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Autore: Bethesda    04/02/2012    3 recensioni
Quando esco mi avvolgo nel mio cappotto nero come la notte che mi circonda, proteggendomi dal gelo e nascondendomi agi sguardi: oggi nessuno mi vedrà a parte te.
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo squillo del telefono interrompe i miei grigi pensieri, allontanandomi dal mondo oscuro che mi sono creato e che mi è stato imposto con lugubri forme.
L'oggetto persiste e cerca di attirarmi a se con il suo suono vibrante finché non lo tiro su, portandolo al mio orecchio.
È stato allora che ho sentito parlare per la prima volta di te.
La voce bassa e profonda di un uomo ti descrive in poche parole e già ti immagino mentre crolli sotto di me, sconosciuto che ti cambierà la vita.
Chiudo la chiamata.
So dove incontrarti.
Comincio a prepararmi lentamente, gustandomi questi istante di pace labile.
Indosso solo per te il mio vestito migliore.
Quando esco mi avvolgo nel mio cappotto nero come la notte che mi circonda, proteggendomi dal gelo e nascondendomi agi sguardi: oggi nessuno mi vedrà a parte te.
Cammino con calma, c'è tempo.
A ogni passo una nuova immagine di come mi accoglierai, sempre diversa, sempre più vicina alla realtà.
Eccomi.
L'hotel che ti ospita è uno dei migliori della città e si addice alla descrizione che mi hanno fatto di te.
Scivolo all'interno non visto, sicuro di me e bramoso di incontrarti.
So qual è la tua stanza, la migliore, la più lussuosa.
La città, dall'alto dell'ultimo piano, giace ai tuoi piedi.
Un via vai di valletti e clienti mi passa accanto ignorandomi e io, senza intoppi, sono da te.
Prendo un grande respiro prima di bussare, unico indizio di emozioni represse.
Apri. Sei al meglio, forse devi uscire, forse aspetti qualcuno.
La delusione prende per un attimo il tuo volto: non sono io quello che aspettavi. Mi domandi chi sono con un gentile sorriso di circostanza e io ti mento.
Poche parole, quelle che vuoi sentirti dire, e mi fai accomodare.
Mi squadri da capo a piedi lasciando che parli, finché non ti volti a prendere ciò per cui credi che sia venuto.
Sei tu l'ultima persona che mi vedrà questa sera e io sono l'ultima persona che vedrai per sempre.
Quando ti giri la pistola è puntata contro la tua fronte.
Poche parole, preghiere e suppliche.
Nel mio lavoro esistono solo bestemmie e imprecazioni.
Faccio fuoco.
Ti accasci a terra e mi fissi con occhi ciechi; fra le labbra parole che non verranno mai pronunciate.
Metto via l'arma ancora fumante avvertendo nella tasca interna quel piombo amico.
Ti lascio così e in pochi istanti sono fuori, notte nella notte.
Addio.
   
 
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