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Autore: BlackLuna    05/02/2012    6 recensioni
1991.Sono finita nel 1991. E’ per questo che non ho riconosciuto Daniel immediatamente, non l’avevo mai visto così giovane. Perché ora sono sicura che si tratti di lui. Sono in compagnia di Dani Filth , nell’epoca in cui lui aveva 18 anni.
N.B. Siccome i primi due capitoli sono introduttivi alla storia i Cradle non sono nominati, ma poco a poco arrivano anche loro :)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 …Sta bene…bip bip…è viva..bip bip…
…Gli occhi azzurri di Daniel in un giorno di sole…
…Bip bip bip…
…Sembra di guardare dentro il mare…
…Si sveglierà…non si sveglierà…
…Non te ne andare mai più…
Bip bip bip, è stata…incosciente…
…No, non me ne vado, amore rimango qua…
…festa…alcool..bip bip bip….
…Grace, sembri una bambolina…
…Bip, bip, bip….si…svegliando….
…Vi amo tutti e due…
…Chistine…
…Respira…
-Christine.-
Lentamente apro gli occhi, tutto è sfocato intorno a me, ma credo di essere sdraiata, e avere della gente intorno a me.
Una delle persone ha dei lunghi capelli neri, e tento di allungare la mano per toccarli, ma sono troppo debole per farlo. Mi limito a stirare le labbra in un sorriso. Daniel capirà. Daniel è qui.
-Christine, come ti senti?-
Faccio per rispondere, ma poi le figure intorno a me diventano più nitide, e quando le distinguo sento un dolore che è più forte di mille fruste di Cavalieri del Tempo messe assieme.
La persona con i capelli neri lunghi non è Daniel. E’ mia madre.
-Mamma..?- mugugno, più colta dall’orrore di non essere più con Dani che per la contentezza di rivederla dopo tanto tempo.
-Si, tesoro,  sono io.- mi dice sorridendomi e accarezzandomi la fronte madida di sudore. Si china per baciarmi ma io mi scanso, l’ira che sale dentro di me.
-No..no..no..no!NO!-
Il cardiofrequenzimetro aumenta i suoi bip, il mio respiro si fa affannoso. Mi porto le mani sul ventre dove prima c’era Grace e ora lo trovo piatto, come se lei non fosse mai esistita.
-Dov’è mia figlia?!- urlo rivolta a un dottore che ha assistito alla scena. –Esigo di vedere mia figlia!-
-Signorina..-
-Christine…- mi madre prova a prendermi per un braccio per farmi coricare di nuovo, ma io con uno strattone mi libero.
-Ma che diavolo ti prende?!- esclama lei con tono arrabbiato.
Una folla di persone si è affacciata alla porta della camera dove mi trovo per guardare, tra di loro c’è una donna con un camice con una siringa e una boccetta di qualcosa in mano che si avvicina a me.
-Mi lasci stare!- urlo scostandomi, ma la donna non mette il liquido direttamente nel mio braccio, ma nella flebo che ho attaccato al braccio.
Sento le forze venirmi a mancare, e ripiombo in un sonno senza sogni.
 
*
 
Mi hanno riportata a casa il giorno dopo il mio risveglio all’ospedale. Dopo il mio svenimento alla festa di Martin, Lisa si è molto spaventata e ha chiamato un’ambulanza. Mi hanno ricoverata d’urgenza, e il binomio incoscienza e alcool ha fatto pensare subito a coma etilico. Per fortuna, a detta dei dottori, questo mio stato non è durato a lungo, mi sono infatti svegliata la prima volta appena cinque minuti dopo l’arrivo all’ospedale di mia madre. Ulteriori esami hanno poi accertato che lo svenimento in sé non era stato provocato dall’alcool, la cui quantità nel mio corpo non era tale da provocare uno svenimento. Mi hanno tenuta in osservazione per un po’, assicurandosi che non fossi epilettica o cose del genere, hanno dovuto la mia reazione di appena sveglia a un semplice delirio dovuto alla febbre che mi era salita, in cui ho sovrapposto la realtà con il sogno.
Sembra quadrare.
Ma non quadra a me. La mancanza che provo per le persone che a detta dei dottori non sono state altro che frutto della mia immaginazione, è più vera e forte che mai. Ma dopo essermi fatta ripetere la solfa un miliardo di volte da più fonti autorevoli diverse non ho potuto che crederci. Un sogno. Solo uno stupido sogno. In fin dei conti, come si potrebbe spiegare diversamente tutto? Sbalzata nel 1991 da una zingara, perseguitata da dei Cavalieri con fruste magiche…non può che essere stato un sogno. Ma un sogno bellissimo, il più bello che abbia mai fatto. Così reale, così vero. Ogni volta che chiudo gli occhi spero di riprendere da dove avevo lasciato, di rivedere Daniel e Grace, ma questo non avviene mai.
Ciò nonostante le mie giornate sono diventate monotone, non rido facilmente, sento perennemente un vuoto all’altezza dello stomaco.
Ma poi ho notato una cosa che mi ha fatto dubitare della teoria di psicologi e dottori. Ero a fare un bagno, quel giorno, a godermi un po’ del sollievo che solo l’acqua calda riusciva a darmi. Il cellulare che avevo appoggiato sul pavimento ha preso a squillare, e io l’ho preso, e ho avvicinato il braccio ai miei occhi. E li ho visti. Sono piccolissimi, in realtà, non si vedono se non guardi attentamente, ma io li ho visti. Dei segni, segni di bruciatura. Con il cuore in gola mi è tornato in mente il primo vero incontri diretto con i Cavalieri e, lasciando il cellulare esalare gli ultimi squilli mentre mi cadeva in acqua, sono uscita dalla vasca senza curarmi di coprirmi o non bagnare in giro e mi sono fiondata davanti allo specchio: eccoli! Un segno di bruciatura mi percorre la gola, un altro la gamba destra, gentile souvenir della mia ultima sera nel 1991. Quella in cui ho perso tutto. Ma in questo momento rido, rido di gusto perché non si trattava di un sogno. Ho davvero fatto quelle esperienze. Ho davvero una figlia.
La troverò, le dirò chi sono, mi riprenderò Dani, non è tutto perduto..
Ma la verità si fa sentire poco dopo l’euforia. Ho fatto un patto con i Cavalieri per assicurare la vita a mia figlia: non posso più vederla, né lei né Dani, e lei non deve sapere nulla di me. Ed ecco che il dolore è tornato più vivo che mai.
Ma se non posso riaverli indietro, voglio almeno capire, prima di dimenticarmi tutto. E c’è una sola persona con cui posso parlare, ed è questo il motivo per cui sto bussando alla sua porta.
-Sei tu.- mi dice Eve aprendola. Io annuisco e mi si riempiono gli occhi di lacrime. Eve, la Eve che avevo visto la prima volta, quella che a stento riconosco, allunga le braccia con fare materno. – Vieni qui-
Non me lo faccio ripetere due volte e la abbraccio piangendo fino a quando non mi si asciugano le lacrime da sole.
Ora siamo dentro, sedute al tavolo con una tazza di te caldo fumante davanti. Non abbiamo parlato molto, si è limitata ad ascoltare in silenzio i miei singhiozzi, ma io ora devo sapere.
-Come hai fatto?-
Lei sospira e rigira la tazza nelle mani. –Io sono come tua figlia.-
La guardo interrogativa, non capisco cosa voglia dire. –Come Grace?-
Lei annuisce e mi guarda come se quello che dice fosse ovvio. Peccato che lo sia solo a lei. Vedendo che non capisco sospira, forse sperava che ci sarebbe stato bisogno di raccontarmi tutto dall’inizio.
-Mia cara, tu non sei l’unica persona ad aver dato filo da torcere ai Cavalieri del Tempo. Da quando il tempo stesso esiste, i Cavalieri combattono per mantenere l’Ordine. Non ti sei mai chiesta il perché, la ragione della loro esistenza?-
Scuoto la testa, mi basta sapere che esistono, non mi sono mai chiesta il perché.
-La polizia esisterebbe se non ci fossero persone che infrangono la legge? Con i Cavalieri funziona nella stessa maniera. Se non ci fossero persone in grado di viaggiare nel tempo, i Cavalieri non avrebbero ragione di esistere. Invece ci sono state sempre certe persone con queste capacità. Secoli e secoli addietro esistevano molte persone che avevano, tra i vari poteri, quello di alterare l’Ordine del Tempo. Vero è che sono sempre stati contrastati, e molto più che i roghi medievali, sono stati i Cavalieri a decimarli. Ma il potere si è comunque tramandato. Questo però non si tramanda di madre in figlia o di padre in figlio. No, è qualcosa che si ottiene solo in determinate situazioni, ovvero quando c’è una mistura di sangue tra un uomo e una donna che appartengono a due ere temporali differenti..-
-Come Grace!- esclamo. –Quindi Grace potrebbe avere dei poteri?-
-Mi stai ascoltando?- dice Eve, la cui dote ho scoperto non essere la pazienza. –Tua figlia ha  dei poteri.- Improvvisamente ricordo che mentre ero svenuta nel parcheggio, mentre patteggiavo con i miei nemici, ho visto Daniel. Non ero io in grado di vederlo, era mia figlia che me lo stava mostrando.
- E non poteri qualsiasi,- continua Eve - ma potrei relativi al Tempo. E sono poteri che i Cavalieri temono più qualunque altra cosa, perché possono alterare l’Ordine..ma non ti devi preoccupare- aggiunge in fretta vedendomi sbarrare gli occhi –tu mi hai detto che hai fatto un patto con i Cavalieri, ed essi sono fedeli alla loro parola. Non torceranno a tua figlia un capello.-
Il peso che mi aveva colto se ne va. Sono felice che il mio sacrificio non sia stato del tutto inutile. Poi finalmente capisco dove vuole andare a parare Eve.
-Quindi anche tu sei una mezzosangue!- esclamo.
Lei mi guarda  con lo sguardo da ‘Buon giorno! Meglio tardi che mai!’ – Si- risponde – lo sono. Mia madre conobbe un uomo ,un giorno, che si rivelò non appartenere al suo tempo, e dalla loro unione nacqui io, né di là, né di qua. E questo mi diede dei poteri. E come te, anche i miei genitori fecero un patto con i Cavalieri, sacrificarono la loro vita per permettere a me di vivere. Infatti, come avrai intuito, solo un sacrificio può permettere la sopravvivenza dei mezzosangue. E tu lo hai fatto. Non devi preoccuparti per tua figlia, né per Daniel, perché anche se non ti hanno più con loro, tu rimarrai per sempre nei loro cuori. E anche se Grace è troppo piccola per ricordare, sappi che per sempre porterà con sé la consapevolezza che tu sei qui fuori da qualche parte, e che le vuoi bene.-
Ed è questo che penso ogni giorno quando mi alzo: Dani e Grace sanno che io li amo, tutti e due. E mi basta.  

FINE


Ecco, come avevo promesso, l'ultimo capitolo della nostra storia. Spero non troviate il finale troppo assurdo o banale, ho cercato di far quadrare tutto. Che dire, grazie a tutti coloro che hanno messo la fanfiction tra i preferiti o tra le seguite, grazie a tutti coloro che hanno recensito, e infine grazie a tutti quelli che l'hanno anche solo letta. E grazie ai Cradle of Filth di esistere!
  
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