Ciao ragazze! Questa qui è una storia un po’ malinconica. So che è davvero buffo scrivere cose tristi con la neve e con i ragazzini che sotto casa giocano,ma mi è venuta in mente e quando l’ispirazione viene,non bisogna lasciarla scappare!
Un bacio a tutte!
Vostra
 

Jess

 
 
 
 
Corro. Corro fin quanto posso.

Nonostante io sia una vampira di sangue puro molto forte,ho il fiatone.

La neve alta mi impedisce di compiere movimenti fluidi e spesso mi ritrovo a terra.

Mi rialzo comunque.

Guardo per un secondo chi c’è alle mie spalle.

Un cacciatore.

Ritorno a correre,seguita da lui.

Devo mettermi in salvo,ora.

Non so perché mi voglia uccidere,ma so per certo che ha già sterminato la mia famiglia.

Sono appena uscita dal bosco e riesco a scorgere Villa Kuran.

La mia salvezza.

Suono il campanello guardandomi alle spalle un’altra volta.

Presto! Fate presto!

La serratura che gira e lo scricchiolio della porta che si apre.

Mi giro e lo vedo.

Kaname. Amore mio.

Non serve neanche una parola che capisce immediatamente che c’è qualcosa che non va.

Sorrido un secondo,ma quello dopo una fitta lunga e dolorosa mi incendia il petto.

Odore ferroso.

Il mio sangue sporca il cappotto panna e cola sulla neve fresca e candida.

Le gambe mollicce,i suoi occhi pietrificati dalla paura.

Lo sfinimento e le sue braccia che mi sorreggono.

Mi prende in braccio e mi stringe a se,inginocchiandosi per terra.

Le sue parole sospirate,i suoi incoraggiamenti a resistere.

 

“Jessica,non mi abbandonare… no amore mio,no…”
 


Vorrei rispondergli.

Non ne ho la forza.

Le parole muoiono in gola.

Riesco solo a stringergli la mano convulsamente e a posarla sul mio ventre.

Capisce immediatamente.

Le sue lacrime mischiate alle mie.

Il suo dolore unito al mio.

Sento la gola inondata da un qualcosa di aspro.

Tossisco per liberarla.

Sangue.

Sento le palpebre pesanti…



 
“No,amore. Rimani con me… Devi… Devi insegnarmi a pattinare, devi farlo perché altrimenti non ci divertiremo mai… ti prego! Non te ne andare!!... Mamma!!!! Papà!!!!”
 


Kaname…

I due coniugi escono immediatamente.

Eccoli,con le lacrime agli occhi.

Sanno già che non possono fare niente per aiutarmi.

I pianti del mio amore sempre più forti.

La mano di sua madre sulla sua spalla.

Il piccolo dentro di me ha smesso di vivere da qualche secondo.

Una fitta.

Un’altra ancora.
 


“T… Ti a… mo…”
 


Riesco a sospirare.

I suoi singhiozzi forti.

La sua mano sul mio viso.

I suoi “Resisti!” ormai buttati al vento.

Convince se stesso,ma non me.

So che ormai è arrivata l’ora di andare.

Stringo piano la sua mano fredda nella mia glaciale.

Le nostre labbra si uniscono in un ultimo bacio.

Un bacio d’addio.

Freddo.

Più freddo della neve.

Un ultimo “Ti Amo”.

Il mio corpo in pezzi.