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Autore: BlackLuna    05/02/2012    0 recensioni
1991.Sono finita nel 1991. E’ per questo che non ho riconosciuto Daniel immediatamente, non l’avevo mai visto così giovane. Perché ora sono sicura che si tratti di lui. Sono in compagnia di Dani Filth , nell’epoca in cui lui aveva 18 anni.
N.B. Siccome i primi due capitoli sono introduttivi alla storia i Cradle non sono nominati, ma poco a poco arrivano anche loro :)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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All’interno di questa dimensione senza tempo né spazio sono comparse tre figure lucenti, e sono le figure che parlano con me. Ecco come sono fatti i Cavalieri quando non devono incutere timore, quando non devono prendere una forma semi-fisica. Ecco la loro essenza: sono esseri fatti di pura luce.
-Il silenzio, dici-. Sembrano riflettere e parlare tra di loro.
-Si- dico, fingendo di essere più decisa e coraggiosa di quanto non lo sia veramente. – Voi non avete il potere di cancellare la memoria alle persone, e siete stati visti mentre tentavate di uccidere la mia bambina da quel ragazzo che ora giace vicino a me..si- dico vedendoli confusi –posso sentirlo, e posso vederlo.-
Anche Dani sembra confuso da tutto questo mio discorso. In realtà non so perché riesca a vederlo, visto che tecnicamente nella sua dimensione io sono svenuta, ma tanto vale giocare tutte le carte come si deve.
-Quindi- continuo –propongo questo patto: io faccio la brava e verrò con voi nel 2010 senza opporre nessuna resistenza, e voi lascerete Daniel e la bambina incolumi, e non vi farete mai più vedere-
-Il feto..- cominciano a protestare loro ma io li blocco.
-Mia figlia è al posto giusto al momento giusto. Voi non la toccherete, altrimenti Dani sarà costretto a raccontare a tutti di voi. E presumo che sareste in guai seri, dal momento che avete infranto le vostre stesse regole.-
Confabulano di nuovo tra di loro. Sento il cuore battermi forte nel petto, mentre aspetto il verdetto.
Alla fine parlano.
-Il patto è accettato. L’Errore verrà con noi, non tenterà più di scappare, e l’Ordine verrà ristabilito. Quanto alla figlia dell’Errore, questa rimarrà in questo tempo insieme al padre. Ma non dovrà mai sapere nulla della madre.-
Faccio per protestare: come sarebbe a dire che mia figlia non deve sapere che io esisto? Apro la bocca per parlare, ma poi guardo l’espressione spaventata di Dani e la richiudo. Va bene, va bene tutto purchè loro due stiano bene.
-Infine- continuano i Cavalieri – Né l’Errore e né il ragazzo dovranno mai fare menzione della nostra esistenza con chi non sa dell’Ordine. E l’Ordine non dovrà mai più essere sovvertito. Mai più.-
Annuisco. –Accetto.-
-E tu, ragazzo?- dicono rivolgendosi a Daniel, che è sempre più confuso – Accetti la proposta?-
Lui farfuglia qualcosa di incomprensibile e poi un –S..si-
-Molto bene. Ora l’Errore venga con noi.-
Mi sento attrarre verso le luci senza poter opporre resistenza.
-Aspettate! Aspettate! Permettetemi di salutarlo, ve ne prego!- supplico.
Le luci fremono di impazienza e spariscono, ruggendo un brusco – E sia-
*
 
Non ho idea di cosa stia succedendo, Christine parla di cose senza senso: Ordine, Errori, 2010! Non ho capito moltissimo di quello che sta succedendo, sembra di essere in una puntata di  Doctor Who, per la miseria!
Lei deve andare con questi tipi strani..ma tornerà? E la bambina (come diavolo fa a dire che si tratti di una bambina, fino ad ora ne abbiamo sempre parlato al maschile, perché ora ha deciso che è femmina?), starà con me, starà con lei?
Guardo sempre più confuso prima Christine, che dopo il colloquio è tornata ferma e fredda come il ghiaccio, gli occhi dolcemente chiusi, nel suo stato di incoscienza. Una cosa sembra positiva: ha smesso di sanguinare.
Ora che c’è un attimo di quiete mi avvicino a lei.
-Chris? Chris mi senti?-
Lei non risponde e le lacrime mi salgono agli occhi, talmente tante che non riesco a vedere nulla accanto a me. Tocco la pancia della mia ragazza sperando di sentire qualcosa, un qualche movimento, ma niente, il bambino è fermo come la madre. Li ho persi tutti e due.
La rabbia sale in me e tra i singhiozzi riesco a voltarmi verso le tre figure incappucciate, che aspettano ferme e mi guardano. –Le avete uccise, stronzi!-
Forse dovrei scagliarmi contro di loro, combattere per quello che mi hanno portato via, ma non ho la forza di muovermi, di staccarmi dal corpo di Christine, quindi mi corico accanto a lei stringendola forte, stringendo il punto in cui si trova mio figlio, o piuttosto mia figlia, a sentire Christine. Le mie mani sono imbrattate del loro sangue, non lo dimenticherò mai.
Poi mi sento strano, leggero e inconsistente, il campo visivo, già oscurato dalle mie stesse lacrime, si fa sempre più piccolo fino a che tutto non diventa buio.
 
*
 
Passa in questa dimensione come se avesse superato quel vetro, quel velo attraverso cui riuscivo a vederlo prima. Ora è vero, qui davanti a me. E’ Dani.
Si guarda intorno.
-Dove sono…Chris!- pronuncia il mio nome come se fossi la salvezza in persona e in un attimo ci stiamo abbracciando.
Lo bacio come se questo dovesse essere l’ultimo bacio, e quando mi rendo conto che è così non riesco a bloccare le lacrime. Poi mi ricordo del piccolo peso che sento tra le mie braccia, e tentando di sorridere gli dico :-Devo presentarti una persona.-
Lui abbassa lo sguardo e vede Grace. Spalanca la bocca, guarda lei poi me :- Come..come diavolo..-
-Oh, non ti starai chiedendo ora che mi vedi in braccio con la nostra bambina come questo sia possibile, dopo che hai visto tutto il resto! Questo in confronto è naturale!-
Fa un sorriso bieco. –Ecco prendila.- dico, e gliela metto in braccio. Lui la prende delicatamente e i due si scrutano per qualche minuto. E’ bellissimo vederli insieme, mi fa un effetto stranissimo, è come se per la prima volta nella mia vita mi sentissi veramente completa.
-Ti assomiglia un sacco.- commento, con il pianto in gola. Lui mi sorride e allunga una mano.
-Non te ne andare mai più!- mi ordina mentre mi tiene stretta a sé baciandomi la fronte.
La morsa allo stomaco si fa più forte che mai. Devo dirglielo. Deve sapere tutto.
-Daniel, ora tu mi devi ascoltare.-
Il mio tono è serio mentre gli racconto tutto, e lui non mi interrompe, non fa domande, non cambia nemmeno espressione.
Quando finisco di raccontargli la mia storia rimane in silenzio per un attimo, poi mi parla lentamente, come se avesse paura di farmi male con le sue parole.
-Quindi tu vieni dal futuro..?-
Annuisco.
-E ti manca?-
-Certo che no!- esclamo abbracciandolo stretto. –Come potrebbe mancarmi? Sono con te e la nostra bambina, non potrei essere più felice.- La mia voce si rompe sull’ultima parola.
-E allora perché piangi?- dice, ma siccome sento che anche la sua voce è tremante so che ha capito tutto perfettamente, e forse spera solo che si sia sbagliato, o si tratti solo di uno stupido scherzo.
-Perché io non posso rimanere, Dani. – lo guardo, le sopracciglia aggrottate, quasi fosse arrabbiato.
-Se io rimango- gli dico toccandogli i capelli neri – loro uccideranno la bambina, e io non posso permetterglielo. Non posso essere così egoista..-
-Verrò con te!- esclama.
-Non cambierebbe niente!- dico esasperata. – Ascolta, l’unica cosa positiva in tutto questo gran casino è che i Cavalieri non possono toccare i nostri ricordi. E vista la situazione non ci resta che aggrapparci a questi..-
Muoviti, Errore, o il patto non varrà più.
Anche Daniel li ha sentiti e si è voltato cercando le loro figure.
-Capisci cosa intendo? Non posso permettere né a te né a nostra figlia di vivere in questo modo, sempre spaventati, sempre perseguitati dalla loro presenza, dalla loro voce.-
Mi asciugo le lacrime e sospiro. –Ora io devo andare.-
-No!-
-Devo, hai sentito cosa hanno detto.- li guardo di nuovo tutti e due, mi mancheranno moltissimo.
-Trattala bene, ok? E non dargliele tutte vinte, non voglio che venga su antipatica e viziata come tua sorella.-
Ridiamo, ma è un riso amaro.
-E tu- dico rivolta alla bambina.- Comportati bene. E dimenticati di me.- mi chino e bacio la sua fronte liscia, e come se Grace avesse capito scoppia a piangere. Daniel la culla, e io so che sarà un padre perfetto.
Poi mi volto e vedo le luci, i Cavalieri che mi chiamano, e io sta volta lascio che mi trascinino via.
-Ciao!- dico tra le lacrime e agito il braccio fino a quando Daniel e Grace sono diventati troppo piccoli per distinguere le loro figure dallo sfondo nero.
Addio.
 
*
 
Capisco che se n’è andata veramente solo quando mi ritrovo nella realtà, in ginocchio sull’asfalto del parcheggio. E lei non è li con me. E’ sparito tutto, il sangue a terra, i Cavalieri, lei.
Come se non fosse mai esistita.
L’unica cosa che c’è ancora è una piccola bambina tra le mie braccia, che mi scruta come se mi dicesse ‘e adesso come facciamo?’
E quella bambina è e sarà l’unica cosa che mi permetterà di non perdere completamente il senno, quella bambina mi ricorderà che Christine è esistita davvero, che non era solo un bellissimo sogno.
-Io credo che ce la faremo, sai?- le dico prendendole le manine minuscole nelle mie e posandole un bacio sulla fronte. –Lo so per certo.-
E’ una bambina bellissima, gli occhi sono gli stessi di Christine. Poi improvvisamente mi torna in mente una cosa che avevo sentito mentre lei era svenuta. Una cosa al momento insignificante. Un nome.
-Benvenuta, Grace.- 
  
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