Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Phantasia Imaginatio    05/02/2012    9 recensioni
Mentre abbassava lo sguardo, il consulente investigativo, incontrò la fonte di luce della stanza: la finestra.
Nella sua mente fredda e razionale, scorsero fluentemente le immagini, ormai concluse, di poche ore fa.
In quel luogo esatto, infatti, gli riaffiorò il momento in cui John si era confessato con una dichiarazione buffa quanto dolce.
Nell'istante che seguiva vi era stato un bacio impacciato, sostituito da un altro tenero e poi uno passionale, fino a finire sul divano.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Il Giorno.

 

 

 

  
Sherlock Holmes non era mai in ritardo.
Caso mai, gli altri erano sempre in un noioso anticipo.
E, in quel giorno uggioso, non era da meno.
Contemplava la sua figura dinnanzi allo specchio, durante il temibile atto di allacciarsi la cravatta.
Per questa volta, però, non avrebbe indossato una delle sue solite e monotone camicie viola.
No, questa volta era stato costretto ad indossarne una bianca.
È così che si fa, no?
Il bianco è il colore più importante in questi giorni, giusto?
L'arrivo di un messaggio, fece vibrare il suo BlackBerry riposto nella tasca destra del suo completo nero.
Non aveva molta voglia di visualizzarlo. Anche perché, sapeva benissimo chi fosse il mittente.
Fissò l'orologio del salone. Indicavano le dieci e mezza e, in mezz'ora, la cerimonia avrebbe avuto luogo.
Mentre abbassava lo sguardo, il consulente investigativo, incontrò la fonte di luce della stanza: la finestra.
Nella sua mente fredda e razionale, scorsero fluentemente le immagini, ormai concluse, di poche ore fa.
In quel luogo esatto, infatti, gli riaffiorò il momento in cui John si era confessato con una dichiarazione buffa quanto dolce.
Nell'istante che seguiva vi era stato un bacio impacciato, sostituito da un altro tenero e poi uno passionale, fino a finire sul divano.
Cercò di rimanere lucido e, per la prima volta, ringraziò la suoneria del telefono.
Fu costretto a rispondere.
« Sherlock, muoviti, non puoi essere in ritardo in questo giorno » lo intimò la voce fredda di Lestrade.
Aveva ragione.
Riagganciò, senza nemmeno rispondere.
Quel giorno doveva essere noiosamente in anticipo anche lui.
Prima di scendere giù per la rampa di scale, afferrò il cappotto e, uscito dall'appartamento, chiamò un taxi.
Svelata la destinazione, attese, fino all'arrivo di fronte alla chiesa.
Percepiva delle farfalle all'altezza dello stomaco.
Dio, si sentiva così normale!
Ma il suo volto enigmatico non riuscì a far trasparire nessun' emozione che, in quel momento, provava.
Un tumulto di paura ed agitazione lo persuadevano a non entrare in quella chiesa.
Ma quello era il giorno, no?
Deglutì impercettibilmente ed entrò.
Al suo arrivo, tutti i presenti si girarono per osservarlo.
Partì la musica, quella nuziale, per intenderci.
Lì, da solo, all'altare, lo aspettava un attonito John, vestito elegantemente.
Gli sorrise.
Sherlock camminò piano lungo tappeto rosso, fino ad arrivare alla spalla del suo amico.
« Per un attimo ho temuto non saresti mai venuto » fece nervosamente il dottore.
« Bravo John, in effetti per un attimo ci avevo pensato » .
I due si osservarono per poi scoppiare a ridere, come quella volta a Buckingham Palace.
« Sai, ho paura » gli confessò il medico, guardando in basso.
« Sei un soldato, John ».
« Lo ero ».
« Uccidevi persone ».
« Ero un medico! »
« Avrai avuto i tuoi giorni no!»
Altre risate.
In quel momento però si scrutarono entrambi.
« Te lo sei ricordato, per lo meno ?» domandò serioso il dottore.
« Sì, ce l'ho nel cappotto ».
« Bene ».
La musica si alzò improvvisamente e, in quell'istante, Sherlock capì che si doveva scansare.
Definitivamente dalla vita del suo amico.
Si mise dietro al collega per poi voltarsi, come tutti gli altri, verso l'entrata della chiesa.
Sarah faceva il suo ingresso con un abito bianco da sembrare una bomboniera.
Almeno agli occhi glaciali di Sherlock.
John la osservava con una strana luce negli occhi.
Non viva come quella con cui si era dichiarato al suo collega.
Si girò verso quest'ultimo e sorrise tristemente.
Sherlock mise la mano in tasca per afferrare l'anello.
Il suo compito da testimone era riuscito in pieno.  

 

***

 

 Tattaratààà, sono tornata.
Purtroppo per voi.
Onestamente non so come mi sia venuta fuori, mi fa veramente schifo.
In realtà volevo descrivere anche il prequel, ossia quello successo al 221b la sera prima.
Ovviamente devo trovare persone che mi sostengono, ma dubito fortemente ci siano, dato l'orridità di questo testo.
Ringrazierò tutti i coraggiosi che leggeranno questo obbrobrio.
 
PI- 
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Phantasia Imaginatio