chiusi si lasciava cullare dal profumo del tabacco. Si era rotta le palle di sentire sua madre dire:"Guarda tua sorella, impara ad avere classe!" se classe significava andare a culo mezzo nudo a scuola e con le tette che per poco non ti scoppiano fuori dalla maglietta allora... lei cosa aveva da invidiare a lei? Però la vecchiaccia non si lamentava dei suoi voti, che erano di gran lunga superiori a quelli della gemella, però trovava il modo di contestare il modo in cui si vestiva, i piercing, i tatuaggi e le sue amicizie. Spesso, Rein, si domandava il perché erano come lei, liberi e disenibiti. Facevano tanto sesso con i compagni o compagne e uscivano a far chiasso al Siddharta, al Viper oppure all'Exenzia. Rein smise di pensare a cose tanto avverse, sta notte baldoria! Alternative Disco, fumare e bere! Queste erano le regole da seguire, fanculo alla scuola dove il capoclasse, Shade Fiorini, le faceva pressioni sulle sue capacità intellettive. Fanculo a sua sorella che non faceva altro che parlarle di Bright Cosini e di Tiffany, fanculo alla madre single che usciva con uomini diversi ogni sera. Fanculo alla vita di merda che conduceva, fortunatamente c'erano loro Crysta, la sua migliore amica dalla forte natura, Josh, il suo compagno bello da far spavento ma simpatico, Lydia, un'altra sua amica, e Mirko, compagno di Lydia e con il quale parlava di tutto. Finito il drum, Rein, ritornò dai suoi amici che se la ridevano mentre ballavano sulle note di Pong degli Esenfunk. Si buttò anche lei finendo nel cerchio che avevano formato, esibendosi in tutta la sua scioltezza.
Poi alzò lo sguardo e lo vide, Shade Fiorini, a torso nudo su un cubo illuminato i pantaloni di pelle che gli fasciavano la vita. La catena al collo, il trucco pesante sugl'occhi e lo smalto nero. Rimase scioccata ed incantata nel vedere tale scena.
Numero uno perché sudato era tremendamente sexy.
Numero due perché era il suo capoclasse e non se lo aspettava minimamente.
Fu un secondo ed anche lui la vide, sorridendogli e invitandola con lo sguardo a ballare con lui; porgendole la mano. Rein, non se lo fece ripetere e salì su cubo, mentre gli amici la incoraggiavano e così iniziò la sfida su chi fosse il più bravo in questo gioco e Rein sapeva di non perdere. Il primo fu lui a cominciare, poi toccò a lei e tutti nella sala si radunarono attorno a loro. C'erano urla e schiamazii cosa normale per un locale di quel calibro. Fu così che Shade prese la vita di Rein ed incominciarono a ballare e strusciarsi tra di loro. Il loro era un tipo di flirt particolare che solo le persone come loro capivano. Al cessare della musica, Shade baciò Rein, non smettendo mai di muoversi al ritmo della nuova melodia che prendeva piede. Finito il bacio, Shade sorrise. «Andiamo» disse lui, prendendola per mano e scendendo dal cubo per andare fuori a fumare.
Sì, si disse Rein mentalmente, Mi piace!



FINE

   
 
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