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Autore: tinatinae    04/02/2012    2 recensioni
Ho voluto cambiare un pò l'ultima puntata che abbiamo visto xD Spero vi piaccia
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Uno, due, destra, sinistra… passi lenti e ben scanditi ti ricordano quando camminavi avanti e indietro per il tuo enorme attico con un libro in equilibrio sulla testa, come una vera principessa nel suo castello.
Le mani sudate sono strette attorno alle braccia dei tuoi papà e un enorme sorriso dipinge il tuo viso di luce mostrando le tue fossette più incavate del solito.
Rossa dall’emozione fissi il tappeto bordeaux che si dilunga sotto le tue Manolo bianche e sorridi così tanto che hai paura che ti si sbafi troppo il rossetto.
Ad ogni passo il respiro si fa più tremante e hai perfino paura di alzare gli occhi: se lo guardo è la fine pensi, ma non resisti e noncurante delle lacrime sul tuo make-up, inizi a fissare l’altare orgogliosa e la felicità sul tuo viso si fa così larga che quasi senti la pelle tagliarsi.
Anche lui è emozionato, lo capisci dal modo in cui abbassa il viso per non farsi vedere tutto rosso e sorridente: lo fa sempre.
A quella vista senti la prima, bollente lacrima rigare il tuo viso perlato e ti viene da ridere perché quando eri piccola non avevi previsto che ti si sarebbe macchiato il fondotinta.

Finalmente quell’interminabile camminata è finita, sposti lo strascico e ti giri verso di lui: ti eri immaginata questa scena molte, moltissime volte, ma mai e poi mai avresti potuto provare un’emozione del genere: la senti dentro, in ogni cellula, nelle ossa, in ogni singola vena che pulsa così forte quasi da farti scoppiare.
Porti la mano sul petto, cerchi di trattenere il cuore che sembra stia prendendo il volo; lo stesso cuore che ora senti pulsare in gola, incessantemente.
Respiri, respiri profondamente sperando di poter asciugare la pioggia che ti sta inzuppando il viso.
Stringe le mani nelle tue e ti fissa cercando una risposta alla tua agitazione. Solo lui può avere un’espressione così preoccupata nel giorno delle nozze.

Sbattendo forte le ciglia e abbozzando a stento un sorriso tremante, stringi le sue mani e inviti il prete a continuare; non riesci a distogliere lo sguardo dal suo, è più forte di te, le vostre mani sono intrecciate in un nodo bagnato di sudore, i respiri si fanno sempre più agitati e veloci, non ce la fai più, l’attesa ti sta distruggendo.
Pure le belle parole del prete spariscono in una cantilena silenziosa che fa da sottofondo ad un momento che di parole non ne ha davvero bisogno.

Continui a guardare nei suoi occhi, quasi ti senti perdere in quel marrone profondo così famigliare ora reso più chiaro dalla luce che filtra dalla vetrata colorata; tocca anche il tuo viso e ti accorgi che intorno a voi c’è solo luce, pura luce che con il suo nastro dorato finalmente vi separa dalle tenebre.
Ecco comparire un cuscinetto ricamato con sopra poggiate due fedi brillanti: stai per prenderne una in mano ma non appena le tue dita premono sul piccolo gioiello, questo scompare.
Provi a prendere l’altra ma anch’essa svanisce non appena la tua mano si avvicina; i visi felici dei tuoi genitori, Serena, Dan, Dorota: spariscono tutti. Il prete, l’altare, le panchine decorate da velluti rosa, il pavimento marmoreo e le mura antiche… Non rimane più nulla.
Solamente buio, il più profondo e oscuro che divora ogni cosa nelle sue fauci mortali, persino la vostra luce.
Disperata cerchi il viso del tuo sposo ma con orrore ti accorgi che anch’esso è sparito. In lontananza vedi solo due piccole, piccolissime gemme verdi che si fanno sempre più vicine finché non riconosci quegli occhi freddi e meschini.
Riesci a percepire il loro ghigno malvagio benché coperto dal buio più nero; ti senti svenire, il petto si comprime come una preda intrappolata in una morsa, vorresti strapparti via da quella trappola crudele e allora inizi ad urlare, sperando che la luce torni e ti porti con sé nel suo paradiso.
***
“Blair…Blair!....Blair!!!”
Sei ancora immersa nel tuo letto quando una Serena più agitata del solito ti scuote violentemente.
“Sveglia, abbiamo troppe cose da fare!”
“Uhm, aspetta cinque minuti.”
No, non ti vuoi proprio alzare: c’é qualcosa che ti disturba, come un sassolino nella scarpa o il ronzio infinito di una zanzara che non ti lascia dormire in pace nelle notti afose.
Ti prudono le mani, percepisci un certo pensiero indecifrabile girarsi e contorcersi nella tua mente; ti strofini il viso ancora lucido di sudore e in un lampo ricordi il buio e l’agonia del tuo incubo.
Cerchi di capire cosa non va quando noti il tuo anello giallo canarino brillare alla luce del sole.
Luccica così tanto che ti dà quasi fastidio.

“Muoviti Blair! È arrivato il grande giorno!”
Sì... è proprio arrivato.
“S. … chiamami un taxi, svelta.”
  
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