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Autore: Lils Evanss    03/02/2012    7 recensioni
Un tradimento fatale.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Premetto che questa OS è il riassunto di un sogno (o meglio, incubo) che ho avuto mesi fa.
Alcune informazioni le ho aggiunte io in quanto non mi ricordavo precisamente i dialoghi.
Probabilmente non riesco a rendere la paura che ho avuto, perchè non sono un'esperta scrittrice, ma spero comunque che riesca a trasmettervi un minimo di "emozione".










Faccia d'angelo.

Mi guardava con disprezzo, e questa era la cosa che più mi feriva.
Eravamo davanti al suo garage, e lui mi stava gridando contro il suo odio.
“Devi capire che è finita. Fi-ni-ta.”
Le prime lacrime iniziarono la loro inesorabile discesa. “Vorrei almeno capire il perché, Matt.”
Sorrise ironicamente.
“Vedi, c’è un’altra. Non è come te. Tu sei troppo ordinaria per i miei gusti.”
Alzò lo sguardo da terra e incatenò i suoi occhi verdi ai miei. “Lei è candida come il latte, come una statua. Bellissima. Le sue labbra sono quasi marmoree, ma dolcissime. E non ribatte mai, lei è sempre accondiscendente.”
Il dolore pian piano si trasformò in rabbia. “Dopo due anni questo è il motivo della nostra rottura? Una puttanella che acconsente ai tuoi stupidi giochetti erotici?”
I suoi occhi divennero terrificanti, quel verde brillante si trasformò in un verde scuro, profondo.
In quel momento ebbi paura.

Tirò fuori dalla tasca le sue chiavi, e nervosamente aprì il garage.
Prima ancora che io potessi accorgermi delle sue azioni mi ritrovai insieme a lui dentro quella stanza buia. In due anni non ci ero mai entrata.
“Matt?”
In quel buio non riuscivo a vederlo, e la cosa mi angosciava non poco.
“Adesso accendo la luce.” La sua voce, ancora furiosa, proveniva dall’altra parte della stanza, ed istintivamente mossi qualche passo nella sua direzione.
“Perché siamo qui?”
“Taci.”
Le luci si accesero.
Non seppi come, ma riuscii a soffocare un grido.
Il respiro mi si bloccò in gola.
“Che ne pensi?” disse ironicamente.
Tutte le pareti erano ricoperte di falci, seghe, pistole, corde, coltelli.
Nella parte destra della stanza c’era un arco, da cui intravedevo un tavolo metallico.
“Matt, che… perché…”
Si avvicinò a me, e allungò le braccia verso la mia vita.
Mi baciò con violenta passione, e mi sussurrò nell’orecchio “Adesso giochiamo.”
Mi strattonò nell’altra stanza, al di là dell’arco.
Adesso che potevo analizzarla meglio notai che quella era l’unica stanza spoglia. C’erano solo delle sedie sparse, oltre a quel tavolo che dava una sensazione macabra all’ambiente.
“Cosa vuoi farmi?”
Mi sorpresi della mia voce. Sembrava quasi tranquilla.
“Oh, tesoro. Io non farò proprio nulla, quella che agirà sarai tu.”
Con una spinta mi mise in ginocchio, davanti alla lampo dei suoi jeans.
Lentamente portò una mano sulla stoffa e tirò giù la cerniera, subito dopo aver sganciato l’unico bottone.
“Matt, io non voglio. Fammi uscire, subito.”
Non avrei dovuto parlare.
Mi tirò uno schiaffo con tutta la rabbia che aveva in corpo. Caddi ai suoi piedi, e un calcio ben assestato nelle mie costole mi fece mancare il respiro.
“Guarda davanti a te, stronza. Cogli i dettagli, perché sarà l’ultima cosa che vedrai”
Voltai di poco lo sguardo, quasi cosciente che quella sarebbe stata davvero l’ultima cosa che avrei visto.
Su una sedia, nella penombra di un angolo, sedeva una ragazza dalla faccia d’angelo. Aveva i capelli neri come la pece, un vestito candido come la neve e la pelle bianca… come un cadavere.
“Matt, ma è mor..”
BUIO.
   
 
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