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Autore: medea nc    04/02/2012    1 recensioni
Aveva mentito a Voldemort, lei, l’ubbidiente Narcissa, e lo aveva fatto per un solo motivo, per salvare il salvabile di quel poco che rimaneva della vecchia e gaia Cissy[…] Il campo di girasoli avrebbe ricominciato a risplendere, lei e Lucius si sarebbero baciati ancora per la prima volta, per tante altre prime volte, ed il suo cappello l’avrebbe fatta sembrare ancora un tenero fiore.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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Come un girasole sotto il cielo terso
 
 
 
“Cissy, questo cappello è orribile!”
Sogghignò divertito mentre la sua figura simmetrica, agile e flava sembrava un prolungamento della colonna del patio.
La ragazza si girò con le mani sui fianchi un po’ indispettita.
“Ho provato ad utilizzare una potente pozione per tingermi i capelli, ma il risultato è stato pessimo!” rispose leggermente dispiaciuta.
Il ragazzo le si avvicinò con fare educato e galante, e fece scivolare l’ampio copricapo dalla sua testa piccola.
Un sorriso delizioso si affacciò sulle labbra.
“Non sono così terribili!” sentenziò con aria malamente seria.
“Per metà castani e per metà biondissimi?” gli domandò curiosa di una sua risposta.
“Beh?! Sempre meglio di quel cespuglio ingarbugliato di Bellatrix!”
Risero insieme.
“Mi preferiresti biondissima come te?” gli chiese ancora sorridente.
“Ti preferirei come tu vorresti essere!” se ne uscì diplomatico.
“Anche se quando ci vedranno insieme ci prenderanno per fratelli e non per fidanzati?”
“Ha qualche importanza?” la stupì, parlando con voce bassa e vellutata.
Adorava i toni di Lucius, quelli che riservava solo a lei.
Sapeva bene le ferree regole della sua educazione, forse perché ne aveva condiviso ogni momento.
Ma quando erano soli, potevano sentire il piacere assoluto di sentirsi liberi.
Con lei non aveva solo la cortesia e l’eleganza del suo rango, con lei lo era in un modo tutto loro … e lo vedeva rilassato, sereno, … felice!
Lucius Malfoy, tra le sue braccia era … felice.
All’improvviso gli sfilò il bastone dalle mani facendone uscire la bacchetta e cominciò a correre lontano.
“Cissy?!” gridò il giovane con luce amena nelle splendidi iridi, adesso più calde del consueto ghiaccio.
La rincorse lungo il prato che costeggiava la scuola poco lontano dalle mura.
“Vediamo se riesco a mimetizzarmi tra i girasoli?!” urlò quella senza fermarsi.
“Tanto ti raggiungerò!” le rispose ovvio.
“Davvero?”
La fece stancare apposta, stando quasi al suo passo fino a metà dell’ampia radura.
Poi all’improvviso la raggiunse senza difficoltà cingendole i fianchi e facendola cadere sul terreno morbido, in mezzo ai girasoli lunghi e accaldati dal sole estivo.
“Presa, piccola impudente!” le soffiò sul viso.
Poi le conficcò il cappello sopra i capelli tinti.
“Ecco! Così sembri davvero un girasole.”
Si guardarono per un tempo infinito.
“Li farò tornare fili di grano.” Spezzò appena quel piacevole silenzio; ma lui non parve badarci, era assorto da lei.
Sarebbe stata normale tra di loro una confidenza genuina, ma avevano sempre approfittato di vaghi momenti rubati per stare così, insieme in quel modo, anche se le loro famiglie avevano benedetto quell’unione.
Uniti … ma mai troppo vicini, mai così vicini come in quel momento.
“Abbandono i ninnoli dell’infanzia
E la libertà dell’adolescenza.
Chissà però, perché, il futuro non mi dispiace.”
Cominciò a canticchiare dolcemente.
“Ti aspettavo da molto tempo,
Ed anche se non conoscevo il tuo nome
Riconoscevo già il tuo profumo …”
E chiuse gli occhi inebriandosi dell’odore di Lucius.
“… Il calore delle tue braccia …”
Mentre si lasciava avvolgere da lui.
“… il sorriso delle tue labbra …”
Gli sfiorò la pelle morbida sotto la bocca.
“ … Chissà però, perché, il futuro non mi dispiace.”
E si baciarono.
Aveva mai immaginato quel contatto così intimo?
Lo aveva fatto nei suoi sogni di ragazza?
Quante volte fosse avvenuto, nessuno di loro sarebbe mai stato paragonato a quello che stava ricevendo in quell’istante.
Qualcosa di aggraziato, aristocratico quanto i loro modi, eppure un gusto afrodisiaco di piacere che palesava qualcosa di più urgente e più passionale che mai.
Era bellissimo baciare la persona che amava, perché di carnale c’era tanto, ma anche di viscerale, di arcano; tutto faceva parere quel contatto come un chiaro segno di tranquillità mentale.
Quando Lucius si allontanò da lei, lo fece con talmente tanto garbo che ancora poteva avvertire l’alito fresco sulla sua pelle.
Una mano di lui dietro la sua nuca, persa tra i capelli sotto il cappello.
“Che ne sarà di noi?” le chiese.
Sembrava triste, come se avesse avuto un doloroso presagio.
La ragazza alzò gli occhi e si perse dentro di lui infondendogli la sua grazia.
“Mi sposerai, avremo dei figli, e saremo felici come adesso.”
“E se non lo saremo sempre?”
“Lo saremo finché resteremo insieme.” Gli rispose certa.
“Tu resterai per sempre con me?”
“Resterò per tutto il tempo che vorrai!”
Sorrisero insieme.
Lui si stese sull’erba a guardare il cielo terso sopra di sé, lei se ne stava sul suo petto a sentire i battiti regolari del suo cuore.
“Mi darai Draco?” le domandò.
Quella emise un risolino appena percettibile in mezzo alle stoffe dei loro vestiti.
Un figlio maschio era quanto di meglio un purosangue di antico lignaggio potesse sperare dalla sua futura moglie; eppure, anche se i discorsi sulla progenie sarebbero dovuti avvenire solo in un secondo momento, tra loro due era nato questo bislacco gioco riguardo a quello che sarebbe stato il loro primogenito.
Era sciocco come sono sciocche tante visioni simpatiche tra innamorati, ma entrambi trovavano divertente immaginare il loro futuro bambino.
“Lui sta solo aspettando di arrivare da noi.”
“Puoi vederlo?”
“Oh, sì! Avverto fin da adesso la sua presenza.”
“Narcissa ma se non siamo nemmeno sposati? Non abbiamo nemmeno condiviso il medesimo letto?!” la prese in giro sorridendo.
“Io già me l’ho immagino!” rispose ovvia.
“E com’è?”
“Come te … ma più bello!” lo sfidò.
“Più bello di me?”
“Sì.” Rispose felice.
Il suo viso era a contatto con il suo.
La baciò di nuovo, e ancora e ancora perché da quel primo momento in cui lo avevano fatto, adesso c’era bisogno di suggellare definitivamente le loro scelte, rimettendo la propria vita l’uno nelle mani dell’altra.
Il matrimonio sarebbe stato solo un rituale ufficiale per le famiglie, un contratto legale; ma per loro, il proprio connubio era già avvenuto, era avvenuto con quel bacio, e con quelli dopo, perché l’amore non ha bisogno di essere benedetto da nessuno, l’amore esiste perché lo vogliono due persone in quel momento, e questo è quanto!
“Ritorniamo dentro?” le chiese.
Avrebbe voluto trattenerla ancora per tanto tempo con lui, in mezzo a quella pace, eppure il desiderio di averla stava superando tutte le sue più buone intenzioni, era meglio staccarsi.
“E sarai ancora il freddo e distaccato, intransigente Serpeverde Lucius Malfoy?”
Lo canzonò divertita.
“Mi è permesso fare altrimenti?”
Non rispose. Una come lei poteva capirlo più di quanto avesse potuto fare chiunque altro.
Forse per questo si piacevano, forse per questo … si potevano permettere di amarsi. Quando stavano per ripercorrere la distesa di girasoli, lui le cinse i fianchi come se si sentisse tutt’ad un tratto disperato.
“Credi che Draco mi vorrà bene?”
Lei rise allegra.
“Credo che ci amerà!”
“Non vedo l’ora che nasca allora!”   
 
 
 
Diciott’anni dopo, fuori da Hogwarts la distesa di girasoli non c’era più.
Poteva sentire lo stomaco contrito, un lieve battito più veloce del solito.
Le macerie sono sempre tristi, mettono malinconia.
E lei adesso poteva rivedere le mura che una volta erano state alte e gagliarde, splendide e sgargianti brillare di felicità quando era stata giovane ed aveva frequentato quelle aule, aveva camminato per quei corridoi.
Quante volte si era fermata nell’atrio per parlottare con le sue amiche di casa?
Quante volte era andata al campo di Quidditch per tifare Serpeverde?
Poteva sentire il profumo dei cibi buoni inondare nella Sala Grande, le risate di un’età che aveva dimenticato da chissà quanto tempo, il piacere di essere ammirata da Lucius e corteggiata fino a che non se ne era innamorata.
Chiuse gli occhi per un istante mentre il marito era accanto a lei, il suo passo identico al proprio, la loro beltà, l’orgoglio del proprio nome.
Eppure non erano più belli come una volta, non erano più giovani e spensierati; le rughe erano un marchio non di vecchiaia ma di … dispiacere, dispiacere per non aver cambiato il mondo in meglio, per non aver mantenuto quella promessa di rimanere felici per sempre.
“… Saremo felici come adesso.”
“E se non lo saremo sempre?”
“Lo saremo finché resteremo insieme.”
“Tu resterai per sempre con me?”
“Resterò per tutto il tempo che vorrai!”
Sorrise mesta.
Di tutte le convenzioni che lei e Lucius avevano rispettato, non avevano saputo mantener fede a l’unica che si erano fatti solo loro due, quel pomeriggio di tanti anni prima, dopo il loro primo bacio.
Adesso che percorrevano il lungo ponte fino alla scuola, accanto al Signore Oscuro, in mezzo ai calcinacci della loro guerra; adesso che Draco, che aveva creduto morto, era invece vivo, Draco la sua ragione di vita, Draco che amava più di se stessa, più di Lucius; adesso che stava comprendendo quello che il suo nome, il suo sangue stesse facendo, le sfuggì di guardare Harry Potter tra le braccia di Hagrid, tramortito ma non morto, …  non morto.
Aveva mentito a Voldemort, lei, l’ubbidiente Narcissa, e lo aveva fatto per un solo motivo, per salvare il salvabile di quel poco che rimaneva della vecchia e gaia Cissy.
Harry Potter avrebbe riportato le cose a come lei le ricordava, le avrebbe ridato suo figlio che aveva atteso ed aveva amato come solo una madre può fare, che le ricordava ancora la gioia negli occhi di Lucius quando era nato.
Anche Draco un giorno avrebbe amato una donna come Lucius aveva amato lei; ma questa volta qualunque promessa si sarebbe scambiato con la sua scelta, … l’avrebbe mantenuta anche grazie a lei che aveva agito nel bene.
Il campo di girasoli avrebbe ricominciato a risplendere, lei e Lucius si sarebbero baciati ancora per la prima volta, per tante altre prime volte, ed il suo cappello l’avrebbe fatta sembrare ancora un tenero fiore.
 
 
 
 
 
Nota: Personaggi e ambientazione sono della signora J.K. Rowling, io li uso senza scopo di lucro.
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