La gente veniva sbalzata da tutte le parti con una furia inarrestabile. Mucchi di persone che si accalcavano gli uni agli altri in un fuggi fuggi generale. Urla di disperazione riempivano l'aria. Grida che invocavano nomi; nomi di genitori, parenti, amici, fidanzati.

La paura stava iniziando a diffondersi in tutto il suo corpo. Dentro la sua testa i pensieri confusi iniziavano a vagare come fantasmi. Terribili pensieri; Mentre correndo faceva avanti e indietro tra la folla. In quel momento non aveva più certezze. Il mondo aveva iniziato a sgretolarsi, mentre lei, con il naso all'insù verso quel cielo blu e quell' astronave che pulsava di mille luci, voleva solo di svegliarsi.

In quel momento la intravide. Tra quella folla spaventata, lei era lì, con quei lunghi capelli color corvino e quegli occhi blue come il cielo. I loro sguardi si incrociarono per pochi... infiniti attimi prima che venisse accerchiata dalla gente.

«Mi scusi. Mi lasci passare.»

Ma le parole della ragazza si disperdevano nella confusione.

All'improvviso sentì un peso ad una gamba, era come se stesse per venire trascinata giù da qualcosa o da qualcuno. Difatti, un uomo si era aggrappato a lei nel intento risollevarsi.

[Tonfo]

Sì ritrovo in un attimo a terra con un braccio sanguinante. "Presto, devo rialzarmi prima di essere schiacciata" penso in fretta nella sua mente.

«Ahia! Che cavolo intendevi fare aggrappandoti a me? Brutto idiota!»

«Muori troia!» gli rispose l'uomo in malo modo per poi dileguarsi nel trambusto, dopo essersi rialzato.

La folla divenne sempre più folta; più rumorosa; più selvaggia e incontrollabile. Divenne un qualcosa simile ad un branco di animali. La ragazza rimase a terra, immobile; non riusciva quasi neanche più a muoversi.

All'improvviso un suono assordante, simile ad un ronzio elettrico, iniziò a rimbombare in tutta l'area circostante. La gente si inginocchiava a terra tappandosi gli orecchi. Le grida si fecero più intense; grida non più di paura, ma di dolore.

In mezzo a tutto quel trambusto si aprì un varco e la ragazza, che vide per quei pochi attimi, iniziò a corrergli incontro.

«La mano! Presto! Dobbiamo andarcene! Ora!»

Frastornata da quel suono e con gli occhi appannati dalla polvere, afferrò la sua mano e disse con aria indecisa:

«V-Va bene!»