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Autore: Kieart    04/02/2012    1 recensioni
"Una tenue luce, un tonfo, un forte sospiro, un esile corpo cercò di arrampicarsi sulla ripida parete di libri arrivando a stento contro il quarto scaffale ..."
**Inizia così la storia di Snake e Micky, il serpente mangerà il topo anche questa volta?**
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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0.0 Micky:

Una tenue luce, un tonfo, un forte sospiro, un esile corpo cercò di arrampicarsi sulla ripida parete di libri arrivando a stento contro il quarto scaffale; ma non si arrese: salì ancora, fino al culmine delle sue forze, allungò il braccio verso quel libro incastrato tra pezzi d’antiquariato e una lunga tavola di legno che pareva non finir più.
Improvvisamente si ritrovò a terrà con il tesoro tanto ardito in grembo, chiedendosi per l’ennesima volta perché mai un tale capolavoro debba trovarsi proprio sugli scaffali più alti, per lui irraggiungibili se non aiutato da non si sa quale forza mistica; soddisfatto strinse il tesoro al petto, con il cuore a mille, e si diresse verso la fonte di luce che aveva acceso prima della sua piccola arrampicata.

Si sedette, con calma, tirò un forte respiro per assaporare l’odore della vecchia carta stampata, con le dita sottili toccò le scritte d’oro sulla copertina color borgogna e lesse nella sua mente, pensando “Sarà la 100esima volta che lo leggo” e a bassa voce sussurrò “Romeo e Giulietta” socchiudendo gli occhi come fosse sopraffatto dalla felicità. Aprì il libro, leggendo quelle prime fatidiche righe e continuò così per tutta la notte…

Se una persona come noi, adesso, fosse entrata nell’enorme  biblioteca del casato Stradivari e si fosse voltata verso il piccolo Micky, vedendolo di spalle avrebbe pensato fosse un mostro con una lunga coda color carne e delle grigie orecchie rotonde, come quelle di un topo.
Se il piccolo a questo punto si fosse voltato avreste sicuramente notato la sua espressione triste, essendo stato disturbato dalla lettura, delle adorabili efelidi in corrispondenza degli zigomi e gli occhi grandi di un colore soprannaturale che sembrava simile al grigio scuro, ma non era. Il volto del 17enne sarebbe stato, come al solito, incorniciato da dolci capelli castano chiaro, mossi, trattenuti da una parte con due mollettine rosse.

Ma non sarebbe mai accaduto dato che, persone come noi, non esistono in questo mondo. Qui tutti hanno un “animale totem” che si individua nell’aspetto con coda, occhi e orecchie.  Il piccolo Micky era un vero e proprio “topo da biblioteca”.

Il suo amore per la lettura nacque con lui: sin da piccolissimo la madre gli leggeva le favole di Italo Calvino, le struggenti storie Shakespeariane, educandolo all’amore per il prossimo. Micky amava quella donna, amava la donna che l’aveva messo al mondo, la donna che lo stringeva a se’ nelle notti di tempesta.

Il piccolo cercò quella donna per ore nell’enorme residenza, perdendosi infinite volte, salendo e scendendo per infiniti scalini. Finalmente raggiunse la stanza della madre, chiedendo distrattamente a chiunque passasse per di lì dove ella fosse. Nessuno gli rispondeva, nessuno lo guardava, c’era molta agitazione e Micky iniziava ad avere paura, allora si aggrappò alla gonna di una serva, che nervosamente indicava la strada per la stanza dell’ossessione del bambino ad un dottore panciuto.
Micky lentamente apriva la bocca trattenendo a stento le lacrime: “Dov’è la mamma..?”
La serva si accucciava all’altezza del piccolo di soli tre anni e stringendolo forte contro il proprio seno gli sussurrava che sarebbe andato tutto bene. Micky non capiva cosa intendesse la giovane, fino quando si rese conto che la mamma era andata via. L’unica cosa che gli era rimasto di lei erano le due mollettine rosse con cui la donna era solita acconciarsi i capelli appena sveglia.
Il piccolo non pianse, si rinchiuse semplicemente in uno “splendido isolamento” . Nessuno lo cercò, tantomeno il padre, sempre occupato con i suoi affari all’estero. Giorno e notte nell’enorme biblioteca a leggere libri su libri nella speranza che “qualcosa” cadesse dal cielo e cambiasse la sua monotona vita di topo da biblioteca. Nella speranza che la madre tornasse da lui.

**Mi scuso infinite volte, ma adesso, dopo aver riletto e sistemato come ho potuto i capitoli li riposto nella speranza siano più scorrevoli e allettanti!**

  
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