Prologo.


Era pieno inverno, il sesto anno ad Hogwarts era iniziato da più di tre mesi e mancava una settimana esatta al Natale. La scuola iniziava a svuotarsi e nel giro di poche ore le ultime carrozze avrebbero lasciato il Castello. Anche Harry e Ron sarebbero andati via, per passare le vacanza alla Tana. Avevano supplicato Hermione di andare con loro ma lei non aveva alcuna intenzione di muoversi dal Castello. Non sarebbe tornata a casa a causa del litigio tra i suoi genitori, non ci sarebbe stata aria Natalizia nella sua casa, e poi preferiva poter consultare la biblioteca per i compiti che gli insegnanti avevano assegnato per il rientro dalle vacanze. Sia Harry che Ron sapevano benissimo che Hermione non stava bene, glielo aveva confessato lei stessa, non teneva niente nascosto a quei due. Ma cosa potevano fare i due amici per convincerla ad abbandonare i libri almeno per le vacanze? Era la Grifona più testarda dell’intero mondo magico e sapevano benissimo che la battaglia era persa ancor prima di cominciare.
«Eddai ‘Mione! Non ti lasciamo qui da sola!» Harry sapeva benissimo cosa voleva dire passare il Natale in solitudine e non era per niente allegro. Ron la guardava implorante, da una settimana intera non faceva che supplicarla di andare con loro alla Tana. Fissò gli occhi di lei assumendo l’aria da cane bastonato «Rimaniamo anche noi al Castello allora.» non voleva lasciarla sola per Natale, erano i suoi migliori amici non potevano farlo. Hermione se ne stava a testa bassa sulla sua pergamena, a scrivere una relazione per Difesa contro le Arti Oscura che Piton aveva assegnato “non meno di cinque fogli di pergamena” aveva detto con il suo tono odioso. Era ancora al primo foglio per cui le rimaneva ancora molto lavoro da fare. Sbatté improvvisamente i pugni sul tavolo sbottando. «No Ronald! Voi due andare alla Tana, la signora Weasley mi ucciderebbe. Non sarò sola andrò a trovare Hagrid e poi devo studiare, ho bisogno di consultare la biblioteca, il prossimo anno avremo i M.A.G.O. non posso mica studiare tutto all’ultimo momento!».
I suoi migliori amici si scambiarono un’occhiata sconvolta, mancavano quasi due anni ancora! Non aveva senso quello che Hermione stava dicendo! «Andate a fare le valigie piuttosto, fra due ore dovete partire, le carrozze sono già pronte qua fuori» si alzò e uscì dalla biblioteca con la sua solita aria saccente stringendo un libro tra le braccia. Arrivata alla Torre di Grifondoro salì ai dormitori delle ragazze e fece una doccia veloce. Dopo di che infilò un paio di jeans non molto stretti, un maglione pesante che la faceva sembrare goffa e la sciarpa Grifondoro di cui andava tanto fiera. Appuntò la spilla da Prefetto sul maglione e uscì dal ritratto della Signora Grassa con un enorme pacco in mano. Non vedeva dove metteva i piedi né cosa aveva davanti. Barcollante riuscì a scendere una rampa di scale. Non si accorse del biondino che le veniva incontro, né lui si rese conto di stare andando a sbattere contro qualcuno. Si urtarono bruscamente. Draco  sollevò lo sguardo arrogante e irritato trovandosi davanti solo un’enorme scatola di cartone. Salendo un gradino riconobbe i capelli, non poteva che essere lei.
«Stai più attenta Mezzosangue!» non era il solito tono di Malfoy, era quasi… normale, se non per una strana nota di fastidio. Capì che era lui dall’ondata di profumo di menta che le invase le narici e per il tono cantilenante della voce. E poi… nessuno che non fosse Draco Malfoy l’avrebbe mai chiamata in quel modo. Era troppo di fretta per perdere tempo con lui perciò non rispose e azzardò un altro passo in avanti. Non si accorse del gradino che aveva davanti e cadde rovinosamente rotolando per un’intera rampa di scale perdendo il pacco dalle mani che rotolò giù fino al piano terra. Malfoy si voltò di scatto sentendo quel rumore assordante e si precipitò giù dalle scale raggiungendo la Grifona.
«Ma che diavolo fai Granger!» si abbassò e la sollevò da terra di peso. Hermione tremava come una foglia, era indolenzita ovunque ma perlomeno aveva tutte le ossa intere. «Se vuoi farti fuori basta dirlo, non togliermi questo immenso piacere» disse ironico Malfoy. Piegò leggermente le ginocchia per poterla guardare negli occhi, teneva la testa bassa e aveva i capelli in disordine. Inarcò un sopracciglio e fece per dire qualcosa ma Hermione sistemò velocemente i capelli dietro le orecchie e corse giù dalle scale sollevando il suo pacco dopo aver sussurrato un veloce «Grazie». Malfoy la guardò scendere di corsa gli scalini e raggiungere i suoi amici. Rimase un attimo fermo sulle scale a guardarla sorridere. Non regalava a nessuno i sorrisi che riservava ai suoi amici, eppure lui sperava che un giorno avrebbe sorriso anche a lui in quel modo. Si distolse da quei pensieri scrollando la testa leggermente. Scese lentamente i gradini con le mani in tasca fissando la ragazza.
 
«Sono solo delle sciocchezze, niente di che. Volevo solo fare un regalo a tutti per Natale» porse la scatola a Harry «Passate un buon Natale» diede un bacio ad entrambi i suoi amici. Poi salutò Ginny e le porse un pacco a parte sorridendo «Buon Natale Gin» le due amiche si abbracciarono velocemente e dopo il saluto di Silente le carrozze partirono.
Ron aveva dato ad Hermione tre pacchetti avvolti dalla carta regalo scarlatta. «Ci sarà un maglione per te, stanne certa» gli aveva detto prima di andare via. La Grifona era andata verso la Sala Grande e aveva adagiato i pacchetti sotto l’enorme albero che Hagrid aveva trascinato dentro qualche giorno prima e che era stato accuratamente addobbato per le feste. Quel Natale rimanevano al Castello non più di trenta ragazzi perciò il Preside aveva deciso di sistemare diversamente la Sala Grande per l’occasione. Aveva fatto sparire i quattro tavoli delle Case e li aveva sostituiti con un solo lungo bancone sistemato orizzontalmente. Avrebbero mangiato tutti insieme quell’anno, così come avrebbero aperto i regali tutti insieme e non nelle proprie Sale Comuni.
«E’ tutto apposto?» Hermione sobbalzò per la sorpresa. Non si era accorta della figura che aveva dietro da cinque minuti buoni. Draco aveva la bocca stirata in uno strano sorriso, non un ghigno, un sorriso… sincero?! O almeno ci stava provando. Fatto stava che Malfoy sarebbe rimasto a Hogwarts per quel Natale.
 
 
N.d.A.
Non so da dove mi è venuta questa storia, ma vorrei dire una cosa. Amo la coppia Draco/Hermione non perché non mi piaccia Ron anzi, sono follemente innamorata di quella carota fifona. E’ solo che ho letto parecchie Dramione in cui per far stare insieme Draco e Hermione distruggono l’amicizia del trio. E’ una cosa che odio perché non riesco a sopportare l’idea che Hermione tradisca Harry e Ron, l’Hermione che conosciamo noi, quella creata da Joanne, non lo avrebbe mai fatto né lo farebbe mai e, sarò anche limitata, ma io non riesco ad immaginare il trio separato. So che ogni autore scrive ciò che vuole ma non riesco a credere che dei Potterheads possano volere questo, possano volere i loro migliori amici separati per colpa di Draco, perché è questo che sono per me. Non potrebbe essere diversamente dopo undici anni passati con loro. Il mio trio rimarrà unito sempre e comunque, non esiste NIENTE nel mondo magico o Babbano che li farà dividere e non sarò di certo io ad assegnare loro questa sorte. Okay, adesso credo di aver parlato troppo, non voglio annoiarvi ma avevo bisogno di dirlo. Spero che questo Prologo vi piacce anche perché è la mia prima Dramione e la mia prima ff su Harry Potter (che pubblico). Spero che recensirete, un bacione a tutti quelli a cui ho fatto perdere tempo ^^”
GrintWeasley.