Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Red Fox    05/02/2012    4 recensioni
cit./ "Ero innamorato di mio fratello -e già questo bastava a rendere tutti quei sentimenti sbagliati-, ero innamorato di un maschio -beh, essendo sempre stato etero la cosa mi sconvolgeva alquanto- e mi ero eccitato pensando al suo pisello.
Ero disgustato da me stesso.
"
Già, ehm, ecco. One-shot incestuosa.
Non dico altro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
"Non è vietato pubblicare storie in cui sia presente un incesto (di qualunque tipo), ma un'eventuale scena di sesso può venire solo accennata, non descritta nei particolari."

Così dice la legge di Erika. (XD) Mi sono assicurata di non commettere reati, così dopo aver riletto il testo lo posso pubblicare ^//^ Ammetto di aver dovuto togliere qualcosina che era compromettente, ma non ho cancellato grandi cose x°
Attenzione: IN QUESTA STORIA C'E' UN INCESTO TRA FRATELLI.
Bene, siete avvertiti u.u
I personaggi mi appartengono e sono frutto della mia fantasia, quindi siamo a posto *^*
Spero non vi faccia completamente schifo XD
Red Fox



Io e Yoshino

 

 

 

-Mi dispiace.. Ti prometto che non ti farò pesare la mia presenza, non ti obbligherò ad accettare il mio amore. E sopratutto non ti costringerò a ricambiarlo. Ma ti prego.. ti prego, fammi restare al tuo fianco, nii-san.- singhiozzo, aggrappandomi forte alle spalle del ragazzo moro di fronte a me. Ragazzo con grandi ed innocenti occhi marroni, capelli lisci e lunghi, con alcune ciocche più chiare, totalmente naturali.

Un bellissimo ragazzo.

Come me.

Ci assomigliamo molto fisicamente, non per niente siamo fratelli.

-Nao-chan, io...- balbetta Yoshino, sul suo viso scioccato un adorabile velo di rossore. Ma quasi non lo noto, troppo immerso in questo dolore e questa paura che somiglia all'abbandono.

-Ti giuro che non farò mai niente! Se vorrai, cercherò -per quanto possibile- di non parlarti neanche! Ma fammi restare con te, per favore..- supplico, disperato.

Tutto era iniziato qualche mese prima.

Mio fratello Yoshino giocava -e gioca tutt'ora- a tennis ed era un campione. Quel giorno era il 14 aprile ed il cielo era nuvoloso, chiaro segno che entro fine giornata avrebbe piovuto, e il mio mitico fratello aveva la finale nazionale di tennis. Quell'ultima gara avrebbe deciso chi era il tennista migliore del Giappone e Yoshino doveva scontrarsi con un ragazzo che aveva ricevuto quel titolo per quattro anni di seguito. Io e la mia famiglia eravamo seduti negli spalti, emozionatissimi, e attendevamo l'arrivo dei due finalisti e l'inizio della partita. Io avevo una maglia che avevo creato con le mie mani il giorno prima, verde -come la divisa di mio fratello- e su cui avevo scritto, grazie ad uno speciale metodo che avevo imparato a lezione d'arte, la scritta “Yoshino Kojima's brother”. Appena l'avevo finita ero corso in camera di mio fratello tutto elettrizzato e soddisfatto per il lavoro compiuto, e gliel'avevo fatta vedere. Lui si era commosso ma aveva dovuto avvertirmi di una cosa che io non avevo notato. Avevo scritto “brother” senza l'acca. Ci ero rimasto così male che ero corso in camera piangendo, cercando un'altra maglia verde per poter rifare il mio lavoro. Yoshino era venuto nella mia stanza e aveva cercato di consolarmi, dicendomi che anche se avevo scritto male, quella maglia restava meravigliosa. Sia per l'effettiva bellezza della mia grafia stampata, sia per il pensiero che c'era dietro. Così il giorno dopo alla partita, mi ero presentato con la mia bellissima maglia verde con l'errore di scrittura. Beh, non ero una cima in inglese, e allora?

In seguito Yoshino era entrato in campo, si era andato a sedere su una panchina e aveva aspettato l'arrivo dell'avversario, mentre ci lanciavamo occhiate emozionate e sorrisi felici. Poi la partita era iniziata. Io esultavo quando Yoshino faceva un punto, mi imbronciavo quando il suo avversario segnava, le solite cose. Il problema arrivò quando iniziarono con il terzo set. All'improvviso era spuntato il sole e la combinazione “caldo-fatica”, aveva raggiunto il suo obiettivo finale.

Mio fratello, concentratissimo sulla partita, correva da una parte all'altra del campo, sudando tantissimo.

E io mi pietrificai. Riuscivo a vedere le goccioline di sudore imperlargli la fronte, scendere lungo la tempia, accarezzare la sua guancia e la sua mandibola, fino a scomparire nella maglietta bagnata.

Invece di distogliere lo sguardo e osservare la partita, come avrei dovuto fare, iniziai ad immaginare il percorso di quelle dispettose goccioline sul suo corpo. Conoscevo perfettamente cosa si nascondeva sotto quei vestiti, più volte avevamo fatto il bagno insieme, per non sprecare l'acqua. Potevo vedere il sudore sui suoi muscoli, scendere dentro il suo ombelico, birichine. Avrebbero trovato e accarezzato anche il suo neo, sul fianco destro. E poi avrebbero continuato la loro corsa, fino a raggiungere la loro -o la mia?- meta. Si sarebbero fermate solo una volta a contatto con il sesso duro di Yoshino.

Lo avevo visualizzato. Più volte ci eravamo masturbati insieme, guardando un porno, perciò non avevo bisogno di immaginarlo.

Quando mi ero reso conto di essermi eccitato, sono corso in bagno, lasciando basiti i miei genitori che sapevano quanto tenessi a vedere tutta la partita. In seguito mi raccontarono che mio fratello era riuscito a segnare il punto della vittoria proprio pochi attimi dopo la mia fuga e che si era girato immediatamente verso di me con un sorriso mozzafiato, cercandomi per condividere la gioia della vittoria, insieme. Non trovandomi, era rimasto talmente deluso che non era più riuscito neppure a sorridere, se non durante la premiazione. Ma in quel momento io ero già tornato -dopo aver risolto il problema in bagno- e mi ero scusato un'infinità di volte per essermi perso la vittoria forse più importante della sua vita.

Quel giorno capii di essere innamorato di mio fratello.

Cercai in tutti i modi di farmela passare. Non parlai quasi più a Yoshino, lo evitavo, a volte lo insultavo, arrabbiato con me stesso.

Ero disgustato da me stesso.

Ero innamorato di mio fratello -e già questo bastava a rendere tutti quei sentimenti sbagliati-, ero innamorato di un maschio -beh, essendo sempre stato etero la cosa mi sconvolgeva alquanto- e mi ero eccitato pensando al suo pisello.

Dovevo assolutamente fermare tutto questo. Mi odiavo, ero disgustavo da me e pensavo fossi malato. Stavo davvero male. Dopo due mesi, già non ne potevo più di stargli lontano e trattarlo male, perciò decisi che gli avrei chiesto scusa, tanto avevo ormai capito che quei sentimenti non sarei mai riuscito a cancellarli. Ma questa volta fu Yoshino ad allontanarmi. Non accettò le mie scuse, mi diede uno spintone dicendomi di stargli lontano e se ne andò.

Sapevo che la colpa era solo mia, l'avevo ferito profondamente con il mio comportamento, ma non potei impedirmi di soffrire.

Piansi.

Per parecchio tempo.

Finché oggi non ho deciso di confessare tutto a mio fratello.

Sono entrato in camera sua senza bussare, ricevendo un gentilissimo “Che cazzo fai?! Devi chiedermi il permesso per entrare.” Io gli ho risposto che se avessi bussato lui non mi avrebbe fatto entrare comunque e lui annuì, dicendomi che era vero. Avevo allora abbassato lo sguardo, le lacrime che già minacciavano di uscire, e lo avevo supplicato di perdonarmi. Poi gli avevo confessato i miei sentimenti.

E qui torniamo all'inizio della storia.

Sono ancora aggrappato alle spalle di Yoshino, piangendo e pregandolo di tenermi accanto a sé, quando improvvisamente lui ricambia il mio abbraccio. Sgrano gli occhi, sorpreso. Sento le sue calde lacrime sulla mia pelle e cerco di allontanarmi per poterlo guardare in faccia, ma lui non me lo permette. Gli chiedo perché.

-Non voglio che tu mi veda così.- risponde.

-Ma perché?- insisto.

-Sono patetico.- ammette.

Patetico lui? Chi è che ha appena dichiarato di essere gay, di essere innamorato del fratello e ha una straordinaria e dolorosa erezione tra le gambe?

-Almeno fammi spostare..- mormoro, sapendo di dover tenere nascosta la mia eccitazione.

-No.-

-Perché Yoshino? Perché piangi?-

-Perché mi sento stupido e non so cosa fare.-

-Non capisco.- confesso un po' seccato. Non mi piace non capire.

-Sei mio fratello.- dice.

Rido. -Sul serio? Non me n'ero accorto.-

-Non prendermi in giro, coglione.- esclama arrabbiato.

-Gomen nasai.- mi scuso.

Sospira, affondando il suo viso nei miei capelli. -Mi è sempre piaciuto l'odore dei tuoi capelli..- dichiara.

-E' uguale al tuo, baka. Usiamo lo stesso shampoo.- gli faccio presente.

Lui mi stringe più forte. -E' diverso. C'è anche qualcos'altro.. credo sia limone.- afferma.

-Limone?- chiedo confuso.

-Sì, limone.-

-Ma lo shampoo è all'albicocca.-

-Sarà il tuo odore allora.-

Rimango senza parole. Gli piace il mio odore? Mi accorgo che con quella frase il mio cavallo dei pantaloni si è fatto ancora più stretto.

Cerco di allontanarmi di nuovo dall'abbraccio di mio fratello, devo andare in bagno a risolvere il problema. Spero con tutto il cuore che non si sia accorto della mia erezione..

-La smetti di provare a sgusciare via?!- commenta seccato.

-Devo andare in bagno.- replico deciso.

-Tientela.- mi risponde.

Come dirgli che la pipì non c'entra niente? Sbuffo. L'erezione mi fa davvero troppo male, devo fare qualcosa. Capisco che l'unico modo per riuscire a liberarmi è quello di spiegargli il problema.

-Yoshino, non devo fare pipì.- mormoro imbarazzato.

-E allora cosa?-

Sbuffo.

-Abbassa lo sguardo e capirai da te.-

Lui fa come gli ho detto. Sussulta e mi guarda. Rimaniamo a fissarci qualche istante poi lui mi scoppia a ridere in faccia.

Ride di me. Sono così patetico?

Piango.

-Ehi, no! Scusa, non ridevo di te!- esclama preoccupato. Lo abbraccio forte.

-Ti prego, non odiarmi..- singhiozzo.

Lui sospira.

-Baka, io non ti odio.-

-Bugiardo!-

-Nao-chan, guardami.- dice deciso.

Io lo ignoro.

-Naoko! Girati e guardami in faccia!- ringhia. Non posso disubbidirgli, so come diventa se si arrabbia.

Lo guardo, continuando a piangere. I suoi occhi mi incatenano e mi costringono a non distogliere lo sguardo.

-Perché secondo te mi sono arrabbiato così tanto quando hai cominciato a trattarmi male? Perché secondo te sono stato così male quando hai iniziato ad ignorarmi?- domanda.

Non so cosa rispondere.

Lui lo capisce.

Mi aiuta.

-Perché anche io ti amo, idiota.- Mi sorride.

Non capisco.

Lo guardo confuso, le parole che ha detto, per me, non hanno alcun senso.

Lui sembra di nuovo capire.

Mi conosce.

-Nao-chan, sono innamorato di te da sempre.- annuncia.

Continuo a guardarlo con la stessa faccia da idiota, non riuscendo a capire.

Sbuffa, infastidito, e mi prende la mano.

La poggia sul cavallo dei suoi pantaloni.

E finalmente comprendo.

-Nii-san!- urlo sgomento.

Non sono l'unico messo male, lì sotto.

-Mi hai fatto aspettare a lungo, onii.- sussurra lui nel mio orecchio.

Mi sento stupido. Non riesco a far smettere le lacrime, proprio come un poppante.

Lui ride.

-Sei adorabile..- mormora.

Lo bacio.

Dopo un attimo di stupore, lui risponde al bacio, sorridendo.

Siamo finalmente completi.

Lo so.

Lo sento.

Senza Yoshino non sarei nulla, senza di me lui non sarebbe niente anche lui.

Ora lo sappiamo entrambi.

Quando il bacio termina, andiamo a sdraiarci sul letto, abbracciati stretti l'uno all'altro.

-Nii-san?- chiamo.

Lui non risponde. Che si sia addormentato?

Lo guardo.

Ha gli occhi chiusi, sembra un bambino.

Sorrido.

Gli do un bacio sulla fronte, felice come mai sono stato.

-S'ki da yo.- sussurro. -Scusa ma devo lasciarti solo per qualche minuto, devo davvero risolvere un problema laggiù. Un problema che la prossima volta sarà meglio risolverai tu.- dico ridendo piano.

-Oyasumi.- ed esco, precipitandomi in bagno. Come avrà fatto mio fratello ad addormentarsi con un'erezione del genere tra le gambe, me lo chiedo ancora adesso.

Probabilmente non lo scoprirò mai, ma potrei giurare di averlo sentito ridere mormorando: -Puoi scommetterci, fratello. Puoi scommetterci.-

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Red Fox