La vita è così: un giorno ci sei e un altro giorno ci sei sempre. Il giorno dopo ci sei ancora, e il giorno successivo pure. La vita è una noia mortale, e come se non bastasse alla fine muori.

Così un giorno ti svegli e pensi: e se domani è finita? Se domani venisse il giudizio universale? Dovrei cambiarmi le mutande?
Forse non dovrei pensarci, e smettere di avvelenarmi l’anima con questi pensieri. Forse dovrei fare come fanno tutti, che guardano il Grande Fratello e danno la colpa al governo e al buco dell’ozono.
<Non ci sono più le mezze stagioni!>
<Hai ragione, e ora guardiamoci la Marcuzzi!>

Ma io ci penso sempre, è un chiodo fisso. Vorrei vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, e pensare come se non dovessi morire mai, come diceva Oscar Wilde. O Moana Pozzi, boh.

Ci sono tante di quelle cose che voglio fare, ma forse non avrò mai il tempo: non sono mai andato in mongolfiera e non ho mai fatto bunjee jumping. Tutti secondo me, almeno una volta nella vita dovrebbero andare in mongolfiera, e tutti dovrebbero fare bunjee jumping. Non per forza insieme.

Invece sono inchiodato ad un lavoro frustrante che non mi da il tempo di fare niente. Ho dimenticato se lavoro per vivere o vivo per lavorare. E ho dimenticato se la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere. Ho persino dimenticato se è meglio un pennello grande o un grande pennello.

La notte non dormo. Rimango tutto il tempo a pensare: e se non dovessi svegliarmi mai più?
A volte penso che se non dormo in effetti non riuscirò comunque svegliarmi. Così almeno sarò certo di non morire nel sonno. Mi giro e mi rigiro nel letto, respirando minuziosamente e controllando ogni quattro minuti il battito cardiaco.
<Bum bum bum bumTHE GAME>
<Eh?>
<Bum bum bum>
<Ah ok>

A volte penso che sono così ossessionato dall’idea di morire da non godermi appieno la vita.
Smettere di dormire in una bara forse sarebbe un buon inizio.

Il sole sta sorgendo, sono ancora vivo. La giornata inizia bene.